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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Carulli sottovalutato


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La lista dei lavori di Sor conta quasi più brani senza numero d'opera che opere numerate. Anzi, sembra quasi strano che i lavori numerati siano solo quelli per chitarra (e neppure tutti).

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_compositions_by_Fernando_Sor

A questi, si aggiunge - tanto per citarlo - un assai vociferato concerto per chitarra e orchestra, concerto che pare sia stato composto nel periodo londinese e che a tutt'oggi risulta perduto.

 

Sor e Carulli hanno semplicemente trattato la chitarra in modo assai differente, giungendo a risultati a dir poco differenti, dall'uso della polifonia all'elaborazione armonica. Queste differenze si mostrano in modo evidente fin dall'analisi delle opere didattiche, come studi e brani semplici.

 

Ora, se gli interpreti trovano spunti interessanti nell'opera di Carulli, fanno benissimo a metterli in risalto come meritano, da Pérez a Tampalini a Jappelli a chiunque altro ne avverta il bisogno: non c'è motivo di instaurare dibattiti su questo se non per applaudire qualche uscita nuova e interessante. Credo, invece, che possa avere senso cercare di comprendere dove stanno e da dove derivano le differenze tra la chitarra di Carulli e quella di Sor, calandole in un contesto più ampio e elaborandole con qualche strumento musicale più solido di un numero d'opera o di un paio di scelte discografiche.

 

EB

Buon giorno.Io sono abbonato sin dal primo numero a IL Fronimo,sicuramente la più importante rivista per chit. in Italia.Ruggiero Chiesa,uno dei pionieri della riscoperta della letteratura dell'800,dava un giudizio su F:Carulli, diverso dai post che ho letto su questa discussione,Anche Marco Riboni,che sempre sul Fronimo,ha pubblicato vari articoli sulle composizioni in forma sonata della chit. ,quando ha analizzato quelle di

Carulli,ne ha dato un giudizio positivo.

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Io penso questo,che l'utente di Arezzo in.fiore, che ha aperto la discussione,su Carulli, sia un amatore di Carulli . Da qui a dire che è un  cieco a non capire la differenza tra un autore e un altro   -Sor/Carulli- ,non lo so ,mi sembra un po troppo. Io non lo conosco,questo utente,ma forse voi sapete che l'utente di Arezzo, è un musicista professionista? Un dilettante,un amatore della chitarra? Uno studente?  

 

Sono perfettamente d accordo con te Ermano,in tutti i tuoi punti. 

un mio ultimo post su questo tema.Mi sembrava sottinteso che le opere di Ferdinando Carulli sono poco eseguite in concerto,invece di suonare per l'ennesima volta le variazioni op. 9 di Sor,proporre di Carulli una delle sonate op.21, o il gran solo op.76,o gli andanti op 320,tutti brani che non mi sembrano così tanto inferiori a quelli di Sor.

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Se vogliamo compilare un catalogo della letteratura per chitarra poco eseguita in concerto ne viene fuori un volume corposo.

 

E' vero che una parte dei chitarristi si limita a riproporre le solite quattro cose, è però anche vero che ci sono altri interpreti il cui repertorio si aggira in territori decisamente meno esplorati e di grande qualità musicale.

 

Per quanto riguarda un confronto qualitativo Carulli/Sor, è sufficiente prendere in mano i loro lavori e confrontarne la scrittura, la forma, la condotta delle parti, la ricerca armonica, gli elementi contrappuntistici, per rendersi conto delle differenze.  

Non si tratta, ovviamente, di fare una gara, quanto di analizzare in maniera oggettiva la diversa qualità delle loro composizioni aldilà dei gusti personali.

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Se vogliamo compilare un catalogo della letteratura per chitarra poco eseguita in concerto ne viene fuori un volume corposo.

 

E' vero che una parte dei chitarristi si limita a riproporre le solite quattro cose, è però anche vero che ci sono altri interpreti il cui repertorio si aggira in territori decisamente meno esplorati e di grande qualità musicale.

 

Per quanto riguarda un confronto qualitativo Carulli/Sor, è sufficiente prendere in mano i loro lavori e confrontarne la scrittura, la forma, la condotta delle parti, la ricerca armonica, gli elementi contrappuntistici, per rendersi conto delle differenze.  

Non si tratta, ovviamente, di fare una gara, quanto di analizzare in maniera oggettiva la diversa qualità delle loro composizioni aldilà dei gusti personali.

Stamani quando ho aperto il forum , volevo scrivere le stesse cose,ma non volevo altre discussioni ,anche se poi i forum  sono di discussioni. Comunque Alfredo,condivido appieno quello che dici. Posso solo aggiungere,che suonare la musica ,è una cosa, sentire la musica , è una cosa, ma scriverla (anche se  io studio da solo composizione) la musica, è un altra cosa.

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Stamani quando ho aperto il forum , volevo scrivere le stesse cose,ma non volevo altre discussioni ,anche se poi i forum  sono di discussioni. Comunque Alfredo,condivido appieno quello che dici. Posso solo aggiungere,che suonare la musica ,è una cosa, sentire la musica , è una cosa, ma scriverla (anche se  io studio da solo composizione) la musica, è un altra cosa.

