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Manuale di Storia della Chitarra Vol.2 - Gianni Nuti


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Ed ecco qui anche il Dott. Sorrentino...

 

Dato che l'impostazione metodologica del Manuale è stata già presentata in modo esaustivo dall'autore Gianni Nuti (tra l'altro il solo a poterlo fare a pieno titolo), rispondo solamente all'insinuazione di Gigi.

 

Rispondo non perché turbato, ma semplicemente per difendere e rivendicare la mia serietà di studioso.

 

Per iniziare descrivo brevemente il mio ruolo nell'ambito della stesura del Manuale.

 

Ho collaborato al Manuale scrivendo alcuni capitoli riguardanti compositori appartenenti a due aree poetico-compositive: la poetica della ricerca timbrica e dell'arcaismo.

 

La ricerca timbrica: grazie a degli studi rigorosi da me condotti in precedenza su Debussy ho cercato, all'interno del capitolo sul compositore francese, di analizzare il chitarrismo virtuale all'interno della sua opera e della sua poetica. Credo risulterà interessante anche la lettura da Julien Tiersot dove si narra la presenza di gruppi gitani (cante jondo e chitarra) presenti all'Esposizione di Parigi (dove era presente Debussy). Da Debussy sono partito per allacciarmi alla tematica propostami da Nuti e per analizzare le figure affidatemi sempre dal punto di vista dell'indagine sonoriale.

 

Arcaismo e primitività: Studi da me condotti sugli elementi etno-musicali sono stati il punto di partenza per i capitoli su Mellers, Ferroud, Mosso, Ginastera, Bogdanovic, ecc.

 

Eventuali interferenze esterne o "suggerimenti" cordiali o meno sul da farsi o sulla formulazione delle idee non solo non sono avvenute, ma al contrario sarebbero state impossibili.

 

Gigi, dato che anche lei come me ha terminato gli studi universitari, saprà sicuramente che le fasi della stesura di un articolo, di una tesi, di un lavoro scientifico sono le seguenti:

 

Individuazione di un tema, restringimento del campo, scelta di un punto di vista da adottare, valutazione della reperibilità delle fonti, ricerca bibliografica, impiego di schede e appunti di approfondimento, fonti primarie e secondarie, individuazione di brani esplicativi della poetica e della scrittura del compositore (nel caso di un articolo musicologico), stesura, correzione della bozza, redazione finale.

 

Dunque la sua insinuazione relativa ad un'eventuale intromissione di Dralig nell'ambito del mio lavoro (ma come del resto in quello di Nuti) è priva di qualsiasi fondamento scientifico.

 

Mi sa dire in quale fase della stesura Dralig avrebbe ordinato i suoi dettami? Nella ricerca bibliografica? Nell'impiego di schede e appunti?

 

Due punti ahimè rimarranno per lei scoperti: l'individuazione di un tema, la scelta di un punto di vista da adottare.

 

Ma, mettendo in dubbio la mia intelligenza, la mia capacità di formulare pensieri soggettivi ed onestà scientifica lei mi offende gravemente.

Tanto più che lei essendo un musicologo dovrebbe guardarsi bene dal mettere in dubbio l'onestà scientifica di un suo collega sulla base del niente.

Lei non può avere argomenti atti a provare la mia incapacità di rivendicare la mia serietà ed indipendenza di studioso.

Sarò felice di ricevere le sue critiche tramite argomenti scientifici, non sui pettegolezzi.

 

Si, sono stato allievo del Maestro Gilardino, sono fiero di questo, tanto più che l'essermi formato con il Maestro vercellese mi ha consentito sempre una forte indipendenza intellettuale. Non so con certezza se ciò avvenga in altri contesti.

 

In ogni modo, il Manuale è lì, va letto e criticato in base a considerazioni scientifiche e non sulla base di eventuali "esclusioni" (ma "Lire c'est élire" per dirla con Chateaubriand).

Purtroppo per quest'ultimo argomento sono la persona meno indicata per esplicare motivi e tematiche di base avendo come già detto in precedenza collaborato soltanto in determinate aree di ricerca.

 

Posso dire però che la critica nei confronti della mancanza della bibliografia non sta in piedi (sono presenti esaustive note a pié pagina; l'inserimento di un elenco bibliografico era pleonastico.

Ad esempio, la Storia della Letteratura Francese di Pierre Brunel (Sorbona) contiene solamente note a pié pagina e non presenta elenchi bibliografici. Vogliamo far passare Brunel per uno sprovveduto?

 

Chiudo chiedendo a Gigi di evitare in futuro di insinuare congiure e di offendere gratuitamente.

