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Lucio Matarazzo

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  1. Caro Carlo, la tua domanda, come già sai, ha una risposta molto semplice: non ve ne sono! Si tratta infatti di Diploma Accademico di I o II Livello che, per quanto riguarda la possibilità di partecipazione a pubblici concorsi (dicitura anche questa alquanto generica) è titolo equipollente ad una Laurea. Il resto lo hanno fatto i docenti di Conservatorio (moltissimi) che si sono "autopromossi" a Docenti Universitari contribuendo quindi alla divulgazione di questa informazione sbagliata. Tutto qui.
  2. Salve. Purtroppo non è possibile iscriversi ai Corsi di II Livello senza avere una Laurea di I Livello o un Diploma Accademico di I Livello. L'ammissione ai Corsi di II Livello prevede anche un esame, il cui programma varia da Conservatorio a Conservatorio. Nel nostro ordinamento accademico non è prevista alcuna possibilità di "accorciare" il percorso di studi. Del resto questo avviene anche per tutte le facoltà universitarie, non si vede perché per l'ambito musicale questo dovrebbe essere diverso.
  3. Per accedere ai Corsi di II Livello è necessario, come suggerito da Angelo, essere in possesso di un Diploma Accademico di I Livello, ma, poiché il Diploma Accademico di I Livello è equiparato alle Lauree di I Livello, ciò implica che può anche essere consentito l'accesso con il semplice possesso di una qualunque Laurea di I Livello, anche, ad es. in Matematica.. Per accedere ai Corsi di II Livello è però necessario sostenere anche un esame di ammissione nel quale, oltre al giudizio sulla esecuzione di un programma di brani d'obbligo, bisognerebbe valutare anche la preparazione musicale complessiva dei candidati.
  4. Una cosa ottima, a prescindere dal contenuto del libro, è che esso viene venduto anche in formato eBook. Sono bastati pochi secondi per averlo nel mio iPad...
  5. Beh, Lucio, io - per non sapere né leggere né scrivere - ho fatto uno staccato... Edit: Metà e metà, ricordavo male. Prima legature ascendenti (che non stanno male) e poi staccato. Destabilizzante, piuttosto e anzichenò. Conosco la tua versione, Cristiano, ma io mi riferivo ad un aspetto diverso. L'articolazione arpeggiata di una successione di accordi, come è in soldoni questo studio, dovrebbe restituirci comunque la linearità delle linee/voci che, sovrapponendosi, determinano quegli accordi. Questa "restituzione" non può che passare attraverso una pronuncia sempre costante delle note che costituiscono le singole linee/voci. Se prendiamo note appartenenti a voci diverse - come sono il re ed il fa in questione - e le suoniamo sulla stessa corda, poco importa se legate o staccate, implicitamente creiamo un piccolo inciso melodico estraneo a quella che dovrebbe essere la conduzione delle parti. Questo invece non avviene se prendiamo l'accordo in posizione, né più, né meno come le precedenti 55 battute dello studio (che è poi quello che fa Segovia nella registrazione che ho citato....), e credo sia proprio ciò che Angelo auspica quando dice di "evitare di variare il numero di corde-voci chiamate in azione dagli arpeggi." Anzi, ti dirò di più, io sono propenso a credere che quel "segno" apposto da Sor stia ad indicare proprio l'accavallamento dei suoni... Scusatemi, sono andato decisamente OT..
  6. Uno dei casi più singolari di diteggiatura segoviana non usata dal Maestro è quello relativo allo studio op. 29 n. 13, il n. 19 della sua celebre raccolta, in cui, nelle battute finali, ha interpretato il segno di legatura fra il re e il fa (poi tra il fa e il re) sulla quarta corda, come legato tecnico, con tanto di diteggiatura inequivocabile. A mia memoria non ricordo alcun chitarrista, ma anche alcun revisore (tra coloro che hanno anche apposto la propria diteggiatura), che non abbia ricalcato la versione segoviana. Peccato che proprio Segovia nella sua registrazione (Madrid Agosto 1962, oggi su CD MCAD 42073 “The Segovia Collection” vol 7,) abbia smentito se stesso, ed abbia preferito, coerentemente - secondo me giustamente - con il resto della tecnica usata per tutto lo studio, eseguire il passo in 3a posizione, continuando perciò ad usare accordi arpeggiati sino alla fine del brano, dando testimonianza di saper interpretare i segni da musicista e non solo da chitarrista.
  7. Bello questo video. Il fatto però è che l'iPad funziona alla grande ....
  8. Carissimi, come sappiamo tutti la galassia PC è quanto mai varia, e destreggiarsi risolvendo tutti i problemi può diventare un vero e proprio mestiere, che, come sapete, non è il mio! Sui PC da cui mi sono collegato (odio i PC, ma lo faccio sempre per dotGuitar dopo aver fatto fare l'upload di tutte le pagine!!!) riesco a sentire l'audio sia con Firefox che con Explorer e sia con XP che con Vista e Win 7). Se qualcuno dovesse avere ancora difficoltà può scrivere a dotGuitar ( info@dotguitar.it ) e, col permesso di Piero, invieremo il file mp3 via mail (circa 5 MB). Un caro saluto, L PS: naturalmente nessun problema con i Mac......
  9. Un CD davvero molto bello ed interessante, sia per le musiche che per l'interpretazione. Complimenti ad Alfredo e a Marcello! L
  10. Molto bello!! Inserito anche in dotGuitar. L
  11. Un caro saluto a te, Andrea e complimenti per le tue iniziative! L
  12. ...ed è, purtroppo, questo il "messaggio" che si sta propagando sempre più con l'uso indiscriminato delle centinaia di improbabili revisioni che oggi tanti alunni trovano in internet, spinti dalla facilità del reperimento e soprattutto dal fatto che queste partiture sono alla portata (leggi gratis) economica di tutti. In certi ambiti sembra che l'importanza della figura dello studioso-musicologo stia perdendo sempre più il suo valore. Quando vedo certi PDF, non so cosa pensare...... L
  13. Un pensiero per una persona importante... L PS: il M° M.Villa, docente al Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, sta organizzando un concerto in ricordo del M° Gangi, con la partecipazione degli alunni delle classi di chitarra dei conservatori di Napoli, Avellino, Salerno e Benevento. A breve la data definitiva.
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