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  1. Auguri di buon anno a tutti! Anche se per vari motivi, ho smesso di studiare da circa un anno, seguo sempre le vicende musicali legate alla chitarra e continuo a studiare, ascoltando musica e approfondendo le materie teoriche. E' una cosa troppo bella per lasciarla e spero di riprendere presto. Mi fate sempre molta compagnia, grazie Auguri anche a chi si è dimenticato di me, cancellando dalla posta elettronica il mio messaggio, senza nemmeno leggerlo (arriva apposita notifica), anzi auguri ancora più cari Un caro saluto a tutti e buon 2010! Butterfly
  2. Le poche strade aperte al traffico, fuori del centro storico de L'Aquila, si percorrono in silenzio e anche un po' alla svelta, fra ali di palazzi sventrati e tra i cui squarci si guarda quasi con imbarazzo, come se si violasse una intimità svelata ai nostri occhi per errore. Uffici, camere e cucine, balconi con il bucato ancora appeso, oggetti di tutti i giorni ancora al loro posto, come assurde quinte di scene teatrali senza attori, in cui la quotidianeità è fermata per sempre. Da quelle stanze qualcuno è fuggito, altri sono rimasti feriti, altri ancora hanno visto morire la propria famiglia. E così si distoglie lo sguardo per una sorta di rispetto verso una città fantasma, sulla quale perfino il cielo azzurro e il sole sembrano aver portato una primavera irreale. In qualche modo, le distruzioni edilizie ricordano i crolli visti in zona di guerra, eppure sono bastati 28 secondi di oscillazione terrestre a provocare il tutto. Se proviamo a trattenere il respiro e contare fino a 28, forse non riusciamo a ripercorrere nemmeno tutti i ricordi più importanti della nostra vita, eppure c'è chi racconta di aver vissuto la vicinanza al momento estremo in questa sorta di flash mnemonico. Nelle privazioni e nell'essenzialità della vita in tenda, sembrano essere i bambini e gli anziani quelli che riescono ad adattarsi più velocemente alla nuova situazione. Non fisicamente, perchè più sofferenti per le escursioni termiche (specie nelle tendopoli ai piedi del Gran Sasso), le condizioni igieniche e l'alimentazione, ma perchè i primi ricordano la guerra e hanno imparato che si può ricominciare da qualunque "peggio" e i secondi trovano nella fantasia della crescita, nuove risorse e imprevisti giochi. Per questa emergenza, la task force di supporto psicologico impiegata dai diversi dei soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso è stata imponente come mai, ed ha evidenziato come la fascia di popolazione in età adolescenziale abbia particolarmente risentito delle improvvise mutate condizioni di vita provocate dall'evento sismico. Privati dei loro punti di riferimento per le relazioni amicali (la scuola, la piazzetta vicino casa, il computer, il cellulare), i ragazzi sentono la necessità di esprimersi e ritrovare la scansione del loro "tempo"; se molti scoprono la realtà concreta dei valori di solidarietà e partecipazione, altri si chiudono in più nevrotici tratti di isolamento e conflitto con gli adulti. Al limite fra l'età della spensieratezza e quella delle prime assunzioni di compiti e responsabilità, probabilmente in loro il terremoto lascerà un segno profondo. Delicatissimo il lavoro di supporto e accompagnamento del ritorno a condizioni di vita "normali". Ma fra i tanti, un plauso incondizionato va ai Vigili del Fuoco, perchè inoltrarsi fra pilastri di cemento deformato e cercare effetti personali percorrendo frammenti di solai crollati, sapendo tutto ma trattenendo per sé l'emozione, è lavoro arduo e mai abbastanza compreso. Butterfly
  3. Alla fine, in qualche modo, tra intoppi e diversioni, l'argomento è stato trattato. Oggi alcune centinaia di chitarristi sanno che è esistito in Italia un egregio chitarrista alessandrino, che aveva buona formazione musicale (un diploma in violino nella classe di Giaccone non era cosa da poco), che suonava da mancino con accordatura dall'acuto al grave, che ha accompagnato Arnoldo Foà nella recitazione di un famoso poema lorchiano registrato in un LP Fonit Cetra, che ha lavorato con Bruno Maderna e con il Quartetto di Torino. Si chiamava Piero Gosio. dralig Infatti, e di questo La ringrazio, assieme agli altri musicisti che hanno avuto la cortesia di condividere pubblicamente le loro conoscenze ed impressioni. Butterfly
