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Eugenio_Silva

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Reputazione Forum

  1. Trovo la proposta del M° Porqueddu molto interessante e molto rispettosa del lavoro di ognuno, pur essendo di per sè un compromesso. Credo che oggi l'editoria attraversi comunque un momento non semplice, dovendo fronteggiare la pirateria di rete che è assolutamente spietata. I ragazzi che sanno usare un pochino il computer riescono a trovare qualunque cosa di qualunque editore...(mi sono passate davanti agli occhi stampe da internet di recentissime pubblicazioni o di libri difficili da trovare anche presso gli stessi editori...) ad esempio: ho cercato per mesi il libro dei 12 Studi per chitarra op. 140 di John Duarte, edito dalla Tuscany Publications; mi ero quasi arreso quando alla fine ho chiesto al dedicatario dell'opera (M° Antonio De Innocentis) se mi poteva aiutare...per recuperarlo si è dovuto mettere in contatto direttamente con la famiglia del compositore! Per curiosità, dopo aver ricevuto il libro a cui tenevo molto, ho cercato in internet...l'ho trovato in 2 minuti... Quindi io prima di condannare a prescindere gli editori per un'operazione che è senz'altro deplorevole dal punto di vista culturale proverei anche a mettermi nei loro panni. Non avanziamo fasulle ed illusorie credenze secondo le quali esistono gli appassionati ed i cultori di musica che la partitura la comprano originale...esistono, ma non sono il braccio forte del mercato. I ragazzi, gli studenti, ovvero quelli che dovrebbero comprare, come facevano noi ed i notri predecessori, 1 libro a settimana mettendo da parte i soldi, oggi ne scaricano dalla rete 20 al giorno gratis, e spesso se vanno in un comune negozio di libri o di strumenti musicali neanche li trovano i libri che cercavano. I maestri devono sempre disapprovare questa pratica da parte degli allievi...ma potete dire che a nessuno di voi capita puntualmente di veder arrivare il proprio "pupillo" con una perla della musica contemporanea stampata da internet??? Siamo onesti... A fronte di una situazione del genere risulta esserci poco spazio e scarsa voglia di promuovere un progetto musicale nuovo o di avviare una collana culturale di nuova tendenza. Gli editori che fanno gli editori e basta devono in qualche modo vivere anche loro...le case editrici più forti possono contare su un certo tipo di pubblicazioni che non so quanto abbiano a che fare con la promozione culturale, ma che forse consentono loro di recuperare guadagni utili per permettersi eventualmente anche di investire in altro. Ma i "piccoli" editori? Vedono il proprio lavoro sfumare in poche settimane...se pubblicano un lavoro atteso e di ampio interesse dopo pochi giorni troveranno lo stesso disponibile e scaricabile gratuitamente da centiania di siti; viceversa dovranno sperare che un lavoro nuovo e coraggioso venda, a stretto giro, abbastanza da coprire le spese di stampa. Credo che per gli editori quello sia semplicemente un compromesso, triste ed ingiusto, ma probabilmente necessario per mantenere ancora in vita un catalogo. Bisognerebbe piuttosto lamentarsi del fatto che in rete non esiste alcun controllo sui diritti d'autore, oggi che si potrebbe tranquillamente risalire ai responsabili di un atto di pirateria telematica. A presto Eugenio
  2. ho premesso che si trattava di una "piccola" trascrizione per aiutare un allieva...ma visto che si è arrivati a discuterne così approfonditamente, senza rinnegare il lavoro che ho fatto, espongo anche la mia personale opinione ripeto che ho ascoltato versioni anche di illustri chitarristi di questo preludio o delle opere per violino solo sempre di Bach che sono molto lontani dalla dalle idee filologiche e tematiche esposte in questa discussione. In ogni caso la mia personale idea è che di musica originale per chitarra sappiamo quanta ce ne sia e quanto sia spesso di notevole spessore, quinid in generale nella "vita" di un chitarrista potrebbero non dover mai comparire le trascrizioni....