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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Privatisti ai corsi preaccademici: non ci capisco più nulla.


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Benissimo.

Ora, spocchia a parte - non credo i miei messaggi siano spocchiosi - quanto scritto da Giorgio Signorile e Bernardo Gui viene proprio a confermare, mi pare, che esiste un vuoto, vuoto creato dalla riforma del conservatorio, per quanto concerne la prima fase di un percorso musicale professionale (diciamo i primi sette-otto anni del vecchio corso ordinamentale).

Se gli stessi docenti di Scuola media ad indirizzo lo ammettono (riconoscendo, come sapevamo già, che ben altri sono gli indirizzi della Scuola Media ad indirizzo musicale) allora non parrà poi tanto strano - dal punto di vista dell'interesse dei ragazzi che vogliono percorrere un percorso professionale- che i conservatori colmino la lacuna attualmente esistente fornendo - per ora, ed in attesa di scuole apposite - anche quella formazione che le scuole medie non sono assolutamente tenute a fornire - ed in assenza dei Licei...

sono lontano anni luce dal dare dello spocchioso a te Piero, :D , semplicemente osservo la realtà delle cose e ti assicuro che molto sovente è così. Però non posso che ribadire ciò che scrivevo prima, e cioè che insegnare in un corso a indirizzo musicale significa semplicemente essere inserito in un contesto di scuola dell'obbligo, nel quale devi garantire a tutti, ma proprio tutti sennò non vale :D il raggiungimento di obiettivi minimi, anche nella materia "chitarra". Detto ciò, ti assicuro che siamo ben felici di poter, con qualcuno, seguire un percorso più vario e articolato e soprattutto più approfondito, tale da consentire al ragazzo che lo vuole l'accesso ad un'istituzione musicale successiva. Non c'è nessuna guerra nell'accaparrarsi gli alunni, ma vista la rigidità dei programmi e sovente di chi li deve applicare, (che, volendo, dovrebbe individualizzarli...), vista la gratuità della scuola media, il poter suonare con altri in gruppo ecc.....il conservatorio, almeno su questi livelli d'età, è perdente. Piuttosto pensasse a sfruttare le energie positive dei ragazzi iscritti, anzichè ingaggiare lotte con altre scuole per rubarsi gli alunni... :D e ti assicuro caro Piero che non è istituendo corsi pre-infantili o strani corsi di pop music (a cuneo siamo pieni) che si trovano iscrizioni, ma lo si fa con la competenza e, lasciamelo dire, con la simpatia degli insegnanti e con la loro voglia di capire e lavorare a fianco dei ragazzi

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Rinfrancato dal non appartenere agli spocchiosi, torno alla carica!

 

Se, come sostiene Bernardo Gui, la scuola media ad indirizzo non ha nessun obbligo di fornire ai ragazzi il primo pezzo di un percorso di istruzione professionale, pur essendo io enormemente grato a chi, come te ed altri, lo fa, mi pare ovvio che il problema sussiste.

Con la riforma del conservatorio si sono eliminati i corsi medi ed inferiori e, a livello istituzionale, tali corsi non sono stati,quindi, sostituiti!

 

O è così, o non è così, mi spiace ma la logica ha le sue esigenze.

Tutti i detrattori dei preaccademici in conservatorio dovrebbero almeno mettersi d'accordo tra loro su questo.

 

Quindi, se la SMIM non sostituisce il vecchio corso inferiore o parte di esso, un ragazzino di dieci - undici anni che vuol seguire un percorso professionale (per cui prima della riforma entarava in conservatorio dal corso inferiore) ora non ha più garantito - da nessuno, legalmente - il percorso che aveva prima, e deve sperare in una particolare disponibilità del docente, nel caso entri in una scuola media ad indirizzo.

 

In questa situazione, insistere sul fatto che il conservatorio non debba (lasciamo stare per ora la questione legale che è complessa) occuparsi di questi allievi mi pare che perda molto del suo impatto.

