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Dodecafonia nella musica di Angelo Gilardino


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OK Fabio, anche se non sei stato chiarissimo.

 

La mia domanda sulle composizioni di Gilardino, mettiamola così, era se le composizioni rispettavano una regola dall'inizio alla fine con una relazione fra le parti o senza relazione fra le parti, oppure se erano a "caso" nel senso di non avere nessuna relazione armonica ma delle parti ragionate staccate e concatenate.......

 

sono confuso :cry:

 

"A caso" è una locuzione che, nel lavoro di un compositore, non può esistere.

Tutto dev'essere sotto controllo, ogni nota al suo posto, con un perché, e tutte le relazioni devono essere calcolate e controllate. Altrimenti, un buon impiego in banca o, se uno ama viaggiare, in ferrovia, sono senz'altro più adatti.

 

dralig

 

OK, tutto a controllo ma queste relazioni calcolate e controllate che regola seguono ?

 

Se io faccio una nota e poi un altra a caso e le sovrappongo c'è sempre una relazione ?

 

Le sovrapposizioni sono queste ? :

 

LOCRIO-IONICO Dal I grado dorico = dissonante

FRIGIO Dal

 

ho fatto solo degli esempi

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OK Fabio, anche se non sei stato chiarissimo.

 

La mia domanda sulle composizioni di Gilardino, mettiamola così, era se rispettavano una regola dall'inizio alla fine con una relazione fra le parti o senza relazione fra le parti, oppure se erano a "caso" nel senso di non avere nessuna relazione armonica.

 

ma secondo te un compositore mette le note a caso????

 

:mrgreen:

 

senti, fammi un favore, prenditi un bel manuale di armonia e leggilo: altrimenti diventa impossibile rispondere alle tue domande, sono prive di senso.

 

A caso certamente no, ma dalla discussione che ho letto (senza capirci nulla: che brutta sensazione!) parrebbe che le note si mettano con il regolo!

Insomma, ma il cuore è di casa tra i compositori? lo è mai stato?

E' un dubbio che mi pongo tutte le volte che leggo una critica d'arte: bla bla bla, e mi chiedo: l'artista ha mai pensato veramente a tutte quelle regole che gli mettono in bocca? o forse l'arte è un dono di Dio che cala giù tra le cose terrene attraverso il cuore di un eletto?

Io preferisco credere al dono di Dio!

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Ogni composizione segue una regola armonica. Qualcuno la fa lo stesso inconsciamente, quando compone, forse, influenzato dall'ascolto che può aver fatto. Anche Ligabue usa delle regole armoniche ma non lo sa neanche perchè certe sonorità stanno bene insieme.

 

Un modo di musica, (senza farne assolutamente questione di critica) complessa, come quella del Maestro Gilardino viene da pensare che sia stata creata partendo dalle regole armoniche esistenti e approfondendo il discorso più in la. Ma sempre in funzione di quelle.

 

Qua debonis non si parla di idee musicali ma di scheletri che le sostengono !

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Si ! giusto ! io volevo studiare lo scheletro che sosteneva quella che molti chiamano idea divina e innata o altri chiamano intuizione geniale.

Nel senso Debonis, che esiste il fisico e l'anima e qui si vuol parlare solo del fisico. Il modo di postare questo topic voleva essere questo.

 

Mi pare di non aver letto argomenti inerenti alla regola armonica e mi piaceva l'idea di scoprire qualcosa che non conosco bene.

 

Se il Maestro Gilardino ha voglia di spiegarci un po' come funziona, possiamo recensirlo meglio :lol::lol::lol: e magari conoscere il metodo di composizione della chitarra moderna.

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Ogni composizione segue una regola armonica. Qualcuno la fa lo stesso, forse, influenzato dall'ascolto che può aver fatto.

 

Ma un modo di musica, (senza farne assolutamente questione di critica) complessa, come quella del Maestro Gilardino viene da pensare che sia stata creata partendo dalle regole armoniche esistenti e approfondendo il discorso più in la. Ma sempre in funzione di quelle.

 

Qua debonis non si parla di idee musicali ma di scheletri che le sostengono !

 

Ogni composizione è il frutto del rapporto tra regola e invenzione, ordine e caos, dio e la sua morte. Così avviene da sempre in tutte le arti.

Dici bene mago. Si parla qui di artigianato, di mestiere, così hai chiesto, mi pare. Se dobonis vuole, può aprire un 3d sulla poetica, la poesia, l'amore e la morte, dio, il cuore, l'ateismo e i razionalisti agnostici.

 

Da come parlate, sembrerebbe che la lingua abbia una dignità fine a se stessa, indipendemente dalle idee che serve a comunicare.

E' come se io mettessi insieme tante belle parole, magari forbite, legate insieme dalle piu' dotte regole grammaticali, senza voler comunicare alcunché o, peggio, accettandone a posteriori l'idea che ne promana.

