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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Piero Gosio: un chitarrista eccezionale


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bè, un grande liutaio, non c'è che dire...

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Lei dice che tanti altri mancini al mondo suonano con l'accordatura dall'acuto al grave: vuole farmi alcuni nomi, tra questi "tanti"?

 

...e a me un altro, che mi colpì fin da ragazzo....

è un italiano: il grande GIANLUCA MOSOLE...

 

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Anche per me non è stata la prima volta ascoltare un chitarrista mancino suonare lo strumento senza cambiare la montatura delle corde prevista per chi invece mancino non è, cioè semplicemente voltando la chitarra: un mio amico, Alessandro Russo, diplomato in pianoforte, si diverte a suonare la chitarra (blues soprattutto) in quel modo, talvolta senza plettro per giunta ma con le dita, esattamente come noi ma purtroppo senza unghie, e vi assicuro che è fenomenale!

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Bireli Lagrene...

 

Grandissimo chitarrista.

Ricordo un' esecuzione di Donna Lee con Jaco Pastorius veramente impressionante.

 

Per la musica tzigana, oltre a Lagrene, non dimenticherei Angelo Debarre.

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Anche Zawinul in un' intervista disse che Lagrene suonava il basso in maniera spaventosa.

Se questa considerazione la fece uno che per i bassisti aveva un fiuto straordinario, non possiamo far altro che prenderne atto.

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Riguardo alla canzone che Lei definisce orrenda e una 'scemenza' (!), rispondo che magari ne scrivessero oggi di canzoni così!!! All'epoca le canzoni erano scritte da fior fiore di musicisti, e non da chicchessia.

Io calerei magari questa canzone nel contesto dell'epoca, siamo nel '57!

 

"Corde della mia chitarra perchè vi fermate, perchè non suonate".

 

In questi versi c'è tutto un dramma chitarristico, altro che contesto d'epoca ;) (ho dovuto sospendere momentaneamente le mie lezioni, per motivi di salute, così da un po' devo arrangiarmi con scale, spartiti e solfeggio).

 

Per alleggerire un po' la discussione: può essere di interesse anche per altri capire come si può suonare la chitarra essendo mancini, senza invertirte le corde? Ho osservato attentamente il filmato ma mi piacerebbe capire meglio proprio la tecnica: mi sembra così difficile...

 

Posso dire una cosa un po' irriverente? (ma cortese, sia chiaro): mi ha stupito che il M.° Gilardino conoscesse poco Nunzio Gallo, pensavo che la canzone classica napoletana (anche se in questo caso si tratta di una più generica canzone "moderna") fosse studiata, come genere, anche da chi si occupa di ben più vasto repertorio di musica classica.

 

Una nota spiritosa (spero): se non ricordo male, nel film di Monicelli, "I soliti ignoti" aspettano che al festival della canzone di Napoli canti proprio Nunzio Gallo, sicuri che le strade saranno deserte, per tentare "l'audace colpo".

 

 

 

Butterfly

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può essere di interesse anche per altri capire come si può suonare la chitarra essendo mancini, senza invertirte le corde? Ho osservato attentamente il filmato ma mi piacerebbe capire meglio proprio la tecnica: mi sembra così difficile...

 

 

 

 

 

Butterfly

 

La tecnica è la stessa, cambia tutta la diteggiatura. E' difficile per un destrimane.

 

dralig

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Posso dire una cosa un po' irriverente? (ma cortese, sia chiaro): mi ha stupito che il M.° Gilardino conoscesse poco Nunzio Gallo, pensavo che la canzone classica napoletana (anche se in questo caso si tratta di una più generica canzone "moderna") fosse studiata, come genere, anche da chi si occupa di ben più vasto repertorio di musica classica.

