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Francisco Tárrega e attribuzioni di repertorio


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Inizio Supermod edit
Questa discussione è stata creata dividendo un lungo OT di interesse del thread
http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=6481
Giulio
Inizio Supermod edit

Scusate se mi intrometto deviando un pò la discussione dal contenuto dell opera ma ho acquistato il volume e cominciando a leggere mi ritrovo davanti, nel primo capitolo, Llobet....
Ho finito di leggere il primo volume del Maestro Dell'Ara che terminava con Mertz e Regondi....
E' una dimenticanza editoriale o c'è qualcosa che mi sfugge nella mancanza di Tarrega??

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Ospite gasgas
scusate se mi intrometto deviando un pò la discussione dal contenuto dell opera ma ho acquistato il volume e cominciando a leggere mi ritrovo davanti, nel primo capitolo, Llobet....

 

ho finito di leggere il primo volume del Maestro Dell Ara che terminava con Mertz e Regondi....

 

è una dimenticanza editoriale o c'è qualcosa che mi sfugge nella mancanza di Tarrega??

 

Tàrrega, piaccia o non piaccia, è stato il primo autore chitarrista che ha avuto negli anni settanta una riedizione moderna in quattro volumi (Bèrben - Gangi/Carfagna) e quest'anno ricorre il suo centocinquantenario. Buon motivo per ignorarlo.

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scusate se mi intrometto deviando un pò la discussione dal contenuto dell opera ma ho acquistato il volume e cominciando a leggere mi ritrovo davanti, nel primo capitolo, Llobet....

 

ho finito di leggere il primo volume del Maestro Dell Ara che terminava con Mertz e Regondi....

 

è una dimenticanza editoriale o c'è qualcosa che mi sfugge nella mancanza di Tarrega??

 

Tàrrega, piaccia o non piaccia, è stato il primo autore chitarrista che ha avuto negli anni settanta una riedizione moderna in quattro volumi (Bèrben - Gangi/Carfagna) e quest'anno ricorre il suo centocinquantenario. Buon motivo per ignorarlo.

 

Tárrega è un autore che potrebbe entrare in un libro di storia della musica per chitarra del Novecento solo grazie ai criteri adottati da quei musicologi che, nelle loro edizioni, gli hanno attribuito una lunga serie di pezzi che non ha mai composto: questi studiosi, che hanno pubblicato con il nome di Tárrega brani - o frammenti di brani - di Bach, Sor, Mendelssohn, Schumann, Arcas, Viñas, Garcia Tolsa, etc., forse non troveranno niente di strano nel fatto che Lei - loro sostenitore - scopra che quest'anno ricorre il centocinquantenario di un autore nato nel 1852 e morto nel 1909: ignorarli sarebbe stato caritatevole, a ricordare il loro rigorosissimo lavoro ci ha pensato Lei, signor correttore di accenti sbagliati, che scrive Tàrrega invece di Tárrega.

 

dralig

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Ospite gasgas

Caro Maestro, d'accordo per frettoloso il lapsus del centocinquantenario ( a Lei non sarebbe mai successo) per cui mi umilio. Strano però che intervenga di persona, come il suo ripensamento sulle trascrizioni che, in "la chitarra moderna e contemporanea", attribuiva al "vuoto che sentiva alle sue spalle" (pag. 15) accettandole nel nome di Tàrrega (accento a parte).

La mia tastiera non possiede la A con l'accento giusto e, per non fare troppe manovre, ho ancora usato l'à.

Per aver rilevato un accento sbagliato,d'altra parte, ho subìto una solenne reprimenda dal moderatore; per fortuna dralig è qui ben protetto, pur associandosi alla deprecata setta dei correttori di accenti

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Caro Maestro, d'accordo per frettoloso il lapsus del centocinquantenario ( a Lei non sarebbe mai successo) per cui mi umilio. Strano però che intervenga di persona, come il suo ripensamento sulle trascrizioni che, in "la chitarra moderna e contemporanea", attribuiva al "vuoto che sentiva alle sue spalle" (pag. 15) accettandole nel nome di Tàrrega (accento a parte).

La mia tastiera non possiede la A con l'accento giusto e, per non fare troppe manovre, ho ancora usato l'à.

Per aver rilevato un accento sbagliato,d'altra parte, ho subìto una solenne reprimenda dal moderatore; per fortuna dralig è qui ben protetto, pur associandosi alla deprecata setta dei correttori di accenti

 

Guardi che non ha capito: io non mi sono riferito alle trascrizioni - delle quali non sono mai stato un nemico - ma al fatto che gli studiosi da Lei sostenuti hanno pubblicato come composizioni originali di Tárrega - non come trascrizioni - brani - e non pochi - scritti da altri autori: si tratta, se permette, di qualcosa di ben diverso, e le trascrizioni non c'entrano proprio nulla.

 

dralig

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Tárrega è un autore che potrebbe entrare in un libro di storia della musica per chitarra del Novecento solo grazie ai criteri adottati da quei musicologi che, nelle loro edizioni, gli hanno attribuito una lunga serie di pezzi che non ha mai composto: questi studiosi, che hanno pubblicato con il nome di Tárrega brani - o frammenti di brani - di Bach, Sor, Mendelssohn, Schumann, Arcas, Viñas, Garcia Tolsa, etc., forse non troveranno niente di strano nel fatto che Lei - loro sostenitore - scopra che quest'anno ricorre il centocinquantenario di un autore nato nel 1852 e morto nel 1909: ignorarli sarebbe stato caritatevole, a ricordare il loro rigorosissimo lavoro ci ha pensato Lei, signor correttore di accenti sbagliati, che scrive Tàrrega invece di Tárrega.

