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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

La Felicità


Raffaele Iervolino
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Tra i quattro concorsi di composizione ,che ho vinto di recente,volevo farvi conoscere e ascoltare il brano che ha vinto a Fiuggi 2011,"La Felicità".Ringrazio,Dusan Bogdanovic (presidente di giuria)che lo ha selezionato e scelto per la pubblicazione della Carisch.

Volevo ringraziare anche Francesco Taranto,per la sua brillantissima ed espressiva esecuzione.

Raffaele Iervolino

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Non posso trascurare dal felicitarmi (!) con gli ottimi Iervolino e Taranto e, poiché amano entrambi gli aneddoti, vorrei riportare quello inerente Trilussa a proposito della felicità:

 

- una volta usava, nelle famigle bene, un album di autografi dove gli ospiti illustri lasciavano scritto un proprio pensiero, un verso e la firma. E così Gabriele d'Annunzio vergava sempre la stessa massima poetica: "la più gran gioia è sempre all'altra riva".

Trilussa, al leggere ogni volta la solita cosa (e forse impaziente per non poter approdare a quella benedetta "altra riva") scriveva al di sotto:"fortunato quell'omo che ci arriva!".

Questa risposta fu iterata moltissime volte, al punto che, quando d'Annunzio non era ancora...passato, Trilussa scriveva parimenti il suo verso, lasciando al Vate uno spazio dove inserire "poi" il suo endecasillabo!

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Non posso trascurare dal felicitarmi (!) con gli ottimi Iervolino e Taranto e, poiché amano entrambi gli aneddoti, vorrei riportare quello inerente Trilussa a proposito della felicità:

 

- una volta usava, nelle famigle bene, un album di autografi dove gli ospiti illustri lasciavano scritto un proprio pensiero, un verso e la firma. E così Gabriele d'Annunzio vergava sempre la stessa massima poetica: "la più gran gioia è sempre all'altra riva".

Trilussa, al leggere ogni volta la solita cosa (e forse impaziente per non poter approdare a quella benedetta "altra riva") scriveva al di sotto:"fortunato quell'omo che ci arriva!".

Questa risposta fu iterata moltissime volte, al punto che, quando d'Annunzio non era ancora...passato, Trilussa scriveva parimenti il suo verso, lasciando al Vate uno spazio dove inserire "poi" il suo endecasillabo!

 

 

Molto affascinato da questo aneddoto,La Felicità,ora conosco come la pensavano il d'Annunzio,e il Trilussa.Il Vate d'Annunzio ,che per lui è lontana la Felicità,quasi irragiungibile,e il Trilussa ironicamente dice, che prima o poi ci si arriva,basta crederci.

La ringrazio M° Carfagna,dello splendido racconto.

La Felicità per me è un po come il d'Annunzio e amo il Trilussa che ci dice che prima o poi ci si arriva.

Raffaele i.

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