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baolo

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  1. Ciao a tutti. qualcuno conosce l'organico dell'orchestra nella "Fantasia para un gentilhombre" di Rodrigo?! Grazie Baolo
  2. Cavoli: quando si dice una risposta tempestiva, pronta e esauriente!! Grazie! Baolo PS: obbiettivamente non che avesse molte alternative Ponce!!!
  3. Effettivamente nella prefazione, firmata dalla moglie/figlia, spiega la questione del manoscritto e dell'edizione pubblicata dalla Universal. Dice anche che Martin approvò la trasposizione a un ottava piu bassa delle battute 16-20 del Plainte. Questo significa che Martin non approvò i restanti cambiamenti? A livello più prettamente pratico, volendo si può usare la versione del manoscritto (in cui a mio parere la seconda parte del IV, con la verticalizzazione delle serie iniziali è molto più bello) limitandosi ad abbassare di un ottava le sovracitate battute del Plainte? Oppure sarebbe fuori luogo (visto che il barre in XII e XIII proprio non viene!!! )?! Quello che intendevo con "è meglio" era proprio a livello "estetico": quale vi piace di più ascoltandola? Nel senso: prendiamo ad esempio " Thème Varieè et Finale" di Ponce. Ho studiato la versione revisionata da Segovia e poi ho dato un'occhiata a quella del manoscritto. Mi pare che Segovia abbia tolto tre variazioni, cambiato l'ordine e aggiunto i ritornello su ciascuna variazione (qualche accordo leggermente diverso forse?!): personalmente mi piace di più la versione revisionata. Poi mi chiedo: Ponce acconsentì alla revisione? Nel caso di risposta positiva, sarebbe giusto ritenerla come "versione ufficiale"? Stessa domanda in generale per le composizioni affidate, dal compositore stesso, allo strumentista per la revisione. Vado a preparare il pranzo! Grazie! Ciao a tutti Baolo
  4. Faccio una domanda: è meglio, secondo voi, la versione originale del manoscritto o quella revisionata da Scheitz edita dalla universal. Premetto che mentre quella edita l'ho studiata e la sto studiando, quella dal manoscritto l'ho soltanto sentita incisa: mi sembra che ci siano delle differenze notevoli soprattutto nel finale del Prèlude, nela parte centrale del Plainte e nella parte centrele del Comme une Gigue. Sono curioso! Baolo
  5. Sono pienamente d'accordo. Navigando a casaccio in internet (per mezzo di ricerche assurde!) sono incappato su un video di Xufei Yang che esegue la Sonata di Ginastera e un file mp3 in cui esegue Koyunbaba di Domeniconi e devo essere sincero che son rimasto molto colpito! Baolo
  6. A volte uso il polpastrello...ma solo del pollice! Sinceramente in un solo caso per effetto timbrico volto a ottenere un suono profondo e morbido, al limite del pizzicato. Ma senza unghia non c'è storia a mio avviso, a partire semplicemente dal fatto che non c'è volume. Effetivamente anch'io però i primi tre anni ho suonato senza unghia. Boh! Baolo
  7. Se non sbaglio, Frank Martin era clavicembalista e amante di Bach!
  8. Indubbiamente M° Diodovich, sono perfettamente d'accordo. Lo scorso Marzo al concorso Rospigliosi ho avuto modo di confrotarmi anche su questo aspetto degli studi musicali e ho notato con molto piacere che non è la regola. Volendo essere un po' più preciso è riscontrabile in alcuni cinservatori del triveneto. Ma basta: chiuso l'argomento. Pensiamo invece alla nobiltà di Alessandro che ha avuto la cortesia di ringraziare al commissione. Buonanotte Baolo PS: pienamente d'ccordo sul "chi la dura la vince" e comincio ad ottenere i primi risultati, piccoli ma soddisfacenti e incoraggianti!
