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Frédéric Zigante

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Reputazione Forum

  1. Nella pagina web del Dipartimento di Didattica del Conservatorio di Alessandria è stata pubblicata una simulazione del test di ingresso a risposta multipla. http://didattica.conservatoriovivaldi.it/ Buona fortuna! Frédéric Zigante
  2. A mio avviso in questo caso è certamente auspicabile un ritorno al testo originale di Turina, come suggersce Angelo Gilardino. Tuttavia anche l'urtext pubblicato da Schott presenta dei problemi e la battuta 39 del primo movimento è un esempio. Questa edizione si basa su un manoscritto comunque non autografo di Turina: dare per scontato che un manoscritto di un testo è comunque e sempre perfetto in tutti i suoi dettagli non è una buona idea.
  3. L'interpretazione prevalente (ma non uniforme per tutti gli istituti) è che il Bando fa riferimento alla classe generica A077 ( strumento musicale) che si divide in sottoclassi in base allo strumento (AB77 è Chitarra). Quindi per questa ragione, dato che non si menzionano sottoclassi, secondo la Conferenza dei Direttori i quesiti del test si riferiscono solo alla cultura musicale generale. E' un 'interpretazione che io non condivido. Ma è anche vero che le prove successive lasciano ampi margini per verificare la preprazione in relazione alla sottoclasse. Frédéric Zigante
  4. Già, perchè no? Ecco un bel esempio...
  5. Nel mio messaggio non ho inteso esprimere valutazioni su Chitarra e Musica e tanto meno sconsigliare a Regondi di completare la sua conoscenza delle vicende chitarristiche dell’epoca attraverso la lettura di quelle 4 pagine mensili. Semplicemente ho puntualizzato che la quasi assenza di cronaca nel Fronimo era intenzionale. La sua fiducia nel valore della cronaca, fiducia che condivido in pieno, potrebbe forse trovare un più puntuale riscontro anche su questo forum. Infatti la legge istitutiva della Scuola di chitarra nei Conservatori italiani che Lei menziona, primo firmatario Giuliano Zozo, è del 2 maggio 1984: lo ricordo bene perché il 2 maggio è il giorno del mio compleanno. Il Fronimo non aveva, quindi, ancora da venire ma esisteva già da 12 anni e infatti il n.48 si apre con un lungo servizio su quel provvedimento e ospita anche un commento dello stesso Giuliano Zozo. Sarebbe comunque interessante e credo non complicato mettere in rete anche Chitarra e Musica: chi se ne vorrà occupare? Cordialmente, FZ
  6. Molto interessente; perché però non procurarsi anche (cosa forse più difficile) le prime annualita' di "Chitarra e Musica", allegato centrale di "Strumenti e Musica"? Erano poche paginette a collaborazione aperta che non disquisivano ma informavano, soprattutto con cronache non legate a sole finalità editoriali.Quell'inserto, spesso bistrattato anche dagli stessi collaboratori, era un "cronikon" d'epoca; un'epoca che vide nascere la chitarra italiana moderna, senza che vi mancassero saltuariamente le buone firme: polemizzavano talvolta tra di loro ma, quanto a"rispetto", non avevano certo nulla da invidiare alla rivista della S. Z. Un grande filosofo disse che la realtà non era nell'essere o nel non essere ma nel passaggio dall'uno al'altro (lo chiamò "divenire"). Mi preme sottolineare come nelle finalità dei fondatori de " Il Fronimo" la cronaca non fosse proprio inclusa, come si può dedurre dalla lettura della Premessa che Ruggero Chiesa scrisse nell'Ottobre 1972 sul primo numero della rivista. La includo per i lettori del Forum. Purtroppo l'articolo conserva, a molti anni di distanza, una certa attualità, specie il secondo capoverso "Oggi nessuno..." . Un fatto che mi induce ad una meditazione preoccupata. Il prossimo Ottobre comunque "Il fronimo" compie 40 anni: si continua a "disquisire" invece che "informare" e, dal 1999 in poi, senza alcun sostegno di un editore e con le risorse derivate dai lettori. Premessa al Fronimo - Ott 1972.pdf
  7. Bene! Adesso cari lettori del forum sapete tutti come si fa: una bella minaccia di querela e si fa cadere qualunque discussione. Complimenti anche ai gestori del forum: levate di scudi quando c'è una parola in maiuscolo di troppo, ma non fate un piega per le minacce di querela funzionali a stoppare lo sviluppo di un argomento.
