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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Privatisti ai corsi preaccademici: non ci capisco più nulla.


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• padronanza del tocco appoggiato e libero della mano destra e relative capacità di variarne gli aspetti dinamici e timbrici;

- lasciando stare i cambiamenti timbrici e dinamici, molti ragazzi suonano senza conoscere la differenza tra i due tocchi, adottandone quindi sempre uno solo dei 2 e spesso usando la metà delle dita a disposizione della mano destra....

• esecuzione d'arpeggi di vari tipi anche con posizioni accordali di mano sinistra;

- accordo = plettro...brutto da dirsi, ma è così e chi lo nega comincia a vedere la punta del proprio naso...

• utilizzo e controllo delle note simultanee con e senza il pollice;

- vedi il discorso sul numero di dita utilizzate...un punto su cui, ho notato anche con i miei allievi, ci sarebbe un bel lavoro da fare per acquisire la giusta padronanza...

• conoscenza ed uso degli accordi nelle tonalità più agevoli anche con l'inserimento del barree;

- un "must"...accordi impropri di 7 maggiore o sostenuti pur di non inserire giri armonici che prevedono la barra...

• conoscenza ed utilizzo consapevole delle posizioni dalla prima in avanti;

- non pervenuto...nel senso che sono veramente pochi quelli che, consapevolmente, fanno un cambio di posizione per fluidificare i passaggi di un fraseggio

• uso consapevole della diteggiatura di entrambe le mani;

- 2 dita della mano destra (p,i oppure i,m ma molto spesso solo p...) e quelle della mano sinistra "come mi viene più facile"...

• esplorazione ed utilizzo delle possibilità timbriche e dinamiche dello strumento (pizzicati, glissandi, armonici, percussioni, suoni legatistaccati, ecc...)

- ne vogliamo parlare?

 

 

Lo dico perché altrimenti poi qualcuno pensa che noi prof degli Indirizzi Musicali si sia dei deficienti che fanno suonare De André: dalle mie parti la media dei ragazzini in terza non è affatto così avvilente, anzi. Non sto parlando di eccellenze sporadiche, ma - ripeto - della media.

 

Ma avete letto il programma sopra menzionato?Per me, è un programma di base,non un programma di studio.Quello ce lo dobbiamo costruire noi. Tutti i conservatori,con tutti i loro corsi, hanno sia il programma di base(dove vengono indicate le cose da svolgere),e affianco ad esso, c'è il programma di studio,specifico con autori, testi,e da qui che dobbiamo partire. Le Smim non lo hanno questo programma . Io ho scoperto che i corsi preaccademici esistevano, quando Roberto Fabbri, mise in Facebook l'ammissione ai corsi preaccademici,pero non lo ha fatto,dicendo iscrivetevi semplicemente, ha inserito immediatamente il programma di studio.Per me è cosi che si agisce,vuoi aprire un corso preaccademico, o delle Smim, o i lIcei, o il II° livello Accademico, bene, metti su cosa si basa il suddetto corso,qual'è il programma di base e qual'è il programma si studio.Il mio post(se si dice cosi)non ci capisco più nulla si basa su questo:Vuoi apreire un corso ,bene ma fallo nel miglior modo possibile. Non lasciare i ragazzi restino soli.

Questa è la mia idea.

Raffaele i.

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Miglior contributo in questa discussione

Ospite Bernardo Gui
Per me, è un programma di base,non un programma di studio.

 

Quello non è un programma di base né un programma di studio, quelli sono gli obiettivi.

 

Le Smim non lo hanno questo programma .

 

E meno male!

 

Visto che i docenti di strumento hanno questa fortuna, direi di tenersela ben stretta. Il fatto che non abbiano una programmazione unitaria da seguire consente di fare un po' quel che si vuole con ogni allievo, a seconda delle sue capacità.

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assolutamente d'accordo . Tra l'altro non riesco a capire quale sia la necessità di un "programma", bello solido, monolitico....abbiamo così bisogno di un tutor dall'alto che ci dica bravi continuate così ecc? Bastano e avanzano obiettivi semplici e chiari (e quanto servono quelli trasversali, per rendere edotti i colleghi tutti del nostro operato e trovare vie di collaborazione per il ben-essere scolastico). Per il resto è la nostra intelligenza e il nostro percorso a costruire la strada adatta ad ogni alunno.

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Per me, è un programma di base,non un programma di studio.

 

Quello non è un programma di base né un programma di studio, quelli sono gli obiettivi.

 

Le Smim non lo hanno questo programma .

 

E meno male!

