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 il computer del resto tra i suoi molteplici vantaggi a volte, in mani non molto esperte crea manufatti di tipo alieno, chiedendo escursioni agli interpreti di cose che voi umani non avete mai..visto o..  ... mi è capitato non molto tempo fa un brano scritto per chitarra che ahimè mi sarebbero serviti altri 4 tasti di estensione...alla puntualizzazione del problema il "compositore" si è anche..leggermente urtato...sic...

 

Tra gli svantaggi dello scrivere utilizzando il computer c'è sicuramente quello dello scrivere roba non suonabile, dato che nè Finale nè Sibelius ti dicono cosa sia effettivamente consono allo strumento per il quale si sta componendo,  è una competenza che bisogna risolvere a priori!

La mia purtroppo lunga esperienza, mi fa concordare in tutto questo  con D. Scaminante e apprezzare di molto quanto dice Marcello Rivelli.

Sono convinto inoltre che il diploma di composizione non crea il compositore, così come la laurea in giurispredenza non crea l'avvocato e quella in lettere non crea il letterato.

D'accordo, c'è troppo pianoforte nei loro corsi, ma i Conservatori non sono "la Musica" (come si profilano oggi, poi...) e, anzi, divenuti caotiche pietose istituzioni , privilegiano occasioni di scambio e autonomie  "amministrative" ( leggasi "studentii dateci i soldi ché ci pensiamo noi a come spenderli"  ),

Stranamente, tutti i compositori che conosco, da quelli che hanno avuto il premio Oscar ai giovani emergenti, gente che unisce il sapere al talento (il grande assente mai contemplato da questa discussione ), scrivono ancora usando rigorosamente  matite e gomma per cancellare su carta robusta, trasferendo poi gli elaborati ad un buon operatore ché li ricopi in Sibelius, Finale o quant'altro.

Se si è in grado di fare da soli, bypassando quella "manovalanza" qualificata, tanto meglio, ma scervellarvicisi sopra non mi sembra congruo.

Questo è il mio sincero pensiero e, se contrasta con  pareri difformi, nulla di male  vorrei vi fosse ravvisato.

"Homo artifex est fortunae suae"!.

Questo potrebbe voler dire che in giro c'è un sacco di gente informaticamente analfabeta.

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Questo potrebbe voler dire che in giro c'è un sacco di gente informaticamente analfabeta.

 

Un pochino pesante come risposta. PotreI obiettare che c'è in giro un sacco di gente che invece è completamente alfabetizzata  ma perde il suo tempo a scrivere musica, ma non lo faccio.

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Un pochino pesante come risposta. PotreI obiettare che c'è in giro un sacco di gente che invece è completamente alfabetizzata  ma perde il suo tempo a scrivere musica, ma non lo faccio.

 

A me non pare una risposta pesante, pare una una risposta circostanziata rispetto alla sua distinzione di valore tra compositori che usano carta e matita e compositori che usano un software di videoscrittura. 

Personalmente non ritengo che sia una distinzione accettabile, e che possa dare un senso, o toglierlo, alla capacità effettiva di scrivere qualcosa di buono.

Sono invece d'accordo sulla sua ulteriore considerazione, e non mi sembra ci sia nulla di pesante nel rilevarlo. Alla fine sono dati di fatto.

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La mia purtroppo lunga esperienza, mi fa concordare in tutto questo  con D. Scaminante e apprezzare di molto quanto dice Marcello Rivelli.

Sono convinto inoltre che il diploma di composizione non crea il compositore, così come la laurea in giurispredenza non crea l'avvocato e quella in lettere non crea il letterato.

D'accordo, c'è troppo pianoforte nei loro corsi, ma i Conservatori non sono "la Musica" (come si profilano oggi, poi...) e, anzi, divenuti caotiche pietose istituzioni , privilegiano occasioni di scambio e autonomie  "amministrative" ( leggasi "studentii dateci i soldi ché ci pensiamo noi a come spenderli"  ),

Stranamente, tutti i compositori che conosco, da quelli che hanno avuto il premio Oscar ai giovani emergenti, gente che unisce il sapere al talento (il grande assente mai contemplato da questa discussione ), scrivono ancora usando rigorosamente  matite e gomma per cancellare su carta robusta, trasferendo poi gli elaborati ad un buon operatore ché li ricopi in Sibelius, Finale o quant'altro.

Se si è in grado di fare da soli, bypassando quella "manovalanza" qualificata, tanto meglio, ma scervellarvicisi sopra non mi sembra congruo.