Io penso che la genialità, dono divino, si faccia beffa del manierismo.

Può certamente essere oggetto di un distinto 3D, ma io non lo vedo del tutto alieno alla discussione di questo.

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Ogni composizione segue una regola armonica. Qualcuno la fa lo stesso, forse, influenzato dall'ascolto che può aver fatto.

 

Ma un modo di musica, (senza farne assolutamente questione di critica) complessa, come quella del Maestro Gilardino viene da pensare che sia stata creata partendo dalle regole armoniche esistenti e approfondendo il discorso più in la. Ma sempre in funzione di quelle.

 

Qua debonis non si parla di idee musicali ma di scheletri che le sostengono !

 

Ogni composizione è il frutto del rapporto tra regola e invenzione, ordine e caos, dio e la sua morte. Così avviene da sempre in tutte le arti.

Dici bene mago. Si parla qui di artigianato, di mestiere, così hai chiesto, mi pare. Se dobonis vuole, può aprire un 3d sulla poetica, la poesia, l'amore e la morte, dio, il cuore, l'ateismo e i razionalisti agnostici.

 

Da come parlate, sembrerebbe che la lingua abbia una dignità fine a se stessa, indipendemente dalle idee che serve a comunicare.

E' come se io mettessi insieme tante belle parole, magari forbite, legate insieme dalle piu' dotte regole grammaticali, senza voler comunicare alcunché o, peggio, accettandone a posteriori l'idea che ne promana.

Io penso che la genialità, dono divino, si faccia beffa del manierismo.

Può certamente essere oggetto di un distinto 3D, ma io non lo vedo del tutto alieno alla discussione di questo.

 

Sono convinto dell'esattezza delle tue parole e mi trovi concorde al massimo !!!

 

Ma proprio perchè non percepisco l'idea a volte di alcune composizioni mi piacerebbe trovare il gusto nella struttura, per lo meno lo conosco e sono al corrente della genialità che si nasconde dietro la struttura.

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Ok, al punto uno ci siamo e io le chiamo sovrapposizioni !

 

Mi spieghi per favore meglio i punti 2 e 3 con un esempio. Se puo' grazie.

 

Posso, ma non mi piace farlo qui e ancor meno mi piace analizzare le mie composizioni. Lei ha un eccellente maestro, che tra l'altro esegue benissimo molti miei lavori, domandi a lui.

 

dralig

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certo alfredo

consideravo la tradizione scolastica dodecafonica Eimert e Krenek proprio perchè le eccezioni sono numerosissime e non possono prescindere dall'analisi delle opere dei singoli compositori...

 

La Suite fur Gitarre allein di Krenek si presta molto bene a un'analisi esemplificativa della tecnica seriale. Ieri mattina il maestro Biscaldi, in visita, mi faceva notare un pesante errore di stampa da lui rintracciato grazie all'analisi della serie (e non rintracciabile altrimenti).

 

dralig

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A caso certamente no, ma dalla discussione che ho letto (senza capirci nulla: che brutta sensazione!) parrebbe che le note si mettano con il regolo!

Insomma, ma il cuore è di casa tra i compositori? lo è mai stato?

E' un dubbio che mi pongo tutte le volte che leggo una critica d'arte: bla bla bla, e mi chiedo: l'artista ha mai pensato veramente a tutte quelle regole che gli mettono in bocca? o forse l'arte è un dono di Dio che cala giù tra le cose terrene attraverso il cuore di un eletto?

Io preferisco credere al dono di Dio!

 

Te lo immagini un compositore che, alla domanda, rivoltagli in pubblico, di spiegare come scrive, si dichiara investito del dono di Dio? Nella legislazione italiana, esiste il reato di oltraggio al pudore, credo.

 

Quanto al cuore, il mio è orientato al contrario, cioè verso destra, e quindi vado soggetto a terribili angine ogni volta che mi si forma una bolla d'aria nello stomaco. Quindi, deglutisco con estrema cautela. E' tutto quello che so dirti del cuore, ma - confermo - nella composizione musicale il suo apporto è indispensabile, perché, se si fermasse, temo che il compositore sarebbe costretto a interrompere il suo lavoro, temporaneamente o definitivamente.

 

dralig

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certo alfredo

consideravo la tradizione scolastica dodecafonica Eimert e Krenek proprio perchè le eccezioni sono numerosissime e non possono prescindere dall'analisi delle opere dei singoli compositori...

 

La Suite fur Gitarre allein di Krenek si presta molto bene a un'analisi esemplificativa della tecnica seriale. Ieri mattina il maestro Biscaldi, in visita, mi faceva notare un pesante errore di stampa da lui rintracciato grazie all'analisi della serie (e non rintracciabile altrimenti).

 

dralig

 

Grande Luigiiiii!!!!!!!!!!!

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