 

Visto che i docenti di strumento hanno questa fortuna, direi di tenersela ben stretta. Il fatto che non abbiano una programmazione unitaria da seguire consente di fare un po' quel che si vuole con ogni allievo, a seconda delle sue capacità.

 

Giusto. Ogni allievo è diverso. Ma anche ogni scuola è diversa. Pensate ai colleghi che lavorano in scuole ubicate nei quartieri più difficili, dove l'ascolto più colto è "Ho messo incinta la mia ragazza" o "U latitante". L'operazione è ben più complessa e gli obiettivi devono essere ottenuti con strategie diverse dalle tradizionali. Parlo per esperienza personale. L'insegnante deve "segnare dentro" ogni allievo trasmettendo una parte del "Bello Assoluto" che è la Musica adeguando la propria metodologia alla Persona che davanti e al contesto socio-culturale in cui opera. Ricordiamoci che la scuola media dell'obbligo è una piazza da cui si diramano diverse vie (Licei o altro) che i ragazzi devono scegliere di seguire.

Adesso opero in una scuola che mi permette di lavorare seguendo una programmazione più tradizionale, i ragazzi comprano chitarre migliori, sono seguiti da famiglie che sanno dar valore al mio lavoro.

Non so se adesso sto meglio o peggio di prima ma sicuramente do sempre il 100% della mia professionalità ed affetto ad ogni alunno.

 

Buon caldo a tutti :D

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Per me, è un programma di base,non un programma di studio.

 

Quello non è un programma di base né un programma di studio, quelli sono gli obiettivi.

 

 

 

Le Smim non lo hanno questo programma .

 

E meno male!

 

Visto che i docenti di strumento hanno questa fortuna, direi di tenersela ben stretta. Il fatto che non abbiano una programmazione unitaria da seguire consente di fare un po' quel che si vuole con ogni allievo, a seconda delle sue capacità.

 

 

Infatti è quello che ho detto.

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Per me, è un programma di base,non un programma di studio.

 

Quello non è un programma di base né un programma di studio, quelli sono gli obiettivi.

 

Le Smim non lo hanno questo programma .

 

E meno male!

 

Visto che i docenti di strumento hanno questa fortuna, direi di tenersela ben stretta. Il fatto che non abbiano una programmazione unitaria da seguire consente di fare un po' quel che si vuole con ogni allievo, a seconda delle sue capacità.

 

Giusto. Ogni allievo è diverso. Ma anche ogni scuola è diversa. Pensate ai colleghi che lavorano in scuole ubicate nei quartieri più difficili, dove l'ascolto più colto è "Ho messo incinta la mia ragazza" o "U latitante". L'operazione è ben più complessa e gli obiettivi devono essere ottenuti con strategie diverse dalle tradizionali. Parlo per esperienza personale. L'insegnante deve "segnare dentro" ogni allievo trasmettendo una parte del "Bello Assoluto" che è la Musica adeguando la propria metodologia alla Persona che davanti e al contesto socio-culturale in cui opera. Ricordiamoci che la scuola media dell'obbligo è una piazza da cui si diramano diverse vie (Licei o altro) che i ragazzi devono scegliere di seguire.

Adesso opero in una scuola che mi permette di lavorare seguendo una programmazione più tradizionale, i ragazzi comprano chitarre migliori, sono seguiti da famiglie che sanno dar valore al mio lavoro.

Non so se adesso sto meglio o peggio di prima ma sicuramente do sempre il 100% della mia professionalità ed affetto ad ogni alunno.

 

Buon caldo a tutti :D

 

 

Io non sono contrario alla libertà,forse non mi sono spiegato,se leggete i vari conservatori, ognuno ha un programma diverso da un'altro,basato sulle esperienze del docente. E cosi deve essere nelle Smim,ogni docente ha la sua esperienza e può farlo un programma sull'esperienza che ha acquisito negli anni con i suoi alunni, che sono si,sempre diversi ,ma sempre della stessa età,quindi ha una buona conoscenza per fare dei programmi.

Se vogliamo parlare della società che circonda la scuola,e ne entra dentro di prepotenza,è un'altra cosa,ho lavorato in scuole dove le ragazzine di prima media, si prostituivano e i ragazzi si drogavano in classe,e venivano armati .I programmi che parlo io,non c'entrano nulla con la società, certo si tiene in evidenza e in considerazione,perchè essa è sempre presente,ma non c'entra nulla con lo studio e non c'entra con questo argomento.Chiedo scusa ma ho gia divagato troppo.

R.i.

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