  8. Esiste l'accesso agli atti in tutti gli uffici pubblici in Italia.
  9. Grazie! Questa è anche la prima esecuzione assoluta del Concerto di Pierre Petit.
  10. http://www.youtube.com/watch?v=fbXCgrCjnI4&feature=plcp http://www.youtube.com/watch?v=8bNQr062UOI&feature=relmfu http://www.youtube.com/watch?v=KC3f8d9awXY&feature=relmfu
  11. A quale articolo di Angelo ti riferisci? non si capisce il tuo intervento se non lo citi. Ciao
  12. Non mi piace la definizione di concorso più o meno prestigioso: sarebbe da chiedersi che cosa fa di un concorso un concorso appunto prestigioso. Piuttosto dividerei i concorsi a seconda della loro utilità a sviluppare la carriera dei vincitori. In questo senso il Michele Pittaliuga di Alessandria è senza dubbio quello fra gli italiani che offre maggiori opportunità di sviluppo della carriera e dell'esperienza artistica.
  13. Neanche io sono parte in causa, però vorrei fare qualche considerazione. Apprezzo molto il tatto con il quale l’amico Piero Bonaguri, con chiarezza esemplare, ha messo il dito nella piaga. Anch’io leggo questa graduatoria con sconcerto e, per chi non lo sa, la stessa graduatoria con gli stessi protagonisti fu egualmente sconcertante l'anno scorso. Insomma a Castelfranco Veneto sono recidivi. Non so se sarò capace dell’equilibrio e della delicatezza di Piero ma spero di esprimere chiaramente la mia idea senza offendere nessuno. Non concordo con il fatto che questo del Conservatorio di Castelfranco sia un fatto generico di costume (un pessimo costume) all’italiana e che non si tratti di un fatto “personale”: questi comportamenti hanno sempre una chiara impronta “ad personam”. Mi sembra evidente che il Conservatorio di Castelfranco Veneto nelle persone della direzione (M° Troncon, direttore e Consiglio Accademico ) e dei componenti della commissione vogliono accogliere nel loro corpo docenti il giovane Alberto Mesirca. Com’è noto Mesirca è un ex allievo del Conservatorio di Castelfranco Veneto ed si è formato sotto al guida di Gianfranco Volpato, componente della commissione che ha redatto la graduatoria. E' altrettanto noto che Mesirca ha molti altri meriti, primo fra tutti quello di essere un artista fuori dal comune. Non c’è nulla di strano in tutto ciò e accade in tutto il mondo: faccio solo l’esempio del Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi dove quando un docente va in pensione indica il suo successore e il requisito numero uno è che questi dev’essere “un prodotto della casa”. Poi si fa un concorso diciamo ad hoc (diciamo con un regolamento tipo: il candidato deve chiamarsi Alberto, avere inciso almeno tre sonate di Angelo Gilardino, etc etc). Opinabile procedura ma procedura nella quale l’obbiettivo è chiaro e non c’è bisogno di trucchi per raggiungere l’obbiettivo. Ha ragione dunque Piero quando afferma che non si dovrebbero mai alterare o strumentalizzare, come in questo caso, le regole che si sono date. E qui sta la questione. Qui si sono date regole di reclutamento inadatte allo scopo ( trovare il miglio docente possibile di chitarra) ma adatte ad essere manipolate per condizionare l’esito. Nessuno obbliga infatti il Conservatorio di Castelfranco Veneto a fare un concorso per soli titoli: se vogliono scegliere secondo loro criteri discrezionali un candidato potevano fare altri tipi di concorso, con più prove ( esecuzione, colloquio e anche lezioni pubbliche con alunni) come fu nel concorso a cattedre bandito dal ministero nel 1990. Perché scelgono il Concorso per soli titoli? Non sarà perché, chi ha pratica di ricorsi in questo settore sa che sono pochissimi i casi in cui un giudice entra nel merito di valutazioni di titoli artistici? Io conosco un solo caso in cui questo è accaduto , all’Accademia di Belle arti di Firenze. Allora rispondo a Piero, certo il concorso per soli titoli è la procedura meno adatta per reclutare un docente di conservatorio, ma viene scelta perché consente di condizionare il risultato senza praticamente pericolo che un ricorso vada a buon fine. E’ il modo più semplice per fare quello che si vuole con la certezza di farla franca. Una operazione che certamente non è illegale, ma è inopportuna ed eticamente indifendibile.
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