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Chopin, Valzer op.64 n°2
Fabio Boch ha risposto a Antonio nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
E' la spagnola Virginia LUQUE che se non sbaglio suona anche Flamenco. -
studio e analisi Grande Sonata in La Maggiore, Niccolò Paganini /3
Fabio Boch ha risposto a monch nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Mi viene in mente una tecnica (oggi desueta) impiegata da alcuni chitarristi tardo romantici per fare sfoggio dalla propria bravura che consisteva nello far scorrere rapidamente un dito della mano sinstra (il 3 solitamente) lungo tutta la tastiera, facendo percepire tutte le note intermedie (praticamente una scala cromatica) in maniera chiara. E' nato forse (o forse dico una stupidaggine) dall'imitazione del glissato pianistico che si ottiene facendo strisciare la mano sui tasti diatonici o cromatici. Vi era quindi la necessità di riprodurre sulla chitarra un glissé uniforme, difficilmente raggiungibile con la consueta diteggiatura 4321. Infatti, mantenendo un pressione costante, come si usa con gli strumenti ad'arco, si avverte meno la presenza dei tasti che provocano brevi ma udibili interruzioni di suono. [..] Si noti che il basso elettrico, strumento usato per lo più melodicamente, conosce una variante di costruzione con un manico privo di tasti (in inglese fretless) al preciso scopo di riprodurre le sonorità e gli effetti di glissato del contrabbasso. [...] (Wikipedia). Saluti. -
Le unghie
Fabio Boch ha risposto a ciccio_matera nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non so quanto sia attendibile scientificamente quello che sto per scrivere, riporto solamente le mie impressioni scaturite dalla prova del metodo descritto da Cristiano, che purtroppo, nel mio caso non ha prodotto i risultati sperati Dopo aver incollato la carta con l’Attak l’unghia diviene troppo spessa e rigida ed il suono che ne ricavo non è dei migliori. Preferisco di gran lunga l’unghia naturale, che essendo più flessibile rilascia gradualmente la corda deformandola con un ampiezza maggiore, facendole compiere un’oscillazione più regolare, generando di conseguenza un suono più pieno. Non sostengo che sia inefficace il metodo della carta, tuttaltro, dico solo che nel mio caso non funziona a dovere perché ho la sfortuna di avere delle unghie piuttosto sottili, per di più sono costretto a tenerle un poco più lunghe del normale per via dell’eccessiva distanza fra unghia e polpastrello, ed è per questa ragione che preferisco un’unghia morbida. Un corpo elastico asseconda meglio la resistenza della corda in fase di rilascio. Chi ha unghie corte non dovrebbe in ogni caso avere problemi ad ispessirle o ad irrigidirle, basta ascoltare lo splendididissimo suono che riesce ad ottenere Porqueddu, Tampalini, Saggese.... Sapevo di un chitarrista che aveva sperimentato con soddisfazione l’uso di pezzetti di pallina da Ping Pong, qualcuno di voi l’ha provata? Quale adesivo potrebbe essere adatto? Mi sembra una buona idea che prometta diversi vantaggi sia in termini di risultato sonoro che di praticità, tenendo presente che la superficie della plastica è già di per se estremamente liscia e non occorre limarla ulteriormente, inoltre un oggetto di materiale elastico scivolerebbe senza sforzo sulla corda. . -
info La Catedral, Agustín Barrios /2
Fabio Boch ha risposto a oscar nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Beh, visto che si parla de “La Catedral”, vorrei domandarvi: che diteggiatura impiegate per l’Allegro? Io adopero la seguente: p m i m i m i a i m. -
Grazie per l’esauriente spiegazione M° Garrone, in effetti, non potevo credere che nessun costruttore avesse esaminato questo procedimento o sperimentato modifiche sulla struttura del manico. Se non ho capito male (non sono un esperto di liuteria), l’aumento di emissione sonora sarebbe talmente debole da non giustificare la modifica del manico, anzi, sarebbe addirittura controproducente perché si verificherebbe una perdita di energia vibrante sulla tavola armonica, che è l’elemento principale della produzione del suono. Probabilmente si potrebbero avere dei vantaggi sostituendo la tradizionale paletta con un corpo vibrante di dimensioni maggiori (che orrore!), ma a quel punto non sarebbe più una chitarra ma un ibrido, un po’ come lo strumento usato da Galbraith, dove un puntale simile a quello del violoncello posto all’estremità della chitarra trasferisce le vibrazioni ad una cassa di risonanza supplementare. Inoltre come fa notare giustamente Fra89 si preferisce costruire il manico il più possibile rigido e perciò avrebbe poco senso praticare una cavità al suo interno. Cordialmente FB
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Hi all, Ricordo che su un vecchio numero del Fronimo apparve un curioso articolo di Fausto Ciurlo nel quale si proponeva di costruire una chitarra con il manico cavo(!). Lo scopo della ricerca non ricordo se doveva portare ad un aumento del “volume” del suono e della sua durata o più semplicemente ad un alleggerimento del manico. Presumo che i risultati furono irrilevanti dato che l’iniziativa fu abbandonata.
