Ogni diteggiatura è sempre frutto ( almeno dovrebbe esserlo, ma ovvio che nel caso di Ghiglia non si discute) di una "visione" e di un'idea di "suono" a cui tendere, quello che può sembrare strano a "prima vista" potrebbe rivelarsi interessante e totalmente coerente e logico nel contesto generale.
Probabilmente, lo scegliere determinate diteggiature fa parte di scelte estetiche che l'interprete cerca e vuole realizzare e non necessariamente devono essere "facili" se questo va a discapito di aspetti timbrici o altro...
(che poi bisogna vedere se sono difficili per Lui .. )
comunque in ultima analisi dipende dal tipo di approccio "strumentale" che ha in mente il revisore, cioè a che tipologia di strumento "avvicinarsi".. del tipo violinistica (la diteggiatura), cembalistica, liutistica ecc....
e nel caso della 995 credo sia esplicito il riferimento alla versione per violoncello (nel caso di Ghiglia) ricercando sonorità più pastose anche tipiche della scuola segoviana, non dimenticare la data della revisione...anche..
può essere contestata certo, ma ti assicuro che contiene una "visione" ben precisa.. e si sente suonandola...
poi ne esistono tante ma la migliore è sempre la "nostra" ...
(o almeno dovrebbe esserlo)...
m
Ok la ricerca del suono ma se poi si sacrifica il fraseggio?
Per quanto mi riguarda si perde la fluidità, specialmente nel "presto" del Preludio ,che poi in realta è una Fuga.