 

Accidenti!

stando a quello che dice il M° Gilardino le trascrizioni edite da Bérben su revisione Gangi-Carfagna sono un falso!

Questa è una notizia intrigante che mi appassiona

è possibile avere le fonti che provano tale tesi?

 

Un caro saluto Damiano Mercuri

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Accidenti!

stando a quello che dice il M° Gilardino le trascrizioni edite da Bérben su revisione Gangi-Carfagna sono un falso!

Questa è una notizia intrigante che mi appassiona

è possibile avere le fonti che provano tale tesi?

 

Un caro saluto Damiano Mercuri

 

Ripeto che non si tratta di trascrizioni. Nell'edizione curata da Mario Gangi e da Carlo Carfagna per le edizioni Bèrben compaiono come opere originali di Tárrega (non trascrizioni!) composizioni che invece sono di altri autori. Nell'errore di accettare queste attribuzioni fasulle sono caduti non soltanto i due studiosi che hanno curato l'edizione Bèrben delle opere di Tárrega, ma anche altri, e non meno vistosamente.

 

Ovviamente, tutti gli studiosi possono commettere degli errori - chi è senza peccato scagli la prima pietra - e non c'è in questo nulla di scandaloso. Ho fatto osservare tutto ciò soltanto perché era stata insinuato da qualcuno, in questa discussione, il sospetto che l'edizione Gangi-Carfagna dell'opera di Tárrega fosse stata volutamente messa in ombra per occultarne i valori.

 

Per constatare quanto sopra, non c'è che da consultare l'edizione in oggetto: le attribuzioni errate sono palesi ed evidenti agli occhi di chiunque disponga di una conoscenza del repertorio.

 

dralig

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Ripeto che non si tratta di trascrizioni. Nell'edizione curata da Mario Gangi e da Carlo Carfagna per le edizioni Bèrben compaiono come opere originali di Tárrega (non trascrizioni!) composizioni che invece sono di altri autori. Nell'errore di accettare queste attribuzioni fasulle sono caduti non soltanto i due studiosi che hanno curato l'edizione Bèrben delle opere di Tárrega, ma anche altri, e non meno vistosamente.

 

Ovviamente, tutti gli studiosi possono commettere degli errori - chi è senza peccato scagli la prima pietra - e non c'è in questo nulla di scandaloso. Ho fatto osservare tutto ciò soltanto perché era stata insinuato da qualcuno, in questa discussione, il sospetto che l'edizione Gangi-Carfagna dell'opera di Tárrega fosse stata volutamente messa in ombra per occultarne i valori.

 

Per constatare quanto sopra, non c'è che da consultare l'edizione in oggetto: le attribuzioni errate sono palesi ed evidenti agli occhi di chiunque disponga di una conoscenza del repertorio.

 

dralig

 

 

sì sì bellissimo ma le fonti?? le prove?? su che ci basiamo su intuizioni da dimostrare su illazioni personali o su una ponderata ricerca in grado di dimostrare co un "falso" acune composizioni attribuite a Tarrega anche da M. Gange e C. Carfagna???

Perchè se sono dei falsi sarebbe bello dimostrarlo e portare nuova luce tra noi chitarristi

 

con stima Damiano Mercuri

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Ripeto che non si tratta di trascrizioni. Nell'edizione curata da Mario Gangi e da Carlo Carfagna per le edizioni Bèrben compaiono come opere originali di Tárrega (non trascrizioni!) composizioni che invece sono di altri autori. Nell'errore di accettare queste attribuzioni fasulle sono caduti non soltanto i due studiosi che hanno curato l'edizione Bèrben delle opere di Tárrega, ma anche altri, e non meno vistosamente.

 

Ovviamente, tutti gli studiosi possono commettere degli errori - chi è senza peccato scagli la prima pietra - e non c'è in questo nulla di scandaloso. Ho fatto osservare tutto ciò soltanto perché era stata insinuato da qualcuno, in questa discussione, il sospetto che l'edizione Gangi-Carfagna dell'opera di Tárrega fosse stata volutamente messa in ombra per occultarne i valori.

 

Per constatare quanto sopra, non c'è che da consultare l'edizione in oggetto: le attribuzioni errate sono palesi ed evidenti agli occhi di chiunque disponga di una conoscenza del repertorio.

 

dralig

 

 

sì sì bellissimo ma le fonti?? le prove?? su che ci basiamo su intuizioni da dimostrare su illazioni personali o su una ponderata ricerca in grado di dimostrare co un "falso" acune composizioni attribuite a Tarrega anche da M. Gange e C. Carfagna???

Perchè se sono dei falsi sarebbe bello dimostrarlo e portare nuova luce tra noi chitarristi

 

con stima Damiano Mercuri

 

La parola "falso" l'ha usata e la usa Lei, non io. Io ho letto a suo tempo l'edizione Gangi-Carfagna delle opere di Tárrega, e vi ho riconosciuto di primo acchito numerose attribuzioni errate di pezzi che sono stati invece scritti da altri autori. Se proprio vuole, a giorni ne scriverò un elenco e lo pubblicherò in un thread a parte: lo avrà voluto Lei.

 

dralig

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