

Andrea Mutti
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info Repertorio per clarinetto basso e chitarra
Andrea Mutti ha risposto a Andrea Mutti nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Il catalogo Pocci contiene tutte le informazioni che Le servono. Comunque, dubito assai che esista una letteratura per clarinetto basso e chitarra. Esisterà qualche pezzo. dralig Ecco il link al Catalogo Pocci onLine: http://www.cristianoporqueddu.com/catalogopocci/CatalogoPocciMain.htm Grazie ad entrambi i maestri per le risposte. Provvederò senz'altro a consultare il Catalogo Pocci. am -
info Repertorio per clarinetto basso e chitarra
Andrea Mutti ha pubblicato una discussione in Altre discussioni sul repertorio
So che il maestro Gilardino ha composto un concerto per clarinetto basso, chitarra e archi, ma non conosco altre opere per questa particolare formazione strumentale. Recentemente, parlando con un clarinettista, ho avuto conferma del fatto che esiste già una letteratura dedicata a questo duo. Essendosi però trattato di un breve scambio di battute al termine di un concerto e non di una vera e propria conversazione, non ho avuto modo di approfondire l'argomento. Qualcuno mi saprebbe dare, per cortesia, qualche indicazione? Grazie -
benedetto razzetti Trascrizioni di musica d'opera, Benedetto Razzetti
Andrea Mutti ha risposto a Butterfly nella discussione Trascrizioni
Riporto le poche notizie che ho trovato (sperando di fare cosa utile). Benedetto Razzetti Nacque nel 1792 a Torino. Compiuti gli studi di chitarra e composizione, si recò all'estero per un breve periodo, pubblicando in Germania alcune opere presso André di Offenbach. Operò gran parte della sua vita a Torino, pubblicando per vari editori locali durante la prima metà dell'Ottocento. Scrisse anche un metodo per chitarra, nel 1832, presso l'editore Magrini. Visse molto a lungo, ma non si conosce con certezza la data della morte. (tratto da "La Chitarra nell'Ottocento, sessanta biografie di chitarristi compositori italiani" a cura di Marco Bazzotti - http://ebookcafe.org) am -
Come da oggetto, segnalo questo progetto, promosso dall'associazione Liber Liber (già nota per il "Progetto Manuzio"), per la costruzione di un'audioteca digitale (gratuita e legale) e di un archivio di spartiti e libretti d'opera liberamente consultabili on-line. Chi fosse interessato può trovare ulteriori dettagli al seguente indirizzo: http://www.liberliber.it/progetti/libermusica/index.htm am
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info Repertorio dedicato alla chitarra e alla danza
Andrea Mutti ha risposto a kokis80 nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ho letto - non ricordo più dove - che "Elogio de la danza" di Leo Brouwer è stato scritto su richiesta di una danzatrice: che voi sappiate è un'informazione veritiera? am -
info Repertorio per quartetto di chitarre
Andrea Mutti ha risposto a Andrea Ferrario nella discussione Altre discussioni sul repertorio
sì avevo dato per scontato i brani di Brouwe la Lluvia è originale per 8 chitarre anche se la differenza è davvero piccola ci sono 2 battute (X4) in cui le parti si separano ma di poco. C'e' il Pajsaje cubano con Rumba e la Toccata sempre di Brouwer molto interessanti. ciao Gio Grazie per la precisazione. Ho ascoltato la "lluvia" una volta, alcuni anni fa, eseguita da un quartetto. Della partitura ho letto solo l'incipit, che si presenta con una scrittura a quattro parti... Ciao am -
info Repertorio per quartetto di chitarre
Andrea Mutti ha risposto a Andrea Ferrario nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Aggiungo alcuni titoli Leo Brouwer: Paisaje cubano con lluvia (credo ne esista anche una versione per orchestra di chitarre) Teresa Procaccini: Guitargames Ada Gentile: Rarefatte aggregazioni Francis Kleynyans: Deux melodies op.48 Gilbert Biberian: Eight valses Gilbert Biberian: Quartet n°1 Gilbert Biberian: Quartet n°2 Gilbert Biberian: Quartet n°3 Gilbert Biberian: Quartet n°4 Sor-Biberian: Quartet in C am -
studio e analisi Nevicata, Benvenuto Terzi
Andrea Mutti ha risposto a Vladimir nella discussione Altre discussioni sul repertorio
