Vai al contenuto
Novità discografiche:

casablanca

Membri
  • Numero contenuti

    10
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di casablanca

  1. Lavorando sugli Studi di Tárrega mi sono sorti dei dubbi che magari posso risolvere con il vostro aiuto: 1) c’è un estudio intitolato “sobre un tema de Traviata” nel volume Chanterelle nelle cui note di copertina è chiarito che non vi è traccia di tale tema nell’opera Traviata. In qualche altra edizione lo stesso studio è intitolato “sobre un tema de Verdi”. Di quale tema si tratta? 2) poi c’è “Estudio Prudent” che, sempre nelle note del volume Chanterelle, è indicato come parte del “Andante y Estudio” del pianista Émile Prudent ma c’è scritto anche che il medesimo lavoro era già stato pubblicato da Arcas prima di Tárrega. Questo studio si può quindi annoverare tra gli studi di Tárrega? 3) sempre nel volume Chanterelle c’è un’altra composizione che rimanda a Prudent, si tratta di “Improvisación de Prudent” e nelle note è specificato che si tratta di una trascrizione di “Improptu y Scherzo” op. 19 per piano del pianista francese. Come mai lo stesso brano è inserito nell’opera discografica del maestro Giulio Tampalini con il titolo “Estudio sobre Andante y Estudio de Prudent”? L’Estudio de Prudent di Tárrega basato su “Andante y Estudio” non è quello che ho menzionato al punto 2? Scusate per questo piccolo rompicapo e spero che gli esperti del forum possano aiutarmi. Grazie e buona giornata
  2. Innanzi tutto vi ringrazio per le risposte. Quindi ribadiamo che, fatto salvo un test di idoneità alla pratica strumentale, successiva valutazione di impedimenti patologici o temporanei, non ci rimane altro che fare opera di convincimento sulle famiglie e sugli alunni che uno strumento vale l'altro. Facciamo un esempio: su un gruppo di 60 ragazzi richiedenti lo studio dello strumento musicali viene fatta una prima selezione con un test che valuta le abilità musicali. 30 risultano idonei e quindi si passa alla valutazione dei parametri fisici e della scelta dello strumento. Diciamo che ce ne saranno 2 in cui si manifesta con chiarezza (questa è un'altra bella sfida), citando il M° Bonaguri "una mano molto piccola, "legata" e con poca estensione, con una forte disparità di lunghezza delle dita, con articolazioni molto deboli". Credo che in casi del genere debba essere presa in considerazione la non idoneità non solo per la chitarra ma per quasi tutti gli strumenti musicali e magari consigliare il canto o le percussioni. Procedendo con la graduatoria ci rimangono 28 aspiranti di cui (faccio una statistica ottimistica) 12 chiedono chitarra, 12 pianoforte, 3 violino e 1 clarinetto. La classe dovrà essere di 24 alunni (6 per strumento). Verrano presi i primi 6 in graduatoria che hanno scelto pianoforte, lo stesso per la chitarra e per completare l'organico bisognerà trovare i tre violini e 5 clarinetti mancanti. Sarà quindi necessario convincere le famiglie e i ragazzi a optare per la seconda, terza o quarta scelta se vogliono che il loro figlio studi uno strumento in quella scuola. Nel caso di un rifiuto c'è la possibilità di riabilitare qulalcuno tra i 30 non idonei (magari qualche ragazzo che ha bisogno anche del sostegno) e le famiglie pur di far partecipare il figlio ad un corso accettano. saluti
  3. Insegno Chitarra in una scuola media a indirizzo musicale e come ogni anno questo è il periodo degli esami di ammissione. Gli altri strumenti in organico sono pianoforte, violino e clarinetto. Come prima selezione utilizziamo il test di Bentley ma i problemi sorgono quando dobbiamo orientare i ragazzi sulla scelta dello strumento. Problemi perchè, come si sa, gli strumenti maggiormente richiesti sono chitarra e pianoforte ma questo si scontra con la necessità di garantire l'organico e quindi il numero minimo di alunni anche per gli altri strumenti. Ecco che quindi si ricorre alla discrezionalità della commissione:" Tizio è stato ammesso a clarinetto perchè aveva la mano troppo piccola per suonare il pianoforte", "Caio è stato ammesso a violino perchè aveva un ottima intonazione vocale e non poteva suonare la chitarra perchè si mangiava le unghie" ecc. ecc. Ma è chiaro che un genitore intelligente può non accettare la presa in giro e può tranquillamente controbbattere che anche Maria Joao Pires o Vladimir Ashkenazy ecc. non avevano mani da gigante (per non parlare del fatto che stiamo parlando di bambini di 9 o 10 anni e quindi agli inizi del loro sviluppo fisico); così come l'altro genitore potrà chiedere alla commissione se avere un'ottimo orecchio musicale e un'ottima intonazione non sia un requisito vantaggioso per lo studio di tutti gli strumenti e che magari studiando la chitarra il figlio non avrebbe mangiato più le unghie (cosa che mi è capitata molte volte). E' chiaro che le doti di madre natura sono fondamentali per lo studio di qualunque strumento, è chiaro che l'entusiasmo e lo stimolo di studiare lo strumento desiderato giocano un ruolo fondamentale nel bambino e quindi va tenuto in grande considerazione ma vi chiedo: esistono delle valutazioni oggettive, che abbiano in un certo qual modo dei fondamenti scientifici, per orientare un ragazzino allo studio di uno strumento anzichè un altro? Vi ringrazio
  4. Orsù Maestro Fabbri, si sforzi di leggere e di capire un pò meglio altrimenti andiamo incontro alle solite polemiche. Il Maestro Gilardino ha detto che alla base di questo progetto editoriale c'è stata innanzi tutto la ricerca di "uno stile accettabile e stimolante" che è chiaramente l'elemento indispensabile per poter raggiungere l'obbiettivo di coinvolgere lettori che sanno poco o niente della chitarra. I manuali di cui invece lei parla, uso il plurale perchè oltre alla pubblicazione di cui lei è co-autore ce ne sono anche altri tutti più o meno simili, possono essere utili e interessanti per uno studente di chitarra ma non riuscirebbero a catturare l'attenzione di un pianista o di un cantante o di un direttore d'orchestra o di un lettore qualunque per più di due o tre pagine. Vuole farci credere che basta la biografia dei personaggi e qualche immagine ad alta risoluzione per incantare un lettore intelligente? L'impresa di questa pubblicazione è ardua ma il mondo della chitarra non poteva trovarsi in mani migliori Complimenti al Maestro Gilardino.
  5. casablanca