  4. Tornando in topic, sarebbe interessante approfondire ancora, invece, sia la figura del chitarrista che ha originato le considerazioni di partenza, che le riflessioni sulla particolare tecnica utilizzata. Scusate, anche io sono andata un po' ot. Butterfly
  5. La tecnica è la stessa, cambia tutta la diteggiatura. E' difficile per un destrimane. dralig Conobbi, molti anni fa, un ragazzo di cui rammento solo il nome di battesimo (Luca), animatore della parrocchia che all'epoca frequentavo. Costui era (e credo sia ancora) un chitarrista mancino che, conscio della sua "anomalia" e consapevole del fatto che, in ambito oratoriale, era assai improbabile trovare chitarre con le corde montate in ordine inverso, aveva imparato a suonare - sempre tenendo il manico della chitarra rivolto verso destra - indifferentemente con le corde invertite o meno. Ricordo che rimasi molto colpito (all'epoca avevo poco più di dieci anni) dalla sua spigliatezza nel suonare (seppure fossero solo canzonette e qualche semplice melodia accompagnata) badando alle note e non alla diteggiatura, che subiva variazioni con l'inversione delle corde; così come ricordo che canzonava noi strimpellatori "normali" per il fatto che lui avrebbe potuto farsi prestare una chitarra da un destrimane, ma noi da un mancino mai! A quanto so, però, la sua passione fu per altri strumenti, tanto che meno di tre anni fa lo vidi su un palco in provincia, dove figurava come tastierista di un gruppo metal locale. EB Probabilmente è un mio limite: non è tanto la mano sinistra che non capisco, ma come possa la destra suonare al contrario i cantini. Butterfly
  6. Ehm...(nei fumetti della mia epoca infantile l'interiezione con cui si manifesta imbarazzo si scriveva così, e non mi sono aggiornato), a voler dir lo vero, io a Salvatore Di Giacomo, e precisamente alla sua lirica "Nu pianeforte 'e notte", avrei reso devoto ed esplicito (nel titolo, con un passo della lirica in epigrafe) omaggio, con il secondo movimento della mia "Sonata mediterranea" per chitarra sola. Questa composizione ha attratto l'interesse di eccellenti interpreti (tra gli altri, l'ha incisa in CD il prode Giulio Tampalini), ma il suo autore è rimasto single. dralig Ho pure ricevuto in dono il CD... Allora, Maestro, è colpa della macchinetta per il caffè Butterfly
  7. Io sono un ex-concertista di chitarra con studi di composizione che, da 29 anni, ha barattato il concertismo con la composizione; accanto a questo fulcro primario, ho svolto (e svolgo, sia pure a rilento, da qualche anno) attività didattica e di ricerca musicologica. In questo quadro - di per sé già abbastanza personale - non è né obbligatorio né proibito occuparsi di altri generi di musica. Si dà però il caso che le passioni e le incombenze proprie di ciò che ho scelto di fare riempiano la giornata e gli spazi mentali a tal punto che ben poco resta per ogni altra cosa: non soltanto lamento deplorevoli lacune nel campo della canzone napoletana, ma anche dell'opera, del gregoriano e della musica medioevale, della musica rinascimentale e barocca, del jazz, della musica popolare, della musica rock, del flamenco e, a dire il vero, fuori dai miei interessi artistico-professionali di ex-strumentista, ora compositore strumentalista con focalizzazione chitarristica, mi appassiono pià facilmente alla pittura (come osservatore, beninteso) e alla letteratura (come lettore, sempre beninteso) che ad altri generi di musica; e le mie lacune sono ben più vistose e lamentevoli: sono single (nessuno mi vuole), non so cucinare (ultimamente, però, mi sono comperato una macchina per fare il caffé espresso), non so guidare e non ho un'automobile prestigiosa (lacuna, questa, particolarmente grave tra chitarristi, sembra), non sono iscritto a nessuna