 

Lo dico per lei, Gigi, non è da studioso serio dar via a conflitti meschini à la "Grande Fratello".

 

Buona lettura

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Ed ecco qui anche il Dott. Sorrentino...

 

Dato che l'impostazione metodologica del Manuale è stata già presentata in modo esaustivo dall'autore Gianni Nuti (tra l'altro il solo a poterlo fare a pieno titolo), rispondo solamente all'insinuazione di Gigi.

 

[CUT]

 

Buona lettura

 

Mi dica, dott. Sorrentino, ha già la querela già pronta sul tavolo del suo avvocato???

 

saluti

 

lp

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Mi dica, dott. Sorrentino, ha già la querela già pronta sul tavolo del suo avvocato???

 

saluti

 

lp

 

Non credo esista questa possibilità. Lei è convinto davvero che qualunque cosa Lei scriva non verrà passata al setaccio dalla redazione di Chitarre per eliminare ogni estremo per una querela? E'stato Lei a mettersi nelle condizioni di non essere libero di scrivere quello che vuole e a mettersi in un vicolo cieco.

I suoi pregiudizi li ha già ampiamente espressi qui e questi toglieranno ogni credibilità a qualunque cosa Lei decida di scrivere sul Manuale. In più il suo committente Roberto Fabbri si è espresso in maniera ancora più pesante ( "dolo" adirittura) in modo tale da non lasciare alcun dubbio sul motivo per il quale proprio Lei, Luigi Piccardi, è stato scelto per fare la recensione.

Una redazione che non filtrasse parola per parola quello che Lei scriverà sarebbe autolesionista.

 

E se parlassimo di musica, di storia, e se scambiassimo idee su questo forum? Per le querele e gli avvocati potete anche risolvere privatamente, no?

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Mi dica, dott. Sorrentino, ha già la querela già pronta sul tavolo del suo avvocato???

 

saluti

 

lp

 

Non credo esista questa possibilità. Lei è convinto davvero che qualunque cosa Lei scriva non verrà passata al setaccio dalla redazione di Chitarre per eliminare ogni estremo per una querela? E'stato Lei a mettersi nelle condizioni di non essere libero di scrivere quello che vuole e a mettersi in un vicolo cieco.

I suoi pregiudizi li ha già ampiamente espressi qui e questi toglieranno ogni credibilità a qualunque cosa Lei decida di scrivere sul Manuale. In più il suo committente Roberto Fabbri si è espresso in maniera ancora più pesante ( "dolo" adirittura) in modo tale da non lasciare alcun dubbio sul motivo per il quale proprio Lei, Luigi Piccardi, è stato scelto per fare la recensione.

Una redazione che non filtrasse parola per parola quello che Lei scriverà sarebbe autolesionista.

 

E se parlassimo di musica, di storia, e se scambiassimo idee su questo forum? Per le querele e gli avvocati potete anche risolvere privatamente, no?

 

Picardi , Ill.mo e Magnificentissimo Maestro Zigante!! Con una sola 'c', prego.....

 

Grazie

 

LP

 

P.S. non mi sembra di essermi infilato in un vicolo cieco, come lei afferma, al limite in un tunnel....Non ho nessun pregiudizio, ho letto il Manuale in questione e, come in tutti i lavori di questo tipo, ci sono cose buone e cose meno buone. Oppure già a priori dobbiamo considerarlo un capolavoro, un libro da acquistare 'al buio', come hanno affermato alcune rispettabilissime persone del forum non appena il M°Porqueddu ne ha annunciato l'imminente uscita??

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Suggerisco, come qualcuno propose saggiamente per il manuale, di aspettare l'uscita della recensione prima di criticarla. Se è ovvio attendersi un giudizio che non si discosti da quanto abbiamo letto su queste pagine, è altrettanto onesto attendere che lo scritto del M° Picardi venga pubblicato (e, su questo, sono convinto anch'io che un crivello editoriale sia necessario... magari non cambierà una virgola di quanto scritto, ma un preallarme in redazione è molto probabile se non auspicabile).

 

Quanto ai commenti istantaneamente comparsi all'annuncio dell'uscita del testo, credo fossero ovviamente scontati: era da tempo che si attendeva questa pubblicazione, e l'annuncio della disponibilità per la vendita è stato accolto con entusiasmo.

Si badi bene, però: entusiasmo, e nulla più. Si è detto "da acquistare subito", si è detto "si compra e basta" (e non mi stupirei se chi ha detto questa frase avesse già letto il testo). Uno dei primi giudizi di valore è arrivato proprio da Lei, M° Picardi, che ha criticato il testo dopo una prima scorsa dell'indice. Dunque, guardiamo a ciò che è stato scritto in queste pagine con criterio: "da comprare subito" non indica altro che la fine dell'attesa per un testo la cui riedizione, da tempo vociferata, aveva causato quanto meno curiosità negli utenti.