    Musica e Medicina

    Qualcuno mi saprebbe consigliare dei testi che trattano dei rapporti tra musica e medicina? Non sono interessata alla musico-terapia, né alle patologie che possono riguardare gli strumentisti, né alle problematiche che investono la sfera emotiva. Mi interessa qualcosa che tratti per esempio il rapporto tra la terminologia in uso nelle due discipline: penso a termini come sincope, ictus, tactus, battito, articolazione ecc. Poi mi interessa anche qualcosa che ricalchi in chiave moderna gli scritti (da cui o preso spunto per questa ricerca) di Évrart de Conty (ca. 1330-1405), il quale sosteneva la presenza di proporzioni musicali in ogni aspetto del reale, esemplificando la sua tesi anche con alcuni riferimenti di evidente rilevanza per la medicina. Vi faccio due esempi: a suo dire, infatti, sono precise leggi numeriche a regolare i tempi di incubazione del feto e i cicli del suo sviluppo (l’acquisizione del movimento e la completa maturazione da parte del feto richiederebbero rispettivamente un tempo doppio e triplo nei confronti di quello necessario alla formazione del corpo); oppure il battito del polso umano (i cui quattro movimenti: sistole, diastole, e le due pause intermedie non farebbero che riprodurre vari tipi di proporzioni musicali). Grazie
  6. Sempre tempestivo e impeccabile. La ringrazio molto Maestro.
  7. salve a tutti, approfitto della presenza di tanti grandi maestri per chiedere gentilmente un chiarimento. Vorrei sapere in linea generale come vanno eseguiti (se in battere o in levare) gli abbellimenti in relazione ai vari periodi storici. Soprattutto vorrei capire le differenze quando bisogna eseguire un abbellimento in contemporanea ad un basso o a un accordo. Faccio tre esempi a caso di acciaccature doppie: Cimarosa Sonata C.55 (per il barocco), Giuliani Studio op.50 n.31 (per il classico), Tarrega Adelita (periodo romantico). Spero di non aver fatto troppa confusione Grazie
  8. Avrei bisogno di due chiarimenti su questa fantasia che sto studiando. Il primo riguarda gli étouffez che si trovano alla quinta variazione e nel finale, come eseguire? Ho letto il Metodo di Sor e la sua "regola" di eseguire gli étouffez con la mano sinistra, lavorando sul dosaggio della pressione sui tasti, ma come si fa quando, come nella fantasia in questione, ci si sono le corde a vuoto di mezzo? Secondo: i nuovi volumi della Tecla curati da Jeffery, su cui sto studiando, riportano integralmente i manoscritti di Sor? E se si, come mai nella variazione n.6 mancano le legature che Ruggero Chiesa nella sua edizione cita come originali?
  9. Mi chiamo Annamaria, ho 20 anni, sono di Salerno e studio la chitarra da 8 anni. Complimenti per questo bellissimo forum che mi dà la possibilità di approfondire le mie conoscenze e di essere aggiornata su ciò che accade nel mondo della chitarra.
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.