 

Non si sta, infatti, e lo dite implicitamente proprio voi docenti di SMIM, rubando niente a nessuno. I ragazzi che fanno la SMIM continueranno a farla facendo quel bellissimo percorso introduttivo alla musica che tu dicevi; chi vuole o è fortunato troverà anche un docente preparato e sensibile che, all'occorrenza, personalizza il suo percorso...e se e quando deciderà di entrare in conservatorio potrà chiedere di farlo ad un periodo superiore ai primi tre anni di preaccademico...mentre gli altri ragazzi, se lo vorranno, chiederanno l'ingresso al primo anno di preaccademico, suonando quel che sanno fare...

 

Però lo Stato, secondo me, dovrebbe dare una risposta istituzionale, dal punto di vista del diritto allo studio, a chi vuol fare un percorso professionale, risposta che deve prevedere anche una adeguata copertura dei primissimi anni, come accadeva prima della riforma.

 

Se penso ad un giovane aspirante violinista professionita al quale non rimanga che sperare in SMIM con docenti disponibili e Licei(che non ci sono), per poi approdare al conservatorio a 18 anni a fare corsi di management dello spettacolo, ear training e quant'altro...

scusate, il problema mi sembra reale.

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Un problema reale è questo. Nella mia provincia esistono più di 20 scuole ad indirizzo musicale. Da ognuna di esse, a voler essere pessimista, ogni anno almeno 10 ragazzi con ottime attitudini musicali sono capaci di affrontare disinvoltamente un programma simile o superiore a quello del conservatorio di Bologna. Organizzo da dieci anni un concorso per gli alunni delle SMIM e vi garantisco che il livello è alto grazie anche a colleghi che lavorano duramente e seriamente. Nella mia città esiste solo una cattedra di chitarra. :shock: Pensate che la nascita di un Liceo Musicale possa supplire a tale deficit? :(

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Però lo Stato, secondo me, dovrebbe dare una risposta istituzionale, dal punto di vista del diritto allo studio, a chi vuol fare un percorso professionale, risposta che deve prevedere anche una adeguata copertura dei primissimi anni, come accadeva prima della riforma.

 

Se penso ad un giovane aspirante violinista professionita al quale non rimanga che sperare in SMIM con docenti disponibili e Licei(che non ci sono), per poi approdare al conservatorio a 18 anni a fare corsi di management dello spettacolo, ear training e quant'altro...

scusate, il problema mi sembra reale.

 

E' proprio questo il punto Maestro Bonaguri, centrato perfettamente.

Io il prossimo anno, avendo in arrivo per la prima volta un dirigente laureato Dams e diplomato in pianoforte, proverò a proporre un corso formativo all'interno della mia scuola (corso) per gli ex allievi che hanno terminato il triennio della scuola secondaria che non possono entrare in Conservatorio e sono interessati a conseguire una preparazione per l'ammissione al Triennio di I livello mentre faranno la scuola superiore per conseguire la maturità.

Visto che il Liceo a Isernia non lo abbiamo, il Conservatorio più vicino è Campobasso ma non può prendere di fatto tutti gli allievi che chiedono l'iscrizione e a questo punto..in attesa di Sua Santità il Governo ci..attrezziamo..e vedremo se..passeremo "dall'animazione"..al.."nuoto" vero e..proprio..e mi auguro che il contributo degli allievi più bravi ricada positivamente su quelli dei corsi primari.

 

Tra l'altro, sempre senza voler toccare le esperienze delle varie orchestrine e simili con tutto il rispetto per la loro valenza educativa, sociale ecc..ecc..che tutti conosciamo (quando non servono a .. gratificare i docenti e metterli sul piedistallo nei confronti solo del dirigente e nient'altro)..si potrebbe benissimo pensare a delle mini rassegne-scambio tra le scuole della provincia/regione ad esempio per incentivare i ragazzi più bravi ma per creare dei circuiti dove anche i "genitori" (Raffaele sei in ascolto?) possano rendersi conto del repertorio che la chitarra (ma ovviamente anche gli altri strumenti) possiede e non solo..le "canzonette"..(sempre con tutto il rispetto, che fa già il docente di Musica al mattino e ogni tanto ci chiede qualche chitarrista ad esempio per suonare una canzone di De Andrè? previa mia trascrizione/adattamento per la chitarra degli accordi in formule d'arpeggio e simili)..ma come situazioni extra..

e se poi vogliono suonare anche i docenti e fare un concerto al mese..ad esempio e girare le scuole della provincia..beh..credo che un minimo di movimento debba crearsi non trovate?..mi direte hai scoperto l'acqua calda..si fa già.. si ma non mi riferisco ai raduni.."motociclistici".. ma al repertorio (vero) didattico per iniziare, magari eseguito anche dai docenti per mostrare agli impavidi genitori come si passa dal suonare al..."suonare".