Mi ripeto, lo so, ma molte delle frasi che si sono, purtroppo, lette su questa piattaforma sembravano già pronte prima ancora che l'indice venisse pubblicato, e a nulla sono valse le spiegazione data dagli stessi autori del testo, i cui interventi sono stati commentati con inutilità, supponenza ed arroganza.

Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro.

 

EB

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Suggerisco, come qualcuno propose saggiamente per il manuale, di aspettare l'uscita della recensione prima di criticarla. Se è ovvio attendersi un giudizio che non si discosti da quanto abbiamo letto su queste pagine, è altrettanto onesto attendere che lo scritto del M° Picardi venga pubblicato (e, su questo, sono convinto anch'io che un crivello editoriale sia necessario... magari non cambierà una virgola di quanto scritto, ma un preallarme in redazione è molto probabile se non auspicabile).

 

Quanto ai commenti istantaneamente comparsi all'annuncio dell'uscita del testo, credo fossero ovviamente scontati: era da tempo che si attendeva questa pubblicazione, e l'annuncio della disponibilità per la vendita è stato accolto con entusiasmo.

Si badi bene, però: entusiasmo, e nulla più. Si è detto "da acquistare subito", si è detto "si compra e basta" (e non mi stupirei se chi ha detto questa frase avesse già letto il testo). Uno dei primi giudizi di valore è arrivato proprio da Lei, M° Picardi, che ha criticato il testo dopo una prima scorsa dell'indice. Dunque, guardiamo a ciò che è stato scritto in queste pagine con criterio: "da comprare subito" non indica altro che la fine dell'attesa per un testo la cui riedizione, da tempo vociferata, aveva causato quanto meno curiosità negli utenti.

Mi ripeto, lo so, ma molte delle frasi che si sono, purtroppo, lette su questa piattaforma sembravano già pronte prima ancora che l'indice venisse pubblicato, e a nulla sono valse le spiegazione data dagli stessi autori del testo, i cui interventi sono stati commentati con inutilità, supponenza ed arroganza.

Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro.

 

EB

 

....sono d'accordo....mi stanno crocifiggendo ancor prima dell'uscita dell'articolo!!

Caro Ermmano, dammi del tu!!! Ci conosciamo da qualche annetto

Il tuo Studio di Registrazione è a regime? Quale è l'indirizzo del sito?

.....scusate l'OT, ma è da tempo che volevo chiederglielo!!!

ciao

gigi

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Credo che quanto emerso qui sia un esauriente e pittoresco spaccato della chitarra in Italia, e dia una chiara motivazione al fatto che i chitarristi non compaiano quasi mai nelle stagioni concertistiche di ampio respiro.

EB

 

....E lo credo!!! I chitarristi continuano ad autoisolarsi e ad allontanarsi dai musicisti....E' sempre la solita solfa: si fanno concerti di chitarra per i chitarristi!! Il 'Pubblico' è un miraggio sempre più distante...

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Tanto per essere chiari, una redazione non cambia o altera il contenuto di una recensione!

 

E' comunque prassi ormai consolidata, da parte del sottoscritto, quella di non pubblicare recensioni fortemente negative, ma non credo assolutamente che sia questo il caso.

 

Le paventate querele invece mi fanno solamente sorridere, abbiamo un ufficio legale e i nostri collaboratori sono assolutamente tutelati, rimando comunque che legge al concetto di "libertà di critica" ampiamente annunciato in precedenza, invito poi tutti a "smorzare i toni" della discussione: è natale! ;)

 

R. F.

 

Grazie per l'appoggio morale.........e legale!! :lol:

 

Uè!! Ma che ti hanno affibiato un cartellino giallo???

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[Picardi , Ill.mo e Magnificentissimo Maestro Zigante!! Con una sola 'c', prego.....

 

Grazie

 

LP

 

P.S. non mi sembra di essermi infilato in un vicolo cieco, come lei afferma, al limite in un tunnel....Non ho nessun pregiudizio, ho letto il Manuale in questione e, come in tutti i lavori di questo tipo, ci sono cose buone e cose meno buone. Oppure già a priori dobbiamo considerarlo un capolavoro, un libro da acquistare 'al buio', come hanno affermato alcune rispettabilissime persone del forum non appena il M°Porqueddu ne ha annunciato l'imminente uscita??

 

Grazie per l'Illustrissimo e Magnificentissimo, ma qui basta anche Frédéric (magari completo di accenti).

