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La Chitarra e il suo futuro


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Nella gestazione e nell'edizione dei "Cinq Préludes", Andrés Segovia non ebbe parte alcuna. Anzi, Segovia fu preceduto, nella prima esecuzione di due dei cinque Preludi, dall'allora suo discepolo Abel Carlevaro, che ricevette i manoscritti direttamente da Villa-Lobos, con il quale aveva avuto contatti indipendentemente da Segovia.

 

Per il futuro della chitarra, sarebbe intanto utile non intorbidare il presente propagando falsità.

 

dralig

 

Sono completamente d'accordo con il sentimento espresso nell'ultima frase. Per questo motivo, è importante notare che le informazioni contenute sulla frase precedente, non si basa su prove documentali, ma sulla propaganda espressa dai discepoli di Carlevaro. Preludes 3 e 4 sono state pubblicate in Brasile sulla rivista musicale Musica Viva nel 1940. Quando HVL incontrato Segovia nel 1941, ha sicuramente dato a lui le copie delle edizioni a stampa brasiliana, e non dei manoscritti. L'affermazione che Carlevaro anteprima questi Preludi nel 1943, quasi 3 anni dopo la loro prima pubblicazione, ignora la possibilità che i chitarristi brasiliani possono essere eseguite in pubblico non appena sono disponibili. Naturalmente, non abbiamo alcuna informazione per dimostrare che hanno fatto, e per dimostrare che essi non, equivarrebbe a provare un fatto negativo. Per quanto riguarda la metodologia utilizzata da Alfredo Escando per presentare la "prova" di una prima esecuzione di Carlevaro, avrei altro da dire su questo argomento, se vi è interesse.

 

Ciao Matanya, come tu sai, Escande ha pubblicato la riproduzione del programma del concerto nel quale Abel Carlevaro eseguì i due Preludi a Rio de Janeiro alla presenza del compositore. Io credo che questa sia una prova sufficiente, anche perché collocata in un contesto di relazioni personali che intercorsero tra l'allora giovane chitarrista montevideano, alunno (per davvero) di Segovia, e il compositore. Conosco la discussione sviluppatasi tra te ed Escande sull'argomento e, in questo caso, credo che lui abbia ragione, anche se questo non significa, ai miei occhi, che tu abbia torto: significa solo che io credo nei dati che lui ha riportato, e non me ne occorrono altri. Agli effetti della discussione qui in atto, comunque, questo tema è irrilevante: qui qualcuno ha detto cose indiscutibilmente false, e di fanfaluche nel mondo della chitarra, come tu ben sai, ne corrono troppe. Un conto è interpretare diversamente un documento - come fate tu ed Escande - un altro conto è inventarsi fatti che nessun documento contiene.

 

Ciao.

 

ag

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Miglior contributo in questa discussione

Ospite Alessio Olivieri
. A questo punto vorrei suggerire la visione del sito di un chitarrista australiano, Tom Ward, che si sta attirando nel modo chitarristico-accademico il 99% di critiche e l'1 di consensi: unghie lunghe 3 cm, una impostazione delle mani da extraterreste, una Smallmann tagliata a metà (da suo padre, sic!). Ai Concorsi però fa discutere, e al "Mercatali" di Gorizia (forse oggi la maggior vetrina di stili e scuole in Europa) stava quasi vincendo. Il ragazzo (22 anni) non è però uno stupido, un Indiana Jones della chitarra, ma uno che difende il proprio modello con argomenti e convinzioni. Lui esegue HVL, Bach, in maniera veramente, Giuliani invece no, passando per un Domeniconi troppo scatenato e Paganini troppo esasperato, ma chi lo ascolta rimane di stucco, non lo biasima ma per un attimo non ascolta più la nobile chitarra ma la sua "modificazione".

