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Insegnare musica per chitarra


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il sociale c'entra molto con la Musica, perchè suonare, per un ragazzo con difficoltà espressive dovute a problemi famigliari o handicap, è trovare un'altra via di comunicazione con l'esterno, lo aiuta a sentirsi meglio e a sentirsi più protagonista della sua vita. Un insegnante di Italiano non sceglie Moccia, ma può partire dai tanti Moccia per arrivare dove vuole e sa lui, se è un insegnante autorevole. Partire dal quotidiano dello studente per noi che abbiamo la fotuna di un rapporto 1:1 con l'allievo è una cosa da sfruttare a nostro favore. Imponendo scelte da subito molto impegnative è vero, ci farà trovare magari il talento dotato di tutto, famiglia compresa, ma ci fa perdere tanti altri "normali" che avrebbero potuto godere del nostro insegnamento.

Insegnare ad un allievo per volta è fantastico per riuscire a proporre uno studio individualizzato con obiettivi alti e percorsi personali

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Insegnare ad un allievo per volta è fantastico per riuscire a proporre uno studio individualizzato con obiettivi alti e percorsi personali

Percorso personalizzato, questa è la strada che seguo. Siamo insegnanti e dobbiamo segnare dentro, positivamente, l'alunno ma per poterlo fare dobbiamo partire dalla loro persona, capire chi sono e cosa sanno . Solo partendo da questo si può programmare il loro percorso. Lottiamo contro la "massificazione".

"prof. mi può insegnare gli accordi della canzone di checco zalone?" ecco da dove iniziamo il più delle volte ma la mia risposta non è insegnare tali accordi ma sta in una controproposta "t'insegno qualcosa che non sai, te gusta?.

 

domenico

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Ospite Bernardo Gui
Però un'ultima sigaretta la si offre anche ad un condannato a morte, e visto che non fumo gradirei, in alternativa, sapere il motivo della sua affermazione. Io parlo solo per esperienza e situazioni vissute, e il mio non è "buonismo" è che sono davvero buono , anche con quelli come lei, che non conoscendomi e non palesandosi cerca di offendermi così, tanto per passare il tempo. In quanto ad essere uno dei responsabili della barbarie in cui viviamo bè, la ringrazio ma tutto sto merito non me lo prendo, sono umile, voglio condividerlo con tanti bravi colleghi, un bel gruppo di rovinaragazzi, di cui comunque lei non fa assolutamente parte, stia tranquillo.

Comunque mi faccia sapere, sono davvero curioso di conoscere la sua idea circa la mia metodologia didattica visto che ne parla così bene, e se le serve le spedirò del materiale, programmazione, dispense e qualche mio testo facile in omaggio, stia bene

 

Gentile Giorgio,

 

ritenevo la mia affermazione talmente esagerata, grottesca e inverosimile da non dare adito a dubbi circa la sua carica ironica. Ma pare che qui dentro non vi sia molto spazio per simili figure retoriche, a tutto vantaggio di altre, di cui si fa invece ampio uso.

 

Per essere chiari: condivido ogni singola parola dei suoi interventi in questa discussione. E, se legge bene, i miei dicono esattamente le stesse cose.

 

"prof. mi può insegnare gli accordi della canzone di checco zalone?" ecco da dove iniziamo il più delle volte

 

"Il sapone!! Il sapone!!! Dove diavolo avete messo il sapone?! Qui c'è un prof delle medie da giustiziare e voi mi nascondete il sapone. Branco di aiuto-boia incapaci che non siete altro. Tocca fare sempre tutto a me su questo dannato patibolo."

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Ospite Nicola Mazzon

La personalizzazione dei percorsi formativi, nell'ambito delle lezioni individuali, dovrebbe ormai essere scontato. Bisogna prendere le distanze da chi, dopo aver scambiato le formalità, chiede: lei che metodo usa?

Ognuno è padrone della propria situazione, può usare quello che gli pare, purchè non venga a dire che la sua scelta sia migliore di altre o meno banale (nel mio piccolo posso dire di aver trovato dei casi in cui ragazzi preferivano gli arpeggi di giuliani a certi pezzi "facili"), questo atteggiamento porta all'impoverimento che da tanti viene denunciato.

Il fine giustifica i mezzi, a patto che venga raggiunto.

Il dare per scontato che la propria convinzione, e la propria esperienza sia "giusta"...è un arma a doppio taglio, aumenta la propria autostima con il pericolo di scadere nell'offerta formativa.

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La personalizzazione dei percorsi formativi, nell'ambito delle lezioni individuali, dovrebbe ormai essere scontato.

Purtroppo non è così!