è anche vero che se per caso, come questo, ci si imbatte nell'esigenza o nella curiosità ad esplorare una letteratura differente da quella chitarristica le possibilità sono sconfinate, così come le scuole di pensiero. Per anni Segovia ha suonato questo preludio in una trascrizione a mio avviso poco felice, e dopo di lui tanti altri (anche grandi) chitarristi lo hanno imitato. E' difficile per uno strumento come la chitarra non prendere il sopravvento timbricamente sul brano di letteratura diversa...(pensiamo all'effetto assolutamente diverso che danno i brani di Granados e Albeniz suonati alla chitarra rispetto alle versioni originali, o a Paganini dal violino e perchè no, Bach dal liuto o molto più probabilmente dal lautenwerke)quindi in alcuni casi secondo me può essere interessante esplorare le possibilità sonore che la chitarra offre invece di scimmiottare in modo improbabile un altro strumento o le sue possibilità di fraseggio, ovviamente diferse da quelle della chitarra. Chi ha ascoltato Morricone trascritto da Marchione? Cosa c'è di più innaturale della colonna sonora portata su uno strumento solistico senza sustain come la chitarra? Ma chi può dire che quel lavoro sia fatto in modo irrispettoso del testo originale, pur alterandone, per ovvie ragioni, tutte le caratteristiche di fraseggio e di respiro? Naturalmente Marchione è un artista di valore assoluto, nessuno si sognerebbe, anche se lo pensasse, di dire che il suo non è un buon lavoro. Ancora, se la suite BWV 996 è stata scritta per liuto cosa c'entra il vibrato sulla chitarra? e se poi è stata scritta per clavicembalo? siamo ancora più lontani, no? Credo che il discorso sia molto ampio ed in fondo, fortunatamente, lasci un minimo di libero arbitrio...non è totalmente vera nessuna delle "verità" sin ora esposte.... A presto Eugenio
  3. Caro Fabio sono in linea di principio d'accordo con quanto dici sui grandi intepreti e sugli spunti che si possono prendere dai loro lavori; però credo che da una trascrizione simile una ragazza che oggi ha 1 anno e mezzo di studio alle spalle possa trarre per il momento la piccola soddisfazione di eseguire abbastanza agevolmente un brano che la emoziona (e che di sicuro avrebbe eseguito a quel punto per conto proprio senza una partitura di riferimento) esplorando anche alcune possibilità sonore ed armoniche della chitarra. Suonare la chitarra come se fosse un violoncello forse non ha poi tanto senso, tanto vale suonare il violoncello! Mi ritengo inoltre fortunato ad avere degli allievi che dopo così pochi mesi di studio si appassionino e si cimentino in opere come questa piuttosto che mi chiedano di arrangiare per loro musica pop o altro, senza disprezzo e offesa per alcun genere. Ti ringrazio comunque ancora una volta per il tuo spassionato parere. Ciao
  4. Ciao Fabio e grazie per il tuo messaggio Mi sembrava chiaro nel testo che non ho proposto io questo brano; la ragazza in questione è venuta che l'aveva già studiato da una tabulatura e mi ha chiesto consigli in merito; dato che la tabulatura era in tonalità originale ho lavorato dallo spartito per violoncello sulla stessa tonalità per fornirle un nuovo punto di partenza, tutto qui. E' anche ovvio che la trascrizione è una visione chitarristica del preludio stesso, che ho ascoltato più volte da vari interpreti violoncellisti tra cui Mischa Maiskylo stesso Rostropovich e la violoncellista Sussanna Canessa. La tua analisi è molto lucida, coerente ed interessante...anche se non è libera come tu sostieni dal preconcetto per la trascrizione... In ogni caso non ho la pretesa, naturalmente, di compiere un'operazione editoriale e discografica come quella di Hoppstock, altrimenti non avrei condiviso in un forum il mio lavoro ma l'avrei presentato ad un editore! Come premesso il tutto è nato per aiutare una ragazza che avrebbe comunque studiato il brano per conto suo perchè affascinata da quelle