 

Conosco Tom Ward, conosciuto proprio a Gorizia l'anno scorso. E' un ragazzo simpatico e pieno di vitalità, e le assicuro che tutti siamo rimasti "di stucco" dopo averlo ascoltato ma per altre ragioni: teatralità grottesca, suono sporco e inconsistente (con tutta la Smallman), fraseggio non ne parliamo neanche. In una parola ridicolo. Ebbene noi tutti siamo rimasti di stucco, è vero, ma semplicemente perchè -non si sa grazie a quel santo - Tom ha superato l'eliminatoria dopo un'esecuzione scandalosa di Hika- ho fatto fatica a riconoscere il brano - e non parliamo di Villa- Lobos. La "grande vetrina" del Mercatali l'anno scorso è stato uno scandalo vero e proprio. In molti siamo andati via prima di ascoltare la finale, per protesta. Per fortuna poi ha vinto un ragazzino davvero promettente,Topchii Marko, ma che Tom Ward fosse in finale è stato un insulto alla professionalità di molti che con costanza e criterio hanno preparato le audizioni al Mercatali, oltre che un insulto alla musica. Mi prendo la responsabilità di quello che sto affermando, ma aspettavo un'occasione per parlare di questo argomento, perchè, stranamente, la cosa è finita nel dimenticatorio (chissa perchè?), e inoltre Tom ha addirittura ricevuto il terzo premio.

 

Dunque Giorgio è questo ciò he Lei vorrebbe per la nuova chitarra? E' questo il "futuro della chitarra" Un Villa- Lobos con metà delle note sbagliate ma compensato da respiri che si sentono fino in fondo all'auditorium (si sentivano solo quelli perchè la Smallman era totalmente sorda) e sobbalzi sulla sedia? Contento Lei. Io non ci sto, e non sono l'unico, Le assicuro. Dopo lo scorso anno il Mercatali ha perso molti degli iscritti abituali, me compreso. Non che gli organizzatori si preoccupino di ciò, ne sono conscio, di iscritti ne hanno comunque. In fondo se un concorso mira solo a questo.

 

Finche ci sarà chi appoggerà e premiera il pressappochismo andremo sempre peggio, questo è futuro della chitarra.

 

Alessio Olivieri

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Dunque Giorgio è questo ciò he Lei vorrebbe per la nuova chitarra? E' questo il "futuro della chitarra" Un Villa- Lobos con metà delle note sbagliate ma compensato da respiri che si sentono fino in fondo all'auditorium (si sentivano solo quelli perchè la Smallman era totalmente sorda) e sobbalzi sulla sedia? Contento Lei. Io non ci sto, e non sono l'unico, Le assicuro.

 

Molti come te e come me, Alessio, rifiutano atteggiamenti apparentemente "innovatori" che mascherano invece una marmorea noia interpretativa e ore di studio tendenti allo zero.

Uno di questi atteggiamenti è quella che io chiamo "la scenetta" che hai descritto molto bene nel tuo post.

Ricordo molto bene alcuni passaggi della conferenza di Gianni Nuti "Il corpo che pensa: la relazione tra pensiero e gesto nell'interprete musicale": parlava dell'importanza, come quella dei violinisti o dei flautisti, del movimento per accompagnare un fraseggio o un semplice accento ma mai di messe in scena o teatrini più o meno buffi.

Non so come reagisci tu quando metti il piede in una di queste torte ma io, prima fila o meno, mi alzo e me ne vado. Molto semplicemente.

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credo sia un'incisione molto vecchia...... e poi, il chitarrista non suona mica le note giuste....

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Conosco Tom Ward, conosciuto proprio a Gorizia l'anno scorso. E' un ragazzo simpatico e pieno di vitalità, e le assicuro che tutti siamo rimasti "di stucco" dopo averlo ascoltato ma per altre ragioni: teatralità grottesca, suono sporco e inconsistente (con tutta la Smallman), fraseggio non ne parliamo neanche. In una parola ridicolo. Ebbene noi tutti siamo rimasti di stucco, è vero, ma semplicemente perchè -non si sa grazie a quel santo - Tom ha superato l'eliminatoria dopo un'esecuzione scandalosa di Hika- ho fatto fatica a riconoscere il brano - e non parliamo di Villa- Lobos. La "grande vetrina" del Mercatali l'anno scorso è stato uno scandalo vero e proprio. In molti siamo andati via prima di ascoltare la finale, per protesta. Per fortuna poi ha vinto un ragazzino davvero promettente,Topchii Marko, ma che Tom Ward fosse in finale è stato un insulto alla professionalità di molti che con costanza e criterio hanno preparato le audizioni al Mercatali, oltre che un insulto alla musica. Mi prendo la responsabilità di quello che sto affermando, ma aspettavo un'occasione per parlare di questo argomento, perchè, stranamente, la cosa è finita nel dimenticatorio (chissa perchè?), e inoltre Tom ha addirittura ricevuto il terzo premio.

 

 

Come disse Zappa, "il miglior rockettaro è quello che chiava di più".

