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Tutti i contenuti di Giovanni Doria
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Aumentare flessibilità unghie
Giovanni Doria ha risposto a emijack nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Le unghie spesse e dure danno un suono più potente, basti pensare al volume prodotto in un rasgueado; la forma e la tecnica determinano la qualità del suono stesso. -
Piccola inchiesta tra concertisti
Giovanni Doria ha risposto a Angelo Gilardino nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
flauto, viola, violoncello e chitarra -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Figurati. -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Ermanno, o mi sono spiegato male io, molto probabile, o non hai capito tu. L'intento del post era, ed è, esattamente l'opposto di quello che dici. Considerato che sono in possesso di 4 partiture differenti dello stesso brano, ho chiesto delucidazioni, un confronto, chiamale come vuoi tu, proprio perché non è possibile che ci siano differenziazioni così marcate di una stessa composizione. Non ho messo in dubbio la partitura, ci mancherebbe pure, ma le contrastanti edizioni della stessa. Ossia, quale prendere in considerazione? Non possono essere tutte giuste, Barrios avrà scritto una sola versione di "Una limosna por el amor de dios", che io sappia. Giovanni -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Lieto di darle una mano. Non so perché mi dai del "lei", comunque, più che una mano, il mio era soltanto un desiderio di raffronto di esperienze. Fermo restando che c'è sempre da imparare, nel mio piccolo, sono in grado di fare le "giuste" valutazioni su una partitura. Giovanni Non l'ho mai messo in dubbio. Per me "darsi una mano a vicenda" significa soprattutto scambiarsi idee, esperienze e consigli. Ritengo che le interpretazioni possono e devono essere molteplici, ma partendo da un elemento comune ed univoco, altrimenti non se ne esce più... la partitura. Non può essere per me un Si, per te un Si#, per un altro un Sib. Ti pare? Era questo a cui volevo arrivare. -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Lieto di darle una mano. Non so perché mi dai del "lei", comunque, più che una mano, il mio era soltanto un desiderio di raffronto di esperienze. Fermo restando che c'è sempre da imparare, nel mio piccolo, sono in grado di fare le "giuste" valutazioni su una partitura. In ogni caso ti/la ringrazio del tuo/suo contributo. Giovanni -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Praticamente è come lo suono io. Alcune considerazioni sono però opportune. Relativamente alla B10, pur non condividendolo, l'autorevole curatore Stover segna un Sol e un interprete di tutto rispetto, come Carlo Marchione, suona sempre sol, appunto. Anche il Fa, che appare evidente naturale, della B26 nell'edizione di Stover non c'è il bequadro. E' ovvio considerarlo un refuso e nulla più, ma la presunta mancanza c'è. Sempre in Stover, il Si della B56 è naturale... Pur condividendo la motivazione del cromatismo, potrebbe essere una differenziazione "voluta" dallo stesso Barrios considerarlo naturale rispetto all'analoga B64, dove appunto è segnato #. In ultimo, il Si della B64, nulla questio, errore di stampa. A presto Giovanni p.s.: anche sul valzer op.8 n°3, ci sarebbe da fare analoghe riflessioni... magari in un topic successivo. -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Cristiano, se ci sei, batti un colpo... -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Il fatto è che i curatori delle principali edizioni di Barrios (Richard Stover, Jesus Benitez) hanno attinto a fonti non accessibili ai lettori, quindi non esiste una possibilità di verifica. A questo punto, le fonti più sicure sono le registrazioni dello stesso Barrios - che però coprono solo una parte della sua opera conosciuta. Va bene quindi una qualsiasi delle edizioni pubblicate, da mettere a punto derivando dai dischi le modifiche apportate dallo stesso autore. dralig Purtroppo, proprio del brano da me citato, manca una sua registrazione. Alcune note (cito un Fa acuto nel tremolo) famosi interpreti lo suonano diesis, come in partitura (curatore, credo proprio lo stesso Stover), ma dovrebbe essere naturale... Infatti ormai è universale consuetudine inserire un bel bequadro perché, per così dire, "suona meglio". Potrebbe essere un semplice refuso o magari, seppur non