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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Comporre sullo strumento un idea pensata


Waller
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Cari lettori, vi pongo un quesito interessante con la sicurezza che questo topic darà origine a 20 pagine di messaggi perchè a riguardo c'è molto da dire.

In questo topic vorrei sapere quanti di voi hanno la possibilità di pensare un idea (magari fischiettandola in testa) e riprodurla tale e quale sullo strumento immediatamente e non facendosi confondere dalle altre note.

Vorrei poi sapere se c'è qualcuno tra di voi che sentendo una determinata musica classica riesce a riprodurla tale e quale sullo strumento senza avere lo spartito tra le mani o annotazioni varie.

E' possibile (senza essere geni) ?? E' questione di orecchio assoluto ??

Fatemi sapere.

Vorrei sentire anche pareri dal Maestro Gilardino in questo ambito se è possibile.

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Ospite Nicola Mazzon

Secondo me, Waller, non si tratta di orecchio assoluto ma bensì di orecchio allenato, e anche per l'esecuzione del brano in seduta stante sia dovuto all'esercizio.

Per riprodurla tale e quale bisognerebbe avere a disposizione lo stesso organico che viene impiegato per quel determinato pezzo (se è un brano orchestrale ovvio che si deve ricorrere a una riduzione e quindi non risulta tale e quale).

Chiaro che se uno ha talento dovrà compiere minor sforzo.

 

F

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Cari lettori, vi pongo un quesito interessante con la sicurezza che questo topic darà origine a 20 pagine di messaggi perchè a riguardo c'è molto da dire.

In questo topic vorrei sapere quanti di voi hanno la possibilità di pensare un idea (magari fischiettandola in testa) e riprodurla tale e quale sullo strumento immediatamente e non facendosi confondere dalle altre note.

Vorrei poi sapere se c'è qualcuno tra di voi che sentendo una determinata musica classica riesce a riprodurla tale e quale sullo strumento senza avere lo spartito tra le mani o annotazioni varie.

E' possibile (senza essere geni) ?? E' questione di orecchio assoluto ??

Fatemi sapere.

Vorrei sentire anche pareri dal Maestro Gilardino in questo ambito se è possibile.

 

Lo dice Robert Schumann, non io: il massimo dell'intelletto musicale consiste nell'immaginare una partitura d'orchestra all'ascolto (e viceversa). Mozart lo fece con il Miserere di Allegri: lo trascrisse a memoria dopo un'audizione a Roma. L'orecchio assoluto aiuta, ma con l'esercizio si impara e si migliora. Quanto al riprodurre ciò che si ascolta sullo strumento, non c'è problema: ovviamente, su una chitarra si riproduce bene solo la musica per chitarra. E' un esercizio utile e divertente. Chitarristi che "beccano" le note dal disco e le trascrivono, ne conosco più di uno - a parte il vecchio sottoscritto. Phillip de Fremery (becca non solo le note, ma anche le corde in azione), Paolo de Lorenzi (in una mattinata ha trascritto l'Aire Vasco di Manjon da un disco di Russell), Luigi Biscaldi (in due ore ha trascritto la Serenata di Lou Harrison dal disco di Starobin). Esercitarsi. Tutto si impara. Se si è dei geni, tanto peggio: la vita sarà più dura.

 

dralig

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Ecco a riguardo vorrei dire una cosa :secondo me la cosa difficile non è riprodurre un motivo sulla chitarra magari di una sinfonia o di un ipotetico concerto(il canto) e nemmeno ''prendere'' ad orecchio le note per poi andarle a verificare sulla chitarra.La cosa davvero difficile è attuare un ''processo mentale'' che ti permette di avere in mente la partitura di un' opera magari anche dopo il ripetuto ascolto di essa in tutto e per tutto;riuscire a riconoscere la tonalità in cui è scritta senza riferimenti ''sonori'' ,a captare l'unità di misura e a capire le note grazie ad una propria conoscenza degli intervalli.

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La cosa davvero difficile è attuare un ''processo mentale'' che ti permette di avere in mente la partitura di un' opera magari anche dopo il ripetuto ascolto di essa in tutto e per tutto.

 

per "avere in mente la partitura" (c'è partitura e partitura che è possibile avere in mente... un conto è avere in mente la hausmusik viennese, dove bene o male si immagina dove si andrà a parare, Mozart e Haydn esclusi, un conto è "avere in mente" Gruppen per tre orchestre di Stockhausen, cosa umanamente impossibile) è necessario lo studio e l'esercizio...una volta noti procedimenti armonico/contrappuntistici (che "risuonano" in testa) è necessario conoscere i principi dell'orchestrazione....ricordo in proposito un bell'esercizio che sottoponeva Alessandro Solbiati nel suo corso di "strumentazione" (cosa diversa da orchstrazione)...prendi una riduzione per pianoforte, ascolta la parte per orchestra, cerca di trascrivere partendo dall0 scheletro armonico pianistico la relativa parte orchestrale...