 

Non dobbiamo certo considerlaro un capolavoro a priori. Tra l'altro non cerco "capolavori" nei manuali di storia, ma nelle produzioni artistiche. Se Le interessasse sapere se Nuti è capace di capolavori o no, piuttosto si legga il suo romanzo intitolato "Di un crescendo".

Al limite lo posssiamo considerare uno strumento utile o inutile. Io insegno in conservatorio e da quando la riforma ha scorporato i vari settori della nostra disciplina ho sempre tenuto i corsi di Storia della letteratura degli strumenti a corda pizzicata. Lezioni destinate, oltre che per i miei alunni di chitarra, agli alunni dei miei colleghi. In queste condizioni non si può dare nulla per già fatto e quindi bisogna cercare di trovare gli strumenti utili per mettere in condizioni lo strudente di prepararsi adeguatamente e, volendo, di approfondire. L'unica cosa che mi sono domandato leggendo il Manuale è se questo è utile a colmare l'assenza di un libro di testo in italiano sul Novecento.

 

Lei dice di non aver nessun pregiudizio: e allora mi dovrebbe spiegare come definisce le frasi che ha scritto su questo forum. Gliele riporto per comodità di lettura.

Mi sembra un libro un po' troppo sbilanciato e parziale, come si può notare da una lettura dell'indice, che il M° Porqueddu ci ha messo gentilmente a disposizione.

Gangi è stato estromesso a bella insieme a Carfagna (o forse relegati nel XIII capitolo). A Gilardino sono state dedicate ben 14 pagine: forse che si tratta di un'altra agiografia, che accompagna quella apparsa su GuitArt?

Respighi non meritava un capitolo a se', e magari sarebbe stato meglio farne un accenno in un capitolo 'compilativo' come il XIII, magari insieme alla De Rogatis e Company. E' autore di quelle Variazioni per chitarra che lasciano, a mio modesto parere, il tempo che trovano.

Più che un Manuale di Storia della Chitarra del '900, mi sembra una versione 'chiacchierata' di una parte del catalogo della nota casa editrice marchigiana.

Forse l'autore, il prof. Gianni Nuti già noto per una monografia dal titolo 'Gli Studi di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino' e di cui sarebbe gradito un intervento allo scopo di chiarire le sue scelte, si è fatto un po' prendere la mano e ha trlasciato una parte del '900 chitarristico.

Sinceramente è un manuale che non mi interessa. Molto meglio il secondo volume che acquistai durante i miei studi per il diploma quasi 15 anni fa, scritto da Gilardino, il quale all'epoca non poteva autoincensarsi per ovvi motivi.

Non so perchè, ma il manuale odora fortemente di conflitto di interessi...

…….

 

Dico solamente che mi sembra tutto, tranne che un secondo volume dedicato alla storia della chitarra. Vengono passati in rassegna dei compositori, degli esecutori che hanno fatto la storia dello strumentio troviamo ben poche tracce. E' una visione troppo parziale della faccenda. Poteva essere benissimo intitolato: 'La chitarra: compositori del '900'. Forse una scrittura a quattro mani ha portato ad un risultato del genere....

…….

Comunque, tornando all'oggetto del contendere, ribadisco che mi sembra che sia libro un po' disorientante e che avrei mosso gli stessi appunti dopo averlo sfogliato....

Ciò non toglie che lo visionerò allo scopo di approfodirne la conoscenza.

Ma perchè sarebbero esemplari ed emblematici la De Rogatis o Respighi per la chitarra? Per non parlare di Company, Delpriora, Pahissa, tanto per citarne alcuni??

Il manuale non poteva essere intitolato 'Filosofia della chitarra' o in qualche altro modo?? Sa ben poco di manuale di storia della chitarra....non ha un taglio storico, secondo me..

...

...piuttosto bisognerebbe domandarsi il perchè di certe scelte proprio in un Manuale di Storia (in questo caso della Chitarra), che dovrebbe offrire un panorama, una summa e non uno spaccato su un determinato argomento....tutto qui....

 

Sono giudizi basati sulla lettura del manuale questi? O sono pregiudizi che nascono dal suo bagaglio personale? Non lo vede che Lei fa con questi post esattamente ciò di cui Lei accusa gli autori del testo?

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E' comunque prassi ormai consolidata, da parte del sottoscritto, quella di non pubblicare recensioni fortemente negative, ma non credo assolutamente che sia questo il caso.

 

R. F.

 

Ovvero massima prudenza chi si tramuta in censura totale ed integrale? Complimenti!! Un esempio di giornalismo senza macchia e senza paura!

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