Neanche io sono parte in causa, però vorrei fare qualche considerazione.
Apprezzo molto il tatto con il quale l’amico Piero Bonaguri, con chiarezza esemplare, ha messo il dito nella piaga. Anch’io leggo questa graduatoria con sconcerto e, per chi non lo sa, la stessa graduatoria con gli stessi protagonisti fu egualmente sconcertante l'anno scorso. Insomma a Castelfranco Veneto sono recidivi.
Non so se sarò capace dell’equilibrio e della delicatezza di Piero ma spero di esprimere chiaramente la mia idea senza offendere nessuno.
Non concordo con il fatto che questo del Conservatorio di Castelfranco sia un fatto generico di costume (un pessimo costume) all’italiana e che non si tratti di un fatto “personale”: questi comportamenti hanno sempre una chiara impronta “ad personam”.
Mi sembra evidente che il Conservatorio di Castelfranco Veneto nelle persone della direzione (M° Troncon, direttore e Consiglio Accademico ) e dei componenti della commissione vogliono accogliere nel loro corpo docenti il giovane Alberto Mesirca. Com’è noto Mesirca è un ex allievo del Conservatorio di Castelfranco Veneto ed si è formato sotto al guida di Gianfranco Volpato, componente della commissione che ha redatto la graduatoria. E' altrettanto noto che Mesirca ha molti altri meriti, primo fra tutti quello di essere un artista fuori dal comune.
Non c’è nulla di strano in tutto ciò e accade in tutto il mondo: faccio solo l’esempio del Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi dove quando un docente va in pensione indica il suo successore e il requisito numero uno è che questi dev’essere “un prodotto della casa”. Poi si fa un concorso diciamo ad hoc (diciamo con un regolamento tipo: il candidato deve chiamarsi Alberto, avere inciso almeno tre sonate di Angelo Gilardino, etc etc). Opinabile procedura ma procedura nella quale l’obbiettivo è chiaro e non c’è bisogno di trucchi per raggiungere l’obbiettivo.
Ha ragione dunque Piero quando afferma che non si dovrebbero mai alterare o strumentalizzare, come in questo caso, le regole che si sono date. E qui sta la questione. Qui si sono date regole di reclutamento inadatte allo scopo ( trovare il miglio docente possibile di chitarra) ma adatte ad essere manipolate per condizionare l’esito. Nessuno obbliga infatti il Conservatorio di Castelfranco Veneto a fare un concorso per soli titoli: se vogliono scegliere secondo loro criteri discrezionali un candidato potevano fare altri tipi di concorso, con più prove ( esecuzione, colloquio e anche lezioni pubbliche con alunni) come fu nel concorso a cattedre bandito dal ministero nel 1990. Perché scelgono il Concorso per soli titoli? Non sarà perché, chi ha pratica di ricorsi in questo settore sa che sono pochissimi i casi in cui un giudice entra nel merito di valutazioni di titoli artistici? Io conosco un solo caso in cui questo è accaduto , all’Accademia di Belle arti di Firenze. Allora rispondo a Piero, certo il concorso per soli titoli è la procedura meno adatta per reclutare un docente di conservatorio, ma viene scelta perché consente di condizionare il risultato senza praticamente pericolo che un ricorso vada a buon fine. E’ il modo più semplice per fare quello che si vuole con la certezza di farla franca.
Una operazione che certamente non è illegale, ma è inopportuna ed eticamente indifendibile.