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Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
A me invece sono invece chiarissimi. Ma non c'è nulla di nuovo. Dunque, un momento fa ha sostenuto che la solida preparazione tecnico musicale abbatte MOLTISSIMI problemi e di conseguenza anche l'ansia. Le chiedo: quali sono, allora, i restanti problemi che le hanno impedito di scrivere "TUTTI" anziché "MOLTISSIMI"? Niente. A lei è tutto chiarissimo (un attimo fa si diceva pienissimo di domande, ma non divaghiamo) eppure a questa domanda non risponde. Riconosce in prima persona autocitando le sue performance che esistono situazioni che determinano una maggiore o minore lucidità. Nonostante ciò contraddice quello che io affermo (che è la stessa cosa!). Ottimo. È stato un dialogo molto costruttivo. Ora vado a farmi un bel risotto e poi, per darle ragione, mi cimenterò per un'intera giornata su Frank Martin. Quei quattro pezzi non sono così difficili, ma vorrai mica che un improvvisa tremarella mi colga sul più bello? Questa discussione mi insegnato quanto sia importante studiare tanto e bene (sa, prima non lo sapevo). La ringrazio del suo apporto. Buon lavoro. Luca. -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Colui che ha ansia e tremori non è colui sicuro al 99,99999% ma colui che ingigantisce il problema (esattamente come ho scritto, quindi lo rilegga se non è chiaro). E i motivi per cui si ingigantisce sono ancora ahimé oscuri a questo topic. Edit: mi autocito per sicurezza -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
No. Io stesso, talvolta e a seconda delle circostanze mi sento più o meno in forma. Ho detto, invece, che attraverso uno studio serio e metodico moltissimi di questi problemi vengono risolti. Infatti "moltissimi" non è "tutti". E questo lei lo sapeva anche prima. Ecco, si ricreda. Ha evidentemente frainteso. Non avevo dubbi. -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Quello da te descritto non è il caso che io intendo. La tremenda sicurezza penso non ce l'abbia nessuno. La tremenda sicurezza penso nasca nel momento in cui pensi che "meglio di così non puoi fare" unito a una profonda superbia... e allora in quel momento sei musicalmente al capolinea. Puoi appendere lo strumento al chiodo. Se sai di poter fare ancora meglio allora sarai sicuro all 99.99999%, ma non al 100%. Ci tengo a esplicarlo in maniera matematica perché penso renda l'idea. Qull'infinitesimale percentuale di rischio sarà avvertita (ma, perché no, anche dominata). Il carattere umano può però portare a ingrossare quella micropercentuale e, come nel caso del ragazzo tremante di inizio topic, a ingigantirla, rendendo impossibile il controllo. L'essere umano penso sia di per se insicuro... e come non esserlo con l'infinità di domande senza risposta che ci accompagnano dalla nascita alla morte? Un musicista sicuro al 100% semplicemente... non è umano, al limite "crede" di esserlo. E sfido (che brutta parola) chiunque e sostenere il contrario. E non si parla neppure di terrore. Solo di disagio. Di un improvviso abbassamento della propria fiducia e delle proprie prestazioni (in relazione al nostro massimo attuale) per cause A VOLTE sotterrate sotto anni di vita vissuta fatti di avvenimenti, incontri con persone, esperienze varie che forgiano l'animo umano con infinite sfaccettature tanto quanto un'ora di rasgueadi possa forgiare i nostri muscoli estensori. Oppure perché chiaramente non si è studiato nella maniera corretta o "abbastanza". -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Bene. Il messaggio fondante dei suoi discorsi è quindi (mi corregga se non ho capito) che se alla base di un'interpretazione pubblica c'è una solida e consapevole preparazione musicale e tecnica, l'ansia e i suoi sintomi sono inconcepibili. Io invece non penso che questi siano gli unici elementi che possano far/non far scaturire ansie. Penso che le variabili che possono far scaturire ansie in un individuo siano così innumerevoli e soggettive, che ridurle al "ha studiato/non ha studiato" sia riduttivo. E, come mi ha chiesto, le dico perché la sua opinione mi ha spaventato: perché penso (opinione personale, sottolineo) che un didatta debba vedere i propri allievi innanzi tutto come persone. Persone che non vivono di sola musica, che vivono nel mondo reale, nel mondo di oggi, in un