 

 

 

Butterfly

 

Io sono un ex-concertista di chitarra con studi di composizione che, da 29 anni, ha barattato il concertismo con la composizione; accanto a questo fulcro primario, ho svolto (e svolgo, sia pure a rilento, da qualche anno) attività didattica e di ricerca musicologica. In questo quadro - di per sé già abbastanza personale - non è né obbligatorio né proibito occuparsi di altri generi di musica. Si dà però il caso che le passioni e le incombenze proprie di ciò che ho scelto di fare riempiano la giornata e gli spazi mentali a tal punto che ben poco resta per ogni altra cosa: non soltanto lamento deplorevoli lacune nel campo della canzone napoletana, ma anche dell'opera, del gregoriano e della musica medioevale, della musica rinascimentale e barocca, del jazz, della musica popolare, della musica rock, del flamenco e, a dire il vero, fuori dai miei interessi artistico-professionali di ex-strumentista, ora compositore strumentalista con focalizzazione chitarristica, mi appassiono pià facilmente alla pittura (come osservatore, beninteso) e alla letteratura (come lettore, sempre beninteso) che ad altri generi di musica; e le mie lacune sono ben più vistose e lamentevoli: sono single (nessuno mi vuole), non so cucinare (ultimamente, però, mi sono comperato una macchina per fare il caffé espresso), non so guidare e non ho un'automobile prestigiosa (lacuna, questa, particolarmente grave tra chitarristi, sembra), non sono iscritto a nessuna associazione di nessun genere (politico, sociale, religioso, sportivo, etc: niente), non so sciare, nuotare, giocare a tennis, a poker, a biliardo, non ho una console per i videogiochi, e non vado mai da nessuna parte, salvo una modesta vacanza annuale che mi concedo in un agriturismo umbro. Come vede, le cose di cui non mi occupo sono molte, quasi tutte quelle in cui eccelle un vero chitarrista al passo con i tempi. E, anche nel mio campo, sono poco affidabile: ho una lista di promesse incompiute nei confronti di interpreti che mi hanno chiesto un pezzo, da farmi vergognare. Gli editori per i quali lavoro mi stanno alle calcagna per scuotermi un po' (io li chiamo "i miei cr-editori"), ma con scarso successo.

 

Tutto ciò Le scrivo non per fare dell'autobiografia, ma per rendere chiaro - con un'esemplificazione personale che mi auguro risulti efficace - che chi si occupa di "ben più vasto repertorio di musica classica" non ha confini tracciati per la sua ricerca: si traccia da sé la propria area, e ci lavora per una vita, con ovvi e naturali spostamenti di interessi, ed esercitando - specie nella terza età - una benevola tolleranza nei confronti delle proprie lacune, ormai definitive e irrimediabili.

 

dralig

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può essere di interesse anche per altri capire come si può suonare la chitarra essendo mancini, senza invertirte le corde? Ho osservato attentamente il filmato ma mi piacerebbe capire meglio proprio la tecnica: mi sembra così difficile...

 

 

 

 

 

Butterfly

 

La tecnica è la stessa, cambia tutta la diteggiatura. E' difficile per un destrimane.

 

dralig

 

Conobbi, molti anni fa, un ragazzo di cui rammento solo il nome di battesimo (Luca), animatore della parrocchia che all'epoca frequentavo. Costui era (e credo sia ancora) un chitarrista mancino che, conscio della sua "anomalia" e consapevole del fatto che, in ambito oratoriale, era assai improbabile trovare chitarre con le corde montate in ordine inverso, aveva imparato a suonare - sempre tenendo il manico della chitarra rivolto verso destra - indifferentemente con le corde invertite o meno. Ricordo che rimasi molto colpito (all'epoca avevo poco più di dieci anni) dalla sua spigliatezza nel suonare (seppure fossero solo canzonette e qualche semplice melodia accompagnata) badando alle note e non alla diteggiatura, che subiva variazioni con l'inversione delle corde; così come ricordo che canzonava noi strimpellatori "normali" per il fatto che lui avrebbe potuto farsi prestare una chitarra da un destrimane, ma noi da un mancino mai!

