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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

opocaJ

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  1. Comunque resta di fatto che non è la durezza a fare il suono, ma la forma è il movimento che si compie. Verissimo
  2. Prova ad accorciarle, a meno che tu non le usi già molto corte, così da ridurre l'influenza dell'unghia "dura" nella produzione del suono. Se il suono è pulito e l'attacco non è eccessivamente rumoroso ti consiglio di non diventarci matto! Se poi consideri che la percezione del suono dell'esecutore è completamente differente rispetto a quella che ha chi ti ascolta....
  3. io confermo quello che Cristiano ha esposto riguardo ai miglioramenti del suo strumento. Io ho fatto questo esperimento su una Garrone "piombata", con l'ebano africano e ho notato che nella zona critica del "post XII" sono spariti tutti gli ululati e la resa sonora è nettamente migliorata, nonostante il suono risulti più corposo non si perde affatto in definizione, anzi! Inoltre ho notato un altro particolare: il difetto delle chitarre dalla grande proiezione sonora è la difficoltà nel controllare e rendere intelligibili i "piano" ed i "pianissimo" e devo dire che anche in questo l'ebano ha dato i suoi frutti.
  4. è difficile proporre una soluzione unica e omnicomprensiva, io mi sento però di consigliare- almeno come primo passo- una ponderata scelta della diteggiatura che, però, deve essere frutto di un processo che prevede un'attenta analisi timbrica, meccanica, di durata dei suoni..il tutto commisurato alle mani dell'allievo. E un'altra cosa: se sono salti "mortali", sollevare le dita dalle corde rivestite! Altrimenti sembra una citazione della sonata di Ginastera ,che non credo sia opportuno inserire in una Rossiniana o in uno studio di Sor o ovunque non sia richiesto quel tipo di effetto!
  5. io ho riscontrato un altro tipo di problema, forse inerente all'argomento trattato. Benché non abbia -per fortuna- troppi problemi sulla quinta corda ho invece un problema sulla quarta, in corrispondenza del terzo tasto: ho notato che ad una certa intensità la corda ha come una vibrazione "anomala" e produce una frizione rumorosa contro la sbarretta. Un po' come nei sistemi di amplificazione quando si verifica una forte risonanza di una nota, con la differenza che un equalizzatore parametrico risolve questo innesco. Inoltre so che l'accordatura della cassa armonica va dal fa al sol: sarà mica colpa di una specie di controfase?
  6. Salve a tutti! ho da poco superato l'ottavo e mi sono buttato immediatamente alla ricerca dei brani per costruire il programma del diploma. Avrei scelto il suddetto brano per quanto riguarda la "sezione Bach" ma, dopo aver considerato il considerabile, mi sono accorto che esistono un sacco di edizioni diverse...potreste darmi qualche consiglio? grazie
  7. vero, ma dal punto di vista tecnico il 14 lo trovo più completo (estensioni, barrè etc...), magari studiandolo molto lentamente se ne possono trarre notevoli vantaggi, credo...
  8. Studio n°14 di Gilardino, direi che, più che impegnativo, sia quasi al limite del probitivo!
  9. io so solo che su saitenkatalog saranno disponibili ad agosto....promettono bene....l'importante è provarle!!!!
  10. Grazie!!! anch'io sono nelle stesse condizioni di Marko... ma è vero che la Zanibon ha chiuso i battenti?
  11. benissimo grazie mille! fra l'altro stavo pensando ad un altro programma, ma anche lì non so dove sbattere la testa. Pensavo al barocco per chitarra e violino..
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