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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Carulli sottovalutato


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Salve

Ferdinando Carulli è ancora troppo sottovalutato dai chitarristi;si pensa ancora a lui solo per l'opera didattica.Stranamente sono stati chitarristi stranieri quali Richard Savino e Carlos Perez ,i quali hanno pubblicato dei bei cd con la sua musica,come le sonate op.21,gli andanti op.320,pezzi per voce e chitarra,tutti pezzi che potrebbero essere eseguiti in concerto,per cambiare i soliti programmi.L'altra sua qualità,insieme a

Giuliani è di aver inserito la chitarra in numerosi gruppi cameristici,con opere di pregevole fattura.

 

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ha scritto una tale  quantità di musiche ,che per me non è per niente sottovalutato.Anzi. Ultimamente forse un po meno suonato o registrato,ma nulla toglie alle sue musiche.

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Carulli ha scritto una marea di musica, molta della quale, per il suo carattere didascalico e formulaico, è dimenticabile.

 

Esistono alcuni suoi lavori che invece sono degni di attenzione, specialmente in ambito cameristico, ambito che, duole dirlo, è ancora visto come l' ultimo ripiego possibile da molti chitarristi, 

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le musiche di insieme di Carulli,servono molto anche agli studenti,soprattutto alle prime armi,Smim e Licei e Corsi Pre-Accademici. Li aiuta a servire la chitarra in gruppi cameristici,nelle varie scuole,cosi si possono confrontare,con altri studenti di strumenti a fiato o archi o pianisti(4 mani),senza rimanere esclusi da musiche di insieme fatte nei saggi,che a loro servono moltissimo. Suonare insieme aiuta a svilupparsi e Carulli,ma naturalmente anche altri,lo fanno benissimo alla Chitarra.

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Carulli ha scritto una marea di musica, molta della quale, per il suo carattere didascalico e formulaico, è dimenticabile.

 

Esistono alcuni suoi lavori che invece sono degni di attenzione, specialmente in ambito cameristico, ambito che, duole dirlo, è ancora visto come l' ultimo ripiego possibile da molti chitarristi, 

Buon giorno.Io sono un chitarrista dilettante,non capisco,riguardo a Carulli,quando dice che la sua musica ha un carattere didascalico e formulaico.Proprio perchè ha scritto tanta musica

ci sono ancora tante composizioni da valorizzare.

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Buon giorno.Io sono un chitarrista dilettante,non capisco,riguardo a Carulli,quando dice che la sua musica ha un carattere didascalico e formulaico.Proprio perchè ha scritto tanta musica

ci sono ancora tante composizioni da valorizzare.

sono pienamente d'accordo c'è molta musica di Carulli da scoprire e non solo quella didattica,usata da moltissime scuole.

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Buon giorno.Io sono un chitarrista dilettante,non capisco,riguardo a Carulli,quando dice che la sua musica ha un carattere didascalico e formulaico.Proprio perchè ha scritto tanta musica

ci sono ancora tante composizioni da valorizzare.

 

Credo che nessuno metta in dubbio il fatto che, con oltre 360 numeri d'opera, il lavoro di Carulli possa ancora riservare sorprese di un certo spessore, tuttavia credo che il punto sollevato da Alfredo - punto che io condivido - sia un altro: in tutta quella musica, ci sono pagine che hanno sì un carattere puramente didattico o propedeutico ma che non si elevano al di sopra dei cliché del tempo. Per fare un paragone, sono su un piano decisamente inferiore rispetto ai lavori didattici e propedeutici di Sor. Stesso periodo, stesso entourage, anche se provenienti da culture differenti.

 

Un lavoro di riscoperta e rivalutazione dell'opera carulliana è in corso, e dal punto di vista discografico se ne uò apprezzare un primo risultato con la recente uscita discografica firmata da Nicola Jappelli per Brilliant Classics. Sono lavori apprezzabili, anche se a tratti un po' manieristici. A mio avviso, Carulli rimane un buon compositore, ma per come la vedo io non è lui che abbia lasciato le impronte più profonde nella storia ottocentesca della chitarra.

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Concordo con Ermanno, per quanto la figura di Carulli rivesta una certa importanza all'interno della storia della chitarra, il suo lascito non è paragonabile a quello di Giuliani o di Sor, e nemmeno a quello di Paganini, che della chitarra ebbe però un'idea quasi violinistica, come la sua scrittura ben ci mostra.

 

Per quanto riguarda la didattica, il lavoro fatto da Sor si pone in una veste unica, sia nel suo Metodo, che nei veri e propri Studi, in un percorso di coerenza stilistica che attraverso diversi numeri d'opera dedicati a differenti gradi di difficoltà non ha eguali. E non a caso molti degli Studi di Sor sono vere e proprie perle che vanno ben oltre al loro dichiarato scopo.

 

Le composizioni di Carulli sono il tipico frutto salottiero della Parigi di quel tempo, tecnicamente sorprendenti rispetto a quanto si era sentito prima ma anche foriere di un modo di fare musica più incline all'artigianato che all'arte.

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Quali sono le composizioni che reputate più interessanti di Carulli??

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Credo che nessuno metta in dubbio il fatto che, con oltre 360 numeri d'opera, il lavoro di Carulli possa ancora riservare sorprese di un certo spessore, tuttavia credo che il punto sollevato da Alfredo - punto che io condivido - sia un altro: in tutta quella musica, ci sono pagine che hanno sì un carattere puramente didattico o propedeutico ma che non si elevano al di sopra dei cliché del tempo. Per fare un paragone, sono su un piano decisamente inferiore rispetto ai lavori didattici e propedeutici di Sor. Stesso periodo, stesso entourage, anche se provenienti da culture differenti.

 

Un lavoro di riscoperta e rivalutazione dell'opera carulliana è in corso, e dal punto di vista discografico se ne uò apprezzare un primo risultato con la recente uscita discografica firmata da Nicola Jappelli per Brilliant Classics. Sono lavori apprezzabili, anche se a tratti un po' manieristici. A mio avviso, Carulli rimane un buon compositore, ma per come la vedo io non è lui che abbia lasciato le impronte più profonde nella storia ottocentesca della chitarra.

Nessuno dice che Carulli è Beethoven o Mozart,ma se gli autori del ottocento chitarristico erano quelli che sappiamo tutti,non mi sorprende che molte musiche,non siano da concerto o di forma tale da farci pensare a  forme-compositive  come le Sonate degli autori che ho menzionato. Certo io condivido tutto quello che dici e anche quello che dice Alfredo,ma quella era un epoca diversa padroneggiata dal Piano,e la chitarra stava appena mettendo le sue radici nel classicismo e io dico per fortuna ci sono stati autori come Carulli,che hanno scavato nelle seicorde facendo uscire fuori il classicismo-chitarristico  riuscendoci a dare delle belle forme e non riuscendoci del tutto come nelle forme classiche come la Sonata Classica.

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