Una musica che non rispetta le regole del sistema tonale tradizionale, rispetta però, necessariamente e nella semantica, regole di altro tipo.
La musica priva di regole non è data, anche il basilare rock'n roll di Chuck Berry ha le sue regole.
Certo, nasce il problema, davanti a certi linguaggi, della loro supposta incomprensibilità; mi limito però a far osservare come anche l'alfabeto che usiamo per scrivere,sia un sistema estremamente complesso su cui poggiano una grammatica ed una sintassi ancora più complesse.
Tuttavia non abbiamo alcuna difficoltà ad utilizzarlo, correttamente o meno, nè a comprenderlo, grazie alle gravose quanto tediosissime ore di studio consumate negli anni della nostra beata incoscienza.
Se si vuole comprendere almeno in parte la musica "contemporanea", diciamo quella da Debussy in poi (mi vengono i ghiaccioli alle ascelle nel pensare che musica scritta 100 anni fa, sia vista da molti con malcelato sospetto nel 2016, tanto da renderla, ontologicamente e suo malgrado, contemporanea), bisogna fare due cose: ascoltarne molta senza lasciarsi prendere dallo sconforto dopo 30 secondi, e leggere qualche testo che delinei l'estetica su cui poggia lo stile del compositore.
L'estetica in musica. poi, cos'è? Molto più della branca speculativa filosofica che annaspa nel descrivere l'ineffabile, è armonia, contrappunto, forma, orchestrazione.
E qui il discorso si complica, perchè non so quali siano le tue competenze nell'ambito della musica tonale, nè cosa ascolti, o per meglio dire, fin dove arrivano, storicamente, le tue esperienze d'ascolto.