note. La tua idea di interpretazione del testo musicale, ammesso che sia giusta, richiederebbe uno studio molto più approfondito, che ovviamente nè io nè questa ragazza abbiamo affrontato per questo brano. E' stata suonata da molti chitarristi questa suite, con trascrizioni, a mio avviso, molto meno rispettose del testo originale (aggiunta di orrende note di passaggio, improbabili cambi di registro e salti di ottave), pur mantenendo il fascino musicale che contraddistingue queste note. Se seguissimo tutti quanti quello che oggi è il tuo approccio - ma certamente non è stato sempre così (me lo auguro per te, saresti una macchina!) - quante cose dovremmo privarci di provare a fare con il nostro strumento per poi decidere se suonarle, non suonarle o continuare a studiarle per migliorarle. Ciao
  5. Ciao a tutti condivido con voi questo video che ho deciso di pubblicare, anche se non recentissimo, realizzato non appena ho ultimato la trascrizione di questo stupendo preludio. Ci tengo molto perchè per la prima volta l'incipit ad effettuare una trascrizione che poi ho anche portato in pubblico non è partito da una mia idea...infatti è grazie ad un'allieva della Scuola "Sorrentino" di Acerra, e alla sua tenacia nel decidere di preparare un brano abbastanza impegnativo per il livello musicale e tecnico maturato (quando ha iniziato a prepararlo aveva meno di 1 anno di studio alle spalle) partendo oltretutto da una scarna tabulatura trovata in rete. Di lì ho deciso di aiutarla nel suo intento partendo dalla partitura originale per violoncello, cercando la strada per non cambiare tonalità al brano e accordatura allo strumento...questo è il risultato, che pubblico in omaggio ai miei allievi che, special modo quest'anno, mi hanno dato, oltre alle soddisfazioni di sempre, anche tantissimi spunti per rinnovare il modo di fare didattica con loro attraverso i brani che di volta in volta li appassionavano. Sono senz'altro una componente fondamentale nel mio modo di intendere la musica. La registrazione è molto casalinga con fotocamera e tanto di cane che abbaia nel finale...ma spero possa rendere l'idea del lavoro svolto. Grazie e buon ascolto Eugenio
  6. grandissimi ragazzi!!! io c'ero è stato un vero piacere ascoltarvi e poi conoscervi! sono certo che ci sarà occasione di collaborare insieme in futuro... Complimenti ancora e a presto, fatevi sentire quando siete dalle mie parti! un abbraccio Eugenio
  7. Caro M° Matarazzo non so di preciso quando le è capitato di essere in commissione a Salerno. Naturalmente non intendo mettere in dubbio il suo principio che di base è più che giusto, ma personalmente nella mia piccola esperienza in conservatorio (parlo di Salerno) negli ultimi 3/4 anni un pò si irrigidimento l'ho notato, forse anche giusto alla luce delle sue affermazioni che condivido a pieno riguardo la superficialità latente ed anche all'appiattimento che uno strumento di massa come internet tende inevitabilmente a generare. Personalmente credo di essere stato sempre giudicato in modo giusto ed imparziale (anche da lei nell'unica volta che ci siamo incontrati nonostante il mio periodo nero...) e fortunatamente non ho mai avuto nessun tipo di intoppo nel mio percorso di studi, quindi ho fatto questa osservazione sul trattamento riservato in generale...forse più che di un irrigidimento si tratta di una più giusta misura per risollevare un pò il livello medio, comunque una filosofia che personalmente condivido, ma non posso fare a meno di notare una leggera inversione di tendenza negli ultimi anni, seppur giusta e migliorativa. Del resto tutti contribuiscono all'appiattimento e spetta proprio alle istituzioni musicali, nella persona dei docenti, ristabilire i giusti equilibri, palesare la assoluta imparzialità e non transigere sui requisiti minimi che un aspirante candidato deve avere sia in termini tecnici che di sensibilità musicale; quindi essere più o meno rigidi sui voti è totalmente nelle vostre facoltà, fa parte del vostro lavoro! Comunque rinnovo il mio in bocca al lupo a guitarneck e auguro a tutti buona giornata Eugenio
