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Ilaria Tallarida

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Tutti i contenuti di Ilaria Tallarida

  1. E' terribile...generalmente io uso a-m-i-m-i...ma in alcuni punti p-i-p-i-p...Ogni tanto mi sembra meglio m-i-m-i-m...Poi lo provo, mi impiccio e ritorno alle due opzioni precedenti.......................
  2. Crepi di nuovo (il lupo...)Grazie degli incoraggiamenti...
  3. Crepi... ....grazie harry!!!!
  4. Data la prossimità dell'esame, immagino tu abbia risolto il problema..Comunque ti consiglio uno studio sulle legature che sto facendo proprio io per il quinto...Estudio del Ligado (Augustin Barrios Mangoré)...Se non lo trovi posso trovara il modo di fartelo avere...Io ho una fotocopia data dal mio insegnante...
  5. Antonio ha abbsatanza ragione....Di solito mi "ansieggio " tanto prima di una prova importante e poi , quando arriva il fatidico momento, sono quasi rilassata...però l'anno scorso le mie certezze sono crollate quando ho visto che l'emozione mi prendeva alla gola durante l'esame di solfeggio...Non ero abituata ad essere così agitata anche durante un esame! Comunque oggi ho suonato in duo...E' andata discretamente ma "si può dare di più". Ho sentito una stanchezza emotiva infinita ed ho avuto difficoltà a curare alcuni aspetti espressivi perchè l'ansia di sbagliare mi faceva concentrare solo sulla prevenzione degli errori...Mi è sembrato già tanto per me...Ho toccato con mano che ci sono approcci diversi alla musica, al confronto...Il ragazzo che suonava con me sembrava sereno...Io ero tesa come una corda di CHITARRA (....). Per quanto riguarda il mio insegnante, io lo stimo parecchio...Ritengo di essere io il problema non lui. Credo che lui ami incentivare i suoi allievi proponendogli attività che ampliano gli orizzonti di un musicista...E' solo che io faccio una discreta fatica psicologica, tecnica e fisica ultimamente(tendinite...) a seguire tanti input....
  6. _____________________________________________________________ ( fine argomento...credo che sia a tutti chiaro che teng'n'anzia'n cuoll che me se porta e non c'è molto da aggiungere)...I miei ossequi
  7. parlo di sforzare il polso perchè da quando ho ripreso ho studiato molto e mi è venuta una tendinite che mi sta dando molto fastidio...Spero che passi prima dell'esame..Bè per quanto riguarda aspettare ancora non saprei....il programma l'ho preparato tutto ormai...Non so se un anno possa risolvere le mie incertezze...Può darsi di si ma sarebbe un peccato...Mi sono impegnata parecchio e ritengo che non sarebbe giusto rimandare adesso...Mi rimarrebbe sempre il dubbio di come sarebbe andata se avessi avuto il coraggio di andare...La vivrei come una rinuncia..
  8. Si il mio perseverare (.....) è dovuto solo alla bellezza della musica e della chitarra per me. E' che ne ho troppo rispetto e quindi mi pongo il problema di quanto sia giusto continuare in un cammino se non ti senti all'altezza... Sicuramente non è per ambizione che parlo così, bensì per rispetto verso ciò che amo. non voglio dimostrare di essere un'artista. Amo solo andare fino in fondo nella conoscenza delle mie capacità...Non amo le bugie ecco...A volte l'ansia di verità è controproducente perchè non conosce gradualità. O SEI in un modo o NON SEI..E' così che ci si rovina la vita insomma! E' una questione di estremismo nella ricerca di chi si è veramente...
  9. Già...A volte è difficile capire se l'ostacolo che uno ha di fronte sia dovuto solo a fattori emotivi o tecnici...Io ancora non lo so. Credo sia un mix di entrambi. Purtroppo credo che in musica contino il talento e la predisposizione e che solo questi alla fine paghino. Lo studio da solo non basta a fare il musicista...Io studio molte al giorno e ho una discreta capacità interpretativa. E' chiaro che alla fine posso arrivare a suonare un pezzo magari con degli errori ma comunque in maniera soddisfacente...quando sono particolarmente concentrata e poco in ansia posso farcela. Il punto è che non riesco ad andare oltre questo. Ho avuto molte difficoltà anche ad affrontare prove quali la prima vista, il dettato ed il solfeggio cantato per la licenza di solfeggio...Evidentemente non ho una gran prontezza di riflessi e un ottimo orecchio...Mi chiedo se tanto studio abbia senso o non mi debba rassegnare al limite oggettivo. Un vero musicista è completo secondo me...Un buon esecutore può essere una sorta di dattilografo della musica ma prima o poi i nodi vengono al pettine. Ha senso che una persona con simili contraddizioni prosegua il suo cammino, oppure il talento si può costruire almeno in parte....? E' giusto perseverare pur essendo carenti in quelle qualità che io ritengo fondamentali per un artista?
