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Carlo Fiorini

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  1. Perché, per far suonare la Torres basta chiederglielo? Carlo
  2. prf83, e' esattamente quello che penso. Non capisco come si possa criticare un'idea senza criticare la persona che la formuli. "Io" sono cio' che penso, cio' che provo. ..... Nello stesso modo penso che un'offesa sia un'offesa. Non mi pare che nascondersi dietro al fatto di aver attaccato un'idea e non la persona che l'ha espressa possa dare nobilta' a tale azione. Carlo Non condivido invece il pensiero di Carlo: si può discutere anche aspramente un'opinione senza per questo considerare l'avversario un nemico o mancargli di rispetto. Scriveva Sandro Pertini: "Non condivido la tua idea, ma darei la vita perchè tu possa esprimerla". Mi spiace sinceramente quando sui forum (che dovrebbero limitarsi a discussioni su argomenti) vengono pronunciate (anzi scritte) parole scortesi e scelte con l'intezione malevole di ferire chi le leggerà. Butterfly Scusa Butterfly, il Carlo a cui ti riferisci sono io? (diversi Carli sono intervenuti) Nel caso mi spiego meglio (dalla tua risposta e da quella di Cristiano ho l'impressione di non averlo fatto bene...) Io ho scritto: sì alle critiche, se fatte per confrontarsi, capire, crescere, poco importa se alle idee o alle persone, mica mi offendo per una critica; no alle offese anche a quelle "mascherate" (esempio "quest'idea è una cretinata, solo uno stupido la sosterrebbe"), anche se cio' e' consentito dai regolamenti. Carlo
  3. prf83, e' esattamente quello che penso. Non capisco come si possa criticare un'idea senza criticare la persona che la formuli. "Io" sono cio' che penso, cio' che provo. Detto questo aggiungo che personalmente la critica mi sta benissimo. E' dal dialogo e dal confronto che si prende lo spunto per costruire, crescere, migliorare. Mi si critica? Cercherò di fare in modo che sia un'occasione di riflessione e di crescita, uno scambio reciproco. Nello stesso modo penso che un'offesa sia un'offesa. Non mi pare che nascondersi dietro al fatto di aver attaccato un'idea e non la persona che l'ha espressa possa dare nobilta' a tale azione. Carlo
  4. Per forza. E' un numero irrazionale. Ne esistono un'infinità non numerabile. Molti di piu' degli infiniti numeri che si possono scrivere con un numero finito di decimali. Da questo punto di vista pi non ha proprio nulla di speciale... Carlo PS: giusto per dire che lo studente cinese di chimica secondo me aveva tanto, ma proprio tanto, tempo libero...
  5. Ciao Lucio. Consigli questa carta abrasiva al silicone anche se non si usa l'attack? Cioe' anche per levigare direttamente l'unghia? Che carta e'? Dove si puo' reperire? Grazie Carlo
  6. Ciao a tutti. La disputa Mac resto del mondo e' sempre di moda e coinvolge un po' tutti i campi. Frequento un forum di fotografia dove compaiono a scadenze quasi fisse discussioni del tutto simili a queste. Non voglio entrare nel merito della disputa (secondo me non troppo giustificata e fin troppo gonfiata) ma solo dire che le questioni di marketing c'entrano eccome. A proposito dell'mp3, ad esempio, non mi pare che questo sistema di compressione sia un'invenzione di Jobs, ne che lo siano i lettori mp3 portatili (la Apple ha solo inventato il logo ipod...). Possiedo un ipod ma anche un personal jukebox acquistato diversi anni prima che la apple cominciasse a produrre il suo bel giocattolino. Certo, il design e' a tutto vantaggio dell'ipod, ma per quanto riguarda ergonomia d'uso e soprattutto, suono, propendo ancora per il buon vecchio mattoncino. Chiarisco che gli mp3 non mi fanno impazzire (niente di paragonabile ad un ascolto su un impianto serio di una buona fonte digitale o analogica che sia) ma sono pratici e in viaggio o fuori casa quasi una piccola rivoluzione. Un'ultima cosa. Un buon impianto, per essere tale, non deve essere professionale. Si possono spendere cifre impensabili per un impianto domestico (e ancor di piu' per il trattamento dell'ambiente dove si ascolta) per il solo piacere di ascoltare la musica nel migliore dei modi, insomma, senza la necessita' che la musica sia una "professione". Lo stesso d'altronde vale per tante altre cose. Chitarre comprese! Carlo PS:Condivido con Fabio Selvafiorita l'invidia per la stax elettrostatica, il cui mancato possesso deriva da motivi di convivenza muliebre e non professionali
  7. Non mi sembrano novita'. Ho preparato l'esame di solfeggio non mi ricordo neanche piu' quando (almeno un quarto di secolo fa) e mi esercitavo con mia sorella. Uno suonava e l'altro scriveva. Mi cantavo gli intervalli sull'autobus o mentre camminavo. E se ascoltavo una melodia subito alla prova per cercare di riconoscere gli intervalli tra le note. Il gioco era tutto lì, riconoscere gli intervalli e saperli intonare (prima con la testa, poi con la voce). Naturalmente niente computer. E' la stessa storia degli accordatori elettronici. Quando non c'erano se ne poteva fare a meno... e un piccolo diapason (io l'orecchio "assoluto" non ce l'ho) bastava. Carlo
  8. Ciao ciccio, ci si rilegge, eh?. Cercando di rimanere in tema ( ) vorrei capire se i pensieri da te riportati assumono un significato particolare perché ad esprimerli è stata una persona giovane (ragazza), una donna (ragazza), oppure una studentessa in materie "scientifiche" (biologa). Carlo
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