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Prelude from Cello suite n.1 BWV 1007 by J.S. Bach


Eugenio_Silva
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Ciao a tutti

 

condivido con voi questo video che ho deciso di pubblicare, anche se non recentissimo, realizzato non appena ho ultimato la trascrizione di questo stupendo preludio.

 

Ci tengo molto perchè per la prima volta l'incipit ad effettuare una trascrizione che poi ho anche portato in pubblico non è partito da una mia idea...infatti è grazie ad un'allieva della Scuola "Sorrentino" di Acerra, e alla sua tenacia nel decidere di preparare un brano abbastanza impegnativo per il livello musicale e tecnico maturato (quando ha iniziato a prepararlo aveva meno di 1 anno di studio alle spalle) partendo oltretutto da una scarna tabulatura trovata in rete. Di lì ho deciso di aiutarla nel suo intento partendo dalla partitura originale per violoncello, cercando la strada per non cambiare tonalità al brano e accordatura allo strumento...questo è il risultato, che pubblico in omaggio ai miei allievi che, special modo quest'anno, mi hanno dato, oltre alle soddisfazioni di sempre, anche tantissimi spunti per rinnovare il modo di fare didattica con loro attraverso i brani che di volta in volta li appassionavano. Sono senz'altro una componente fondamentale nel mio modo di intendere la musica.

 

La registrazione è molto casalinga con fotocamera e tanto di cane che abbaia nel finale...ma spero possa rendere l'idea del lavoro svolto.

Grazie e buon ascolto

 

Eugenio

 

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Ciao Fabio e grazie per il tuo messaggio

 

Mi sembrava chiaro nel testo che non ho proposto io questo brano; la ragazza in questione è venuta che l'aveva già studiato da una tabulatura e mi ha chiesto consigli in merito; dato che la tabulatura era in tonalità originale ho lavorato dallo spartito per violoncello sulla stessa tonalità per fornirle un nuovo punto di partenza, tutto qui. E' anche ovvio che la trascrizione è una visione chitarristica del preludio stesso, che ho ascoltato più volte da vari interpreti violoncellisti tra cui Mischa Maiskylo stesso Rostropovich e la violoncellista Sussanna Canessa.

La tua analisi è molto lucida, coerente ed interessante...anche se non è libera come tu sostieni dal preconcetto per la trascrizione...

 

In ogni caso non ho la pretesa, naturalmente, di compiere un'operazione editoriale e discografica come quella di Hoppstock, altrimenti non avrei condiviso in un forum il mio lavoro ma l'avrei presentato ad un editore!

 

Come premesso il tutto è nato per aiutare una ragazza che avrebbe comunque studiato il brano per conto suo perchè affascinata da quelle note. La tua idea di interpretazione del testo musicale, ammesso che sia giusta, richiederebbe uno studio molto più approfondito, che ovviamente nè io nè questa ragazza abbiamo affrontato per questo brano.

E' stata suonata da molti chitarristi questa suite, con trascrizioni, a mio avviso, molto meno rispettose del testo originale (aggiunta di orrende note di passaggio, improbabili cambi di registro e salti di ottave), pur mantenendo il fascino musicale che contraddistingue queste note. Se seguissimo tutti quanti quello che oggi è il tuo approccio - ma certamente non è stato sempre così (me lo auguro per te, saresti una macchina!) - quante cose dovremmo privarci di provare a fare con il nostro strumento per poi decidere se suonarle, non suonarle o continuare a studiarle per migliorarle.

Ciao

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Caro Fabio

sono in linea di principio d'accordo con quanto dici sui grandi intepreti e sugli spunti che si possono prendere dai loro lavori; però credo che da una trascrizione simile una ragazza che oggi ha 1 anno e mezzo di studio alle spalle possa trarre per il momento la piccola soddisfazione di eseguire abbastanza agevolmente un brano che la emoziona (e che di sicuro avrebbe eseguito a quel punto per conto proprio senza una partitura di riferimento) esplorando anche alcune possibilità sonore ed armoniche della chitarra. Suonare la chitarra come se fosse un violoncello forse non ha poi tanto senso, tanto vale suonare il violoncello!

Mi ritengo inoltre fortunato ad avere degli allievi che dopo così pochi mesi di studio si appassionino e si cimentino in opere come questa piuttosto che mi chiedano di arrangiare per loro musica pop o altro, senza disprezzo e offesa per alcun genere.

 

Ti ringrazio comunque ancora una volta per il tuo spassionato parere.

Ciao

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Ospite Nicola Mazzon
però credo che da una trascrizione simile una ragazza che oggi ha 1 anno e mezzo di studio alle spalle possa trarre per il momento la piccola soddisfazione di eseguire abbastanza agevolmente un brano che la emoziona (e che di sicuro avrebbe eseguito a quel punto per conto proprio senza una partitura di riferimento) esplorando anche alcune possibilità sonore ed armoniche della chitarra. Suonare la chitarra come se fosse un violoncello forse non ha poi tanto senso, tanto vale suonare il violoncello!

Se ha un anno e mezzo alle spalle cercherei di farle capire che per ora deve sforzarsi di arrivare ad un livello adeguato per quel pezzo, non le darei la falsa "speranza" di essere quasi arrivata. Certo la gratifica serve, però secondo me non il metodo giusto, è un mio parere.

