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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Privatisti ai corsi preaccademici: non ci capisco più nulla.


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Quoto Marcello, parola per parola.

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Quoto Marcello, parola per parola.

Idem.

 

 

Capisco tutti.

Marcello tu hai accennato alla famiglia,e i genitori vogliono solo risultati. E per loro i risultati sono solo gli esami ai conservatori. Smim, Licei musicali,Accademie private,per loro non esistono,conoscono solo il conservatorio,che da la carta "ufficiale".Non conoscono la riforma e ne capiscono il vecchio ordinamento,vogliono solo risultati. Gia alcuni genitori mi dicevano,L'Accademia xxxx,ha portato all'esame di pianoforte dell'amico di mio figlio al conservatorio.Io ho chiesto a questo amico del mio alunno (frequentande entrambi la 2 media),e mi risponde che ha svolto l'esame di Livello A del corso preaccademico. Quando gli ho detto che li stavo preparando per il I livello Accademico,e che dovevano fare l'esame a 17 anni con frequeza del 5 anno ,mi hanno risposto,cosi tardi?

Cosi gli ho proposto anche a loro di fare l'esame nei preaccademici,ed è successo quello che è successo.

Io non ce la faccio più ,i genitori sanno che non mi prendo nulla da loro,ma che devo fare se incontro solo ostacoli qualsiasi cosa faccio? Io li ho preparati e anche molto,ma sbatto sempre in faccia a porte chiuse a catenaccio ,l'esame lo possono fare,e quando non lo hanno potuto realizzare, i genitori è con me che c'è l’anno . Io non c’e l’ho con i conservatori Avellino o altri ,per carità. Solo che tu fai una cosa e poi ti devi arrendere e subirne le conseguenze ,questo è tutto .Io vi ringrazio del tempo che vi ho rubato e penso proprio che preparerò i ragazzi (chi lo vuole fare) per il primo livello Accademico ,grazie a tutti.

Raffaele i.

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Capisco tutti.

Marcello tu hai accennato alla famiglia,e i genitori vogliono solo risultati. E per loro i risultati sono solo gli esami ai conservatori. Smim, Licei musicali,Accademie private,per loro non esistono,conoscono solo il conservatorio,che da la carta "ufficiale"..

 

Mi dispiace Raffaele che i "genitori" considerino risultati solo la carta "ufficiale", dimostrano di non aver compreso bene molte cose. Nulla in contrario ad ottenere risultati concreti anche burocratici ma forse esistono varie possibilità di come si può ottenere una vera preparazione annessa anche ai "pezzi di carta".

 

 

Non conoscono la riforma e ne capiscono il vecchio ordinamento,vogliono solo risultati.

 

Bene, informali tu e spiega loro cosa significa "oggi" studiare musica e quali sono le modalità.

 

 

Gia alcuni genitori mi dicevano,L'Accademia xxxx,ha portato all'esame di pianoforte dell'amico di mio figlio al conservatorio.Io ho chiesto a questo amico del mio alunno (frequentande entrambi la 2 media),e mi risponde che ha svolto l'esame di Livello A del corso preaccademico. Quando gli ho detto che li stavo preparando per il I livello Accademico,e che dovevano fare l'esame a 17 anni con frequeza del 5 anno ,mi hanno risposto,cosi tardi?

 

Scusami ma qui, ti contraddici, prima dici che per i "genitori" esiste solo la carta ufficiale deiConservatori, e poi parli di Accademie e corsi x e y che sono in grado di far ottenere dati titoli, al che torniamo al punto di partenza, a questi genitori interessa sembra? solo il risultato cartaceo comunque si raggiunga, e questo forse dovrebbe essere il "tasto" su cui discutere e lavorare, non credi?

La tua forza dovrebbe essere i contenuti che tu dai ai tuoi allievi e non soltanto il pezzo di carta, quello, dovrebbero conoscere i "genitori".

 

 

Cosi gli ho proposto anche a loro di fare l'esame nei preaccademici,ed è successo quello che è successo.