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Ciao Matanya, come tu sai, Escande ha pubblicato la riproduzione del programma del concerto nel quale Abel Carlevaro eseguì i due Preludi a Rio de Janeiro alla presenza del compositore. Io credo che questa sia una prova sufficiente, anche perché collocata in un contesto di relazioni personali che intercorsero tra l'allora giovane chitarrista montevideano, alunno (per davvero) di Segovia, e il compositore.

 

A mio avviso, la questione è rilevante per la presente discussione, perché si tratta con lo stesso problema di prendere opinioni personali, come fatti storici. Tutto ciò che Escande era riuscita a dimostrare, è che il 10 dicembre 1943, Carlevaro eseguito Preludes 3 e 4, in presenza del compositore. Non dimostra, senza ombra di dubbio, che questa era una prima esecuzione. Anche Escande stesso ammette che si tratta di un presupposto che è valido, fino a prova contraria.* De un punto di vista strettamente musicologico, tutte le informazioni su questo presunto prestazioni prima proviene da Carlevaro se stesso, non fanno Villa-Lobos, o da qualsiasi altra prova che è indipendente dal ricorrente medesimo. Il semplice fatto dell'esistenza di stampa di queste due preludi per due anni, fa decadere immediatamente la pretesa Carlevaro, a meno che non si può fornire una prova di un fatto negativo.

 

Io non sono disposto a sospendere le semplici regole di prova richiesti in indagini storiche, solo perché un discepolo fedele del soggetto, sento l'obbligo emotiva per gonfiare i dati a disposizione per fare affermazioni insopportabile. Un discepolo dedicato è l'ultima persona che può scrivere una biografia attendibile del suo maestro. Per questa ragione, farò in modo di ottenere la Poveda biografia di Segovia, per vedere se aveva il giusto atteggiamento verso l'affermazione di Segovia, che il primo concerto del 20° secolo è stato scritto per lui da MCT. Come ho già dimostrato, questa era una bugia, e Segovia sapeva che era una bugia. Carlevaro, a quanto pare, era uno studente molto bene del suo maestro.

 

*Podemos perfectamente asumir entonces, hasta que no se demuestre fehacientemente lo contrario, que el referido concierto en el Teatro Municipal de Rio de Janeiro march el estreno por parte de Abel Carlevaro de los "Preludios" 3 y 4 de Villa- Lobos, en presencia del propio compositor. [Possiamo anche prendere tempo, fino a quando al contrario è chiaramente stabilito che la suddetta concerto al Teatro Municipal di Rio de Janeiro prima marcia di Abel Carlevaro dei "Preludi" 3 e 4 di Villa-Lobos, in presenza di proprio compositore].

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Ciao Matanya, come tu sai, Escande ha pubblicato la riproduzione del programma del concerto nel quale Abel Carlevaro eseguì i due Preludi a Rio de Janeiro alla presenza del compositore. Io credo che questa sia una prova sufficiente, anche perché collocata in un contesto di relazioni personali che intercorsero tra l'allora giovane chitarrista montevideano, alunno (per davvero) di Segovia, e il compositore.

 

A mio avviso, la questione è rilevante per la presente discussione, perché si tratta con lo stesso problema di prendere opinioni personali, come fatti storici. Tutto ciò che Escande era riuscita a dimostrare, è che il 10 dicembre 1943, Carlevaro eseguito Preludes 3 e 4, in presenza del compositore. Non dimostra, senza ombra di dubbio, che questa era una prima esecuzione. Anche Escande stesso ammette che si tratta di un presupposto che è valido, fino a prova contraria.* De un punto di vista strettamente musicologico, tutte le informazioni su questo presunto prestazioni prima proviene da Carlevaro se stesso, non fanno Villa-Lobos, o da qualsiasi altra prova che è indipendente dal ricorrente medesimo. Il semplice fatto dell'esistenza di stampa di queste due preludi per due anni, fa decadere immediatamente la pretesa Carlevaro, a meno che non si può fornire una prova di un fatto negativo.