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Però un'ultima sigaretta la si offre anche ad un condannato a morte, e visto che non fumo gradirei, in alternativa, sapere il motivo della sua affermazione. Io parlo solo per esperienza e situazioni vissute, e il mio non è "buonismo" è che sono davvero buono , anche con quelli come lei, che non conoscendomi e non palesandosi cerca di offendermi così, tanto per passare il tempo. In quanto ad essere uno dei responsabili della barbarie in cui viviamo bè, la ringrazio ma tutto sto merito non me lo prendo, sono umile, voglio condividerlo con tanti bravi colleghi, un bel gruppo di rovinaragazzi, di cui comunque lei non fa assolutamente parte, stia tranquillo.

Comunque mi faccia sapere, sono davvero curioso di conoscere la sua idea circa la mia metodologia didattica visto che ne parla così bene, e se le serve le spedirò del materiale, programmazione, dispense e qualche mio testo facile in omaggio, stia bene

 

Gentile Giorgio,

 

ritenevo la mia affermazione talmente esagerata, grottesca e inverosimile da non dare adito a dubbi circa la sua carica ironica. Ma pare che qui dentro non vi sia molto spazio per simili figure retoriche, a tutto vantaggio di altre, di cui si fa invece ampio uso.

 

Per essere chiari: condivido ogni singola parola dei suoi interventi in questa discussione. E, se legge bene, i miei dicono esattamente le stesse cose.

 

"prof. mi può insegnare gli accordi della canzone di checco zalone?" ecco da dove iniziamo il più delle volte

 

"Il sapone!! Il sapone!!! Dove diavolo avete messo il sapone?! Qui c'è un prof delle medie da giustiziare e voi mi nascondete il sapone. Branco di aiuto-boia incapaci che non siete altro. Tocca fare sempre tutto a me su questo dannato patibolo."

bastava scrivere sono d'accordo, a Cuneo facciamo così e ci capiamo meglio :D

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Ospite Bernardo Gui
bastava scrivere sono d'accordo, a Cuneo facciamo così e ci capiamo meglio

 

Sì ma così il divertimento dove sta? :D

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no, tipo partire dall'esperienza musicale vissuta fino ad allora dal ragazzo ed elaborare un programma che, partendo da lì, arrivi ad un obiettivo preciso voluto dall'insegnante. Se ho un allievo che strimpella qualche accordo ed è mal impostato, come sovente capita, lavorerò magari su ciò che ha fatto fino a quel momento ma penserò di più all'impostazione. Oppure se ho un alunno che ha difficoltà nell'articolazione delle dita della mano sinistra cercherò con lui più esercizi e pezzettini monodici rispetto ad altri studenti. O ancora se mi arriva un ragazzo che ha solo usato il tocco appoggiato, e capita molto spesso, dovrò farlo lavorare di più in arpeggio, privilegiando il lavoro sulla mano destra rispetto alla sinistra ecc ecc. Tutto questo tipo di lavoro, "ad personam" :D mi permetterà di arrivare dopo qualche mese ad avere una classe piuttosto omogenea, cosa possibile proprio grazie al fatto che ho un alunno davanti e con lui posso/devo agire in modo personale ed efficace, senza ricorrere al Cepu :D

Lo so che tu Fabio ridi un pò di queste cose, non ti occupi in prima persona di insegnamento e ancor meno nei contesti di base, ma ti assicuro che questo tipo di insegnamento è molto importante anche a costo di sorvolare, almeno all'inizio, sulla qualità eccelsa del repertorio :D

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Insegnare musica per Chitarra,con un metodo o un'altro,porta la conoscenza dell'allievo nella strada che vuole il docente. Quando un alunno inizia Chitarra nella scuola Smim,perché da privatista non se lo può permettere(ci sono molti ragazzi che aspettano la Smim,proprio per questo),si avvia ad una strada il cui responsabile è solo e (ripeto)il suo diretto docente di Chitarra. Io penso che la responsabilità sia la cosa più importante per un docente,qualsiasi metodo usi. Il Docente dovrà prendersi anche la responsabilità dell'avvenire e delle critiche che verranno fatte al futuro chitarrista da lui preparato e tutti gli eventuali addebiti positivi o negativi dati ai suoi discenti e se ne deve assumere come proprie responsabilità. Non addebitarle a un metodo. I metodi esistono e sono in continua espansione, il docente non fa altro che scegliere e usare. Lo stesso vale per gli studi .Lo stesso vale per i brani.

Questa è la mia idea di insegnare musica per Chitarra.Che inpone e mi impone la piena responsabilità di ogni mio alunno.

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..sul gettare i libri degli altri - pur meno validi - nella spazzatura non sono d'accordo.

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