Io non ce la faccio più ,i genitori sanno che non mi prendo nulla da loro,ma che devo fare se incontro solo ostacoli qualsiasi cosa faccio? Io li ho preparati e anche molto,ma sbatto sempre in faccia a porte chiuse a catenaccio ,l'esame lo possono fare,e quando non lo hanno potuto realizzare, i genitori è con me che c'è l’anno . Io non c’e l’ho con i conservatori Avellino o altri ,per carità. Solo che tu fai una cosa e poi ti devi arrendere e subirne le conseguenze ,questo è tutto .Io vi ringrazio del tempo che vi ho rubato e penso proprio che preparerò i ragazzi (chi lo vuole fare) per il primo livello Accademico ,grazie a tutti.

Raffaele i.

 

Qui non è molto chiaro a cosa ti riferisci e quali sono le porte che ti vengono sbattute in faccia.

Se può esserti utile, io mi comporterei così: l'importante è illustrare al "genitore" che voglia far studiare il proprio figlio /figlia (ma sarebbe più carino che sia lo stesso allievo/allieva a volerlo fare prima del genitore) che tu illustra tutte le strade e percorsi possibili, come dicevo prima. Una volta chiaro al genitore che la preparazione e lo studio si possono conseguire in varie modalità e qui ribadisco, benvenuta libertà e intelligenza delle persone se capiscono, fanno la scelta che loro ritengono migliore.

Dal mio punto di vista, non esistono Accademie, Scuole private e/o Conservatori..ma insegnanti che vi operano

che adottano percorsi e programmi a cui possiamo essere interessati o meno. Tutto questo dipende dalla formazione e informazione che viene data agli allievi e ai "genitori" e la qualità del lavoro che dovrebbero essere in grado di riconoscere ma questo riporta al nostro lavoro di insegnanti e altro.

Io non mi sono mai preoccupato di genitori, dirigenti di scuole, accademie, scuole private che si inventano di tutto di più inseguendo chimere, ma ho lavorato e lavoro da anni sui ragazzi a iniziare dal primo giorno di scuola senza farlo in modo eclatante o con raduni campestri, festival con mille chitarre e chi più ne ha ne metta, mi basta il primo mese di scuola per vedermi un genitore a scuola che viene a dirmi che è contento e come suo figlio si sta appassionando alla musica, come frequenta le lezioni.

Concludo con un episodio che mi ha dato molte soddisfazioni. Agli esami di terza media quest'anno l'alunno che ha suonato meglio è stato un ragazzino rom che spesso non frequentava le lezioni delle altre materie per vari motivi (se capisci cosa intendo) beh, non ha fatto una sola assenza alle mie lezioni e ha fatto oltre dieci studi di Carcassi, Brouwer, Giuliani, Sor, Diabelli ecc ecc..ed è stato l'allievo che agli esami orali quando li facciamo suonare ha preso dieci!.. mi sono offerto di fargli lezione il prossimo anno (gratis) ha patto che venga a trovarmi a scuola.. è il ragazzino che quando entrava in classe e mi trovava a suonare si sedeva in silenzio senza dire una parola e restava ad ascoltare..una di quelle volte suonavo la ciaccona e una volta conclusa disse a mezza voce: professò!... ma che è sta musica così bella!? .. io presi la partitura e gli dissi tieni.. è il pezzo che mi ha fatto decidere di suonare la chitarra ... classica! dopo l'esame mi ha detto: professò..ho iniziato a leggere le prime battute.. è difficile! ma..ci devo riuscì!! .. ci siamo capiti Raffaele?..questo è il mio lavoro e ne sono felicissimo... forse questo ragazzino non diventerà un "concertista".. ma avergli regalato quella luce che gli vedo ogni volta che suona per me vale più di qualsiasi pezzo di carta.. spiegaglielo ai genitori, soprattuto a quei genitori che non gliene frega niente della musica ma solo di poter dire che il figlio ha fatto l'esame x e magari non suonerà mai più per tutta la vita! i "mie genitori" in molti lo hanno capito in questi anni, degli altri non mi preoccupo più di tanto sono loro a cercarmi...dopo...ma spesso è tardi perché il posto è riservato alla .. qualità umana e..

