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Richiesta consigli per studi per l'esame di V anno


Ospite Enzo Rossi
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Ospite Enzo Rossi

Ciao a tutti.

ho iniziato a studiare la chitarra classica da autodidatta con un'infarinatura spero sufficiente per non fare grossolani errori di impostazione delle mani e di postura ecc.

I metodi che ho scelto sono:

120 arpeggi di Giuliani

Studi per chitarra di Giuliani vol. 1 op. 1 e 48

25 studi opus 60 di Carcassi

20 studi di Sor revisione Segovia

24 preludi op. 114 di carulli

estudios sencillos di brower (li ho fotocopiati fino al 15)

naturalmente questo è un percorso che mi impegnerà per diversi anni.

Volevo inserire a questo percorso didattico anche dei pezzi oltre agli studi e qui chiedo un consiglio agli utenti del forum.

Inoltre non ho le idee chiare sullo studio teorico della musica, ho vari testi:

Dacci trattato teorico-pratico parte 1

Pozzoli solfeggi parlati e cantati 1° corso

Tissoni metodo elementare di armonia

Francesco Rolle problemi di ritmica contemporanea

P. Bona metodo completo per la divisione (del 1967!)

ho forti dubbi sul riuscire a studiare questi testi senza l'aiuto di un maestro ma vediamo......

Mi mancano invece informazioni su testi che parlano della storia della musica, sempre inerenti alla chitarra.

Il mio obiettivo è fare un percorso didattico il più possibile simile a quello seguito dai conservatori e un giorno, chissà, dare qualche esame da privatista.

un caloroso saluto a tutti e grazie in anticipo per i consigli che vorrete darmi

ciao

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I testi - di chitarra - che elenca sono tutti validi a mio giudizio (l'indicazione vol.1 di Giuliani immagino faccia riferimento ad una edizione particolare, comunque l'Op. 1 è il Metodo, che contiene anche i 120 arpeggi).

Però se sta proprio iniziando occorre partire da un testo che prepari ad affrontare poi le opere che ha citato, che non possono essere usate come primi testi didattici. Con tutti i limiti che ha, ad esempio, ritengo che un libro come le Prime lezioni di Sagreras possa essere ancora un buon punto di inizio.

 

Onestamente credo però che l'apporto di un insegnante sia insostituibile, anche per evitare di metterci molto più tempo ad accorgersi degli errori ed a trovare il percorso migliore. Anche la scelta dei pezzi da affiancare alle opere didattiche è meglio farla con qualcuno che sappia commisurarli al livello tecnico raggiunto, chiedendo sempre - e questo può essere opportuno ricordarlo anche all'insegnante - la musica di più alto livello artistico possibile, perché il gusto si educa anche così.

 

Un testo di storia della chitarra abbastanza consigliato in conservatorio è quello di Giuseppe Radole (Suvini Zerboni).

Auguri.

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