  8. Carissimo amico partenopeo trapiantato (beato te!) in Toscana, come va? Premesso che già sai come la penso sul tuo programma (a propostio,ma il ricercare è quello che immagino io?) e cioè che è un gran bel programma e che non avrai alcun problema nel superare l'esame in autunno, rispondo anche se indirettamente alla tua prima domanda: a Salerno quest'anno non ci sono stato ma ci è stato un amico che ha fatto l'esame di VIII ed ha assistito ai diplomi: 2 promossi su 3! Un privatista dovrà ripetere la prova del concerto (quindi praticamente tutto!). Per i compimenti medi è stata una tragedia...praticamente quasi tutti rimandati almeno ad 1 prova...negli utlimi anni a Salerno le commissioni si sono abbastanza irrigidite (e lo sai anche tu)...del resto anche l'anno scorso per i compimenti medi non è stata una passeggiata. Comunque ti faccio il più grande in bocca al lupo ma sono certo che non ce n'è bisogno, le tue qualità verranno fuori alla grandissima! A presto, spero Eugenio
  9. Ciao Andrè mi fa piacere che tu abbia capito il senso del mio messaggio. Il mio ripeto non è un consiglio e nemmeno ti direi di studiare qualcosa di più semplice...potresti essere un prodigio o un giovane talento...perchè tarparti le ali? Il problema è che nessuno eccetto chi ti ha ascoltato può suggerirti su cosa concentrare maggiormente le tue energie...quindi io dico che c'è sempre bisogno di una guida, di un insegnante che ti segua da vicino...poi se riesci a mandare una tua registrazione, ripeto anche solo di qualche frammento dei brani di cui parli, vedrai che certamente la nota disponibilità dei membri di questo forum non si smentirà! Ciao
  10. Ciao Andrè mi permetto di risponderti con grande leggerezza e senza polemica alcuna alle tue ripetute richieste di consigli sullo studio di alcuni brani... Credo che il forum sia uno strumento molto utile per un confronto, seppur molto limitato e limitante, sul mondo della chitarra e che spesso si possano trarre degli spunti ("consigli" a mio avviso è già troppo) interessanti per orientare i propri interessi su una scelta piuttosto di un altra, su un chitarrista, su un brano, un esercizio e così via. Ma alla domanda: "sto inziando a studiare questo brano, che consigli mi date?" sarebbe difficile dare una risposta anche dal vivo! Intendo dire che se questa domanda la fai al tuo maestro, che ti conosce e sa quali sono le tue caratteristiche probabilmete, ancor prima che tu inizi a studiare il brano, riesce a darti qualche linea guida utile...ma non di più! Sarebbe come chiedere: "vorrei iniziare a giocare a calcio....qualche consiglio?" senza sapere quanti anni hai, che fisico hai, come corri.... Inoltre la tua richiesta è arrivata per brani su cui ci sarebbero mesi di discussione solo sull'aspetto tecnico (Suite BWV 996 e Fuoco di Dyens!)... Il fatto che tu abbia 13 anni non preclude, a mio avviso, la possibilità di cominciare a studiare questi brani, anche se sono convinto che alcuni aspetti richiedano un pizzico di maturità in più per essere assimilati al meglio...ma senza nessuna richiesta specifica come si può sparare a zero su un territorio così sconfinato...senza neanche conoscere le caratteristiche dell'interlocutore! Poichè come ti ho detto all'inizio la mia non è una polemica ma un'osservazione che presumo di non essere stato l'unico a fare ti dico cosa farei io se ci tienessi veramente tanto ad avere dei consigli dai membri del forum: comincerei a studiare i brani, registrerei qualche frammento e poi lo posterei in allegato...così ci sarebbe almeno un briciolo di materiale su cui discutere. Oltretutto siamo in un epoca in cui la connettività dei ragazzi della tua età è massima, non avresti certamente problemi a farlo. Spero di averti dato uno spunto Ciao Eugenio
  11. ...meno male che erano solo 3 note...qualcuna in più e si sarebbe avviata una causa!
