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  1. Il 15 aprile 2024 si spegneva Vincenzo Pocci, Enzo per noi amici, dopo lunga convivenza con la malattia inguaribile. Gli sopravvive la sua imponente "Guida al repertorio chitarristico moderno e contemporaneo" a tutti i chitarristi nota semplicemente come “il Catalogo Pocci". La versione più recente, la 36a edizione annuale, era stata pubblicata online nel 2021, ma il suo autore continuava ad aggiornarla, insieme al sito delle edizioni VP Music Media. Aveva iniziato a lavorarci già assai prima nel 1985, almeno da 4 anni prima, come dimostrano le lettere del suo archivio, e da allora non aveva più smesso. Partito come un volume cartaceo, era approdato al DVD all’inizio deli Anni Ottanta per poi confluire in una versione digitale online grazie alle nuove tecnologie, che Enzo aveva abbracciato totalmente, rendendolo disponibile gratuitamente, all’interno di un database ricercabile e facilmente fruibile. Questa banca di dati era stata ampliata negli anni fino ad arrivare ad elencare oggi oltre 62 000 titoli di opere per chitarra, tra edite ed inedite, composte a partire dal 1900, tutte divise per organico, dalla chitarra sola all’orchestra; insieme sono catalogati ben 9230 compositori che si sono dedicate ad opere per e con chitarra e 1820 editori, consentendo una lettura a 360 gradi. Questo suo lavoro era stato anche premiato con la Chitarra d'oro per la musicologia al Convegno di Seicorde del 1999. La sua cultura chitarristica in ofni settore (compresa la musica antica) era estremamente profonda, frutto di una passione davvero fuori dal comune come lettore di libri e di tutte le maggiori riviste mondiali chitarristiche e collezionista di LP e CD. Data la sua grande umiltà e riservatezza, credo che proprio nelle sue lettere private traspaia al meglio il suo lato umano più caratteristico, ovvero la sua estrema generosità. Durante una recente ispezione nella sua biblioteca personale, ho potuto visionare le sue lettere, scambiate fino agli Anni Novanta, trovando oltre 270 mittenti internazionali diversi, senza contare le migliaia di e-mail scambiate nell’era Internet. Oltre a essere un collezionista molto attivo Enzo era anche un meticoloso editore di scelte musiche contemporanee per chitarra e coautore di varie pubblicazioni specifiche per chitarra. Aveva collaborato instancabilmente per molti anni con Francisco Herrera alla monumentale “Enciclopedia de la Guitarra”, per il suo formato digitale. Il compositore Angelo Gilardino, ammiratore di Enzo, lo aveva consultato sovente per le sue varie pubblicazioni, tra cui la Sonata di Antonio José. Aveva scritto diversi articoli sul suo lavoro da cui estraggo la seguente frase “...E' fuori di dubbio - e perciò scrivo queste righe - che uno strumento come il catalogo Pocci risulta di grandissima utilità a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno a che fare con la chitarra e con il suo repertorio..." (Suonare, 1999) Lascia in me un vuoto profondo, attenuato solo dalla presenza dei suoi familiari che hanno deciso di continuare a supportare la sua opera per il futuro. Marco Vinicio Bazzotti
  2. L'opera a me nota di Frate Cassio è stata pubblicata a Roma, e presentata da me a Cremona recentemente (28 settembre) sotto forma di concerto. Spero costituisca un passo avanti per la rivalutazione di questo organista-compositore oggi ancora quasi del tutto ignoto -- e non è un caso isolato per quanto riguarda il primo Novecento. Grazie a tutti per le proficue discussioni. Inserirò lo spartito nell'apposita sezione di novità.