 

Per quanto riguarda il discorso riguardante l'esecuzione, ha senso eccome imitare il violoncello, quel pezzo è nato per quello strumento, mica per tromba marina. Almeno immaginare il fraseggio che deriva dall'esecuzione violoncellistica.

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Ospite NicolaPignatiello
Per quanto riguarda il discorso riguardante l'esecuzione, ha senso eccome imitare il violoncello, quel pezzo è nato per quello strumento

Non trovo affatto giusto provare ad imitare un altro strumento solo perchè il pezzo è stato scritto su di quello, soprattutto quando si parla di musica barocca. Anzi la trascrizione di valore mette in risalto nuove sfumature di un pezzo proprio distaccandosi dallo strumento originale.

Almeno immaginare il fraseggio che deriva dall'esecuzione violoncellistica.

Il fraseggio di un brano non deriva dallo strumento sul quale si suona, questo è uno dei peggiori errori che si possa fare. Come diceva Fabio non si suona tutto a campanella solo perchè lo si suona su di una chitarra.

Il fraseggio è un elemento assoluto, è poi compito del buon musicista realizzarlo con lo strumento di cui dispone.

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Ospite Nicola Mazzon
Per quanto riguarda il discorso riguardante l'esecuzione, ha senso eccome imitare il violoncello, quel pezzo è nato per quello strumento

Non trovo affatto giusto provare ad imitare un altro strumento solo perchè il pezzo è stato scritto su di quello, soprattutto quando si parla di musica barocca. Anzi la trascrizione di valore mette in risalto nuove sfumature di un pezzo proprio distaccandosi dallo strumento originale.

Almeno immaginare il fraseggio che deriva dall'esecuzione violoncellistica.

Il fraseggio di un brano non deriva dallo strumento sul quale si suona, questo è uno dei peggiori errori che si possa fare. Come diceva Fabio non si suona tutto a campanella solo perchè lo si suona su di una chitarra.

Il fraseggio è un elemento assoluto, è poi compito del buon musicista realizzarlo con lo strumento di cui dispone.

 

Molti suonano tutto a "campanella" perchè non riescono altrimenti ad arrivare fino alla fine, purtroppo, non è questione di scelta interpretativa.

Sarà una mia visione, ma la trascrizione deve si aggiungere "del nuovo", ma deve farlo considerando il vecchio, l'originale. Imitare il violoncello non significa cercare il suo timbro e basta...ma cercare quello che si potrebbe realizzare con la propria conoscienza e quello specifico strumento, per poi applicarlo al tuo.

 

L'idea del fraseggio è assoluta, la messa in pratica è relativa.

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ho premesso che si trattava di una "piccola" trascrizione per aiutare un allieva...ma visto che si è arrivati a discuterne così approfonditamente, senza rinnegare il lavoro che ho fatto, espongo anche la mia personale opinione

 

ripeto che ho ascoltato versioni anche di illustri chitarristi di questo preludio o delle opere per violino solo sempre di Bach che sono molto lontani dalla dalle idee filologiche e tematiche esposte in questa discussione. In ogni caso la mia personale idea è che di musica originale per chitarra sappiamo quanta ce ne sia e quanto sia spesso di notevole spessore, quinid in generale nella "vita" di un chitarrista potrebbero non dover mai comparire le trascrizioni....è anche vero che se per caso, come questo, ci si imbatte nell'esigenza o nella curiosità ad esplorare una letteratura differente da quella chitarristica le possibilità sono sconfinate, così come le scuole di pensiero. Per anni Segovia ha suonato questo preludio in una trascrizione a mio avviso poco felice, e dopo di lui tanti altri (anche grandi) chitarristi lo hanno imitato. E' difficile per uno strumento come la chitarra non prendere il sopravvento timbricamente sul brano di letteratura diversa...(pensiamo all'effetto assolutamente diverso che danno i brani di Granados e Albeniz suonati alla chitarra rispetto alle versioni originali, o a Paganini dal violino e perchè no, Bach dal liuto o molto più probabilmente dal lautenwerke)quindi in alcuni casi secondo me può essere interessante esplorare le possibilità sonore che la chitarra offre invece di scimmiottare in modo improbabile un altro strumento o le sue possibilità di fraseggio, ovviamente diferse da quelle della chitarra. Chi ha ascoltato Morricone trascritto da Marchione? Cosa c'è di più innaturale della colonna sonora portata su uno strumento solistico senza sustain come la chitarra? Ma chi può dire che quel lavoro sia fatto in modo irrispettoso del testo originale, pur alterandone, per ovvie ragioni, tutte le caratteristiche di fraseggio e di respiro? Naturalmente Marchione è un artista di valore assoluto, nessuno si sognerebbe, anche se lo pensasse, di dire che il suo non è un buon lavoro. Ancora, se la suite BWV 996 è stata scritta per liuto cosa c'entra il vibrato sulla chitarra? e se poi è stata scritta per clavicembalo? siamo ancora più lontani, no?

 

Credo che il discorso sia molto ampio ed in fondo, fortunatamente, lasci un minimo di libero arbitrio...non è totalmente vera nessuna delle "verità" sin ora esposte....

A presto

Eugenio

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Fabio scrive, giustamente, dell'articolazione bachiana e quindi del contrappunto implicito che bisogna rispettare.

Esiste,poi, una sostanziale differenza tra fraseggio ("ciò che dico") e articolazione (come lo dico).

 

domenico

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