associazione di nessun genere (politico, sociale, religioso, sportivo, etc: niente), non so sciare, nuotare, giocare a tennis, a poker, a biliardo, non ho una console per i videogiochi, e non vado mai da nessuna parte, salvo una modesta vacanza annuale che mi concedo in un agriturismo umbro. Come vede, le cose di cui non mi occupo sono molte, quasi tutte quelle in cui eccelle un vero chitarrista al passo con i tempi. E, anche nel mio campo, sono poco affidabile: ho una lista di promesse incompiute nei confronti di interpreti che mi hanno chiesto un pezzo, da farmi vergognare. Gli editori per i quali lavoro mi stanno alle calcagna per scuotermi un po' (io li chiamo "i miei cr-editori"), ma con scarso successo. Tutto ciò Le scrivo non per fare dell'autobiografia, ma per rendere chiaro - con un'esemplificazione personale che mi auguro risulti efficace - che chi si occupa di "ben più vasto repertorio di musica classica" non ha confini tracciati per la sua ricerca: si traccia da sé la propria area, e ci lavora per una vita, con ovvi e naturali spostamenti di interessi, ed esercitando - specie nella terza età - una benevola tolleranza nei confronti delle proprie lacune, ormai definitive e irrimediabili. dralig Ho capito; il "chi" era locuzione generica, tantomeno accusatoria; penso sia cosa normale (e in fondo anche migliore) non conoscere tutto lo scibile umano, pur studiando tanto e di tante cose. Però poi non si lamenti se è single, se oltre ai Lied non si applica almeno un pochino anche alle serenate di Salvatore Di Giacomo Butterfly P.S.: mi permetto di scherzare un po', perchè Lei è il maestro del mio maestro e per entrambi nutro stima e simpatia. Spero che non si offenda, mi raccomando!
  8. "Corde della mia chitarra perchè vi fermate, perchè non suonate". In questi versi c'è tutto un dramma chitarristico, altro che contesto d'epoca (ho dovuto sospendere momentaneamente le mie lezioni, per motivi di salute, così da un po' devo arrangiarmi con scale, spartiti e solfeggio). Per alleggerire un po' la discussione: può essere di interesse anche per altri capire come si può suonare la chitarra essendo mancini, senza invertirte le corde? Ho osservato attentamente il filmato ma mi piacerebbe capire meglio proprio la tecnica: mi sembra così difficile... Posso dire una cosa un po' irriverente? (ma cortese, sia chiaro): mi ha stupito che il M.° Gilardino conoscesse poco Nunzio Gallo, pensavo che la canzone classica napoletana (anche se in questo caso si tratta di una più generica canzone "moderna") fosse studiata, come genere, anche da chi si occupa di ben più vasto repertorio di musica classica. Una nota spiritosa (spero): se non ricordo male, nel film di Monicelli, "I soliti ignoti" aspettano che al festival della canzone di Napoli canti proprio Nunzio Gallo, sicuri che le strade saranno deserte, per tentare "l'audace colpo". Butterfly
  9. Grazie ancora, Matanya. E' un argomento molto interessante. Quando studio un brano, mi piace approfondire anche questi aspetti di storia della musica. Butterfly
  10. Inoltre, lo stile della musica, compreso le liriche, è definitivamente quello di una musica pop moderna di Mosca di ventunesimo secolo. Niente fare con le canzoni russe tradizionali iniziali di diciannovesimo secolo. Grazie Matanya! La tua risposta è riferita al video di Youtube? La mia empirica impressione di "qualcosa" della musica russa nella melodia di "Que ne suis-je la fougère" è proprio sbagliata? ------------------------------------- Thanks Matanya! Is Your answer about the video of Youtube? My empirical impression of " something " of the Russian music in the melody of "Que ne suis-je la fougère", is it wrong? Butterfly
  11. Segnalo che sta nuovamente circolando la "bufala informatica", con file *.pps allegato, intitolato "Danza lenta", già diffuso a partire dal 2005. Non inganni la firma del prof. Cicognani, direttore dell'Unità Operativa Pediatrica dell'Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna, che ha già segnalato l'illiceità dell'iniziativa all'url http://www.pediatria1bologna.it/its...ata=stories# Oltre a verificare sempre l'autenticità e la provenienza di questi messaggi, mi permetto di ricordare l'opportunità di non lasciare mai "in chiaro" i recapiti elettronici delle persone a cui si inoltrano, magari in buona fede, messaggi come questi. Butterfly