 

buona giornata e viva la musica.

 

p.s. guardati il film o leggi il libro "La musica del cuore" e regalane una copia a quei "genitori", forse sono ancora in tempo a capire la "differenza".. di chi insegna e di chi è abilitato con il pezzo di carta a compiere omicidi ufficializzati ...in nome della "musica".

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sono anch'io d'accordissimo con tantissime cose scritte da Marcello Rivelli.

Anche a livello professionale alla fine quello che conta è cosa uno ha imparato e non il pezzo di carta. Auspicherei che anche a livello legale e di valore dei titoli se ne traessero le conseguenze (in alcuni paesi, anche in Europa, infatti è abolito il valore legale del pezzo di carta e conta solo quello che uno sa fare).

 

Essendo il titolo del thread "non ci capisco più nulla" non mi è sembrato improprio, Raffaele, risalire alle cause del caos che tu lamenti.

 

Mi ha anche colpito una osservazione fatta da Lucio Matarazzo, secondo cui è evidente che i preaccademici in conservatorio invadono il campo delle scuole medie ad indirizzo e licei.

Stavo per scrivere dicendo "touché", almeno per quanto riguarda le scuole medie. (I Licei comunque non ci sono e con la spending review in corso di approvazione sembra inconcepibile che lo Stato adesso li apra...qua si parla ovunque di tagliare, non certo di assumere centinaia o migliaia di nuovi insegnanti).

 

Poi però, reduce dagli esami di ammisssione in conservatorio di ieri a Bologna - e ricordando di essere stato in commissione più volte per valutare i titoli degli aspiranti docenti all'insegnamento di strumento alla scuola media ad indirizzo - alla obiezione di Lucio risponderei così:

 

Alle scuole medie non mi sembra che ci sia sempre la coscienza o l'intenzione di far fare un percorso strumentale che preluda ad uno studio professionale, o che ne sia l'inizio.

A torto o a ragione, anche qualche preside che ho conosciuto in queste commissioni insiste sull'aspetto ludico-socializzante eccetera, (ricordo la insistenza nel pretendere la valutazione di "titoli artistici" consistenti in tournèe jazzistiche) col risultato che spesso, poi, si presentano all'esame di ammissione in conservatorio (è successo anche ieri) ragazzi che dopo tre anni di scuola media ad indirizzo portano qualche pezzo da "La Chitarra Volante" o simili. E questi ragazzi chiedono l'ammissione... al primo anno di preaccademico - come dire: "sappiamo bene che i tre anni fatti finora non corrispondono certo ai primi tre anni del preaccademico".

 

Allora, se la riforma chiede ai conservatorio di occuparsi solo del livello superiore degli studi musicali, bisogna al contempo garantire che gli altri livelli siano svolti propriamente. Oggi questo succede,credo, nelle scuole medie dove i docenti bravi devono forse combattere o convivere con questa impostazione "ludico-propedeutica",ma , appunto, sembra tutto lasciato alla preparazione e coscienza dell'insegnante più che garantito o rischiesto da programmi di studio adeguati e vincolanti. E i Licei non ci sono...

 

In questo caos mi sembra che al momento la cosa migliore per il bene dei ragazzi sia lasciare aperta la possibilità di una formazione seria in conservatorio fin dai primi anni - dove, a parte la diversità di nomenclatura e di riconoscimento ufficiale, il lavoro strumentale che si svolge nel preaccademico è sostanzialmente simile per "peso" a quello che si svolgeva nei vecchi corsi inferiori e medio.

 

Un'altra possibilità potrebbe essere il riconoscimento certificato dallo Stato del valore artistico - quando c'è - del lavoro svolto da insegnanti e scuole anche non statali esistenti sul territorio. Sarebbe forse una strada utile da esplorare...il valore pubblico di una scuola verrebbe riconosciuto dallo Stato non in base al fatto che la scuola sia anche gestita dallo Stato, ma in base al valore pubblico del servizio che offre - e che lo Stato fra l'altro non vuole o non può offrire...

