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Daniele Magli

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  1. Credo, caro Daniele, che occorra fare delle distinzioni. Può essere giusto - e anche lodevole - regalare quello che non si potrebbe comunque vendere: un compositore giovane, che ha sale in zucca e che vuol farsi conoscere, ha senz'altro tutto da guadagnare, oggi, pubblicando online i testi delle proprie opere e permettendone il download gratuito: naturalmente, anche nel regalare si denota lo stile... Le entrate di un compositore provenienti dalla vendita delle copie stampate sono comunque poco significative, e - nel caso di compositori affermati, le cui opere stampate vengono comunque acquistate - conviene re-investirle in copie da inviare in omaggio a interpreti degni di considerazione, con gesto gentile ma non servile: un compositore "perbene" deve informare dell'esistenza di un suo nuovo lavoro gli esecutori che stima - e far inviare loro la partitura è senz'altro il modo migliore per raggiungere lo scopo - ma non deve assolutamente, mai, andare oltre. Sono tristemente noti i casi di "compositori" che molestano - letteralmente - coloro che ritengono loro potenziali interpreti "regalando" loro chilogrammi di carta o file non richiesti, salvo poi inviare loro pressanti richieste di rendiconto: hai suonato la mia musica? Perché non la suoni? Perché non smetti di suonare la musica di Prwsqkzo, e non suoni invece la mia? Se suoni un mio brano, ti invito nel mio festival...e via questuando...I regali di questi dulcamara sono da considerare alla stregua di piaghe sociali. Diverso è il caso della musica non destinata principalmente all'esecuzione pubblica: un libro didattico non offre al suo autore altra remunerazione che quella proveniente dalla vendita delle copie, e non credo che regalarle sia, in questo caso, la cosa giusta. Lo stesso discorso vale - ancora di più - per gli scrittori: se regalassero i loro romanzi, di che cosa camperebbero? Stiamo attraversando una fase assai poco decifrabile in cui il diritto d'autore è preso d'assalto da una tecnologia della comunicazione che sta sconvolgendo il concetto stesso di proprietà dell'opera d'ingegno. I compositori di musica "seria" - che già campavano stentatamente in precedenza, quasi tutti obbligati a svolgere altri lavori per sostentarsi - sono ulteriormente taglieggiati. Forse, è bene non decretare la loro morte per asfissia... Cordialmente. dralig Caro dralig, lei ha perfettamente ragione. Mi riferivo ovviamente a quei compositori che pur di veder pubblicati i loro pezzi arrivano a pagare per pura vanità. E magari vendono le loro pubblicazioni ai loro allievi.... che tristezza. Personalmente sono iscritto alla siae dal 1987 e credo fermamente nel diritto d'autore.
  2. Vanity press e vanity prize... la tentazione è forte, diventerò scrittore scherzi a parte non capisco come si possa pagare per pubblicare le proprie composizioni personalmente regalo tutti i pdf dei miei pezzi sul mio sito a questo indirizzo : http://www.classicalguitarvideo.com/teachpag/danielemaglimusic.htm Penso che dovrebbero fare tutti così oggi, scrittori e compositori : regalare regalare regalare ,il che , per il sangue genovese che mi scorre nelle vene, è decisamente meglio di spendere spendere spendere
  3. Grazie a tutti !
  4. Ciao a tutti, mi chiamo Daniele Magli sono un ex cantante ex attore ex speakers radiofonico ex copy pubblicitario ex giornalista e ex un mucchio di cose, oggi chitarrista! visitate il mio sito e fatemi sapere cosa pensate delle mie interpretazioni http://www.classicalguitarvideo.com Ciao
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