La richiesta di Vladimir mi ha fatto ricordare una particolarissima serata a cui assistetti una quindicina di anni fa. Nevicata è il brano che mi ha fatto conoscere Benvenuto Terzi compositore (all'epoca associavo il suo nome solo al Metodo di Carulli). Ascoltai questa composizione una sera a Genova, eseguita da Pino Briasco. Il concerto fu concepito come omaggio a Carlo Palladino, presente e visibilmente emozionato, e si svolse nella stupenda cornice dell'oratorio di S. Filippo, a due passi dalla casa natale di Mazzini. Mentre fuori imperversava un fragoroso temporale, all'interno un silenzio carico di memorie e di affetti accoglieva le delicate cromie di Terzi... Indimenticabile. Scusate l'OT. am -
Metodi per chitarra classica
Andrea Mutti ha risposto a Renato nella discussione Suggerimenti per tecnica e programmi
Ogni metodo o trattato può essere valido o inutile. Va sempre tenuto presente che ogni pubblicazione riflette il punto di vista dell'autore e va storicamente contestualizzata. E' comunque anacronistico pensare, oggi, di risolvere tutte le problematiche di tecnica strumentale affidandosi ad un solo metodo. Ogni (bravo) insegnante sceglierà quindi gli esercizi e gli studi più consoni alle necessità e alle capacità di ogni allievo. Per chi studia da autodidatta il problema è assolutamente identico, con in più l'handicap della mancanza di una guida. In questo caso ci si dovrà affidare alla propria curiosità e al proprio spirito critico per poter "scovare" nel grande mare delle pubblicazioni chitarristiche ciò che può servire alla propria crescita tecnica e musicale: operazione assai difficile e fortemente soggetta ad errori. Mi permetto di consigliare il seguente volume (seppure non recentissimo): - Allorto, Chiesa, Dell'Ara, Gilardino: "La chitarra", EDT Nelle sue quattro parti (organologia, diteggiatura, notazione, metodi e trattati) può costituire un buon punto di partenza per una ricognizione ad ampio spettro dello strumento e della sua letteratura. Saluti am -
studio e analisi Trois Chansons jouées, Sergio Chiereghin
Andrea Mutti ha risposto a Andrea Mutti nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Grazie maestro am -
studio e analisi Trois Chansons jouées, Sergio Chiereghin
Andrea Mutti ha pubblicato una discussione in Altre discussioni sul repertorio
Da qualche giorno ho messo sul leggio le "Trois chansons jouées" di Sergio Chiereghin. Purtroppo, però, le mie informazioni su questo autore sono assai scarne (so solo che si tratta di un pianista e compositore Triestino, nato nel 1933, che ha composto parecchi brani per una o più chitarre). Se qualcuno mi sapesse dare qualche riferimento ulteriore gliene sarei molto grato. Inoltre, per quanto riguarda il trittico in oggetto, qual'è la possibile chiave di lettura? Che relazione tra il titolo della raccolta (canzoni "suonate": lieder strumentali, chansons trobadoriche...?) e la forma musicale? Grazie am -
Linguaggi di programmazione
Andrea Mutti ha risposto a Antonio nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Prego, figurati. No, non studio... più all'università, è solo un vecchio e caro ricordo... Il motivo è che nei sistemi Microsoft (se non ho capito male stai utilizzando Windows) l'ambiente console ("prompt dei comandi", per capirci) e l'ambiente grafico utilizzano due differenti tabelle di codici carattere (è un retaggio dei vecchi sistemi DOS). Una possibile soluzione è quella che tu stesso hai sperimentato, l'alternativa è utilizzare un editor in grado di salvare il file in differenti codifiche (DOS, Windows, Unix ecc...). Ne esistono di ottimi sia a pagamento sia freeware (vedi ad esempio www.scintilla.org) e non dovrebbero mai mancare nella "cassetta degli attrezzi" di un programmatore. Ciao -
Linguaggi di programmazione