 

L'esercizio che mi ero assegnato quando strudiavo il Berlioz è il seguente: immaginare il suono di diverse combinazioni di strumenti (da due in su) che suonano all'unisono. Poi immaginare il cambio di suono in seguito all'entrata di un nuovo strumento o all'uscita di uno degli strumenti già presenti.

 

 

dralig

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La cosa davvero difficile è attuare un ''processo mentale'' che ti permette di avere in mente la partitura di un' opera magari anche dopo il ripetuto ascolto di essa in tutto e per tutto.

 

per "avere in mente la partitura" (c'è partitura e partitura che è possibile avere in mente... un conto è avere in mente la hausmusik viennese, dove bene o male si immagina dove si andrà a parare, Mozart e Haydn esclusi, un conto è "avere in mente" Gruppen per tre orchestre di Stockhausen, cosa umanamente impossibile) è necessario lo studio e l'esercizio...una volta noti procedimenti armonico/contrappuntistici (che "risuonano" in testa) è necessario conoscere i principi dell'orchestrazione....ricordo in proposito un bell'esercizio che sottoponeva Alessandro Solbiati nel suo corso di "strumentazione" (cosa diversa da orchstrazione)...prendi una riduzione per pianoforte, ascolta la parte per orchestra, cerca di trascrivere partendo dall0 scheletro armonico pianistico la relativa parte orchestrale...

 

L'esercizio che mi ero assegnato quando strudiavo il Berlioz è il seguente: immaginare il suono di diverse combinazioni di strumenti (da due in su) che suonano all'unisono. Poi immaginare il cambio di suono in seguito all'entrata di un nuovo strumento o all'uscita di uno degli strumenti già presenti.

 

 

dralig

 

...lo proverò, intanto mi fa venire in mente Ligeti

 

Resto di sasso. Non volevo dirlo a nessuno. Lei è un tipo pericoloso.

 

dralig

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In questo topic vorrei sapere quanti di voi hanno la possibilità di pensare un idea (magari fischiettandola in testa) e riprodurla tale e quale sullo strumento immediatamente e non facendosi confondere dalle altre note.

.

 

per un compositore il punto fondamentale è il percorso dall'idea al pentagramma...la questione che poni interessa più che altro l'interprete o serve al compositore come verifica per una certa intuizione...viceversa la questione che poni è assolutamente necessaria nel jazz o in maniera diversa nella composizione cosiddetta istantanea

 

L'idea è l'idea - non sappiamo esattamente che cos'è, ma non è ancora la musica -, poi c'è l'immagine musicale mentale, che deriva dall'idea, ed è analogica. Il passaggio dall'immagine mentale alla scrittura è digitale: la scrittura è un campionamento dell''immagine mentale. C'è sempre una filtrazione, dall'immagine alla scrittura, per quanto bravo possa essere il compositore. Anche se la musica deriva da un reperto - un oggetto musicale preesistente - prima di configurarsi in immagine mentale deve in qualche modo passare attraverso l'idea, altrimenti non diventa musica, ma soltanto artigianato musicale.

 

dralig

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Un idea è paragonabile ad un tema che ti danno a scuola. Il titolo interessante è tutto. Quello che poi uno deve fare è l'approfondimento ma sempre con degli spunti interessanti o rispettando una scaletta precisa.

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Un idea è paragonabile ad un tema che ti danno a scuola. Il titolo interessante è tutto. Quello che poi uno deve fare è l'approfondimento ma sempre con degli spunti interessanti o rispettando una scaletta precisa.

 

Ma figuriamoci, ci sono capolavori scritti su temi risibili.

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Un idea è paragonabile ad un tema che ti danno a scuola. Il titolo interessante è tutto. Quello che poi uno deve fare è l'approfondimento ma sempre con degli spunti interessanti o rispettando una scaletta precisa.

 

Ma figuriamoci, ci sono capolavori scritti su temi risibili.

 

Tutti i "Capolavori" hanno un tema.

Per tema intendo l'idea base. Nella nona sinfonia di Bethoveen per intenderci il tema è "TATATATAaaaa TATATATAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" è quello che distingue il pezzo.

Da li si inizia e li si finisce.

Oh, questa è una mia idea. Penso che sia quasi esatta. :P

 

NB Ho scritto TATATATA perchè ho il dono della sintesi ;)

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