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24 Preludios di Manuel Maria Ponce - Edizione migliore?


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chiaramente mi attengo alle diteggiature scritte nelle edizioni ufficiali, in questo caso la Schott.

Di quelle adottate in concerto o nelle registrazioni non sono così bravo da trascriverle mentalmente..  (oltre al fatto che non ho nessuna incisione dei preludi di Ponce, né di Segovia né di nessun altro)

 

Chiedo quindi a tutti gli appassionati dei 24 preludi di Ponce  quale sia la loro edizione ed esecuzione di riferimento.

 

Eros

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Ci sono solo due edizioni della raccolta, una in commercio, pubblicata da Tecla Editions, a cura di Miguel Alcazar, e un'altra non più in commercio, pubblicata da Conaculta, Mexico, sempre a cura di Alcazar. Questa seconda edizione dei Preludios fa parte del volume delle opere complete. L'edizione Tecla include anche una diteggiatura, quella Conaculta non ha diteggiatura - in pratica, è una copiatura a stampa dei manoscritti. I quali restano comunque la fonte più sicura e attendibile. L'edizione Schott curata da Segovia smonta l'architettura dell'opera, eliminandone - senza ragione alcuna - la metà, e scompaginando l'ordine di successione; nel Preludi rimasti, gli interventi del revisore sono pesanti (il preludio scritto da Ponce in si bemolle minore è trasposto, Dio sa perché, in si minore) e, in certi punti, Segovia non corregge, ma compone. Nulla da eccepire alla decisione di adottare questa revisione, ma si abbia allora l'onestà di dichiarare che si tratta di opere di due coautori, Ponce e Segovia

 

Non esistono diteggiature "ufficiali" di Segovia. Esistono quelle pubblicate e quelle adottate nelle sue registrazioni. Poiché le seconde sono spesso posteriori alle edizioni, l'ufficialità delle prime è puramente immaginaria. 

 

E' possibile ricostruire - almeno parzialmente - le diteggiature sulla base dell'ascolto delle registrazioni. Una ricca serie di trascrizioni inedite di Andrés Segovia è stata pubblicata da Bèrben (Obras ineditas - vol. 3 - Transcripciones) avendo come fonte soltanto i dischi del maestro: i curatori dell'edizione (Phillip de Fremery e Angelo Gilardino) hanno desunto dalle registrazioni non soltanto le note, ma anche i numeri delle corde. 

 

dralig

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Ho scaricato l'edizione dei 24 preludi nella versione di Alcazar, naturalmente la vedrò, tempo permettendo.

Mi sorprendono tante obiezioni alle diteggiature di Segovia, che di Ponce, ha curato molte altre opere, sonata terza, sonata clasica, sonata messicana, variazioni e fuga. Tutte fasulle? Tutte "composizioni" di Segovia che avrebbe stravolto Ponce con l'accondiscendenza del compositore? Ne dubito fortemente. I rimaneggiamenti di Segovia, a quel che mi risulta, non stravolgendo affatto Ponce, ne hanno valorizzato sapientemente dal punto di vista chitarristico il pensiero e la resa musicale, non credo che Segovia rimaneggiasse così come lei vuol far credere le composizioni altrui, e per di più a lui dedicate! C'è troppa onestà intellettuale in tutte le trascrizioni e diteggiature non solo di Ponce, ma si pensi soprattutto a Bach ( oppure dobbiamo pensare che la ciaccona l'abbia scritta Segovia, e che dire della trascrizione di Busoni?)

Sulla scelta di diteggiare 12 dei 24 preludi non mi sembra sorprendente né illeggttima. Ha scelto evidentemente i 12 preludi che preferiva o forse Dio sa per quale altro motivo, magari bisognerebbe chiederglielo.

Del resto ha curato una celebre edizione dei 20 studi di Sor (tuttora inseriti ufficialmente nei programmi di Conservatorio) selezionandone appunto 20 tra i numerosissimi scritti da Sor. "Opera monca"? Allora anche l'arte della fuga lo è, anche l'Incompiuta di Schubert, una Sinfonia "monca", come si sarebbe permesso questo giovane viennese, con tanti filologi che impazzano?

In ogni caso, se Segovia ha stravolto Ponce, a giudicare dai risultati lo ha stravolto piuttosto bene...

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Come si può pensare, oggi, che "criticare" l'operato del Segovia revisore significhi screditarlo?

Un saggio dell'intervento di Segovia sui brani a lui dedicati è sotto gli occhi di tutti, grazie al contributo di edizioni quali l'Andrés Segovia Archive, le edizioni Urtext di Ponce, Turina, Tansman e molti altri ancora. Queste edizioni non hanno in alcun modo l'intento di gettare fango sull'opera del Maestro spagnolo - come potrebbero? - ma sono solo un utile strumento per porre gli interpreti di oggi nella condizione di leggere il dettato originario dei compositori e, se necessario, elaborare le proprie edizioni e i propri punti di vista.