contesto (sociale, culturale, ambientale ecc.), in una famiglia, in un sistema di valori (giusti o sbagliati che siano) e la cui quiete possa essere turbata da infinite variabili che di certo non si riducono all'aver studiato in maniera corretta o no. Specie poi se sono adolescenti (un adulto si presuppone abbia maggior controllo delle sue reazioni o, quantomento, ci prova). Penso che approciandosi ai propri allievi non solo come se fossero semplici "esseri studianti", ma come esseri umani, ci si potrebbe rendere conto che la loro insicurezza potrebbe non dipendere necessariamente dal tipo di studio, ma da aspetti nascosti nell'individuo che possono emergere solo con un rapporto più profondo. Penso che etichettare con "studia/non studia" sia estremamente superficiale. -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Vorrei ricordare che il soggetto della questione era un diplomando. Si presuppone quindi che la preparazione (tecnica e musicale, si intende) già ci fosse. Si presuppone che in una situazione per lui tranquilla non ci fossero problemi. In pratica che non avesse impedimenti meccanici, ma solo psicologici. Quindi, visto che invece Lei non si infervora mai, potrebbe suggerirmi come trattare un musicista che ha il solo problema di essere troppo emotivo (in senso negativo)? Dalla sicurezza con cui scrive pare che abbia le risposte allora penso sia saggio da parte sua condividerle. Lei consiglierebbe ad un bravo musicista di rimanersene a casa solo perché ha la pecca di non sapersi controllare in pubblico? Mentra magari privilegerebbe colui che ha semplicemente nervi d'acciaio e null'altro? Non lo so, sto chiedendo. Lei è anche un didatta: come pensa di aiutare una persona che ha i problemi ormai arcidescritti? Secondo lei non esiste un modo concreto per superarli che non sia sedersi e aspettare (come da lei affermato nel suo esordio)? Aspettare cosa? la visione di padre pio? non mi pare che lei fosse credente e neppure io lo sono, quindi a lei la risposta. Io a darne una un po' più articolata ci ho provato. Non va bene? Allora ci provi lei. Dia il suo contributo. Non glielo chiedo con spocchia, sono realmente interessato alla risposta, davvero. E, se non intende alimentare battibecchi, potrebbe anche evitarsi affermazioni del tipo "ah, quello che fa affermazioni perentorie sono io ma guarda lì: le fai pure tu". Spesso (non in questo caso) sono d'accordo con le sue argomentazioni. Ma il "modo di proporsi", talvolta, non è dei più morbidi. Alchè arriva la solita giustificazione in cui Lei si erge in veste di paladino di "quelli che dicono le cose come le pensano". Ottimo, condivido. Ma allora non si senta subito piccato se qualcuno le fa notare che si possono dire (scrivere) le stesse cose anche con toni meno perentori/assolutistici. Ma lasciamo perdere tutto questo. Attendo davvero la risposta al quesito posto in alto. Perché penso sia utile a qualsiasi didatta, presente e futuro. Grazie -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
ok. Ma direi piuttosto La filosofia, in senso lato, può essere molto utile nel riportare i musicisti a una percezione non distorta della propria realtà. Ergo una concezione non distorta di se stessi. Ergo in primis accettarsi per come si è e poi tentare di cambiarsi (possibilmente in meglio). Me lo disse Lei a lezione che per essere musicisti intelligenti è presupposto fondamentale "essere se stessi". Ma penso che sia ancora più pre-supposto che si debba prima "capire" se stessi! o no? Penso che di realtà ne esista una per ogni paio di occhi, a questo mondo, con un'infinità di sfumature che connotano ciascuna di esse (sfumature evidenti ma anche impercettibili). Ho risposto un po' di fretta onestamente. Comunque, per rimanere IT, non penso che per superare le proprie difficoltà a suonare di fronte a chicchesia ci si debba rintanare in un buco in ritiro meditativo e aspettare una qualche illuminazione. Perché si finisce solo con l' "immaginare" la situazione potenzialmente stressante e in genere ce la si immagina nella maniera sbagliata. Penso che si debba provare, sbagliare, migliorare e se necessario sbagliare di nuovo. Finchè non si capisce. Non penso che sia un problema da risolvere solo intellettualmente comodamente seduti sul sofà di casa. Specie per chi è alle prime esperienze. -
Doping per musicisti