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Tocco Libero, Appoggiato e Polpastrellato :)
Fabio Boch ha risposto a Fabio Boch nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Grazie per la segnalazione Matanya, ho ascoltato i brani messi a disposizione sul sito di Schneiderman e devo ammettere che il suono è più robusto e brillante di quanto mi aspettassi; il timbro invece è più somigliante ad un'arpa piuttosto che ad una chitarra. La mia era più che altro una curiosità, dato che - come la gran parte dei giovani chitarristi - non avevo mai sentito nessuno suonare senza unghie. Nel frattempo ne ho rintracciato un altro: ho comprato di recente un CD di un chitarrista russo di nome Oleg Timofeyev che suona su uno strumento a 7 corde. Si tratta, però in entrambi i casi di liutisti-chitarristi che solo sporadicamente affrontano la letteratura chitarristica limitandosi al solo repertorio ottocentesco. Saluti -
Tocco Libero, Appoggiato e Polpastrellato :)
Fabio Boch ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Ai giorni nostri il vantaggio di suonare con le unghie della mano destra è fuori discussione, ma in un tempo non troppo lontano era il tocco di polpastrello a dominare la scena chitarristica. Esistono a tutt’oggi dei chitarristi di fama internazionale che suonano senza l'ausilio delle unghie? Mi vengono in mente solo José Miguel Moreno e qualche allievo di Emilio Pujol. A dire il vero José Miguel Moreno è specializzato nel repertorio Rinascimentale e Barocco, attraverso l’uso di strumenti storici. Qualcuno saprebbe indicarmi delle registrazioni, di qualsiasi periodo, di chitarristi che suonano senza artigli? Tnx -
Hi all.
Fabio Boch ha risposto a Fabio Boch nella discussione Inizia da qui e presentati alla community
Grazie Matteo. Ad ogni modo prima dell’iscrizione non pensavo affatto al mio compleanno… è stato il Forum a ricordarmelo. Ci ha pensato lui per me. Da oggi mai più senza 8) -
riconoscere note e intervalli
Fabio Boch ha risposto a prf83 nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Come e già stato scritto su queste pagine, la capacità di riconoscere l'altezza di una nota senza bisogno di alcun riferimento viene definito “Orecchio Assoluto” ed è determinato da fattori genetici. Si può acquisire col tempo invece la facoltà di riconoscere esattamente gli intervalli tra le note, ma non le note stesse (“Orecchio Relativo”). Purtroppo nei Conservatori italiani viene data poca importanza allo sviluppo dell’orecchio, basandosi sulla comoda affermazione che la recchia «o ce l’hai o non ce l’hai», infatti non esiste nessun esame dove si debbano dimostrare specifiche capacità di riconoscimento legate all’orecchio (l’impostazione del corso di Teoria e Solfeggio è troppo obsoleta e banale per avere una qualche utilità). Si viene a creare spesso una situazione paradossale, vale a dire che persone incapaci di intonare decentemente anche una sola nota o di riconoscere il più banale degli intervalli arrivano a diplomarsi brillantemente in Conservatorio, quando a stretto rigor di logica nessuno dovrebbe fare il musicista senza avere un buon orecchio musicale. […] La comune didattica soffre ancora troppo spesso di un difetto che è quello delle didattiche sorpassate, e cioè pensare che per ottenere una certa valenza tecnica, la strada migliore sia quella di esercitarsi esclusivamente nella forma metodologica che lo sintetizza. Nel nostro caso, l’esame comporta cantato e dettato? E dettato e cantato sia per tutto il corso di solfeggio. Sistema che invece di insegnare a padroneggiare un’area tecnica nel suo complesso, abitua, nel migliore dei casi, a padroneggiare esclusivamente l’oggetto della prova. […] (PIAZZA Giovanni, Educazione dell’orecchio, RICORDI). Un sistema didattico interessante per sviluppare al meglio le capacità melodiche poterebbe essere quello adoperato da tempo nel Nord Europa: sviluppare l’orecchio «atonale», cioè la possibilità di intonare o riconoscere qualsiasi intervallo orizzontale o verticale basandosi sull’apprendimento sistematico dei rapporti, isolandoli da qualsiasi contesto tonale. In questo caso l’uso del computer può essere utilissimo per l’esercizio quotidiano dell’orecchio, magari proprio con l’uso di programmi di «Ear Training» a cui faceva riferimento Zorba. Saluti -
Hi all.
Fabio Boch ha risposto a Fabio Boch nella discussione Inizia da qui e presentati alla community
Tnx per il benvenuto Simpatico il sistema della segnalazione dei compleanni, l'ho notato solo ora. Ne aprofitto per fare un pò di [shadow=red]pratica[/shadow] con gli STILI. . -
Hi all, sono di Genova, ho 'ntadue anni e di professione faccio il grafico. Un annetto fa ho ripreso in mano lo strumento dopo quattro(!) di completa inattività. E' stato veramente snervante ricominciare da capo, dover ri-iniziare da zero: scale, arpeggi, legature ecc... :/ Nonostante lo sconforto e smarrimento iniziale sto riscoperendo il grande piacere di suonare, e così mi sono iscritto in questo bellissimo Forum, dove sono sicuro di trovare nuovi stimoli grazie anche ai preziosissimi contributi di grandi personalità del mondo della chitarra, come Angelo Biliardino, Lucio Materasso, Frédéric Gigante. Il periodo che prediligo, come si potrá intuire dall'avatar, è il Barocco, in particolare JS Bach, il più grande compositore di tutti i tempi. Il mio cavallo di battaglia è il Capriccio N. 5 di N. Paganini... a 40 di metronomo A presto.