A quanto so, però, la sua passione fu per altri strumenti, tanto che meno di tre anni fa lo vidi su un palco in provincia, dove figurava come tastierista di un gruppo metal locale.

 

EB

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Posso dire una cosa un po' irriverente? (ma cortese, sia chiaro): mi ha stupito che il M.° Gilardino conoscesse poco Nunzio Gallo, pensavo che la canzone classica napoletana (anche se in questo caso si tratta di una più generica canzone "moderna") fosse studiata, come genere, anche da chi si occupa di ben più vasto repertorio di musica classica.

 

 

 

Butterfly

 

Io sono un ex-concertista di chitarra con studi di composizione che, da 29 anni, ha barattato il concertismo con la composizione; accanto a questo fulcro primario, ho svolto (e svolgo, sia pure a rilento, da qualche anno) attività didattica e di ricerca musicologica. In questo quadro - di per sé già abbastanza personale - non è né obbligatorio né proibito occuparsi di altri generi di musica. Si dà però il caso che le passioni e le incombenze proprie di ciò che ho scelto di fare riempiano la giornata e gli spazi mentali a tal punto che ben poco resta per ogni altra cosa: non soltanto lamento deplorevoli lacune nel campo della canzone napoletana, ma anche dell'opera, del gregoriano e della musica medioevale, della musica rinascimentale e barocca, del jazz, della musica popolare, della musica rock, del flamenco e, a dire il vero, fuori dai miei interessi artistico-professionali di ex-strumentista, ora compositore strumentalista con focalizzazione chitarristica, mi appassiono pià facilmente alla pittura (come osservatore, beninteso) e alla letteratura (come lettore, sempre beninteso) che ad altri generi di musica; e le mie lacune sono ben più vistose e lamentevoli: sono single (nessuno mi vuole), non so cucinare (ultimamente, però, mi sono comperato una macchina per fare il caffé espresso), non so guidare e non ho un'automobile prestigiosa (lacuna, questa, particolarmente grave tra chitarristi, sembra), non sono iscritto a nessuna associazione di nessun genere (politico, sociale, religioso, sportivo, etc: niente), non so sciare, nuotare, giocare a tennis, a poker, a biliardo, non ho una console per i videogiochi, e non vado mai da nessuna parte, salvo una modesta vacanza annuale che mi concedo in un agriturismo umbro. Come vede, le cose di cui non mi occupo sono molte, quasi tutte quelle in cui eccelle un vero chitarrista al passo con i tempi. E, anche nel mio campo, sono poco affidabile: ho una lista di promesse incompiute nei confronti di interpreti che mi hanno chiesto un pezzo, da farmi vergognare. Gli editori per i quali lavoro mi stanno alle calcagna per scuotermi un po' (io li chiamo "i miei cr-editori"), ma con scarso successo.

 

Tutto ciò Le scrivo non per fare dell'autobiografia, ma per rendere chiaro - con un'esemplificazione personale che mi auguro risulti efficace - che chi si occupa di "ben più vasto repertorio di musica classica" non ha confini tracciati per la sua ricerca: si traccia da sé la propria area, e ci lavora per una vita, con ovvi e naturali spostamenti di interessi, ed esercitando - specie nella terza età - una benevola tolleranza nei confronti delle proprie lacune, ormai definitive e irrimediabili.

 

dralig

 

 

Ho capito; il "chi" era locuzione generica, tantomeno accusatoria; penso sia cosa normale (e in fondo anche migliore) non conoscere tutto lo scibile umano, pur studiando tanto e di tante cose.

Però poi non si lamenti se è single, se oltre ai Lied non si applica almeno un pochino anche alle serenate di Salvatore Di Giacomo [smilie=emoticon_187.gif]

 

 

 

Butterfly

 

 

P.S.: mi permetto di scherzare un po', perchè Lei è il maestro del mio maestro e per entrambi nutro stima e simpatia. Spero che non si offenda, mi raccomando!

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