Luca P ha risposto a Giorgio Signorile nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Il fatto che Lei non riesca a comprendere, Maestro, non vuol dire necessariamente che il pensiero partorito da una mente che non sia la sua sia automaticamente una stupidità inconcepibile dall'umanità intera... Come può, Lei, emettere questo genere di giudizi inequivocabili senza neppure conoscere un individuo, il suo background sociale, culturale, familiare, senza sapere il suo carattere, il suo percorso di vita e chi ne ha ne metta? senza considerare, insomma, "la persona"? Questo mi spaventa... E se invece si imparasse a suonare in pubblico solo facendolo e rifacendolo? come qualsiasi altra cosa d'altronde... Provi a immedesimarsi (se non Le costa troppa fatica) nel giovane alle primissime esperienze in pubblico che legge questa sua frase... cosa dovrebbe fare? sentirsi un alieno e "mettersi ad aspettare i tempi per farlo"? Eccolo che tenta di aggiustarsi... Niente da fare. Personalmente penso invece che la musica sia curativa, parlando di "sensibilità emotiva". E aggiungo: penso che l'agitazione possa essere generata da innumerevoli cause talmente diverse e talvolta incredibili che persino la stessa vittima non riesce a individuarle. Queste cause non solo si riflettono nella musica ma anche nella vita quotidiana. La musica può essere un ottimo mezzo per riflettere su questi aspetti e migliorarsi. Penso che nessuno abbia il diritto di consigliare di NON esibirsi in pubblico. Per nessun motivo. Anzi, penso sia più intelligente incoraggiare. Incoraggiare ad assumere l'esibizione a piccole dosi, gradualmente, finché il classico e atavico "istinto di fuga" (che in situazioni come queste non ha motivo di esistere, specie se si ha qualcosa da dire "musicalmente") sparirà da solo. Ciò che incrementa la sensazione di paura è il non prevedere le reazioni del proprio corpo in una situazione di stress (reazioni biologiche del tutto normali). Nel momento in cui si conoscono non fanno più così paura. E non facendo paura spariscono poco a poco. Penso che la tensione si vinca così: studio della musica (e dello strumento) e studio di se stessi, in parti uguali. Penso che uno sbilanciamento verso l'uno o verso l'altro possa generare o una classica "macchinetta" o un filosofo. Nessuno dei due però "fa musica" Alla fine l'obbiettivo è avere consapevolezza di se stessi e consapevolezza della musica. E ciò si ottiene anche con esecuzioni tremolanti. Aiutano a conoscere se stessi. Questa è una sintesi di ciò che penso. In ultima analisi mi permetto di aggiungere, Maestro, che qui nessuno mette in discussione le sue attività musicali, ma per quanto riguarda l'aspetto umano (stando a quello che traspare di Lei dal forum e quindi da un mezzo virtuale, prendendo quindi le dovute precauzioni, sia io che scrivo, sie Lei che legge) mi sento di affermare, non l'abbia a male, che un po' di umiltà e senso di immedesimazione, talvolta, potrebbero esserle utili. -
Suite 997
Luca P ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
oserei dire che la Damman che ha in mano lo aiuti non poco in questo arduo compito, però. -
Suite 997
Luca P ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
di solito, negli altri forum, un post che non apporta nessuna idea è bollato genericamente come spam. un po' come quello che ho appena scritto adesso EDIT: giusto, secondo wikipedia il termine esatto è FLOOD. ne so una in più ora. -
Suite 997
Luca P ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
vero. ma secondo me è vero anche che questo brano, se suonato in tonalità originale, "suona" davvero come musica di Bach. in la minore lo sento automaticamente insipido. D'altro canto, se Bach ha scelto una tonalità piuttosto che un'altra avrà avuto i suoi motivi. Certo, così come ci saranno motivi altrettanto validi se Bach l'ha scritta per un altro strumento. Dettaglio non trascurabile. Mi perdoni Luca, ma io lo sento insipido nello stesso momento in cui la si porta sulle sei corde, La minore o meno. concordo anche su questo, ma direi che sono due discorsi diversi! personalmente, detesto le trascrizioni e le suono solo per obbligo, però penso sia innegabile che alcuni brani siano ascoltabili anche sulla chitarra nonostante lo strumento abbia tutti i limiti del caso o, più verosimilmente, abbia un linguaggio diverso che poco centra con quello barocco. Ad ogni