 

Raffaele, ma che intervento è? 

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Per quanto riguarda un confronto qualitativo Carulli/Sor, è sufficiente prendere in mano i loro lavori e confrontarne la scrittura, la forma, la condotta delle parti, la ricerca armonica, gli elementi contrappuntistici, per rendersi conto delle differenze.  

Non si tratta, ovviamente, di fare una gara, quanto di analizzare in maniera oggettiva la diversa qualità delle loro composizioni aldilà dei gusti personali.

non volevo ripetere le stesse frasi,ma è questo quello che volevo dire. 

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non volevo ripetere le stesse frasi,ma è questo quello che volevo dire. 

 

Quando si è d'accordo con un concetto non è necessario scrivere come hai fatto, pur di riempire un post.

Puoi usare il pulsante blu "Mi Piace" in basso a destra del post e il gioco è fatto.

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Secondo quanto un chitarrista a suo modo illustre scrisse in una lettera privata, un certo giudizio mitigato sulle opere di Carulli era già diffuso all’epoca del compositore. In una lettera alla madre spedita da Londra nel 1841, Giuseppe Mazzini chiede alla madre di mandargli della musica di Giuliani, ma non di Carulli, “che scrive troppo facile”. Giudizio, a mio modo di vedere, da ascrivere alla lungimiranza di un vero padre della patria.     

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Secondo quanto un chitarrista a suo modo illustre scrisse in una lettera privata, un certo giudizio mitigato sulle opere di Carulli era già diffuso all’epoca del compositore. In una lettera alla madre spedita da Londra nel 1841, Giuseppe Mazzini chiede alla madre di mandargli della musica di Giuliani, ma non di Carulli, “che scrive troppo facile”. Giudizio, a mio modo di vedere, da ascrivere alla lungimiranza di un vero padre della patria.     

Ma ne sapete di più di Mazzini chitarrista? Dove arrivarono i suoi studi, era anche concertista? Scriveva musica?Forse aprire un post su Mazzini e conoscerlo da un altro lato,Oltre al politico intendo,sarebbe interessante.

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Non si tratta tanto di  sottovalutare Carulli rispetto agli altri autori come Giuliani, Sor ecc.

senza voler del resto, tenere conto che mentre Giuliani "arriva" a Vienna Beethoven sta componendo o ha appena terminato la Quarta sinfonia, il quarto concerto per pianoforte e quello per violino ecc.. (...)

 

Personalmente amo molto i Sei andanti op. 320 di Carulli.

 

Cito dal "Manuale di storia della chitarra, vol. 1 a cura di Mario Dell'Ara:

 

<< Carulli fu il più classico; il romanticismo sembra non sfiorarlo nell'ispirazione, ma la sua musica fu presa a modello della ricerca armonica che proprio il romanticismo andava esprimendo. Fu incline alla musica a programma (La Giraffa a Parigi, La presa d'Algeri, La rivoluzione di luglio ecc.) ma più per convenienza che per ideale adesione e sempre con schemi musicali ricalcati.

Nella sua musica emerge un forte senso timbrico di sapore orchestrale, ch'egli deriva dalla cultura della sua formazione giovanile napoletana e dalla consumata pratica della trascrizione (sempre fedelmente aderente all'originale). Il suo modello preferito fu Rossini, ma fu anche capace di trascrivere Beethoven e di far cantare alla sua chitarra melodie mozartiane. Solo alla fine della carriera Carulli svela la propria autenticità unendo la sapienza armonica della scuola napoletana alle più nuove idee europee maturate nell'ambiente parigino. Si vedano ad esempio i Sei andanti op. 320 (dedicati a Matteo Carcassi), un'opera pervasa da nobile patetismo e serenità di pensiero, che segna il punto più avanzato del romanticismo carulliano >>.

 

Credo che l'opera didattica di Carulli sia certamente più conosciuta delle sue opere da concerto, lacuna degli interpreti? ma del resto, personalmente, una semplice opera come gli studi facili di Diabelli o le sue sonate, si mostrano "leggermente" più interessanti e se consideriamo ad esempio che l'op. 48 di Giuliani è sicuramente più "famosa" e conosciuta tra i chitarristi rispetto alla bellissima (parere personale) opera 111, dove invece la forma musicale, il contenuto va oltre il "semplice" eserciziario dovrebbe far intuire anche le dinamiche che portano a tali risultati.

Diciamo che, vogliamo azzardare? anche i "grandi" dell'ottocento non erano insensibili al "fascino" delle "pubblicazioni" amatoriali e al facile guadagno sfornando partiture ad uso e costume dei gusti del pubblico.

Sor rimane indubbiamente sopra gli altri, Giuliani segue in curva ma non arriva alla stessa profondità e..Diabelli ci regala una  lezione di musica con un "semplice" fascicoletto"..guarda caso passato per lustri inosservato dai nostri "studenti".

 

buona giornata

m

 

p.s. su Mazzini e la chitarra, se non ricordo male fu pubblicato qualcosa sul "Fronimo".

questo (nel link allegato sotto) è un articolo a cura di Fabio Renato D'Ettorre pubblicato su Amadeus.

 

http://www.fabiorenatodettorre.it/publi/amadeus_002.pdf

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