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Scelta personale destini e morte


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Ognuno ha il proprio posto ed il proprio ruolo nel mondo ed in ogni aspetto del mondo: c'è chi è esecutore e chi compositore, c'è chi è operaio e chi impiegato, chi è condottiero e chi è condotto, chi è "fatto" per operare e chi per "meditare/parlare... e poi, ovviamente, ci sono quelli che si occupano di entrambi i lati della medaglia: questo è una discorso punto generale che utilizzo come premessa.

Credo che ognuno possa scegliere elettivamente il proprio ruolo a seconda delle porprie inclinazioni e delle proprie attitudini, e questo non farà di lui/lei una persona meno degna di rispetto... ma neanche di più. Ritengo innegabile l'affermazione di Butterfly in merito alla

mancanza di coerenza tra ciò che viene predicato e ciò che viene attuato
, e porprio su questa mi piacerebbe ci si soffermasse a pensare. Esistono le missioni ed esistono i ritiri spirituali: due modi completamente diversi di manifestare la propria fede, entrambi validi. Quello che, secondo me, diventa fuorviante se non addirittura sbagliato, è l'aderire ad un "gruppo", sia esso CL, ACR o qualsiasi altro, portando avanti la sola ideologia del gruppo... noi siamo, noi facciamo, noi crediamo, noi questo e noi quello... la fede è un aspetto punto individuale. Lo si può vivere in modo collettivo, ci si può ritrovare ideologicamente con altre persone, ma come ha osservato butterfly, l'unico Leader di cui si ha bisogno è Dio stesso, il quale ha messo a capo della sua Chiesa una e una sola persona. Mi spaventano un pò certe iniziative che, forti di (o, talvolta, nascondendosi dietro a...) un messaggio d'amore, promuovono, al lato pratico, un fanatismo che assomiglia più ad una milizia armata e affatto chiusa che non ad un'opera aperta verso il mondo.

 

EB

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Allora rispondi alla domanda che ti ho fatto prima: NOI chi?

 

Esattamente tutti quelli che ancora comprendono che si sta giungendo al delirio di onnipotenza dell'uomo: in essi ci sono crisitiani, buddisti, maomettani, ebrei e intellighenzie laiche ma che appoggiano questo pensiero.

 

Di nuovo. Ecco "ciò che sente" chi dovrebbe "governare il mondo", cioè un bel po' di banale maleducazione maschilista

 

E' un pò di amor del proprio tempo che puntualmente viene sprecato per rispondere ad accuse riguardanti pensieri che non ho mai espresso, e non mi sembra di mancarti di rispetto, dato che continuo a rispondere, magari sono stato un pò brusco (e te ne chiedo scusa), è solo che sono stufo di essere frainteso in discorsi (credo) molto chiari e di sentire cose campate per aria, e comunque maschilista non ha alcun senso nella frase.

 

Io non ti ho dato del marmocchio, ci pensi da solo però a parlare come tale..

 

Ne prendo atto.

 

Intanto, e grazie a Dio (per parafrasare te), non sono mai stata una educatrice dell'Azione Cattolica.

Forse mi ha salvata Zucchero :mrgreen:

Sulla necessità di un lider che trascini le folle confermo le mie perlessità: nel campo della fede l'unico lider può essere Dio, e lui si può seguire tanto nel silenzio di un chiostro che tornendo l'acciaio in una officina.

L'associazionismo religioso è una bellissima esperienza, ma è nella vita di tutti i giorni che ci si fa portatori dei valori cristani, salvo che si risponda a una vocazione sacerdotale.

 

Hai ragione, rileggo ora che sei stata consigliera della FUCI, chiedo scusa. Il campo della fede in generale è un conto, la fede cattolica un altro, e continuo a dirti che la parola Leader non è appropriata, non descrive la realtà, la fede cattolica si basa sulla sequela di Cristo e della Chiesa, e non vedo come il fatto di portare nella vita i volori cristiani sia in antitesi con "l'associazionismo" religioso, che tra l'altro non sono semplici "associazioni" ma "Movimenti" generati da carismi particolari che lo Spirito Santo genera nella storia (non monastici come quelli di S.Francesco o di S.Benedetto, ma della stessa portata storica).

 

Le convinzioni che si autoalimentano grazie alle aule piene di persone inneggianti e un tantinello euforiche (magari con quella orrenda moda di cantare l'Alleluja con le mani a lampadina) non sono tanto diverse dal tifo a una partita allo stadio, non farti troppe illusioni.

 

Io illusioni non me le faccio, so quello che vivo, e non è quello che descrivi (per inciso l'alleluja, che tra l'altro è preso dalle raccolte di salmi delle Trappiste di Vitorchiano risalenti al 1200, io non lo canto con le mani giunte ma, come mia consuetudine quando devo seguire qualcosa, a braccia conserte).

 

Forse ai più giovani manca proprio la capacità di introspezione personale che fa trovare la propria via: basta con questi "lui ha detto, lui ha scritto". Per non parlare dei retroscena che collegano le associazioni cattoliche a ben precise correnti partitiche (bada bene, non ho detto politiche).

I carismi sono ben altra cosa dal recitare pedissequamente riflessioni e conquiste dello spirito raggiunte da altri tramite un cammino di vita e sofferenza.

 

Guarda, con franchezza, non credo che il seguire qualcuno sia una costrizione, non mi/ci costringe nessuno, se lo facciamo, evidentemente siamo coscienti che è una strada buona e bella per la mia/nostra vita.

 

Quello che fa allontanare i giovani dalla fede è la mancanza di coerenza tra ciò che viene predicato e ciò che viene attuato, sono i sepolcri imbiancati, sono i "preti laici" che alla prima occasione non si peritano di accoltellare il vicino di banco per un posto in banca.

Sono gli ipocriti: quelli che mettono nello Staccapanni i loro vestiti usati, ma non soccorrerebbero mai un barbone, perchè puzza. Sono medici obiettori in ospedale e "cucchiai d'oro" nelle cliniche dedicate ai Santi.

Sono quelli che conoscono il Vangelo e tutte le encicliche a memoria, eppure non sanno parlare d'amore.

Madre Teresa non recitava giaculatorie ai moribondi induisti: gli teneva la mano.

 

Butterfly

 

Guarda il vero problema è che si predica, ma non si vive il cristianesimo, non nel senso morale del termine, ma nel senso che non si giudica, non si guardano le cose alla luce dell'incontro fatto. Per il resto, hai ragione, siamo tutti uomoni erranti, ma non giudichiamo chi sbaglia: errare è umano; anche gli apostoli litigavano tra di loro per chi era il più importante, ma questo non gli ha impedito di camminare per le città annunciando la grandezza di quello che avevano visto: ecco, il Cristiano è proprio quello, uno che non è condizionato dagli errori e dai limiti umani, ma guarda incessantemente un altra cosa e la indica ai suoi amici.

 

P.s. adesso mi allontano davvero dalla discussione, mi sembrava giusto rispondere a Butterfly.

 

Francesco

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