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Che repertorio nelle finali dei concorsi?


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Se non cambiano le giurie non cambiano i musicisti.... :(

Sono rarissimi i concorsi dove le giurie sono composte da persone competenti.

Ma guardate anche i pezzi obbligatori... sono sempre gli stessi!!

 

Quanto dice Caterpiller mi appare un'opinione gettata lì per compiacere i piu'.

Che vuol dire che "se non cambiano le giurie non cambiano i musicisti"? Forse che la maniera di suonare dipende da chi ci si trova davanti a giudicare?

Quali sono questi concorsi "rarissimi"  in cui compaiono le "persone competenti"? L'esperto è lei, Caterpiller, che evidentemente li conosce tutti e che ne conosce pure la composizione delle giurie.

La tendenza di oggi è poi quella di non imporre pezzi obbligatori ( sulla qual cosa non sono pienamente d'accordo) ma anche qui lei ha approfondito talmente bene l'argomento che potrebbe stilare una lista in merito.

Non me ne voglia, ma non mi capacito del suo intervento.

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Diciamolo senza peli sulla lingua, molti chitarristi ( così come gli interpreti di altri strumenti) inducono al sonno profondo.

Questo perché, di fronte all'incapacità di giudicare un'interpretazione musicale per i suoi significati profondi, la si giudica a partire da una sua più o meno riuscita adesione ad un modello ideale ed avulso dalla realtà. È la vittoria dell'affidabilità sulla fantasia. Io preferisco assistere ad interpretazioni magari non perfette, ma coinvolgenti: questo l'ho imparato soprattutto nella mia esperienza di amante della lirica. Ci sono cantanti, come Blake, Merrit, oggi Spyres, che sul palco sono capaci di una comunicatività impressionante: magari non è tutto estremamente pulito, ma la direzione musicale impressa a ciò che cantano è così forte da bastare abbondantemente a chi ascolta.

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Che vuol dire che se non cambiano le giurie non cambiano i musdicisti? Forse che la maniera di suonare dipende da chi ci si trova davanti a giudicare?

 

 

Sono perfettamente d'accordo. Incolpare le giurie dei propri limiti non è una scusante.

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  • 2 settimane dopo...
Ospite Alessio Olivieri

[inizio Mod Edit]

Questa discussione è nata dal thread "Compositori 2014" ed è stata isolata perché reputata di interesse.

[Fine Mod Edit]

 

I giovani interpreti che vogliono iniziare una carriera concertistica credono che in un ipotetica finale di un concorso sia meglio portare l'introduzione e capriccio di regondi e la sonata di ginastera piuttosto che krenek o manèn

 

A mio parere, suonare L'Introduzione e Capriccio alla finale di un concorso è un scelta più che logica, considerando che si tratta di uno dei (pochi) capolavori del repertorio romantico per chitarra e che, spesso, alle finali vengono sempre richiesti programmi che includano brani di periodi differenti (incluso, appunto il periodo classico/romantico). Diverso è il caso della Sonata di Ginastera che ci ha letteralmente stufato e (ma questo è un mio modestissimo parere) non è che sia questo gran pezzo. Si rasenta il tragicomico quando alle finali di concorsi (e questo avviene anche alle audizioni per l'ammissione a prestigiosi college e conservatori), viene richiesta una suite, sonata o partita di Bach. Con tutto l'amore che posso avere per la musica di Bach - rimango dell'idea che ai concorsi di chitarra debba essere rappresentata la chitarra e quindi si debba suonare repertorio originale. 

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Si rasenta il tragicomico quando alle finali di concorsi (e questo avviene anche alle audizioni per l'ammissione a prestigiosi college e conservatori), viene richiesta una suite, sonata o partita di Bach. Con tutto l'amore che posso avere per la musica di Bach - rimango dell'idea che ai concorsi di chitarra debba essere rappresentata la chitarra e quindi si debba suonare repertorio originale. 

 

Sono d'accordo, e aggiungo che Bach è un compositore che possono permettersi in pochi. 

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Non sono d'accordo su Bach: perché non si dovrebbero accettare, per esempio, le Sonate per violino solo o le Suites per liuto? Credo che due battute di queste musiche valgano l'intera opera di Regondi...

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Forse perchè Regondi ha scritto musica per chitarra e Bach no? A me sembra una motivazione più che plausibile, mentre trovo privo di senso accostare due compositori così imparagonabili per farne il metro di valutazione di cosa si debba suonare alla finale di un concorso. 

In ogni caso la produzione di Regondi è quantomeno deliziosa. 

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In effetti sono andato fuori argomento.
Sono tuttavia certo che si possa dimostrare con Bach tutto ciò che si può dimostrare con Introduzione e Capriccio, che a me è sempre parso la brutta copia del Rondò Capriccioso di Mendelssohn... 

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Sono paragoni che lasciano il tempo che trovano, metti a confronto un gigante della musica con un buon compositore, ti sembra una cosa sensata? Mendelssohn era più bravo di Regondi, Beethoven lo era più di Giuliani, Mozart più di Sor, qual'è il senso di verità apodittiche come queste? A cosa servono? A rimettere i chitarristi compositori dell'800 nella naftalina?

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