  9. Con tutto rispetto,non è così automatico che un chitarrista non-docente in conservatorio sia di serie B. Sinceramente il mio maestro è tutto fuorchèp di serieB e non sono io a dirlo. La mia esperienza personale da privatista è stata proprio quella di due pesi e due misure. Ho anche amici interni che ne sono stati testimoni. Credo che vada un po' a zone geografiche, non sto scherzando! Quando mi sono sentito dire al diploma come prima frase dal commissario esterno alla mia sorpresa per la valutazione,: "beh, d'altra parte sei privatista" mi è venuto da pensare che anche dentro cìè qualcuno di serie B. Però non mi va di sentenziare, riporto solo dei dati di fatto riguardanti la mia esperienza. Dico sempre, questa è stata la mia esperienza personale (anche se misteriosamente quel giorno stesso conservatorio sette privatisti e un interno...tutti voti al limite della decenza tranne un 9.50...chissà a chi!Mi pare un po' troppo per essere una coincidenza) e so, per certo, che non è dappertutto così! Sempre con il massimo rispetto. Baolo
  10. Scusa Dralig, ma perchè mi dai del lei?! Sono un bocia di 26 anni. Mi imbarazzi così ! Dai ah! Dai, facciamo la pace. Amici come prima? Baolo
  11. Ecco chi! Se leggi tutta la risposta , in caso Dralig correggimi se ho capito sbagliato, sembra quasi che il fatto che sia in Si minore sia contemporaneo. Forse ho forzato la lettura Comunque gli accordi, tranne nel'Air, mi pare non portino mai la modale. I pezzi di Schonberg sono scritti senza alterazioni in chiav; ma allora sono tutti in DO maggiore o la minore? Guardate che non volevo assolutamente creare una caso. Scusa Dralig, ma non posso neanche dire che Martin è tra i brani che preferisco? Non dico di saperli suonare. Sta al giudizio di chi eventualmente mi ascolta. Posso o no sostenere che un pezzo quando lo suono mi comunica qualcosa, mi emoziona? Ancor di più quando lo eseguono grandi artisti. Se non posso ti prego dimmelo. Oilalà! C'è qualcosa che non funziona nello schermo porca paletta: vedo tre cursori! Alfredo: difatti si può benissimo sbagliare, tutti comunque! Sbagliato o no, ci tenevo a precisare che non ho preso Martin come paragone. Semplicemente io sono solito (e sinceramente anche il mio maestro, anche i prof con cui mi son laureato) distinguere il Novecento storico dal Contemporaneo, intendendo con quest'ultimo il periodo a dalle avanguardie post-weberniane e la "scuola americana". Adesso qualcuno parla di Post-moderno addirittura post-contemporaneo! Risolviamo la questione una volta per tutte: mi piacciono tantissimo i Quatre Pieces Breves di Martin. Li trovo dei pezzi estremamenti profondi e rappresentativi del mio sentire la chitarra per quanto riguarda il contemporaneo. Così come adoro Boulez, Cage, Ligeti, Nono, Berio e Vacchi. La mia non dico essere una posizione assoluta: è la mia. Condividiamo! Dralig, non rinunciare a capire e, scusa, niente di personale ma mi pare che tu sia un po' "arrogante" nei tuoi interventi. Non ti salto mica addosso io. Rinunciare a capire è una cosa un po triste. Atteggiamento molto diffuso oggi. Mandiamo a cagare e non cerchiamo la comprensione. Proviamo ad allargare il raggio da questo forum alla comunità internazionale....azz, no bene! Senza rancori, con sincerità e disponibilità! Dralig, mi hai appena dato del ridicolo comunque, negalo! Ma non me la prendo. Baolo!
  12. Caro Alfredo Franco. Io non ho preso Martin come pietra di paragone di nulla. Ho fatto una considerazione. Non ho detto sono, ma si possono. Caro Dralig, non è la prima volta che mi tratti come un deficiente. Non penso che ci volesse una laurea per comprendere che con quel "poco importante" mi riferivo ad un intervento fatto poco sopra e quando ho risposto non mi ero accorto di aver saltato una pagina di interventi. A cui avevi già risposto anche tu. Poi sinceramente, dicendo che li ho in repertorio non volevo tirarmela, ma semplicemente che comunque li conosco. Ma mi pare palese a questo punto la mia netta inferiorità a te. Se ti dicessi cosa è importante per me (non sicuramente essere il maschio dominante del forum) probabilmente mi rideresti dietro e mi diresti che sono ingenuo e stupido. Ebbene sia. Non voglio far polemiche, quindi lascio perdere. Conoscevo anche quei pezzi ma Martin mi pareva più. Ma la mia opinione non è la tua. Consentimi solo un ultima cosa: tonalità non esclude contemporaneo. E questo ho buoni motivi per dirlo. Usiamo un ragionamento apofatico per capire. Listz o Brahms, non ricordo, scrisse al termine della sua vita un quartetto dal titolo "sans tonalitè" (o come cribbio si scrive in francese): Conlusione: quindi è un contemporaneo. Non credo sia un ragionamento che funzioni. La contemporaneità non sta solo nella mancanza di tonalità.
  13. Insomma...poco importante. Io li ho in repertorio da due anni circa: sono una scoperta continua. Sono di un gusto formale e di un'invenzione straordinaria. Vi si sente, a mio avviso, la mano di un compositore "a 360°". La sua poetica, le sue scelte stilistiche e formali non sono state tradite e tantomeno a mio avviso tradiscono le potenzialtà dello strumento. Certo che non essendo lui chitarrista a livello tecnico presentano una certa difficoltà...e anche a livello più prettamente musicale. Sono tra i miei pezzi preferiti. Poi si possono considerare il primo vero pezzo contemporaneo per chitarra. I pezzi coevi, ad esempio Ponce-Villa-lobos, Turina insomma il repertorio "segoviano" restano legati agli stilemi linguistici del primo novecento, delle Avanguardie storiche. I pezzi di Martin, nonostante non siano assolutamente estremi, sono completamente diversi! Baolo
  14. Ciao a tutti! Mi chiamo Paolo, ho 26 anni e son daTreviso. Ho voluto iscrivermi perchè mi piace sentire tutto quello che gli altri hanno da dirmi quando si parla e di chitarra e di MUSICA soprattutto. Spero di avere qualcosa da darvi anche io! Baolo
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