gradevolissimo all'orecchio, ugualmente corretto suonarlo diesis, per scelta del compositore, che come tale, va rispettata. C'è anche un si (diesis o naturale) nell'arpeggio, che pone gli stessi interrogativi. Giovanni Esattamente di quali battute parliamo? Confrontando le edizioni, ti elenco le disparità riscontrate evidenti: - battuta 10: le ultime due crome dell'arpeggio sono sol oppure la? (io suono il La) - battuta 26: la nota del tremolo è un Fa diesis o naturale? (io lo suono naturale) - battuta 56, la seconda del maggiore: la penultima croma dell'arpeggio è si diesis o naturale? ( a me piace naturale) - battuta 64: la terza croma dell'arpeggio è sol diesis o si? (io suono si) Giovanni -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha risposto a Giovanni Doria nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Il fatto è che i curatori delle principali edizioni di Barrios (Richard Stover, Jesus Benitez) hanno attinto a fonti non accessibili ai lettori, quindi non esiste una possibilità di verifica. A questo punto, le fonti più sicure sono le registrazioni dello stesso Barrios - che però coprono solo una parte della sua opera conosciuta. Va bene quindi una qualsiasi delle edizioni pubblicate, da mettere a punto derivando dai dischi le modifiche apportate dallo stesso autore. dralig Purtroppo, proprio del brano da me citato, manca una sua registrazione. Alcune note (cito un Fa acuto nel tremolo) famosi interpreti lo suonano diesis, come in partitura (curatore, credo proprio lo stesso Stover), ma dovrebbe essere naturale... Infatti ormai è universale consuetudine inserire un bel bequadro perché, per così dire, "suona meglio". Potrebbe essere un semplice refuso o magari, seppur non gradevolissimo all'orecchio, ugualmente corretto suonarlo diesis, per scelta del compositore, che come tale, va rispettata. C'è anche un si (diesis o naturale) nell'arpeggio, che pone gli stessi interrogativi. Giovanni -
studio e analisi Una limosna por el amor de Dios, Agustín Barrios Mangoré
Giovanni Doria ha pubblicato una discussione in Altre discussioni sul repertorio
Capita spessissimo che le composizioni di Barrios abbiano versioni differenti sia per quello che concerne le pubblicazioni, sia per le esecuzioni delle stesse. E' lecito domandarsi: ma io quale devo suonare? Qual è veramente quella di Barrios? Considerando anche le registrazioni di interpreti famosi ci si rende conto di quanto siano dissimili fra loro. Cito ad esempio "Una Limosna por el amor de dios": ho 4 versioni, su cartaceo, differenti... Giovanni -
Tecnica detta a scatti.
Giovanni Doria ha risposto a Simosva nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
La 'velocità', intesa come rapporto di relazione tra gesto e suono non si impara. E' scritta nel DNA di ciascuno di noi. La si può limare, perfezionare e persino, in termini infinitesimali, aumentare ma rinunci fin da ora a orientare anche un solo esercizio tecnico mirato esclusivamente alla 'velocità' (che tra l'altro è propria dei cavalli da corsa, non dei musicisti). La cosa migliore da fare è attuare una serie di esercizi tecnico-meccanici giornalieri eseguiti più lentamente possibile e con la massima cura del movimento e cercando di impiegare meno energie possibili per ottenere qualità e nitidezza di suono. Un altro consiglio: il perfezionamento del virtuosismo in senso fisico, rapidità di esecuzione, non si raggiunge a forza di sbattere la testa sul metronomo. Ha mai fatto atletica? Pensa davvero che per ottenere i record dei 100 mt un atleta passi 8 ore al giorno a correre come un pazzo da una parte all'altra? La capacità di accelerare l'esecuzione di due o più note, come correttamente indica Gilardino, sta nella nostra capacità celebrale e di impulso in senso puramente fisico. Si deve essere 'veloci' - come intende lei - anche nella vita di tutti i giorni lontana dallo strumento: nel modo di pensare, di reagire a situazioni e di trovare soluzioni. Concordo in toto. Pensare di impiegare il proprio tempo, dedicato allo studio della chitarra, con ripetitivi esercizi meccanici per ore o trovare svariati espedienti, lo trovo "stancante" e moralmente deprimente, considerato che i risultati non sono direttamente proporzionali. L'unica cosa che consiglio agli allievi è rilassare tutti i muscoli, impiegando solo quelli necessari allo sviluppo del singolo suono; tutto il resto vien da se. -
Valore della chitarra in sede d'esame.