  12. Ciao Lidia, posso darti la mia testimonianza (del tutto simile alla tua) e spero che ti aiuti a trovare la strada più giusta per te: ho iniziato a strimpellare la chitarra elettrica intorno ai 16 anni, senza impegno e completamente da solo, ottenendo infatti risultati assolutamente mediocri. A 17 anni ho iniziato a lavorare come impiegato metalmeccanico a tempo pieno dalle 8 di mattina alle 6 di sera. La chitarra a quel punto l'ho completamente abbandonata. In seguito la mia vita ha subito diversi cambiamenti per cui mi sono ritrovato a 23 anni con un lavoro (sempre quello) una compagna/convivente deliziosa (futura moglie) ed 1 figlia. A quel punto ho deciso di studiare le radici di quello strumento che mi aveva affascinato negli anni precedenti e mi sono informato come stai facendo tu ora su quale fosse l'iter classico. Ti confesso che non ho trovato tutta la disponibilità e l'ottimismo che ora ti stanno giustamente trasmettendo gli insigni membri di questo forum (mannaggia, all'epoca non avevo internet!!!), anzi più di un "maestro" (per usare un eufemismo visti i risultati dei loro allievi e l'approccio dimostrato alla didattica) mi hanno sbattuto la porta in faccia, rifiutandomi come allievo perchè troppo vecchio e perchè non sapevo leggere nemmeno una nota sul pentagramma; anche a me dissero che il limite per il conservatorio era 15 anni ma nessuno mi disse, come ho appreso poi dagli stessi docenti di conservatorio nel corso degli esami sostenuti, della possibilità di entrare agli anni successivi al 3° in accordo col direttore sostenendo un esame. Poi ho trovato un Signor Maestro di cui faccio volutamente il nome, Giovanni Petrazzuolo, che mi ha accolto mostrandomi una strada: quella di sostenere tutti gli esami previsti dal corso di studi classico da privatista, ovvero studiando i programmi privatamente sotto la sua guida e andando a sostenere l'esame in Conservatorio da esterno (come quando ci si prende il diploma di maturità facendo 2 anni in 1 più o meno). Potrai immaginare che stando 10 ore fuori casa per lavoro, con una casa da mandare avanti 1 figlia + il secondo figlio arrivato dopo 3 anni che avevo iniziato il mio percorso di studi il tempo per studiare era veramente pochissimo. Ma quelle 2 ore al giorno (a volte 1 a volte 0 a volte 3) se fatte con criterio (ed in questo la guida è fondamentale) e la motivazione giusta possono essere determinanti. La volontà, la passione ma soprattutto l'amore per la musica e lo strumento mi hanno permesso di trasformare quelli che erano oggettive (anche se piacevoli e doverose) distrazioni come i figli ed il lavoro in motivazioni e senso di responsabilità verso lo studio. Molto devo al mio maestro che mi ha formato sullo strumento e su tutte le materie complementari (teoria e solfeggio, armonia, storia); moltissimo devo a mia moglie che mi ha sempre sostenuto con passione e grinta, ma è una cosa che devi desiderare profondamente, l'età a quel punto sarà un punto a tuo favore. Le Masterclass i Seminari sono importanti senza dubbio, ma devi trovare un insegnante che ti comprenda fino in fondo e che creda nelle tue possibilità più di quanto non ci creda tu. Per non tirartela a lungo a 23 anni sapevo fare 4 accordi e qualche scala appresi maccheronicamente sulla chitarra elettrica, non ero a conoscenza nè del solfeggio nè dell'armonia tanto meno della storia della musica e la mia situazione sociale era quella sopra descritta; a 29 anni ho ottenuto il Diploma (quello del vecchio corso tradizionale a cui faceva riferimento il M° Bonauguri) presso il Conservatorio di Salerno senza esservi mai iscritto...e di figli ora ne ho 3 e molte altre cose sono cambiate!!!! Ti faccio un grandissimo in bocca al lupo e spero vivamente che tu riesca a trovare una strada che ti porti più lontano di dove intendi arrivare ora! Eugenio
  13. Salve a tutti non so se è questo il posto giusto...comunque vi sottopongo una trascrizione in MI per chitarra classica della celebre Danza Ungherese n° 5 originalmente composta per pianoforte a 4 mani in RE. Attendo con ansia vostre considerazioni Ciao Eugenio Danza_Ungherese_n_5[Eugenio_Silva].pdf
  14. Ciao forse intendi la prassi che portava e porta ad arricchire le "cadenze" presenti all'interno di brani di ampio respiro melodico, prassi utilizzata in fin dei conti anche dagli interpreti vocali delle opere originali a cui Giuliani si è ispirato talmente bene da lasciare lo stesso spazio agli interpreti chitarristici (vedi rossiniane). Comunque è una cosa frequente ma nei musicisti di un certo spessore, io l'ho sentito fare e credo che serva più che una preparazione in composizione (alla fine sono dei frammenti di scala tonali o cromatici, ma molto impiantati nella cadenza normalmente semplice V-I) una grande preparazione tecnica ed un perfetto senso dell'orientamento per non deturpare la melodia origniaria. La reputo una cosa molto complessa, almeno per me (difatti non l'ho mai fatto!), ma piacevole e coerente con la tipologia delle composizioni se fatta ad un certo livello. Spero di essere stato d'aiuto o quanto meno di aver interpretato bene la tua domanda. A presto Eugenio
  15. La situazione è veramente preoccupante...per la musica e per i musicisti... Ovviamente in particolar modo per i privatisti, che l'anno prossimo non potranno più sostenere esami se la legge andrà in porto (giusto?)
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