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Angelo Gilardino: Concerto d'autunno


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uff

finalmente un po di buona musica...

ci voleva

sprint per la mattinata

e che colori l'autunno

complimenti a tutti

il composer l'interprete, l'orchestra e

la regia video!!!:lol:

 

ps

a quando il dvd?

 

ps del ps

quando è stato scritto questo concerto?

 

Tredici anni fa. Eseguito in prima da Biscaldi con l'orchestra "Benvenuto Terzi" di Bergamo (dir. Pier Luigi Capelli) e poi da Attademo, Tampalini,

Sabbadin, Diodovich, e vari altri caballeros stranieri, con i rispettivi gruppi e direttori.

 

Si noti che Diodovich suona a memoria. Pazzo furioso.

 

dralig

 

 

 

 

 

 

dralig

 

 

Complimenti agli esecutori e al compositore... mi rendo conto di essere ancora parecchio indietro, via, studierò un pò di più! Magari fra 13 anni lo suonerò anch'io :oops:

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Ma è la registrazione di Brescia sì o no, Francesco, sciogli questo dubbio per favore...? Il teatro, l'esecuzione, il pubblico mi sembrano quelli, ma non sono sicuro. Grazie

 

Dev'esserci stato di mezzo un montaggio, perché il video inizia con l'uscita dei componenti il gruppo (magri) e di Diodovich (lasciamo perdere), salutati dall'applauso del pubblico. Ma questo non può essere avvenuto prima del terzo movimento del concerto.

 

dralig

Si Giulio, il concerto è quello di Brescia

 

Ah sì mi sembrava quello, con la presenza di un pubblico che ha stupito per attenzione ed entusiasmo perfino il maestro (compositore-oratore) Gilardino il quale a sua volta ha risposto a modo suo a inizio concerto.

 

Se posso citare l'episodio, poco prima dell'inizio Angelo si gira verso di me e mi chiede cortesemente cosa debba dire. Io rispondo fai tu, ed eccolo partire con una lunga relazione enciclopedica ricca di concetti, particolari e momenti perfino divertenti. Per me, e non solo, memorabile.

 

Bravi tutti i musicisti, impegnati e concentrati, assolutamente lodevole la prestazione di Francesco che oltre a tutto si è sobbarcato un'esecuzione a memoria del Concerto. Come sempre, infaticabile ed egregio, King.

 

Pubblico a fine serata in visibilio, felice e riconoscente.

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E' un piacere poter ascoltare più chitarre che suonano insieme con cognizione di causa.

Quando poi le chitarre non fanno pensare ad altro, ma ieraticamente ti rendono partecipe della loro natura, il piacere diventa qualcosa di profondo.

 

Complimenti a tutti.

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E' un piacere poter ascoltare più chitarre che suonano insieme con cognizione di causa.

Quando poi le chitarre non fanno pensare ad altro, ma ieraticamente ti rendono partecipe della loro natura, il piacere diventa qualcosa di profondo.

 

Complimenti a tutti.

 

E' un'esperienza compositiva attraente ma limitata. Dopo il quarto lavoro "multichitarristico", mi sono reso conto del fatto che in quel lago non c'erano più pesci, e ho virato verso altri lidi.

 

dralig

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E' un piacere poter ascoltare più chitarre che suonano insieme con cognizione di causa.

Quando poi le chitarre non fanno pensare ad altro, ma ieraticamente ti rendono partecipe della loro natura, il piacere diventa qualcosa di profondo.

 

Complimenti a tutti.

 

E' un'esperienza compositiva attraente ma limitata. Dopo il quarto lavoro "multichitarristico", mi sono reso conto del fatto che in quel lago non c'erano più pesci, e ho virato verso altri lidi.

 

dralig

In realtà, Angelo, ci sarebbe ancora tanto da fare per quest' organico. Siamo solo all'inizio!

Solitamente, quando si pensa ad ensemble multichitarristici di questo tipo, vengono subito in mente i soliti arrangiamenti dei Beatles piuttosto che trascrizioni di robaccia di ogni genere.

Tu hai aperto una strada nuova (esistono pochi lavori simili al tuo); io invece, vorrei batterla a fondo.

Presto studieremo il Concertino di Dyens, Electric Counterpoint di Reich, un pezzo di Fellegara ed infine, appena ricevuto, un Concerto scritto per noi dal direttore Guido Boselli (ottimo compositore!);

 

C'è ancora tanto da fare...

non abbandonare del tutto l'idea di scrivere per più chitarre...

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E' un piacere poter ascoltare più chitarre che suonano insieme con cognizione di causa.

Quando poi le chitarre non fanno pensare ad altro, ma ieraticamente ti rendono partecipe della loro natura, il piacere diventa qualcosa di profondo.

 

Complimenti a tutti.

 

Sì, inutile puntare sul rinforzo o sulla dinamica, non rendono comunque, ottima l'idea di espandere timbro e altezza, ampliare luci e colori.

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Solitamente, quando si pensa ad ensemble multichitarristici di questo tipo, vengono subito in mente i soliti arrangiamenti dei Beatles piuttosto che trascrizioni di robaccia di ogni genere.

 

Che noia mortale! Un tempo resistevo con tutto me stesso all'ascolto, pensavo d'essere io il pazzo. Poi un giorno, durante un concerto ricco (ricchissimo) di repertorio da te citato, Francesco, ho deciso e me ne sono andato.

Cosi', senza dire nulla.

Una senzazione meravigliosa.

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