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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Sospesi i diplomi del vecchio ordinamento del 2013?


Cristiano Porqueddu
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La notizia si sta diffondendo ad opera di uno studente del Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina, Sonny Foschino, che ha promosso una petizione popolare, già in rete, per raccogliere firme contro il comma 107 del nuovo Decreto di Stabilità

 

È di queste ore la notizia che si sta diffondendo a macchia d’olio, ad opera di uno studente del Conservatorio “A. Corelli” di Messina. Una notizia che ha varcato lo stretto, raggiungendo tutti i Conservatori d’Italia, creando sdegno e disapprovazione.

Un gruppo su facebook, una petizione che sta avendo parecchio consenso non solo da parte degli “addetti ai lavori”, ma che deve raggiungere le 5.000 firme; il tutto a causa del comma 107 del nuovo Decreto di Stabilità approvato alla camera prima delle festività natalizie che ha penalizzato in maniera irreversibile gli studenti di Conservatorio del Vecchio Ordinamento, ossia l’ordinamento previgente al 1999.

 

Con il comma 107 si prevede l'equiparazione dei titoli di studio del "vecchio ordinamento" ad una laurea biennale specialistica; sono tanti gli studenti che, a seguito dell’introduzione del nuovo ordinamento, hanno deciso di proseguire gli studi col metodo tradizionale, non intraprendendo dunque la via del triennio (previsto dal 2001).

 

Arriva dunque dopo quasi un decennio, la legge che in tanti aspettavano: il titolo di studio, il vecchio buon “diploma” che i Conservatori rilasciano dal periodo pre fascista, viene legalmente equiparato ad una laurea biennale specialistica, premiando anni di studi e sacrifici.

 

Ma non per tutti. È a questo punto che Sonny Foschino, studente del conservatorio “A. Corelli” di Messina, già noto per il suo attivismo nell’antimafia, nel giornalismo e nell’associazionismo, ha letto oltre le righe: "Gli studenti, ad oggi diplomandi e frequentanti il conservatorio col Vecchio Ordinamento, saranno trattati in maniera diversa. È proprio il comma 107 del Decreto di Stabilità che prevede l’equiparazione solo ed esclusivamente per i diplomi conseguiti prima dell’entrata in vigore della legge stessa (dicembre 2012). Significa che i diplomi di vecchio ordinamento conseguiti già nell’imminente sessione di febbraio saranno considerati “in sospeso” e per tale motivo da completare obbligatoriamente con altri due anni di studi, tasse e sacrifici.

 

Fonte: www.tempostretto.it (quotidiano online)

 

 

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Abbiate pazienza, ma qualcosa non mi torna...

La riforma scolastica cui si allude è del 1999. Quattordici anni fa. Possibile che a distanza di tutto questo tempo ci sia ancora chi si lamenta di questa roba?

Il vecchio diploma e il suo relativo corso sono caduti in disuso nel momento in cui è stata attivata la riforma. Da allora, non sarebbe dovuto essere possibile neppure iscriversi a nuovi corsi di vecchio ordinamento (come è avvenuto nelle "altre" università, dove già dal 2000 non c'era scelta: nuovo ordinamento o nuovo ordinamento.).

Inoltre, in quattordici anni, di tempo per diplomarsi ce n'è stato, soprattutto sapendo che questo tipo di corso era mandato in estinzione.

Lamentarsi di questo dopo tutto il tempo trascorso mi sembra una vigliaccata: si sarebbe potuto sfruttare il tempo concesso in modo molto più proficuo anziché arrivare in ritardo di tre lustri e avanzare ancora delle pretese.

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In effetti, prima o poi. si dovranno cancellare i corsi precedenti.

La mia domanda però è questa: se è vero che questo deve accadere, perché i Conservatori continuano ad accettare iscrizioni di allievi che intendono frequentare corsi obsoleti?

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Ipotizzo... Perché deve essere, in qualche modo, conveniente per qualcuno.

Il problema è che lasciando aperta questa doppia possibilità oltre ogni sensato limite temporale, si è - tanto per cambiare - giocato con le carriere degli studenti che ora pagano lo scotto.

Era ovvio che prima o poi si sarebbero chiuse le porte del vecchio ordinamento. Ripeto, non sto a discutere sulla bontà della riforma che io non vivo e di cui ho sentito parlare sia bene sia male (spesso, a seconda dello strumento), ma mi riferisco all'applicazione di una legge.

