Un articolo che porta alla luce problemi reali e spiega come stanno le cose direi.. Se posso vorrei focalizzare l'attenzione sul nostro strumento.
Purtroppo, più che in ogni altro direi, accade un fenomeno strano: il repertorio importante è paradossalmente il meno suonato e il più ignorato in sede di concorso sia dai concorrenti che dai giurati. Suonare Rodrigo o qualche bella "Piazzollata" adatta ad hoc possibilmente in gran velocità premia molto di più che affrontare un Britten o anche un Castelnuovo-Tedesco. Proporre pezzi importanti impone ai giurati del caso di "parlare", valutare aspetti interpretativi, mentre una bella sfuriata di note mette tutti d'accordo.. E occhio a non steccarne neanche una, anche a costo di sacrificare non dico l'interpretazione, ma le più banali e ovvie regole del fraseggio musicale...
Questo succede, in sede di concorso, molto spesso e penalizza poi la possibilità da parte del nostro strumento di poter arrivare ad un pubblico universale, di amanti della musica e non solo della chitarra.
Concordo comunque con il M° Prosseda che esistono concorsi illuminati, dai quali escono artisti di enorme spessore.