Questo è il mio sincero pensiero e, se contrasta con  pareri difformi, nulla di male  vorrei vi fosse ravvisato.

"Homo artifex est fortunae suae"!.

Quando sto a scuola mi capitava di scrivere a matita e gomma e ho anche carta buona datemi dal mio editore(nei momenti liberi o di attesa di cambi d'ora),ma quanta -made in CIna- c''è in queste gomme e matite che non scrivono più come una volta? Cancello e scrivo sopra la cancellatura o rossastre o sbiancanti delle rimanenze delle gomme di oggi,che non si cancella più come una volta. Le gomme cancellavano,quelle di anni fa, e dopo che ho comprato una sei/7 di gomme ,di diverse marche,aver rotto due matite,e la restante ridotta al minimo dal temperino,una Hb,l'altra A,dall'inizio dell'anno,ho lasciato perdere,perché i costi aumentavano e cosi sconsolato,ho lasciato stare la matita e la gomma e uso la penna,che è una spesa forzata,che dall’inizio dell’anno devo per forza fare, per le firme sui registri ecc..Quante erano belle le matite e gomme di una volta.

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A me non pare una risposta pesante, pare una una risposta circostanziata rispetto alla sua distinzione di valore tra compositori che usano carta e matita e compositori che usano un software di videoscrittura. 

Personalmente non ritengo che sia una distinzione accettabile, e che possa dare un senso, o toglierlo, alla capacità effettiva di scrivere qualcosa di buono.

Sono invece d'accordo sulla sua ulteriore considerazione, e non mi sembra ci sia nulla di pesante nel rilevarlo. Alla fine sono dati di fatto.

 

Se non è pesante usare parole come "analfabeta", allora cosa è "pesante"?

A.Franco mi è sempre sembrata persona competente e ragionevole ma, diciamolo pure, stavolta ha preso una cantonata, sia pure semantica.

Nell'ultimo suo messaggio mi fa dire cose che non ho mai sostenuto, fatto più che sorvolabile se finalizzato al volersi togliere dall'imbarazzo.

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Non ricordo di aver espresso giudizi sulle scelte di chi, all'uso dei programmi di notazione musicale computerizzata, preferisce seguitare nell'uso della carta e della penna. Ho solo detto che il loro lavoro è più faticoso e complicato di quello di chi adopera Finale o Sibelius. E questo nessuno lo può contestare: è nell'evidenza dei fatti. Lo è nel caso delle musiche per strumento solo, e lo è, in misura assai maggiore, per le partiture d'orchestra. Non soltanto non giudico la categoria degli amanuensi ma, per quanto personalmente mi riguarda, ai suoi esponenti devo soltanto essere grato: sono tra i più assidui committenti del mio lavoro di editor, proprio perché i programmi di notazione li so usare, e mi pagano benissimo. Quindi, lunga vita alla loro categoria.

 

Che il talento non c'entri nulla con i sistemi di notazione adottati è decisione del Padre Nostro. Mi sembra tra le più chiaramente e apertamente rivelate. Mentre spesso la Sua Volontà si manifesta in modo oscuro, e arduo da comprendere per le povere creature che siamo, la Sua irregolare largizione del talento ai compositore di musica è lampante, così come lo è, al riguardo, la Sua totale negazione: bastano pochi istanti spesi nella lettura di una sola pagina per constatare se vi risplenda la luce dei doni celestiali e la sapienza di chi li ha ben spesi, o se vi regni il deserto. A questa evidenza, non c'è scampo. Come scriveva Vincent al fratello Theo, "noi possiamo parlare solo con i nostri quadri".

 

dralig

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Facciamo un po' il punto e una sorta di "riassunto" allo stato attuale.

Forse ci stiamo preoccupando di come incartare la confezione del pacco-regalo, se con carta colorata, fiocchi, ghirlande e/o accessori vari..ma il punto resta la "sorpresa" nel pacco: la musica, appunto.
Penso ognuno (e ci mancherebbe) sia libero di usare la mitica "Olivetti lettera 22", il pennarello 2.0 (come dice un simpatico compositore odierno che scrive musica) e/o i più sofisticati sistemi di scrittura a.. patto di non perdere di vista, come alcuni chitarristi fanno quando descrivono le loro custodie, corde, colore dello strumento e.. che alla fine conta cosa e come si suona/scrive.

