Vai al contenuto
Novità discografiche:

Giovanni Doria

Membri
  • Numero contenuti

    42
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di Giovanni Doria

  1. Questo thread contiene una discussione interessantissima che se vuoi possiamo riprendere nei prossimi giorni. Assolutamente d'accordo. Giovanni
  2. Personalmente non riesco a dare una definizione circoscritta del termine "amare". Di sicuro so che la mia condizione interiore mi "impone" di utilizzare il verbo amare, quando mi riferisco, per esempio, al secondo movimento del Concierto de Aranjuez e non di preferire. Le motivazioni profonde di tutto ciò albergano dentro di me, convivono con me. E non sono nè esternabili, nè tantomeno condivisibili. Non sarebbe questo quadro... (complimenti per la scelta pertinente con il tuo discorso). E' bene precisare che il bianco o il nero non escludono assolutamente il grigio, ma talvolta esiste o il bianco o il nero. p.s.: perdonami una digressione: perchè nelle risposte ripeti spesso - sempre con una base culturale e di studio adeguata - ? Risuona come un monito...
  3. perchè coinvolgere sentimenti tanto devastanti (amore e odio) quando sarebbe auspicabile una semplice e critica presa di coscienza ? Perchè il fatto di coinvolgere sentimenti come l'amore e l'odio così... "devastanti"(?), rientra in quell'universale concetto dicotomico della natura stessa come il il bianco e il nero, l'estate e l'inverno, ecc. e non credo che tendere verso l'estremizzazione sia peggiorativo rispetto a chi preferisce l'indifferenza, il grigio, l'autunno... Giovanni
  4. Dipenderà sicuramente anche dalla registrazione. Non so a quali cd tu ti riferisca in particolare. In uno è amplificato, per cui puoi immaginare la resa finale. Se ti riferisci, in generale, alla timbrica secca, posso dirti che anche il grande Alirio Diaz aveva questo suono secco e cristallino. Credo che dipenda da tanti fattori: non escluderei anche la conformazione fisica della mano destra con dita affusolate. Ti ripeto: dal vivo ho sentito dei suoni bellissimi e dolcissimi, dipende... Giovanni
  5. Intanto ti invito, se vuoi, ad ascoltare una mia esecuzione di un suo brano famoso nella sezione mp3. Io lo conosco personalmente: come chitarrista è eccezionale, caratterizzato da una spiccata personalità. Quando si mette a suonare, se il brano lo richiede, ammorbidisce il suono; se vuole strapparlo/esasperarlo lo fa senza pensarci due volte. Risultato? Una tavolozza timbrica a 360% e una dinamica che va dal ppp al fff. Maurizio non ha vie di mezzo: o si ama o si odia, ma credo siano in pochi ad odiarlo... Giovanni
  6. stamattina ho sentito yamashita in duo con un chitarrista acustico suonare Vivaldi!!! dovrebbe essere Larry Coryell Giovanni
  7. Ogni sacerdote fa a modo suo... non ho visto batter ciglio all'esecuzione della Sinfonia "La casa del diavolo" di Boccherini. Giovanni
  8. Forse sono controcorrente, il duo funziona abbastanza bene a condizione che il pianista non "pesti" sui tasti e la sala abbia una buona acustica e non sia grandissima. Concomitanze non certo rare da trovare. Non è assolutamente fondamentale l'amplificazione, ovviamente dando per scontato che il chitarrista abbia un suono potente. Il giusto equilibrio e l'impasto timbrico necessari, si raggiungono dopo tanta esperienza, non certo al primo incontro. Giovanni
  9. Ciao Gippo. Giovanni
  10. Ciao e benvenuta, Klira. Giovanni
  11. Scontro fra titani... Mi trovo d'accordo con Giulio: in media stat virtus. L'importante è, però, la coerenza con se stessi miscelata alla volontà dell'autore; connubio imprescindibile. Permettetemi una digressione, ma forse neanche tanto. Mi viene in mente una considerazione sull'Adagio del Concierto de Aranjuez. La principale cellula tematica, affidata prima al corno inglese e successivamente alla chitarra, ritmicamente scritta con due biscrome ed una croma col punto, da quanti interpreti è pedissequamente eseguita così? Si tende in maniera "naturale" a dilatarla per rendere questa melodia più struggente, malinconica, sofferente, quasi fosse scontato, insita nell'interpretazione medesima; eppure Rodrigo stesso, nonostante in partitura indichi "cantabile", che io ricordi, in un video con Pepe Romero la eseguiva al pianoforte così come l'aveva scritta, ribaltandone il concetto. Ritornando al topic, chi aveva ragione, Toscanini o Ravel? Tutti e due e nessuno dei due. Giovanni
  12. Benvenuta Alessia
  13. Non sei l'unico... analogo "record", ma in un paese della mia regione. Alla fine erano in 5, organizzatore compreso. Scusate la digressione. Benvenuta Polly
  14. Si spegne uno dei più grandi musicisti del nostro tempo. Giovanni
  15. Considerate le tue richieste io ti proporrei "Cuatro piezas para dos" nei tempi Moderato, Lento, Tango e Vivo, ed. Doblinger, di Schwertberger (autore del 900). A mio parere vai sul sicuro perchè sono brevi, d'effetto, per cui di sicura presa, e non particolarmente difficili; vedrai che non vi pentirete. Ciao Giovanni
  16. Ringrazio tutti di cuore. Giovanni
  17. Ciao a tutti, sono un chitarrista, docente titolare di strumento musicale nelle scuole secondarie di primo grado, concertista e compositore. Spero di trovare una buona accoglienza e di poter dialogare su tematiche riguardanti il nostro meraviglioso strumento. Ho già notato qualche nome "familiare" e spero se ne possano aggiungere altri. A presto Giovanni Doria
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.