 

Io non sono disposto a sospendere le semplici regole di prova richiesti in indagini storiche, solo perché un discepolo fedele del soggetto, sento l'obbligo emotiva per gonfiare i dati a disposizione per fare affermazioni insopportabile. Un discepolo dedicato è l'ultima persona che può scrivere una biografia attendibile del suo maestro. Per questa ragione, farò in modo di ottenere la Poveda biografia di Segovia, per vedere se aveva il giusto atteggiamento verso l'affermazione di Segovia, che il primo concerto del 20° secolo è stato scritto per lui da MCT. Come ho già dimostrato, questa era una bugia, e Segovia sapeva che era una bugia. Carlevaro, a quanto pare, era uno studente molto bene del suo maestro.

 

*Podemos perfectamente asumir entonces, hasta que no se demuestre fehacientemente lo contrario, que el referido concierto en el Teatro Municipal de Rio de Janeiro march el estreno por parte de Abel Carlevaro de los "Preludios" 3 y 4 de Villa- Lobos, en presencia del propio compositor. [Possiamo anche prendere tempo, fino a quando al contrario è chiaramente stabilito che la suddetta concerto al Teatro Municipal di Rio de Janeiro prima marcia di Abel Carlevaro dei "Preludi" 3 e 4 di Villa-Lobos, in presenza di proprio compositore].

 

Hai ragione Matanya - non avevo colto la sottigliezza del tuo assunto. Io intendevo solo dire che Segovia, con l'origine e l'edizione dei Préludes non c'entrava niente - e questo è fuori discussione - e citavo le esecuzioni di Carlevaro come prova del fatto che HVL non aveva legato quei suoi lavori a Segovia. Poi, è vero quello che tu sostieni: quella che fa delle esecuzioni di Carlevaro una prima è solo un'ipotesi e non una prova.

 

La cosa più sciocca che ho fatto in vita mia è stata quella di intavolare una disputa con te, molti anni fa, senza accorgermi che stavamo dalla stessa parte. Come sai, posso sbagliare, ma non ripeto mai lo stesso errore.

 

Ciao.

 

ag

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Visto che il Forum viene letto da tutti, quindi al fine di rendere a tutti noto il significato delle scuse (non si tratta infatti di messaggi privati) sarebbe interessante che Dralig specificasse meglio quali aggettivi utilizzo (sul Fronimo) per definire il metodo di lavoro di M. Ophee.

Così, giusto per capire.

Giorgio Tortora

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Ospite Alessio Olivieri
Visto che il Forum viene letto da tutti, quindi al fine di rendere a tutti noto il significato delle scuse (non si tratta infatti di messaggi privati) sarebbe interessante che Dralig specificasse meglio quali aggettivi utilizzo (sul Fronimo) per definire il metodo di lavoro di M. Ophee.

Così, giusto per capire.

Giorgio Tortora

 

Non l'ho capito questo messaggio. Forse mi sono perso qualcosa? Visto che il forum viene letto da tutti, perchè non ci degna di essere un po più chiaro?

 

Alessio

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Visto che il Forum viene letto da tutti, quindi al fine di rendere a tutti noto il significato delle scuse (non si tratta infatti di messaggi privati) sarebbe interessante che Dralig specificasse meglio quali aggettivi utilizzo (sul Fronimo) per definire il metodo di lavoro di M. Ophee.

Così, giusto per capire.

Giorgio Tortora

 

Le mie scuse a Matanya Ophee per le espressioni adoperate nei riguardi del suo metodo di lavoro furono presentate all'interessato a suo tempo e nei modi dovuti: poiché so di non essere infallibile - e non me ne vergogno - correggo i miei errori non appena ne prendo conoscenza, senza mettere tempo in mezzo, e senza cercare di nascondermi.

 

Comunque, in quella discussione si parlava, riguardo a Giuliani e a L'Hoyer - che non hanno nulla che vedere con una discussione sui Preludi di Villa-Lobos- di errori metodologici, non di balle, e per quanto accesi fossero i toni, i contendenti si rinfacciarono lacune musicologiche, non fanfaluche: chi oggi racconta balle non ha alcun modo di salvare la faccia evocando le polemiche altrui, svoltesi sul metodo, non sulla credibilità.

 

Lascio a Mr Ophee di rievocare l'episodio, se lo ritiene opportuno. Di certo, non mancherà di spiegare come mai, dopo lo scontro polemico, egli ritenne di affidarmi compiti quali la ricostruzione del concerto per chitarra e orchestra di Boris Asafev, la ri-composizione per chitarra e trio d'archi del Gran Solo di Sor, nonché di pubblicare una delle mie composizioni: "Ikonostas": tutti lavori patrocinati dalla sua casa editrice.

 

dralig

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