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Alle scuole medie non mi sembra che ci sia sempre la coscienza o l'intenzione di far fare un percorso strumentale che preluda ad uno studio professionale, o che ne sia l'inizio.

Potremmo anche scriverlo di alcuni conservatori o Ist. Mus.

 

 

In questo caos mi sembra che al momento la cosa migliore per il bene dei ragazzi sia lasciare aperta la possibilità di una formazione seria in conservatorio fin dai primi anni - dove, a parte la diversità di nomenclatura e di riconoscimento ufficiale, il lavoro strumentale che si svolge nel preaccademico è sostanzialmente simile per "peso" a quello che si svolgeva nei vecchi corsi inferiori e medio.

 

Preparazione seria? Pensa veramente che tutti i suoi colleghi, senza escludere nessuno, siano in grado di dare una preparazione seria? Oppure pensa che tutti i docenti delle SMIM siano poco seri?

 

 

Un'altra possibilità potrebbe essere il riconoscimento certificato dallo Stato del valore artistico - quando c'è - del lavoro svolto da insegnanti e scuole anche non statali esistenti sul territorio. Sarebbe forse una strada utile da esplorare...il valore pubblico di una scuola verrebbe riconosciuto dallo Stato non in base al fatto che la scuola sia anche gestita dallo Stato, ma in base al valore pubblico del servizio che offre - e che lo Stato fra l'altro non vuole o non può offrire...

 

Questo sarebbe auspicabile.

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Certamente non intendevo sparare contro la Sua categoria per difendere la mia, come appunto scrivevo nel post citato:

 

"Oggi questo succede,credo, nelle scuole medie dove i docenti bravi devono forse combattere o convivere con questa impostazione "ludico-propedeutica",ma , appunto, sembra tutto lasciato alla preparazione e coscienza dell'insegnante più che garantito o rischiesto da programmi di studio adeguati e vincolanti".

 

In modo speculare, certo non è detto che essere docente di conservatorio garantisca la serietà di un docente!!

 

Per spiegare meglio quello che credevo di avere già spiegato, riporto qui sotto quanto il conservatorio di Bologna prescrive sul primo livello (primi tre anni) del corso preaccademico di chitarra, quello che dovrebbe corrispondere ai tre anni di scuola media ad indirizzo musicale:

 

LIVELLO I - Obiettivi formativi del corso

Obiettivi e conoscenze

1. conoscere i principali elementi organologici dello strumento

2. saper controllare l’emotività durante l’esecuzione musicale in maniera adeguata al livello

3. acquisire elementi fondamentali di tecnica strumentale

4. acquisire tecniche di lettura della notazione musicale con lo strumento

5. saper eseguire facili brani del repertorio di riferimento

Metodi e repertori di riferimento

Chiesa, Guitar Gradus

Giuliani, 120 Arpeggi op. 1 (primi 50)

Pujol, Escuela razonada vol. II (fino al n. 60)

Giuliani, Studi op. 50

Sor, Studi op. 60, 31 e 35 (i più facili)

Sagreras, Le prime lezioni

Storti, Il primo repertorio del chitarrista

Carcassi, Studi dal Metodo

Aguado, Studi (i più facili)

Carulli, Studi dal Metodo

Ponce, Preludi corti

[Qualunque Metodo]

[Qualunque raccolta di studi e brani facili]

 

Esame di compimento del I livello del corso pre-accademico

1. Otto scale (quattro maggiori e quattro minori) di cui almeno due nella massima estensione consentita dallo

strumento

2. Dieci formule di arpeggio

3. Quattro Studi (o facili brani) di autore dell’Ottocento

4. Due Studi (o facili brani) tratti dal repertorio del Novecento

5. Lettura a prima vista di una facile composizione monodica in prima posizione assegnata dalla Commissione

 

 

Il mio argomento era: la impostazione degli studi della Scuola ad Indirizzo Musicale è - fatta salva la preparazione e bravura dei singoli docenti - generalmente di questo tenore?