 

Buona serata

con simpatia..

 

m

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"Langar" la cucina comune dei Sikh,(Stato dell’India Settendrionale),per me è paragonabile ai diplomati in Chitarra dei vecchi ordinamenti. Per me siamo tutti dei Sikh(allievo),e siamo tutti uguali,sia che ci siamo dati alle Smim, o ai Conservatori. I valori poi ,sono delle cose discutibili. Quando il Re si siede accanto al muratore(che io ho fatto in gioventù),non si siede per piageria del muratore nei sui confronti, ma perchè sa che in quel frangente sono tutte e due dei Sikh. Il mio “non ci capisco più nulla”,non era basato sulla differenza tra una scuola e un’altra,era basato sul perché le segreterie,accettano domande di alunni dodicenni ,senza dare loro ,o meglio senza saper dar loro(perché ci hanno provato) spiegazioni sui programmi di esami del giovane corso preaccademico. Ma poi alla fine ho capito che essendo appena nato l’esame da privatista,le segreterie non hanno nessuna colpa,tutti ci dobbiamo abituare,alle nuove cose.

Fortunatamente esiste questo bellissimo Forum,e ho avuto ,le prime notizie da Cristiano, poi da Frédéric, poi da Lucio,ed ho cosi capito in linea di massima,come si svolgono oggi gli esami nei corsi preaccademici.

Io pensavo che tutto era come prima,tutti i conservatori ,con lo stesso programma,con gli stessi esami,ora so che non è più cosi.

ciao

raffaele

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Non si può, anzi, non si deve trascurare la questione legale, anche se complessa...ma poi di complesso c'è ben poco: legalmente il Conservatorio è un Istituzione di Alta Formazione, ne viene logico che non possa istituire corsi di base. A prescindere dalla concorrenza che si può fare o non fare ai Licei e alle SMIM, non può farlo per legge. Anche se questi corsi Pre-accademici fossero un bene per il territorio e per i giovani aspiranti musicisti, si tratta di una cosa non contemplata dalla logica e dalla attuale giurisdizione...anche se i poliziotti ed i finanzieri cominciassero ad appostarsi armati fino ai denti fuori alle banche per sventare eventuali rapine quando non sono in servizio sarebbe potenzalmente una cosa buona, ma non regolamentata, non legalizzata.

 

Sono d'accordo con Giorgio, quando afferma che gli obiettivi della SMIM sono diversi, si riferiscono al raggiungimento di un obiettivo minimo comune a tutti, come è per le altre materie curriculari; ho mia figlia che ha studiato 3 anni violino nella SMIM, concludendo il suo percorso di studi con un bel 10 in questa materia...ovviamente non sarebbe in grado di sostenere l'esame del primo trienni di pre-accademico...il suo è un 10 rispetto alla media dei ragazzi che fanno questo percorso per il primi 3 anni e molto probabilmente poi lo abbandonano. In veste di genitore, caro M° Bonaguri, le dico cosa ho fatto per mia figlia e cosa secondo me, con la riforma attuale, dovrebbero e potrebbero tranquillamente fare tutti. Visto che il professore di violino è stato entusiasta delle ottime attitudini musicali di mia figlia sin dalle prime lezioni, dopo i primi 2 anni di studio io e mia moglie abbiamo deciso di informarci sul suo eventuale percorso da "integrare" a quello della SMIM, trovando diverse proposte da privati e scuole di musica per la preparazione all'acquisizione delle competenze e dei requisiti necessari ad affrontare il percorso accademico, ovvero, l'esame di ammissione al triennio (poi mia figlia ha deciso di non proseguire per il momento, ma questa è un'altra storia...). Quindi, come vede, di corsi pre-accademici, neanche l'ombra! Il territorio, da solo senza che le Ist. AFAM dovessero abbassarsi e scendere in campo, ha ampiamente risposto alla richiesta con offerte più o meno convenienti e più o meno valide...sulla bontà degli insegnanti è sbagliato, mi scusi se glielo dico, alludere che solo i corsi preaccademici possono fornire una preparazione adeguata essendo stati concepiti e organizzati dai docenti di Conservatorio, che sono il top che c'è sul territorio...lasciamo che sia il tempo ed il lavoro di ognuno a stabilire quali docenti siano il top...io sono il primo che voglio far vivere i miei figli ed i miei allievi nell'illusione che i docenti AFAM siano il meglio...poi si renderanno conto da soli che non è sempre così, così come si renderebbero conto da soli se una scuola o un insegnante privato stanno facendo bene il prorprio mestiere oppure no...gli allievi non sono mica stupidi!

