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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Asturias, Isaac Albéniz /2


Andrè de Trecciarò
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I suoi interventi sono sempre molto istruttivi,Maestro dralig.

Grazie per averci illuminato!

Distinti saluti

 

 

Andrea.

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  • 2 settimane dopo...
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Allora:ho imparato a memoria il brano e sto per finirlo in fatto tecnico.

Però,suonando Asturias, mi sono accorto che viene meglio con le corde abbassate di un semitono. che mi dite al riguardo? Potrebbe essere un'idea? O forse è meglio aspettare finchè non l'abbia finito anche sul fatto interpretativo e poi scegliere?

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Edizioni Mel Bay.

 

chi è il "boss" di queste edizioni?!? ;)

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Sarò off topic, ma provo a rigirare la domanda?

Il pianista che comincia a studiare l'Homenaje di De Falla deve per forza tener conto della precedente e originaria versione per chitarra?

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Mah,sarebbe meglio. Se Lei suona la chitarra e il pianoforte,può trovare nei pezzi trascritti pianoforte-chitarra quello che l'autore intendeva dire sul pianoforte e viceversa.

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Sarò off topic, ma provo a rigirare la domanda?

Il pianista che comincia a studiare l'Homenaje di De Falla deve per forza tener conto della precedente e originaria versione per chitarra?

 

Non necessariamente, in quanto la versione pianistica è anch'essa un originale: l'ha redatta il compositore di suo pugno. Certo, non gli farà male ascoltare anche la versione chitarristica e quella orchestrale.

 

dralig

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Non necessariamente, in quanto la versione pianistica è anch'essa un originale: l'ha redatta il compositore di suo pugno. Certo, non gli farà male ascoltare anche la versione chitarristica e quella orchestrale.

 

Ecco, appunto, Maestro; la mia era una piccola provocazione per arrivare a questo: possono le trascrizioni di Llobet e Segovia valere come originali? Con queste trascrizioni stiamo parlando, credo, della storia della chitarra; Questi autorevoli figli dell'estetica della scuola nazionale spagnola non hanno fatto altro che prendere brani importanti per la loro identità e riaffermarla tramite lo strumento forse più consono alla suddetta estetica, appunto la chitarra.

Scusate, ma trovo che ascoltando Asturias, Cordoba, Sevilla, Mallorca alla chitarra (ricordo i miei primi ascolti segoviani) si sprigioni una forza evocativa ed astrattiva che non si evince dalla versione pianistica.

Detto questo credo anch'io che una conoscenza della versione originale non faccia male, ma reputo che quelle trascrizioni celebri valgano, se non come "originali chitarristici", almeno per la loro ampia condivisibilità all'ascolto.

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Non necessariamente, in quanto la versione pianistica è anch'essa un originale: l'ha redatta il compositore di suo pugno. Certo, non gli farà male ascoltare anche la versione chitarristica e quella orchestrale.

 

Ecco, appunto, Maestro; la mia era una piccola provocazione per arrivare a questo: possono le trascrizioni di Llobet e Segovia valere come originali? Con queste trascrizioni stiamo parlando, credo, della storia della chitarra; Questi autorevoli figli dell'estetica della scuola nazionale spagnola non hanno fatto altro che prendere brani importanti per la loro identità e riaffermarla tramite lo strumento forse più consono alla suddetta estetica, appunto la chitarra.

Scusate, ma trovo che ascoltando Asturias, Cordoba, Sevilla, Mallorca alla chitarra (ricordo i miei primi ascolti segoviani) si sprigioni una forza evocativa ed astrattiva che non si evince dalla versione pianistica.

Detto questo credo anch'io che una conoscenza della versione originale non faccia male, ma reputo che quelle trascrizioni celebri valgano, se non come "originali chitarristici", almeno per la loro ampia condivisibilità all'ascolto.

 

La valutazione dei pro e dei contro in sede estetica richiede un tipo di dialogo e una quantità di scambi - con relativo dispendio di tempo - impossibili in un forum. Sbrigativamente, io vado alla domanda: se non li suonano i chitarristi, questi pezzi, chi altri li suona? I pianisti no di certo, di Albéniz, suonano - e non molto spesso - i brani da Iberia, e neanche tutti, perché Eritaña, per citarne uno, non lo suonano mai e si trova solo nelle non molte registrazioni integrali del ciclo. Alla fine, in mancanza della trascrizioni per chitarra, questi brani sarebbero morti e sepolti. Quindi, visto che sono tutt'altro che brutti, e che la chitarra in qualche modo permette a una vasta schiera di ascoltatori di conoscerli e di apprezzarli, perché no? che li suonino i chitarristi. Un test che chiunque può fare: chiamando su Youtube il nome "Malats", ne esce un solo pezzo, la Serenata Española, e solo nelle ìinnumerevoli esecuzioni dei chitarristi: in mancanza di Tarrega e Segovia, questo pezzo non esisterebbe più. Possiamo quindi concludere con certezza che la chitarra male non gli ha fatto: al contrario, l'ha tenuto in vita.

In un libro sul repertorio chitarristico che sto terminando, ho scritto che si tratta di usucapioni musicali. Mi sembra un concetto efficace per comprendere la storia di queste piccole composizioni...

 

dralig

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Usucapioni musicali: un termine straordinariamente appropriato.

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La valutazione dei pro e dei contro in sede estetica richiede un tipo di dialogo e una quantità di scambi - con relativo dispendio di tempo - impossibili in un forum. Sbrigativamente, io vado alla domanda: se non li suonano i chitarristi, questi pezzi, chi altri li suona? I pianisti no di certo, di Albéniz, suonano - e non molto spesso - i brani da Iberia, e neanche tutti, perché Eritaña, per citarne uno, non lo suonano mai e si trova solo nelle non molte registrazioni integrali del ciclo. Alla fine, in mancanza della trascrizioni per chitarra, questi brani sarebbero morti e sepolti. Quindi, visto che sono tutt'altro che brutti, e che la chitarra in qualche modo permette a una vasta schiera di ascoltatori di conoscerli e di apprezzarli, perché no? che li suonino i chitarristi. Un test che chiunque può fare: chiamando su Youtube il nome "Malats", ne esce un solo pezzo, la Serenata Española, e solo nelle ìinnumerevoli esecuzioni dei chitarristi: in mancanza di Tarrega e Segovia, questo pezzo non esisterebbe più. Possiamo quindi concludere con certezza che la chitarra male non gli ha fatto: al contrario, l'ha tenuto in vita.

In un libro sul repertorio chitarristico che sto terminando, ho scritto che si tratta di usucapioni musicali. Mi sembra un concetto efficace per comprendere la storia di queste piccole composizioni...

 

dralig

 

Sono molto d'accordo!

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