Andrea Mutti ha risposto a Antonio nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Il listato completato da Antonella contiene in realtà due imprecisioni (ho segnato in rosso le mie correzioni). Così dovrebbe funzionare. Nel primo caso si è trattato ovviamente di una semplice svista nel commento; nell'ultima espressione, invece, il problema è un po' più sottile. Si tratta di capire come il C++ gestisce i meccanismi di casting (conversione di tipi) impliciti ed espliciti. E' un argomento importante che va studiato con attenzione: ti consiglio di leggerti un buon manuale o di chiedere una spiegazione specifica al tuo professore. Comunque, nel caso specifico, poiché veniva effettuata una divisione tra due numeri interi, il risultato era ancora un intero (per troncamento) e quindi sempre zero che poi veniva trasformato in double al momento dell'assegnazione alla variabile pT. Richiedendo il cast esplicito di uno dei due operandi, il risultato della divisione è un double che viene poi assegnato ad una variabile dello stesso tipo senza perdita di precisione. Ciao am P.S. Ho anche risistemato i newline nell'output. #include #include #include int T = 0; int i,j; int main() { for (i=0;i<10000;i++) { j = rand()%2; //j può venire pari a 0 (la funzione rand(), ogni //volta che viene eseguita, genera un numero //casuale che, se è pari, da 0 come risultato della //divisione intera per 2 (il simbolo %) altrimenti 1 if(j==0) //è uscito un numero pari, che noi assumiamo //simuli l'uscita dell'evento testa T++; //se J==0 incrementiamo il contatore degli eventi //testa } //fatto ciò il rapporto tra il numero intero T ed il numero di eventi totali, //il totale dei lanci 10000, fornisce la probabilità p che si verifichi l'evento //testa, il complemento ad uno di questa probabilità, pari a (1-p) fornisce l//a probabilità che si verifichi l'evento croce double pT; //variabile che rappresenta la probabilità che si //verifichi l'evento testa pT = double(T)/10000; cout << "la probabilità che esca testa è " << pT << endl; cout << "la probabilità che esca croce è " << (1-pT) << endl; system("PAUSE"); return 0; } -
studio e analisi La tradizione nella musica di Leo Brouwer
Andrea Mutti ha risposto a Pico nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Non sono in grado di fare nessuna considerazione in proposito, mi limito a segnalare alcuni link, sperando di fare cosa utile: http://www.americancomposers.org/cubasourceessay.htm http://www.americancomposers.org/cubahistory.htm http://en.wikipedia.org/wiki/Music_of_Cuba http://www.africlassical.com http://www.cubanow.net Saluti am -
Francesco Diodovich è un pazzo scatenato
Andrea Mutti ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Concordo con quanto detto. Aggiungo però che, a mio modesto avviso, troppo spesso, pur con la lodevole intenzione di rinnovare il repertorio, si attinge al mare magnum della musica popolare (o comunque "extracolta") ma più raramente si propongono brani di grande interesse musicale solo perché poco noti o non sufficientemente rassicuranti per gli ascoltatori, la cui indolenza viene invece da molti sollecitamente alimentata... Saluti am -
studio e analisi Canzonetta, Franco Margola
Andrea Mutti ha risposto a enzo nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Purtroppo non conosco il brano in oggetto,comunque, per quanto riguarda il compositore, ai seguenti indirizzi si trovano, rispettivamente, alcuni cenni biografici ed una nota storico-critica: http://web.tiscali.it/bucciarelligianuzzi/Curriculum/margola.htm http://www.renzocresti.it/autori_6.html Inoltre, se non ricordo male, nel manuale di storia della chitarra del maestro Gilardino viene trattata brevemente anche la musica di Margola. Saluti am -
Interpretazione e Filologia
Andrea Mutti ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Concordo totalmente; è quanto (in maniera un po' maldestra) avevo implicitamente suggerito con la domanda iniziale. Come però ha giustamente rilevato Marcello, queste considerazioni avevano preso spunto da una discussione su alcune interpretazioni che personalmente considero poco convincenti. A tale proposito mi pare molto appropriato l'intervento di Zigante nell'altro topic da me aperto, riguardante proprio quelli che definivo "vezzi interpretativi". Mi rendo conto che non sempre è facile individuare parametri oggettivamente validi per tutti, ma questo è anche ciò che rende creativa l'arte dell'interpretazione musicale. am -
