In effetti, anche se un po' complesso, questo è un argomento molto interessante per il chitarrista in generale: sia per lo studente, che avrebbe bisogno di "formare" la propria mano con un set-up del manico che ne agevoli certe dinamiche di movimento (e quindi di sfruttare meglio le proprie potenzialità), sia per il professionista che deve settare al meglio e in modo consapevole e controllato i diversi strumenti che usa nel suo lavoro.
Quando infatti, dopo qualche anno di studio, si acquista una chitarra di un certo valore sarebbe buona cosa che lo strumento da studio e lo strumento "da concerto" abbiano un settaggio delle corde il più simile possibile per evitare problemi di “passaggio” fra le due chitarre e soprattutto che questo set-up sia stato fatto personalmente (o da qualcun altro) dopo aver provato e riprovato la configurazione che soddisfa di più.
I temi da toccare sarebbero tanti a cominciare dalla necessaria attrezzatura (penso almeno ad un calibro con risoluzione 0,05 mm e uno spessimetro, gli ossi del ponticello e capotasto, fogli di carta abrasiva, corde da usare, ecc.) per arrivare poi a parlare delle altezze di riferimento da consigliare e dell’interfacciamento con le mani del chitarrista.
Certo il set-up di una chitarra resta sempre una cosa personale e non generalizzabile: una ricetta buona per tutti forse non c’è. Tuttavia con gli utenti più esperti del forum (liutai e musicisti di professione) si potrebbero dare alcuni consigli di massima per aiutare i meno esperti a cercare di eseguire un proprio set-up del manico e a crescere nella consapevolezza delle potenzialità del proprio strumento e delle proprie mani.
Ritengo anch’io che l’argomento sia molto importante per la manutenzione ordinaria dello strumento e mi farebbe davvero piacere che anche altri utenti portassero la loro esperienza.
Saluti, Vincenzo.