  3. Anni fa ho ricevuto il libro, grazie, mi ha assai divertito leggerlo. Nel CD allegato ho sentito alcuni suoni "strani" credo Midi, ed altri a me più familiari (mi pare riconoscere le tracce di un CD da me prodotto). Ho valutato comunque criticamente la pista che ti porta a Frate Brauchle (1903-1995), ma non ho trovato argomenti per appoggiarla, bensì nutro forti dubbi che il nostro Frate Cassio chitarrista avesse solo 16 anni quando scrisse la lettera sopra citata nel luglio 1919 (data della rivista in mio possesso). Cordiali saluti a te e Velletri, Marco
  4. Riapro questo vecchio post con le mie, seppur modeste e non risolutive, novità. Da accordi con l'editore, l'opera "completa" di Frate Cassio sarà ripubblicata presto, entro maggio. Nella mia Prefazione riporto nella totalità la sua lettera all'editore datata "Roma, 17 luglio 1919" : come già ho raccontato prima della mia esecuzione delle Coserelle al Museo nazionale a Roma l'11 novembre scorso, questa lettera rappresenta una vera e propria dichiarazione di intenti da parte di un musicista che con grande consapevolezza di sè, afferma di voler bandire dalla pubblicazione di pagine musicali per chitarra "tutte le elucubrazioni degli orecchianti, per non dar posto che a composizioni scrupolosamente corrette. Solo così si concorrerà alla formazione del gusto musi­cale nei chitarristi, che sono ora obbligati a suonare in gran parte la musica di quei tali maestri che ho sopra mentovati." Tra le composizione "corrette" dei chitarristi, c'erano senz'altro quelle del M° Benedetto Di Ponio, a cui Frate Cassio dedicò appunto le sue Tre Coserelle, che ritengo l'opera maggiore del nostro. Chiunque nel frattempo avesse fatto ulteriori ricerche, non esiti a contattarmi anche in MP. Buona giornata a tutti, Marco
  5. Si tratta di un chitarrista con una forte tradizione familiare per la chitarra, era figlio di Antonio Cano Curriela (1811-1897) e insieme al padre rappresenta un fondamentale anello di congiunzione tra le scuole chitarristiche classiche di Fernando Sor (1778-1839) e Dionisio Aguado (1784-1849) e quella tardo-romantica di Francisco Tarrega (1852-1909). Oltre ad essre un musicista era anche grande collezionista di chitarre, sua la chitarra Torres La Invencible che l'anno scorso è stata dichiarata bene culturale di interesse nazionale (articolo EleSpanol). Le sue interpretazioni vennero apprezzate per la bellezza del suono e per la sua eccellente tecnica, affermandolo come uno dei chitarristi iberici più interessanti della sua epoca. Le sue composizioni composizioni sono la Suite "Los Siete Dias de la Semana" che comprende le opere (comprese nel secondo volume): 1. El Íbero / Paso doble op. 21 2. Carmen / Romanza sin palabras op. 22 3. Bodas de Plata / Reverie op. 23 4. Mis Dos Jilgueros / Estudio de concierto op. 24 5. Catania / Siciliana op. 25 6. Blanco y Negro / Tango op. 26 7. Fantasia española por V. Costa Nogueras op. 27 Tutte in attesa di interprete.
  6. È con profonda passione che presento questa proposta editoriale, articolata in due volumi, dedicata al chitarrista/compositore spagnolo Federico Cano (1838-1904), fino a oggi totalmente e ingiustamente dimenticato. [...] La sua produzione chitarristica annovera svariate composizioni per chitarra sola e un Gran Metodo. Morì a Barcellona nel 1904. Questo secondo volume comprende tutti brani pubblicati da Idelfonso Alier di Madrid, editore anche di molte opere di Tarrega, ad eccezione del Pot-Pourri su Aires Regionales editato da Antonio Romero e attribuito ad Antonio Cano (Hijo). Gli ultimi tre brani sono trascrizioni di Vicente Costa Nogueras (1852-1919), Charles Gounod (1818-1893) e Auguste Durand (1830-1909). La revisione dei lavori è stata condotta rispettando fedelmente l’edizione dell’epoca e si è limitata solo a correggere alcuni errori di stampa, conservando i segni dinamici, le indicazioni degli armonici, le legature, i portamenti e tutte le altre indicazioni originali. I brani mostrano una completa padronanza idiomatica dello strumento, coniugando in modo pressoché perfetto elementi di estrazione popolare con altri colti, che evidenziano la mano di un musicista squisito e aggraziato, rappresentando un significativo contributo al repertorio chitarristico della seconda metà dell’Ottocento. La sua scrittura ci rivela un’ispirazione autentica e una concezione melodico/armonica raffinata, riuscendo a raggiungere un perfetto equilibrio tra il pensiero musicale classico e quello romantico. [...] Mi auguro che gli studi e le ricerche su questo autore proseguano affinché gli venga riconosciuto il posto che si merita nella storia della chitarra. Dalla Prefazione di Adriano Sebastiani Contenuto: Note al testo [2 pagine] Correzioni agli originali musicali [3 pagine] Testo italiano e inglese, 72 pagine, copertina lucida. Comitato scientifico: Marco Bazzotti, Vincenzo Pocci, Adriano Sebastiani Revisione di Adriano Sebastiani & Marco Bazzotti Grafica musicale a cura di Marco Bazzotti English translation: Riccardo Sarti Maggiori informazioni: https://www.amazon.it/Federico-Cano-Complete-Sebastiani-Bazzotti/dp/1974669092/ Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  7. È con profonda passione che presento questa proposta editoriale, articolata in due volumi, dedicata al chitarrista/compositore spagnolo Federico Cano (1838-1904), fino a oggi totalmente e ingiustamente dimenticato. [...] La sua produzione chitarristica annovera svariate composizioni per chitarra sola e un Gran Metodo. Morì a Barcellona nel 1904. Questo primo volume comprende tutti pezzi originali pubblicati da Juan Aynè di Barcellona e da Idelfonso Alier di Madrid, editore anche di molte opere di Tarrega (San Isidro ó el 15 de Mayo en Madrid, Tanda de Valses, Estudio en La mayor, Estudio en Mi Menor, Tarantela, Redova e Preludio-Estudio), da Antonio Romero (Un Recuerdo), pubblicato insieme a opere del padre Antonio Cano, e da J. Campo di Madrid (Andante, El Reloj de Cuco, Tango, La Zambra, Capricho Español, Capricho melodico). La revisione dei lavori è stata condotta rispettando fedelmente l’edizione dell’epoca e si è limitata solo a correggere alcuni errori di stampa, conservando i segni dinamici, le indicazioni degli armonici, le legature, i portamenti e tutte le altre indicazioni originali. [...] Mi auguro che gli studi e le ricerche su questo autore proseguano affinché gli venga riconosciuto il posto che si merita nella storia della chitarra. Dalla Prefazione di Adriano Sebastiani Contenuto: Note al testo [2 pagine] Correzioni agli originali musicali [5 pagine] Testo italiano e inglese, 68 pagine, copertina lucida. Comitato scientifico: Marco Bazzotti, Vincenzo Pocci, Adriano Sebastiani Revisione di Adriano Sebastiani & Marco Bazzotti Grafica musicale a cura di Marco Bazzotti English translation: Riccardo Sarti Maggiori informazioni: https://www.amazon.it/Federico-Cano-Complete-Guitar-Works/dp/1548749087/ Leggi la scheda di questo/a pubblicazione
  8. Masters of the Guitar vol 1 - Spain Tracklist: 1. Anonimous: El testament de Amelia (Miguel Llobet), Recording: 1925 2. Anonimous: El Mestre (Miguel Llobet ), Recording: 1925 3. Isaac Albéniz. Evocación (No.1, from Iberia Suite, Book 1) M. Llobet e Luisa Anido, Recording: 1929 4. Manuel de Falla. El sombrero de tres picos. Emilio Pujol – Matilde Cuervas, Recording: 1936 5. Manuel de Falla. La vida breve. Danza. E. Pujol- M. Cuervas, Recording: 1936 6. Manuel de Falla. Homenaje (Tombeau de Claude Debussy). Angel Iglesias, Recording: 1953 7. Francisco Tarrega. Gran Jota. Angel Iglesias, Recording: 1943 8. Guillermo Gomez. Tremolo. Guillermo Gomez , Recording: 1928 9. Enrique Granados. La Huerfana (Arr. G. Gomez). Guillermo Gomez, Recording: 1943 10. Aleksandr Borodin. Serenata. Alfonso Sorrosal, Recording: 1941 11. Fernando Sor. Minuetto op. 11 N.6. Alfonso Sorrosal, Recording: 1941 Manuel Palau (1893-1967). Sonata en La (Mare nostrum), Narciso Yepes, Recording: 1950 12. I. Como un Tocata 13. II. Intermezzo 14. III. En modo popular 15. M. Palau. Fantasía. Narciso Yepes, Recording: 1950 16. Dionisio Aguado. Studio de Concierto. Vicente Gomez, Recording: 1939 17. Federico Moreno-Torroba. Fandanguillo dalla Suite Castellana. Vicente Gomez, Recording: 1939 18. Francisco Tarrega. Recuerdos de la Alahambra. Regino Sainz de la Maza. Recording: 1948 19. Francisco Tarrega. Mazurka. Regino Sainz de la Maza. Recording: 1948 20. Federico Moreno-Torroba. Quien te puso / Petenera, Renata Tarragò. Recording: 1959 21. Federico Moreno-Torroba. Cancioncilla. Renata Tarragò. Recording: 1959 22. Napoleon Coste. Etude n° 20. Alberto Ponce. Recording: 1963 23. Fernando Sor. Andantino en Ré min. Alberto Ponce. Recording: 1963 24. Chotis (Anonyme arr. Emilio Pujol). Alberto Ponce. Recording: 1963 25. Manuel Diaz Cano. Preludio en el estilo de los viejos maestros. Recording: 1963 T.T. 73’25 IDIS 6699 Italian/English Introduction by M. Bazzotti Maggiori informazioni: http://www.allmusic.com/album/masters-of-the-guitar-vol-1-spain-mw0002840591/credits Leggi la scheda di questo/a novità discografica
  9. Il fondo repertorio para guitarra ( y madolino), comprende due importanti archivi acquisiti in donazione e fatti digitalizzare dall' Atelier, con partiture chitarristiche ( alcune anche per chitarra e mandolino e mandolino solo ) provenienti dal Sudamerica di fine dell'ottocento. Molte di queste pubblicazioni non sono mai pervenute od editate in Europa prima della nostra acquisizione. L'Atelier mette a disposizione il fondo su supporto digitale, contro solo il rimborso del puro costo materiale di produzione digitale e grafico, più le eventuali spese postali per la spedizione al richiedente. Da http://www.atelierchitarristicolaudense.it/pubblicazioni.html Indice completo http://www.justclassicalguitar.com/DVD/ Presentazione in concerto di M. Bazzotti del 12-12-2014: http://www.justclassicalguitar.com/DVD/DVD_Musica_para_Guitarra_y_Mandolino.pdf Potete richiedere copia al sottoscritto via MP o direttamente all'Ateneo.