Giovanni Doria ha risposto a Antonio nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Se un ragazzino dotato si presenta ad un esame di ammissione al conservatorio con una chitarra da 50€ perchè la famiglia, purtroppo, non ha possibilità economiche, è sicuramente da tenere in seria considerazione. Questo discorso, già dall'ottavo anno in poi, credo non sia più ammissibile... -
Valore della chitarra in sede d'esame.
Giovanni Doria ha risposto a Antonio nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Pensavo di aver scritto una cosa ovvia, invece mi accorgo che è opinabile. Il titolo del post recita: Quanto conta il valore, la qualità di una chitarra in sede d'esame, o di concorso, o situazioni simili ? Fino a che punto dovrebbe tenerne conto la commissione? Carissimo Fernando, se parliamo di talento puro, quello innato, esso può essere dimostrato anche con un qualsiasi pezzo di legno a cui si possono montare 6 corde, o anche meno, vanno bene pure quelle da imballaggio pacchi. Chi ha mai detto il contrario? Il post non parlava di questo, ma di competizioni, esami, ecc Riallacciandomi a quello che dici tu: M anche se shumacher guida una carretta, si vede il suo talento, quindi non serve la ferrari per dimostrare la sua bravura, con essa vabbè, da il meglio. Sono d'accordo su tutto, ma c'è un particolare di non poco conto: non vincerà mai un gran premio... Lo strumento "deve" permettere all'interprete di poter esprimere il proprio potenziale, non di limitarne le possibilità. Il talento è un'altra cosa. p.s.: spero non ci sia qualcuno che dica: si ma i concorsi musicali sono una cosa, i gran premi automobilistici, un'altra... -
Valore della chitarra in sede d'esame.
Giovanni Doria ha risposto a Antonio nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Conta, eccome. Una chitarra che "assecondi" il volere di un esecutore contribuisce, e non poco, alla resa finale; do per scontato che si posseggano le potenzialità adatte. Consegnare una Ferrari ad un neo patentato non credo sia una scelta felicissima, darla a Schumacher, sicuramente si. -
Chitarra per mancino
Giovanni Doria ha risposto a stvvvai nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Chissà cosa avrebbe pensato Jimi Hendrix di questo post... -
Chitarra per mancino
Giovanni Doria ha risposto a stvvvai nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Quest'anno scolastico, per la prima volta, avrò 2 allievi mancini e questo post cade a pennello. Avevo già intenzione di non "snaturare" la loro inclinazione facendo, a priori, l'esperimento che dralig ha già menzionato. Sicuramente ci saranno problemi quando si suonerà in orchestra: tutte le chitarre vicine occuperanno più spazio sul palco, non potendole sistemare come la fila dei violinisti, per ragioni di volume. -
Lavoro per mantenersi agli studi
Giovanni Doria ha risposto a Salvo nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
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Lavoro per mantenersi agli studi
Giovanni Doria ha risposto a Salvo nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non ti seguo, Lucio... Giovanni -
Maurizio Colonna Aria Mediterranea
Giovanni Doria ha risposto a Salvo nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Che io sappia le arie mediterranee sono sue composizione e non trascrizioni. Giovanni -
Deposizione opere presso la SIAE
