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Davide

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  1. La prima versione dovrebbe essere quella del '56 e la revisione del '81. Ricordo che portai il suddetto brano al diploma e mi procurai l' interpretazione di Julian Bream, dedicatario dell' opera. Mi colpì la libertà con cui Bream affrontava la divisione, diversa da come era scritta nella mia partitura. Le differenze sono anche nei valori o si trattava solo di gusto interpretativo?
  2. Davide

    Esami da privatisti

    Mai sottovalutare le potenzialità dello Stato italiano: ti ricordo che siamo un popolo di santi, navigatori,poeti,legislatori ed economisti creativi,pupe e secchioni, abilissimi nel fare sanatorie, procrastinare all' infinito situazioni transitorie, eliminare in 5 minuti diritti acquisiti... celeri riformatori di nomi ed inveterati conservatori di contenuti. Da noi i veggenti hanno vita difficile.
  3. Davide

    Chitarra Woodhouse

    leggera e sottile non sono sinonimi, nel senso che posso fare una tavola leggera dal punto di vista dell' incatenatura (poche catene ad esempio solo 3! o molto sottili) e compensare con lo spessore della tavola. Oppure, al contrario, fare una tavola sottile e incatenarla molto. Piu' che altro, tale scelta (della foto) rinuncia al funzionamento che si ottiene mediante le forze di torsione che agiscono nella zona del ponte: le chit tradizionali sfruttano (anche) la deformazione della tavola sotto ed intorno al ponte per creare il suono voluto. Questa, invece, pare prescinderne e fare lavorare la tavola solo attraverso la leggera pressione che agisce sotto le selle delle corde, come nelle chitarre con tavola arcuata al modo dei violini (es chitarre jazz..) E' una strada gia' tentata da altri, anche nelle chitarre dette folk.
  4. Davide