 

Tutto è nato dalla battuta scherzosa del: "al diavolo il pianoforte"..e ognuno ha le sue sacrosante idee al riguardo e le proprie esperienze. Resta il fatto che scrivere musica appunto si intenda riferito ai contenuti e qui, resta anche indubbio che entrambi i sistemi hanno pregi e difetti con cui convivere, e che alla fine quello migliore resta la testa del musicista, come essa si è formata nelle proprie esperienze.

 

Riprendiamo il viaggio...?

 

Come si spiega il lavoro immenso di orchestrazione di un compositore come Mahler con i suoi mille colori orchestrali e senza.. computer? probabilmente, appunto il suo Finale, Sibelius, o pennarello 2.0 , matita ecc.. era nella sua testa..ma ancor di più come si perviene a quella esperienza..? forse anche vivendo realmente in quel "mondo sonoro". Oggi, con tutte le "librerie sonore" software  e le possibilità di emulazione simpatiche che si possono ottenere nel sentire ad esempio una simulazione di orchestrazione converrete con me (immagino) che ascoltare e avere la possibilità di sentire dal vivo il risultato sonoro è leggermente diverso?..anche io uso Sibelius per preparare le parti agli esecutori ma poi "passo" in classe di musica da camera e ascolto le prove e la concertazione diretta con il peso sonoro reale..e per quanto possa farmi una idea il più possibile approssimativa con i miei giocattoli sentire 4 corni dal vivo e su Sibelius è una cosa leggermente diversa..e qui si torna al punto di partenza: noi stessi e le nostre capacità innanzi tutto..poi ognuno sceglie se andare a piedi, in bicicletta o in treno..alla fine appunto bastano due battute immagino..per svelare l'arcano.

 

m

 

p.s. sarebbe più interessante forse parlare di tecniche compositive allo stato attuale con il gentile contributo di chi appunto esercita tali arti magiche, personalmente ammiro chi è in grado di restituire una pagina altamente e graficamente corretta sotto tutti i punti di vista ma sarei "anche" felicissimo di scrivere con una penna  d'oca se..riuscissi a fare (magari !) solo il 3% di come lo faceva...Mozart..chiedo troppo? (sic)

 

buona giornata, vado a finire i compiti, variazioni per orchestra, prima con la  "caccia al tesoro" nella mia testa, idee e colori strumentali, poi appuntati su un quaderno al volo con matita 7.0 e poi in bella copia sul mio mac ma solo perché sono mancino e ho una pessima scrittura a ..mano, per teorie poco piacevoli educative in cui ai tempi delle mie scuole elementari mi costrinsero a scrivere con la "destra"!!...era poco "estetico" vedermi con la "mano storta" giustificarono.!

 

con simpatia

m

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Ho letto con interesse ed attenzione. In questa "Weltanschauung" della Chitarra Classica ho giustamente ancora un infinito da imparare!  Quando evidenzio ai miei allievi di Composizione come W. A. Mozart alla prima battuta del solenne Lacrimosa dal Requiem, osando temerariamente, in lungimirante sapienza armonica (con subdola riproposta, a breve seguire, di costruzione simile, ma in formula rigorosamente scolastica), abbia affidato alla Viola un Sol quale voce grave, al secondo violino un Do diesis, mentre liberava il primo violino in successivi Do naturale e Si bemolle, evidenziando accordi incompleti di nona eccedente e nona minore ( in un esoterico Chick Corea, ma da rogo per i propri tempi), scorgo il genio preparato del "mestierante" Compositore.....e piango il privilegio di qualche "Credo".

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Ospite gasgas

Ho letto con interesse ed attenzione. In questa "Weltanschauung" della Chitarra Classica ho giustamente ancora un infinito da imparare!  Quando evidenzio ai miei allievi di Composizione come W. A. Mozart alla prima battuta del solenne Lacrimosa dal Requiem, osando temerariamente, in lungimirante sapienza armonica (con subdola riproposta, a breve seguire, di costruzione simile, ma in formula rigorosamente scolastica), abbia affidato alla Viola un Sol quale voce grave, al secondo violino un Do diesis, mentre liberava il primo violino in successivi Do naturale e Si bemolle, evidenziando accordi incompleti di nona eccedente e nona minore ( in un esoterico Chick Corea, ma da rogo per i propri tempi), scorgo il genio preparato del "mestierante" Compositore.....e piango il privilegio di qualche "Credo".

Si, Maestro,  molto interessante. Ma rientrando in tema Lei come la pensa?

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Rileggo il mio post e non mi pare si dimostri affatto "fuori tema".  Al contrario ritengo evidenzi, ed al contempo suggerisca, più risposte coerenti.

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