Non bisogna, inoltre, commettere l'errore di valutare l'efficacia di una revisione sulla base dell'abitudine all'ascolto o all'esecuzione di un'edizione piuttosto che un'altra, né - tanto meno - sulla base di idealizzazioni o mitologie. Segovia ha elaborato un suo pensiero musicale su basi tutt'altro che campate per aria: seguire quel pensiero pedissequamente senza cercare di studiarlo e comprenderlo a fondo è un procedimento grossolanamente fallace (è poco meno che un'imitazione mal riuscita) e ideologicamente sbagliato; è una cornice senza il quadro.

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Come si può pensare, oggi, che "criticare" l'operato del Segovia revisore significhi screditarlo?

Un saggio dell'intervento di Segovia sui brani a lui dedicati è sotto gli occhi di tutti, grazie al contributo di edizioni quali l'Andrés Segovia Archive, le edizioni Urtext di Ponce, Turina, Tansman e molti altri ancora. Queste edizioni non hanno in alcun modo l'intento di gettare fango sull'opera del Maestro spagnolo - come potrebbero? - ma sono solo un utile strumento per porre gli interpreti di oggi nella condizione di leggere il dettato originario dei compositori e, se necessario, elaborare le proprie edizioni e i propri punti di vista.

Non bisogna, inoltre, commettere l'errore di valutare l'efficacia di una revisione sulla base dell'abitudine all'ascolto o all'esecuzione di un'edizione piuttosto che un'altra, né - tanto meno - sulla base di idealizzazioni o mitologie. Segovia ha elaborato un suo pensiero musicale su basi tutt'altro che campate per aria: seguire quel pensiero pedissequamente senza cercare di studiarlo e comprenderlo a fondo è un procedimento grossolanamente fallace (è poco meno che un'imitazione mal riuscita) e ideologicamente sbagliato; è una cornice senza il quadro.

 

Ermanno, stiamo perdendo del tempo. 

 

dralig

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Mah

Se io scrivo una frase, e inserisco un accordo di settima di quinta specie,e un revisore vede che va bene anche un accordo perfetto senza la settima al suo posto,io potrei anche dirgli ,si va bene anche l'accordo semplice. Ma il problema nasce dal  significato che si vuole dare alla frase musicale,se il compositore scrive un accordo di quinta specie,desidera avere risoluzioni che portino l’idea a quello che vuole lui,mentre il revisore se cambia l’accordo, le porta dove vuole il revisore.

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Se io scrivo una frase, e inserisco un accordo di settima di quinta specie,e un revisore vede che va bene anche un accordo perfetto senza la settima al suo posto,io potrei anche dirgli ,si va bene anche l'accordo semplice. Ma il problema nasce dal  significato che si vuole dare alla frase musicale,se il compositore scrive un accordo di quinta specie,desidera avere risoluzioni che portino l’idea a quello che vuole lui,mentre il revisore se cambia l’accordo, le porta dove vuole il revisore.

 

Raffaele, qui si stava parlando dei testi dei Preludios di Ponce. Rivolgere domande riguardo a ciò che non si sa è utile e giusto. Emettere giudizi su questioni della cui sostanza si è palesemente ignari è trastullo da perditempo. Sui due maestri - Ponce e Segovia - e sui loro rapporti - esiste una bibliografia piuttosto nutrita e facilmente accessibile, che include, tra l'altro, il loro carteggio: chiunque voglia affermare qualunque cosa al riguardo deve aver studiato questi documenti. In mancanza di queste basi, come dicevo a Ermanno, stiamo perdendo del tempo. 

 

dralig

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Avendo visto che l’utente  Eros,ha detto mah,io avevo capito che forse lui non aveva compreso(ma se non è cosi scusami Eros), come si può scrivere in due,o perlomeno avere le tracce di due persone che scrivono lo stesso tema o una frase ecc.. Il mio  era un semplice esempio, si riferiva  in generale,e non mi sono mai permesso di inserirmi tra Ponce e Segovia,e di parlare di cose che non so.

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Raffaele, la questione è più semplice: Eros si presenta al forum come un dilettante senza alcun diploma che spera di condividere qui la sua esperienza con altri. Fin qui tutto benissimmo.

 

Alla prima occasione, tuttavia, non appena qualcuno - che lui non si premura neppure di verificare chi sia e come faccia a dire tutte quelle cose - propone fatti - non opinioni - e argomenta questioni che palesano un punto di vista assai diverso dalle sue arroccate convinzioni simil mitologiche, egli - Eros - dubita fortemente che tutte quelle cose siano vere, snocciolando, poi, paragoni insussistenti tra gli studi di Sor, una sinfonia che l'autore non ha potuto completare e un'opera che l'autore ha concepito in un modo e un interprete ha mozzato del 50%.

 

Dralig ha ragione: stiamo perdendo del tempo.

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