    Chitarra Woodhouse

    Premesso che io esperto non sono, ma solo dilettante ed appassionato ...beh, le cose che si notano sono: il fondo che, forse senza essere laminato, è tenuto comunque molto rigido, come le ultime acquisizioni consigliano. L' attaccatura delle corde in questa posizione serve ad evitare di dover sostenere con rinforzi la trazione che subisce il ponte (quando questo è sulla tavola) . Quindi fa supporre che la tavola sia tenuta leggera. Tuttavia, le numerose catene (che a questo punto sarebbero contraddittorie) presenti inducono di piu' a pensare che la tavola è lasciata piuttosto sottile.
  5. Credo che esista anche un' altra spiegazione:(almeno per quel che mi riguarda): come per uno sportivo un lungo allenamento porta benefici non immediati e talvolta sembra solo stancare: avete presente i calciatori dopo la preparazione atletica pre campionato? hanno gambe pesanti ed entrano in forma dopo un po'...(Moggi permettendo). Ecco, credo che passare del tempo su punti ostici dia i suoi frutti dopo un poco, da qui l' impressione che sia stato il riposo a portare un beneficio... Il tutto da sommare alla mente piu' fresca... Comunque ha ragione Cristiano: Paganini diceva: " se sto fermo un giorno, me ne accorgo io; se tre, il pubblico."
  6. Non solo, caro Fabio, ma chi sponsorizza, "mette la propria faccia": se lo sponsorizzato vale poco, lo sponsor perde credibilità e la stima dei colleghi, sì che la successiva sponsorizzazione varrebbe meno di un asse, per dirla con Catullo. Da noi non accade.
  7. Ciao Massimo, al tempo in cui mi informai, tre anni fa circa, mi fu spiegato che sostanzialmente il titolo rilasciato dalle varie scuole di musica è lo stesso cioè che un conservatorio di musica nazionale di regione dà lo stesso titolo di una scuola comunale ( quindi sarebbe la stessa diff che da noi c'è tra un parificato ed un cons statale); mentre si differenziano le scuole di alta specializzazione. Una volta ottenuto il diploma di stato all' insegnamento (che è un esame aperto anche ai privatisti) si entra in una graduatoria e il ruolo praticamente ne consegue. Addirittura si specifica la città dove si vuole andare ad insegnare, e quasi sempre si è accontentati. Cosi' mi fu detto. Se hai notizie diverse, dimmi.
  8. E' così. Tuttavia, basta anche vedere oltr'alpe, dove probabilmente non mancano nepotismi o amicizie apriporte, tuttavia tutto è piu' semplice. Conosco due chitarristi giovani, italiani, che insegnano in conservatorio in Francia, senza aver fatto anni di didattica, ovvero con il solo diploma italiano. Che in Italia faticavano come tutti, intendo a campare, e che chissà quando sarebbero entrati di ruolo nella media inferiore (e se mai). Si pensi poi che nella sola città di Parigi sono attivi una cinquantina d conservatori, molti comunali. Che in Toscana ne abbiamo appena quattro, di cui uno solo statale abilitante all' insegnamento...
  9. Se poi tali cd fossero facilmente reperibili nei negozi di musica, allora direi che potrei tornare ad abbandonarmi alla mia proverbiale pigrizia contemplativa...
  10. Ho trovato questo sito che illustra le fasi di costruzione di una chitarra classica di Torres, la suprema del 1864. se a qualcuno interessa... http://mysite.verizon.net/nostberg/
  11. Maestro, immagino che quanto al far male si riferisse al fatto che l' attack contiene cianuro che potrebbe essere assorbito dall' unghia e... forse finire nel nostro corpo. Ma potrei aver detto una castroneria... Anche io incollo le unghie rotte con questa colla.
  12. ciao kokis, anche io ho provato di tutto, non ultimo imparare a suonare con unghie cortissime... ma poi sono tornato sui miei passi. Alla fine, secondo me, una soluzione definitiva non c'e', se non quella degli smalti fortissimi ( che pero' un poco mi imbarazzano) e la rassegnazione a mettersi o costruirsi un' unghia finta quando ho un concerto e un' unghia troppo consumata... Quando devo studiare molto prima di un concerto cerco di non angolare troppo la mano per salvare l' unghia e rinuncio al suono.
  13. Per accordare la tavola si lavora sugli spessori, sulle catene, irrigidendo o alleggerendo la tavola. Per quel che ne so io, il metodo è empirico: si percuote la tavola e si corregge il tiro ( carteggiando, piallando etc) fino a che non si ottiene la nota desiderata. Stessa procedura per il fondo. Per il manico, si puo' irrigidirlo con inserzioni di legno duro o barre metalliche al suo interno, oppure pesi etc. Molti non fanno niente di tutto cio' ottenendo comunque strumenti privi di difetti. Non è da escludere che spesso il risultato lo si raggiunga involontariamente o che, non badando alla accordatura della tavola, si ottenga comunque un ottimo strumento... Da quel che mi pare di capire, nel mondo della liuteria, per quanto ci si sforzi di avere tutto sotto controllo, molto è legato al ...caso nel senso che non mancano gli esempi che mettono in crisi tutte le sicurezze di un liutaio. Certo, esistono dei metodi costruttivi che danno la sicurezza di un buon risultato, mai della eccellenza.
  14. scusate il doppio post... Accordare la tavola vuol dire far si' che abbia una nota di risonanza scelta da noi: percuotendo una tavola in costruzione è possibile udire un rumore (percussivo) che si avvicina ad una nota. Se la nota di risonanza e' una fequenza usata dal sistema temperato equabile , ciò puo' essere male, perche' in presenza di quella nota la chitarra suonera' di piu' o in maniera diversa. Quindi in genere i liutai cercano di accordare la tavola su una fequenza che non appartiene a nessuna nota. Esempio : tra il fa e il fa #, in quella regione di freq che non è ne' un fa, ne' un fa#. Anche il fondo viene accordato su una freq. Il problema nasce quando si chiude la cassa, cioe' si incollano le parti, perche' la nota di risonanza dello strumento puo' modificarsi. Da notare, come mi spiegava echi, che se anche il manico ha una nota di risonanza ad una freq utilizzata dal temperam equabile, tale nota potrebbe essere emessa dallo strumento in mpodo meno potente rispetto alle altre, perchè l' energia è assorbia dal manico che con-vibra.
  15. Ciao, anche a me interessa l' argomento, come puoi vedere nell' altro post. Per quel che ne so, il metodo Chladni non è (molto) usato per accordare la tavola, che si accorda percuotendola o, a cassa chiusa, facendola vibrare con suoni gravi ( ad esempio cantando dentro la buca e udendo a quale freq risuona). Il metodo C. serve da verifica per individuare le zone adibite alla restituzione delle singole frequenze, tracciare grafici di risposta dello strumento ed eventualmente individuare quella zona che riproduce una nota in modo insoddisfacente (nota lupo). Tuttavia, come dice Ramirez III nella sua biografia, l' assottigliamento della zona che restituisce la nota lupo porta... a risultati disastrosi quasi sempre. La cura, deve passare per altre vie...
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