Perché, quando si sostiene che i conservatori non dovrebbero occuparsi di ciò di cui è chiamata ad occuparsi la SMIM, per forza bisogna paragonarsi su queste cose (impostazione, didattica, programmi, come si evincono da disposizioni e circolari), non è un problema di bravura del singolo docente.

 

Se la scuola media ad indirizzo, per come è impostata oggi, non richiede ad un docente questo tipo di lavoro, il docente che lo fa rischia paradossalmente di trovarsi a remare contro preside, circolari e colleghi, come mi raccontano i miei exallievi ora docenti alle medie.

Mentre, in conservatorio, chi "non" seguisse il programma di cui sopra (ad esempio, il programma bolognese a Bologna) sarebbe considerato inadempiente rispetto a quello che la scuola stessa gli chiede.

Spero di essermi spiegato meglio stavolta...

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Alle scuole medie non mi sembra che ci sia sempre la coscienza o l'intenzione di far fare un percorso strumentale che preluda ad uno studio professionale, o che ne sia l'inizio.

più che altro non rientra proprio negli obiettivi del corso a indirizzo musicale. Dove si parla di integrazione della materia musicale "tradizionale" grazie all'approfondimento dello studio di uno strumento. Se poi durante il percorso si scoprono ragazzi in grado di capire e accettare un percorso più professionale benissimo, altrimenti avranno realizzato una meravigliosa esperienza che li renderà persone migliori e in grado di capire e vivere la musica dal di dentro. Ed è già molto, soprattutto di questi tempi.

Su tutto il resto non voglio entrare nella discussione, perchè mi rendo sempre più conto della spocchia intollerabile che troppi colleghi di scuola di "alta formazione" hanno nei confronti della scuola di base. E ci ho fatto l'abitudine...preferisco lavorare con e per i ragazzi :D

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Ospite Bernardo Gui

Vorrei far notare che esiste un decreto istitutivo del corso a Indirizzo Musicale nelle Scuole Secondarie di primo grado (Google: DM 6 agosto 1999). Lì si possono trovare prescrizioni in merito agli strumenti didattici, alle modalità e soprattutto alle finalità del corso. Tra queste ultime, non è annoverata la formazione professionale del musicista, né la preparazione all'ammissione al conservatorio, né il sostenere certificazioni di fine ciclo (che nel 1999 erano in mente Dei).

 

Per cui:

 

Il mio argomento era: la impostazione degli studi della Scuola ad Indirizzo Musicale è - fatta salva la preparazione e bravura dei singoli docenti - generalmente di questo tenore?

 

No. E non deve esserlo.

 

Il fatto è che fortunatamente le lezioni di strumento alle medie sono singole, per cui con chi è in grado di tenere un passo degno di un Conservatorio è liberissimo di farlo (se l'insegnante è in grado e lo vuole, ma sia chiaro che non è obbligato).

 

Rimane il fatto che le SMIM, per come sono state pensate, non sono la scuola propedeutica per il Conservatorio. Le sue finalità sono diverse.

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Benissimo.

Ora, spocchia a parte - non credo i miei messaggi siano spocchiosi - quanto scritto da Giorgio Signorile e Bernardo Gui viene proprio a confermare, mi pare, che esiste un vuoto, vuoto creato dalla riforma del conservatorio, per quanto concerne la prima fase di un percorso musicale professionale (diciamo i primi sette-otto anni del vecchio corso ordinamentale).

Se gli stessi docenti di Scuola media ad indirizzo lo ammettono (riconoscendo, come sapevamo già, che ben altri sono gli indirizzi della Scuola Media ad indirizzo musicale) allora non parrà poi tanto strano - dal punto di vista dell'interesse dei ragazzi che vogliono percorrere un percorso professionale- che i conservatori colmino la lacuna attualmente esistente fornendo - per ora, ed in attesa di scuole apposite - anche quella formazione che le scuole medie non sono assolutamente tenute a fornire - ed in assenza dei Licei...

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