  10. Esiste quella del M° Bruno Giuffredi Le Ore di Apollo, AGORA MUSICA (1997). Tra l'altro lo stesso è direttore artistico della casa editrice Sinfonica che propone una collana di Studi ottocenteschi (Giuliani, Carulli, Carcassi, Sor e Coste), sia Studi Moderni ovvero di autori contemporanei per chitarra con CD allegato. Tra questi ultimi, che che hanno già ricevuto numerose critiche positive da riviste specializzate etc., c'è davvero l'imbarazzo della scelta... Nelle Introduzioni ai fascicoli non leggo mai di differenze tra studi di indirizzo "didattico" e da "concerto". Invece sono opportunamente divisi in tre categorie: Easy / intermediate / difficult a secondo delle difficoltà tecniche richieste (un modo certo soggettivo ma a mio parere ancora efficace per capire di cosa si tratta, poi basta sfogliare i PDF di estratto o ascoltare le clip musicali). Mi permetto di consigliare un titolo, ma davvero è solo uno tra i numerosi che meritano. Buono studio ! Marco
  11. Per tornare alla domanda iniziale, dal punto di vista storico c'è da aggiungere che era molto forte a quell'epoca la "sponsorizzazione", come la chiameremmo oggi, della chitarra eptacorde, sulle pagine della rivista bimestrale L´Arte Chitarristica, da parte di vari redattori del comitato direttivo quali Romolo Ferrari e lo stesso Orsolino. E infatti proprio nel numero 63 della stessa rivista (anno 1957), i sette preludi dell'opera furono presentata con le parole dallo stesso compositore. E qui finalmente non si parla di eptacorde, ma solo di ispirazione e musica. (En passant noto che la rivista suddetta contiene recensioni di concerti di Antonio Barbieri e musiche per chitarra eptacorde di Martino Barbieri) Appare quindi che che l'adattamento per l'eptacorde della "Viola del pensiero gigante" sia stata fortemente caldeggiata proprio dal revisore dell'opera, che già nel 1948 vagheggiava che «oggi si fa ancora distinzione tra la chitarra esacorde e quella eptacorde, domani si parlerà semplicemente di chitarra intendendo l´eptacorde...» (Arte chitarristica n°10-11). La storia è di certo andata diversamente, ma al di là di altre considerazioni che si possono fare, rimane il fatto che una sperimentazione era in atto in quegli anni pioneristici, e oggi, se riusciamo a guardarvi con il distacco che il tempo consente, penso stia dando i suoi frutti. Ecco, era un mio piccolo contributo che nasce da un ringraziamento per aver ricordato un'opera che rileggo sempre con rinnovato interesse. Saluti a tutti
  12. Butterfly, a me il link risulta attivo. Fatemi sapere se avete problemi a scaricare quell'articolo! Un saluto a tutti e... buono studio del repertorio russo !
  13. Paolo, anche se non ho sentito quella incisione di Saggese ho due cose da proporre: 1. non si riesce a smorzare la prima corda con la mano (io lo farei col polpastrello del 1 dito mano sinistra al VII) ? In velocità ammetto che è difficile, non ho ancora provato ma lo farò. Grazie. 2. ho visto l'amico Mikhail Goldort suonare quella scala tutta sulla (2) dal re# con il 4° dito (strisciando sempre avanti), oltre ad altre sue diteggiature particolari ad es. nella cadenza (eseguita tutta strisciando con il 3 sulla (3) corda). A lui veniva ottimamente: affascinato mi sono allora esercitato anch'io e dico che il crescendo può venire bene anche in quel modo. Ciao
  14. SUONARE NEWS, che ha all'interno le rubriche Chi è di scena (i concerti del mese), corsi e concorsi, vi scrivono firme prestigiose quali Luigi Fait, Angelo Foletto, Angelo Gilardino, Luca Rasca, ecc. Per abbonarti vai al sito ufficiale http://www.suonare.it. Nel mercatino ho messo alcune aste dei numeri vecchi e storici (che sono i miei doppioni) ... Ne esistono riviste del settore, ma tra le mensili questa è una delle più lette, credo. ciao
  15. Grazie a te e a tutti! )
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