Giovanni Doria ha risposto a Waller nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Ciao Waller, che io ricordi per iscriversi bisogna superare un'esame, credo abbastanza semplice, per verificare le conoscenze di armonia. Sei dispensato se hai già il diploma di conservatorio. Bisogna pagare una quota associativa, in ogni caso è consigliabile telefonare alla sede centrale (sono gentili) o collegarsi al sito. Giovanni -
Rinforzare l'anulare
Giovanni Doria ha risposto a Simosva nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
per me non lo è stato mica tanto..... se uno non è veloce vuoi dire che non lo sarà mai?? e poi scusa nel video dove suoni gilardino su you tube non mmi sembra che dove c'è bisogno disdegni la velocità.... Credo di interpretare bene il discorso di Cristiano, perchè fondamentalmente lo condivido. Ognuno di noi ha delle caratteristiche connaturate e lo studio serve solo a raggiungerle. Non è studiando 6 ore al giorno di tecnica che si raggiungono le velocità di Yamashita, per esempio... in questo senso è da interpretare il concetto che riporto fedelmente: "Quella che tu chiami 'velocità' (numero di note al minuto) non si impara: o ce l'hai o no". Giovanni -
Brahms e l'inno misicato nel 1511
Giovanni Doria ha risposto a Waller nella discussione Rigorosamente Off-Topic
Dal momento che possiamo ascoltare (e leggere) le opere di tutti e tre, non siamo obbligati all'esercizio della preferenza. E' meglio non preferire nessun autore, e ascoltarli tutti. dralig A tale proposito, mi ricordo quando un attore di teatro mi chiese se fossi pucciniano o rossiniano... risposi che non era come tifare Lazio o Roma. Anche se non era mia intenzione, ricordo che ci rimase malissimo. Giovanni -
La chitarra di Maurizio Colonna
Giovanni Doria ha risposto a Waller nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
perchè coinvolgere sentimenti tanto devastanti (amore e odio) quando sarebbe auspicabile una semplice e critica presa di coscienza ? Parole sante. Qualora fosse necessario vorrei, a scanso di equivoci, precisare che "o si ama o si odia" è un modo di dire abituale. Va letto ed interpretato tra le righe. Esso sottintende una netta presa di posizione a favore o all'esatto contrario. Ripeto: in natura esistono infinite sfumature di colore, ma talvolta bisogna decidere tra il bianco e il nero. "Odiare", musicalmente parlando, non significa crocifiggere qualcuno... questo è ormai chiaro. Giovanni -
I contorni dell'arte. Definizione o no?
Giovanni Doria ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Personalmente non riesco a dare una definizione circoscritta del termine "amare". Di sicuro so che la mia condizione interiore mi "impone" di utilizzare il verbo amare, quando mi riferisco, per esempio, al secondo movimento del Concierto de Aranjuez e non di preferire. Le motivazioni profonde di tutto ciò albergano dentro di me, convivono con me. E non sono nè esternabili, nè tantomeno condivisibili. L'amore come proiezione profonda dei sensi è un atteggiamento intimamente legato alla musica e al nostro modo di rapportarci con lei. E' difficile suonare musica che non si "ama", che non apre orizzonti ai sensi e ai sentimenti e con cui non si stabilisce un rapporto di simpatia. Quando poi questo rapporto passa anche attraverso l'intelletto, lo studio, la ricerca e l'analisi, esso diventa ancora più forte. La ragione rinforza il cuore e apre la capacità di sentire. Giulio, aggiungo che noi "preferiamo" (utilizzando l'accezione di Cristiano) la chitarra ad un bassotuba nell'esprimerci, per esempio, ma dobbiamo necessariamente "amare" ciò che suoniamo, (sia esso bianco o nero sia esso grigio...) altrimenti l'arte viene a privarsi di un fondamento insito in lei stessa: l'emozione. Giovanni