Interpretazione e Filologia
Andrea Mutti ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Concordo pienamente. Mi permetto di aggiungere anche la necessità di possedere un buon senso critico riguardo la propria posizione nella storia. Ricordo che Alfred Brendel affermò di non aver mai inciso gli studi di Chopin (se non sbaglio) perché, dopo aver ascoltato l'incisione di Cortot, si rese conto che non avrebbe saputo aggiungere nulla con la propria interpretazione. am -
Interpretazione e Filologia
Andrea Mutti ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Si, mi rendo conto di non aver usato un'espressione felicissima... Quello che intendevo non era la ricerca di una forzata equidistanza tra i due atteggiamenti, anche perché, talvolta, le interpretazioni "estreme" possono gettare nuova luce su un brano di repertorio. Il punto è che in alcune occasioni ho l'impressione che certe scelte esecutive "alternative" cerchino semplicemente di colmare un vuoto di idee (o una lacuna tecnica...), ma è solo una mia personalissima opinione. am -
Interpretazione e Filologia
Andrea Mutti ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Si Marcello, hai colto perfettamente il tipo di questione che ponevo. Verissimo. Però cosa diremmo se decine di pianisti, oggi, suonassero Bach "alla Gould"? Ma soprattutto, le forzature (se di forzature si può parlare) che operava Gould mostravano (cosa questa fondamentale) una loro chiarissima coerenza interna, mentre se gli "strappi" agogici o dinamici risultano difficilmente collocabili nell'ambito di una frase o di un episodio, beh, francamente non so più cosa pensare (ma è senz'altro un mio limite...). am -
Interpretazione o vezzi esecutivi?
Andrea Mutti ha risposto a Andrea Mutti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Grazie Maestro per la disponibilità e la chiarissima spiegazione. In effetti i miei dubbi sono nati nel momento in cui ho raffrontato alcune esecuzioni con quanto scritto in partitura. Ad esempio, nella Grande Ouverture op.61 di Giuliani, non avendo trovato alcuna indicazione scritta a fronte di repentine variazioni agogiche da parte dell'interprete, mi sono chiesto se queste potevano avere una qualche giustificazione musicale (anche in rapporto con la prassi esecutiva dell'epoca) o se non si trattasse di scelte assolutamente personali dell'esecutore (che, ad esempio, nella stessa registrazione ignora molte indicazioni dinamiche...). Situazioni analoghe (ma differenti interpreti) ho riscontrato anche nelle Variazioni op.47 sempre di Giuliani, nelle Sonate op.21 di Carulli, in vari studi di Sor ecc... am -
Interpretazione e Filologia
Andrea Mutti ha risposto a Marcello Rivelli nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non so se il post a cui fa riferimento sia quello inviato da me a proposito di ciò che ho definito (con formula dubitativa) "vezzi esecutivi", comunque la questione è per me di grande interesse. Fino a che punto è lecito (esteticamente) da parte di un esecutore forzare il testo scritto (ho fatto riferimento agli aspetti agogici ma considerazioni analoghe possono essere fatte su tutti i parametri musicali: timbro, dinamica, ecc...) in nome della libertà interpretativa? Forse non esiste una risposta, ma tra "violentatori" e filologi fondamentalisti dovrà pur esserci una terza via... am -
Interpretazione o vezzi esecutivi?
Andrea Mutti ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Recentemente ho riascoltato alcuni CD contenenti registrazioni di brani per chitarra sola di Carulli, Sor e Giuliani. Gli interpreti sono tutti piuttosto noti e apprezzati. Invariabilmente in queste esecuzioni viene fatto un uso piuttosto abbondante di variazioni agogiche marcate, rubato, "anticipo" dei bassi. Devo ammettere che tutto questo armamentario, nei brani in questione, mi disturba un po'. Si tratta di un mio limite di ascoltatore/esecutore dilettante, o piuttosto l'utilizzo di tali stilemi esecutivi (propri della prassi tardoromantica o sbaglio?) davvero male si sposa con il repertorio classico? Sono scelte interpretative esteticamente fondate o si tratta di meri vezzi? am