 

La riforma parla chiaro, se mancano alcuni tasselli per fornire un quadro formativo completo ai ragazzi allora o si cambia la riforma tornando indietro di decenni, o si istituiscono il Licei Musicali, in mancanza dei quali c'è il settore privato, variegato sicuramente, ma all'interno del quale esistono comunque pregevoli realtà.

 

Come ha detto giustamente il M° Matarazzo questi corsi sono un progetto per riportare allievi in Conservatorio...ma il progetto ha un piccolo vizio: è illegale.

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...lasciamo che sia il tempo ed il lavoro di ognuno a stabilire quali docenti siano il top...io sono il primo che voglio far vivere i miei figli ed i miei allievi nell'illusione che i docenti AFAM siano il meglio...poi si renderanno conto da soli che non è sempre così, così come si renderebbero conto da soli se una scuola o un insegnante privato stanno facendo bene il prorprio mestiere oppure no...gli allievi non sono mica stupidi!

 

Dal colloquio preliminare di un esame di ammissione al Corso di Chitarra (Scuola Civica di Musica di Nuoro).

 

D: "Hai già avuto esperienze di studio musicali?"

R: "Sì, studiavo chitarra alle scuole medie ma ho detto a papà e mamma di ritirarmi quest'anno perché era una perdita di tempo. Non si faceva nulla e non ho imparato nulla."

 

Età: 12 anni.

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Mio figlio ogni giorno mi racconta di ciò che gli insegnanti gli hanno insegnato e di ciò che gli insegnanti non gli hanno insegnato. Il concorso migliore sarebbe quello di valutare i risultati.

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Ospite Bernardo Gui
D: "Hai già avuto esperienze di studio musicali?"

R: "Sì, studiavo chitarra alle scuole medie ma ho detto a papà e mamma di ritirarmi quest'anno perché era una perdita di tempo. Non si faceva nulla e non ho imparato nulla."

 

Ohibò, e come si fa a ritirarsi da una materia curricolare? È come se quel ragazzina avesse chiesto ai genitori di ritirarlo da matematica perché non gli piace il prof.

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Mio figlio ogni giorno mi racconta di ciò che gli insegnanti gli hanno insegnato e di ciò che gli insegnanti non gli hanno insegnato. Il concorso migliore sarebbe quello di valutare i risultati.

 

Mi spiace intervenire per affermare di non essere assolutamente d'accordo. Chi infatti valuterebbe i valutatori? Ci sarebbero altri modi,di valutare, ma tutti necessiterebbero di correttezza di giudizio e della considerazione negativa di situazioni tanto "amichevoli" quanto settarie. E ce ne sono!

Per quanto riguarda il ragazzo, non mi riesce estraneo che parli di quanto "gli insegnanti gli hanno insegnato" ma piuttosto che, divinatoriamente, parli di quanto "gli insegnanti non gli hanno insegnato" (allora già sa tutto).

Scusi, Giulio, se mi pongo a difesa della categoria de quo (cui non appartengo), ma spero che apprezzerà il mio parlare fuori dai denti, cosiccome ho io sempre apprezzato il Suo.

Contradditoriamente, ammetto però che solo una quasi impossibile valutazione obbiettiva dei risultati sarebbe un metro giusto, a patto di cacciare poi via, a pedate nel sedere, chi viene retribuito per leggere il giornale! Ma questo non si confà alle nostre leggi ed alle "questioni sociali".

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