  12. Mi piacerebbe sapere se è necessario rinnovare periodicamente la registrazione di un'opera creativa alla SIAE oppure se il versamento della tariffa richiesta assicura la titolarità del copyright a tempo indeterminato. Grazie! Butterfly
  13. Allora rispondi alla domanda che ti ho fatto prima: NOI chi? Ecco "ciò che sente" chi dovrebbe "governare il mondo", cioè un bel po' di banale maleducazione maschilista. Io ho citato la tua età con tenerezza. Il rispetto si deve, sempre, all persona, non alla sua età. Ora, pregandoti di non attribuirmeli , vorrei farti notare che ci sono persone che a 70 anni farebbero impallidire certa gioventù solo anagrafica. Io non ti ho dato del marmocchio, ci pensi da solo però a parlare come tale. La superficialità della frasetta fatta sui "pesi" non vale nemmeno mezzo commento. Lasciala a chi non sa proprio cosa dire davanti al dolore di un altro. Intanto, e grazie a Dio (per parafrasare te), non sono mai stata una educatrice dell'Azione Cattolica. Forse mi ha salvata Zucchero Sulla necessità di un lider che trascini le folle confermo le mie perlessità: nel campo della fede l'unico leader può essere Dio, e lui si può seguire tanto nel silenzio di un chiostro che tornendo l'acciaio in una officina. L'associazionismo religioso è una bellissima esperienza, ma è nella vita di tutti i giorni che ci si fa portatori dei valori cristani, salvo che si risponda a una vocazione sacerdotale. Le convinzioni che si autoalimentano grazie alle aule piene di persone inneggianti e un tantinello euforiche (magari con quella orrenda moda di cantare l'Alleluja con le mani a lampadina) non sono tanto diverse dal tifo a una partita allo stadio. Forse ai più giovani manca proprio la capacità di introspezione personale che fa trovare la propria via: basta con questi "lui ha detto, lui ha scritto". Per non parlare dei retroscena che collegano le associazioni cattoliche a ben precise correnti partitiche (bada bene, non ho detto politiche). I carismi sono ben altra cosa dal recitare pedissequamente riflessioni e conquiste dello spirito raggiunte da altri tramite un cammino di vita e sofferenza. Quello che fa allontanare i giovani dalla fede è la mancanza di coerenza tra ciò che viene predicato e ciò che viene attuato, sono i sepolcri imbiancati, sono i "preti laici" che alla prima occasione non si peritano di accoltellare il vicino di esame per un posto in banca. Sono gli ipocriti: quelli che mettono nello Staccapanni i loro vestiti usati, ma non soccorrerebbero mai un barbone, perchè puzza. Sono i medici obiettori in ospedale e "cucchiai d'oro" nelle cliniche dedicate ai Santi. Sono quelli che conoscono il Vangelo e tutte le encicliche a memoria, eppure non sanno parlare d'amore. Madre Teresa non recitava giaculatorie ai moribondi induisti: gli teneva la mano. Butterfly
  14. Siamo semplicemente l'ultimo baluardo di umanità sulla terra, e grazie a Dio. Siamo chi? Non ti sembra un po' narcisistico considerarsi "l'ultimo baluardo di umanità sulla terra" in virtù della propria specifica fede? Anche molti scienziati "laici" sostengono posizioni differenti da quelle auspicate da Fabio e gli stessi comitati di bioetica sono solitamente composti da studiosi di diversa ispirazione. I cattolici sono un puntino nel mondo, mentre i grandi temi interessano tutta l'umanità. Di baluardi, quindi, ce ne sono tantissimi, magari suonano ancora il tamburo con il gonnellino di paglia e non hanno mai letto "Il rischio educativo" (scusa Domenico) ma non abbandonano gli anziani della famiglia in un ospizio per farsi le vacanze al mare. In fondo Gesù ha detto: "pace in terra agli uomini di buona volontà". Non ha aggiunto: però "noi" siamo migliori di "voi"... Butterfly
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