E' pur vero che l'Italia era riuscita a ottenere una proroga anche per la rimozione della lira dal mercato, ma che si debba sempre arrivare all'ultimo mi sembra ridicolo.

Per di più, se resta vero che una parte di colpa è andata ai dirigenti scolastici o chi per essi quando hanno lasciato aperti corsi destinati all'estinzione, è altrettanto vero che anche gli studenti - che quei corsi li hanno scelti - hanno avuto ben poca lungimiranza, soprattutto quando si sono lasciati guidare da insegnanti (penso ad alcuni insegnanti privati di mia conoscenza e di cui tacerò il nome per decenza) che, non avendo la men che minima idea di come preparare un allievo all'ingresso in conservatorio per il nuovo ordinamento, li hanno mandati allo sbaraglio dicendo loro che "il vecchio era meglio".

Io non vedo nulla di male nel porre un termine al vecchio ordinamento, né individuo un male nel sospendere corsi anacronistici. Riprendendo quello che tu dici, è altrove che si dovrebbe indirizzare la protesta.

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Sono d'accordissimo con E.Brignolo sul fatto che le cose non quadrano, anche se di anacronistico trovo molti corsi nuovi che non portano a nulla.

Ogni norma amministrativa può  modificare gli status passati, ma solo se non reca danno agl interessati, e  la legge fondamentale dello Stato non ammette comunque retroattività.

Quanto alla domanda di C.Porqueddu, la risposta mi viene spontanea: la tanto invocata 'autonomia' dei Conservatori ( assoggettata peraltro a regole di comodo ineludibili) ha creato mostruose clientele facendo leva sul " tre più due" (mi fa ridere, dal momento che proprio le università voglio abbandonarlo) e sulla storia della "laurea" in strumento, coniugata ad un sistema di reclutamento del corpo docente a dir poco dissennato. Per non parlare della volontà di far cassa artatamente, in modo da ridistribuire il denaro - e sproporzionatamente- a chi, pur docente ( si fa per dire), si presta a far da spalla formando le classi, stilando gli orari, assegnando le aule, compilando i moduli e organizzando manifestazioni spesso a solo scopo di scambio (sempre finalizzato al denaro).

In tutto questo, sono assenti le esigenze di chi dovrebbe essere al primo posto: l'ignaro studente. 

E' così che il professorucoio  Pincopallo, se compiacente, diviene per lui il Genio della lampada.

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L'Italia e' un Paese davvero dove la musica puo' subire ogni umiliazione.

Ne hanno fatte di tutte.Nella regione Marche ad esempio ci sono solo due Licei musicali. Ad Ancona e Pesaro.Macerata,Fermo e Ascoli si arrangino!

Ho perfino scritto di cio' alla Presidenza del Consiglio e della Repubblica. Silenzio di tomba!

 

Per quanto riguarda il fatto che i Conservatori prendono allievi ai cosiddetti pre-accademici...ci credo altrimenti....cosa fanno ...che non hanno piu' allievi...??? e infatti mi sa che principali avversari dei licei musicali statali siano proprio....i Conservatori.

 

Per quanto  riguarda il valore del vecchio diploma esso vale fino al 2012....è giusto il ragionamento che c'e' stato tutto il tempo di finirlo poi.....ovviamente....dopo il 2012 si deve fare il percorso 3+2+ 2 <ancora  peraltro per avere l'abilitazione. Segnalo anche che ho insegnato per tre anni....e ora non so piu' che si fa'...al Conservatorio Pergolesi di Fermo....come supervisore appunto nella Laurea biennale...per avere l'abilitazione.....Ho capito che i Conservatori...attivano i preaccademici..per avere allievi...altrimenti hanno paura di perdere il posto...non ci sono piu' allievi ....la musica e'stata tolta da tutte le scuole superiori....i licei non sono partiti almeno uno ogni provincia...le orchestre distrutte da tagli selvaggi di politici selvaggi...i soldi agli assessori alla cultura...agli amici e agli amici degli amici...unop schifo, ecco tutto!

 

Chi ancora riesce ad andare avanti e' quasi 40 anni che suona...ha vinto a concorso una cattedra (nel mio caso di chitarra...in una scuola media ad indirizzo musicale....) per gli altri poveri musicisti...vita infame....Facciamoci coraggio ...questa e' l'Italia dove ormai...la situazione e' al tracollo....e la musica...non va' meglio del resto...anzi....