  10. .....Il fatto è che io sono piuttosto in ansia per l'esame e che sono stata ferma per un lunghissimo periodo...Temo solo di indirizzare i miei sforzi altrove quando già un esame di quinto, per quanto ve ne siano di peggiori, risulta abbastanza emotivamente faticoso per me...Non sono più abituata a suonare in pubblico e ho una testa diversa da quella che avevo quando lasciai..Come ripeto credo sia soggettivo il modo di reagire agli input dati da un maestro. C'è che riesce ad essere eclettico e a crescere sotto l'impulso di vari stimoli chi, come me, ha bisogno di muoversi un pò alla volta..In passato studiavo con un maestro che è venuto a mancare nel 2000..Sergio Notaro. Credo che nel mondo chitarristico sia piuttosto conosciuto. Lui amava tirare fuori il meglio dall'allievo senza vincolarti a scelte interpretative obbligate creando cloni di se stesso come fanno molti a mio parere. Poi era un fine psicologo e sapeva quando spingere a buttarsi e quando no. Io ho lasciato per molti anni ed aveveo questo ricordo dello studio e del rapporto con un insegnante. Oggi mi trovo a studiare con un insegnante che ama più portarti a sperimentare per farti crescere e magari non sempre questo combacia con i miei tempi interni....Non so cosa sia meglio in assoluto..Un maestro deve farti crescere musicalmente passando sopra ai limiti tecnici ed emotivi di una persona, oppure rispettare i tempi e i modi altrui? Il rischio è di fossilizzarsi se non si è scossi o c'è un momento per tutto?
  11. Liolanda a che pro la musica da camera e i pezzi da repertorio dici? Boh...credo per far crescere una persona come musicista oltre che come studente...però attualmente sento di volere canalizzare le mie energie...Tra le altre cose ho pure una tendinite da qualche giorno. Dovendo proprio sforzare il polso preferirei farlo per l'esame...comunque...E' difficile stabilire cosa sia giusto fare in certi casi. Alcuni allievi affrontano le cose in un modo altri in un altro..Credo sia soggettivo. Sento che per me è troppo...Magari un'altra persona reagirebbe con più disinvoltura e non avrebbe difficoltà a distribuire le energie su vari fronti senza disperderle...Io faccio fatica..
  12. Grazie di avermi risposto...Sei stato molto gentile. Anche io penso che dovrei concentrarmi solo sul quinto ma il mio insegnante ritiene che sia il caso di arricchirlo anche con pezzi da repertorio di difficoltà maggiore..Il fatto è che porto un programma non proprio facilissimo...I pezzi antichi (Canarios di Sanz, The Most Sacred Queen Elizaberth,Her Galliard di Dowland e una fantasia di Francesco da Milano) sono piuttosto lunghi e non facilissimi...Anche il resto del programmma scelto non scherza! Se consideriamo inoltre che ho smesso di suonare a 18 anni per ben7 anni e ho ripreso a studiare di nuovo seriamente quest anno, sento di voler canalizzare le mie energie principalmente sull'esame...So che non siamo tutti uguali ed io, per raggiungerere il risultato voluto, ho bisogno di studiare tutti i giorni e anche un bel pò...Boh vabbè. Sono orrendamente in ansia. LO CONFESSO. Credo di avervi scocciato un bel pò. Grazie dei consigli! P.S.( A proposito il pezzo che devo suonare in duo è un rondò in Sol M, Op. 34...Sapevo che dovrebbe circolare un incisione di Williams e Bream...E' così?)
  13. Buona sera a tutti...Ho preparato il programma di quinto anno e devo dare l'esame a giugno a santa cecilia...Il mio insegnante mi ha proposto di arricchire la mia preparazione suonando in duo con un suo allievo. Io non ho mai suonato in un duo e ,anche se ritengo di essere una valida esecutrice,non mi ritengo una vera musicista. Mi sono sempre affidata allo spartito e sono progredita tecnicamente e espressivamente ma la mia conoscenza della musica è scarsa. Una mia amica mi ha detto che è molto più complicato suonare insieme e non basta studiare un pezzo anche molte ore come si fa quando si suona da soli...Dovrei fare la prima chitarra e vorrei sapere se è poi così difficile suonare in due o più persone o se lo studio della propria parte può supplire alle carenze conoscitive. Grazie Ilaria
  14. Ciao a tutti... sapete qualcosa riguardo la legge moratti..entrerà mai in vigore? Dopo il quinto anno vorrei proseguire senza entrare da interna...Grazie ..ciao.. Inizio Modifica Admin Ho modificato il messaggio, Ilaria, perchè un "?" non è un oggetto valido per un post. Fine Modifica Admin
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