Saluti carissimi a tutti.

 

A risentirci.

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L'umiliazione purtroppo se la sono cercata, e non sempre per necessità; non si può esultare perché i media ci hanno fatto vedere  la copertina dell'ultimo disco di *** in cui magari il tizio -che di musica poco ne sa- viene presentato come poeta, arrangiatore, compositore e magari direttore di un'orchestra di professionisti (seguirà poi l' intervista nella migliore fascia oraria).

Quanto ai Conservatori, concordo che siano i peggiori nemici dei licei musicali. Gli insegnanti fanno a pugni per adire essi stessi i corsi preaccademici (la sola denominazione mi appare kafkiana) in modo da non permettere di far "entrare" chi lo meriterebbe....almeno per tirare avanti.

Per quanto concerne la professione,oggi i diritti d'autore non si pagano, i contributi a chi suona  men che mai. Salvo che...

Non proseguo perché potrei essere noioso:  esprimendo delle riflessioni, mi piacerebbe essere seguito. Altrimenti, meglio tirare a campare come ora si sta facendo . Che  brutto campare, però!

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Ospite Bernardo Gui

 

 

Da allora, non sarebbe dovuto essere possibile neppure iscriversi a nuovi corsi di vecchio ordinamento (come è avvenuto nelle "altre" università, dove già dal 2000 non c'era scelta: nuovo ordinamento o nuovo ordinamento.).

 

Appunto, non sarebbe dovuto. Però di fatto lo era. Per questo chi protesta ha tutte le sacrosante ragioni per farlo.

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Per la verità, le cose non stavano (e non stanno) precisamente così.

I vari decenni passati quale "ispettore" ministeriale, affiancando quelli professionisti, mi hanno fornito un'esperienza ineludibile: leggere una circolare (che non è legge) è cosa noiosa ma necessariamente bisognosa di un background di diritto amministrativo.

Nel frattempo il "ministerone" cambiava nome più volte, si sdoppiava, si ricomponeva, si frammentarizzava  ulteriormente, si dilaniava in nuove direzioni generali (alcune delle quali inutili ma necessarie a creare altri supermanager) e così via.

Intanto i collegi di docenti (per lo più poco acculturati) e le assemblee degli studenti giocavano (e giocano tuttora) agli amministrativisti, trastullandosi con citazioni, numeri di leggi e circolari magari in contraddizione tra di loro; riscuotendo il penserioso assenso di chi magari non aveva idea di cosa si parlasse.

Come ho già scritto, però, tiriamo a campare ( primum vivere, deinde  philosophare ).

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Appunto, non sarebbe dovuto. Però di fatto lo era. Per questo chi protesta ha tutte le sacrosante ragioni per farlo.

In linea di principio sarei d'accordo, ma al lato pratico, no. O, almeno, non nella realizzazione della protesta.

Non ho la competenza e l'esperienza del Maestro Carfagna, e - come ho detto - vivo questa spinosa questione come mero osservatore (ho conseguito il vecchio diploma e me ne sono stato alla larga dal nuovo ordinamento, vista la sua applicazione a una delle "altre" facoltà. Tuttavia, il fatto che "sarebbe dovuto ma in realtà non è proprio stato, con qualche eccezione in nome della sacrosanta autonomia e tutto il blabblabblare che si è fatto intorno" (per lo più, un ciarlare poco consapevole, come sottolinea ancora il Maestro) non cambia le carte in tavola, se non per un rimpiattino che suona un po' come: i conservatori sapevano, ma non volendosi accollare la responsabilità di una scelta radicale hanno differito l'abolizione dei vecchi corsi lasciando agli studenti la responsabilità di scegliere con lungimiranza.

L'eterno tergiversare nell'applicare una regola in tutti i suoi aspetti è una caratteristica dell'Italia, che ha prorogato l'introduzione dell'Euro, che ha dilazionato in scomode rate l'introduzione della televisione digitale e che, nuovamente, arriva fuori tempo massimo nella sospensione dei corsi di vecchio ordinamento, con un ritardo di appena 15 anni.

Dall'esterno, mi sembra una polemica che ha sì un fondo di verità, ma una parte almeno uguale di responsabilità se non di colpa. Quindi, a mio modo di vedere le cose, le ragioni ci possono essere, ma non le definirei sacrosante. Anzi...

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