modo e a titolo di esempio, la famosa ciaccona mi piace tanto sul violino quanto sulla chitarra perchè a mio gusto il linguaggio di entrambi gli strumenti (benchè profondamente diverso) si sposa col brano, mentre mi fa ribrezzo sul pianoforte (a dir la verità tutto Bach mi aggrada poco sul piano ma è un gusto personale). Quello che intendo dire è che secondo me Bach sulla chitarra "ci può anche stare" ma nel momento in cui si cambia la tonalità, il brano perde il potere di comunicare all' "anima" dell'ascoltatore (dico "anima" solo per semplificare: non sono credente ) È una considerazione molto personale e non so neppure se riesco a spiegarla bene... che ne sò... è come guardare la Monna Lisa attraverso un vetro verde... è snaturata. Nel momento in cui la si guarda con i suoi colori originali è tutta un'altra cosa. In merito al tipo di strumento utilizzato, invece, potrebbe essere come dir di vedere lo stesso quadro sotto due tipi di luce differenti Bah, non s'è capito niente di quello che ho scritto. pace messaggi come questo non sono spam? -
Suite 997
Luca P ha risposto a Emanuele Monti nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
vero. ma secondo me è vero anche che questo brano, se suonato in tonalità originale, "suona" davvero come musica di Bach. in la minore lo sento automaticamente insipido. D'altro canto, se Bach ha scelto una tonalità piuttosto che un'altra avrà avuto i suoi motivi. -
La sarabanda della 995 è uno dei brani di J.S. Bach che in assoluto ha meno senso suonare su una chitarra classica. Al limite su una chitarra a 10 corde...
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I miei video didattici per Chitarra su You Tube
Luca P ha risposto a paoloemidioangelini nella discussione Rigorosamente Off-Topic
ma anche no Cioè? Cioè non mi sembrano video che possano centrare molto in un forum di chitarra classica, per non parlare del video della "corretta" posizione... no? -
I miei video didattici per Chitarra su You Tube
Luca P ha risposto a paoloemidioangelini nella discussione Rigorosamente Off-Topic
ma anche no -
Mano sinistra note dolenti
Luca P ha risposto a legnanipugliese nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
perdonami per la risposta impertinente ed inutile ma... io ti consiglierei solo di usare il buon senso prima di fracassarti una mano... -
Paganini concerto re maggiore: alla faccia
una discussione ha risposto a Luca P in Rigorosamente Off-Topic
non può essere umano! deve essere per forza un cartone della Pixar!!! -
Joan Manén: "por y para" Andrés Segovia
Luca P ha risposto a Luca P nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
giust'appunto. era per via di questo particolare "para" che m'era venuto lo scrupolo di chiedere pareri. -
Joan Manén: "por y para" Andrés Segovia
Luca P ha risposto a Luca P nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
questo era chiaro. ma il "para" in spagnolo dovrebbe avere un significato ben specifico, diverso da "por". -
Joan Manén: "por y para" Andrés Segovia
Luca P ha pubblicato una discussione in Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Questa insolita dedica che si trova sulla Fantasia Sonata che cosa deve rappresentare per l'interprete moderno? in che maniera deve esso tenerne conto per quanto riguarda l'interpretazione? fu solo un'eccentricità del compositore o una precisa indicazione? grazie per tutte le risposte -
info Composizioni semplici di Giulio Regondi
Luca P ha risposto a Luciana nella discussione Altre discussioni sul repertorio
ovviamente non è quello che ho scritto. dato che il tuo "no" era ovviamente la risposta più ovvia e che avrebbe dato qualsiasi chitarrista, mi dispiaceva per chi ha posto la domanda iniziale dato che mi sembrava volenteroso. gli studi almeno possono essere affrontati (anche) come opera puramente didattica. -
Cerco spartito Prelude in D di J. S. Bach: BWV 1007
Luca P ha risposto a army nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Duarte ad esempio ne ha fatta una. comunque su emule gira un simpatico file chiamato... COF COF COFguitar scores.pdf COFCOFCOFCOF zeppo di spartiti anche se non tutti di qualità COFCOFCOF!!! dicevi? -
Duarte Costa in un video storico
Luca P ha risposto a Cristiano Porqueddu nella discussione Interpretazioni
onestamente mi pare che il polso (dico "pare" perchè è semicoperto dalla manica) sia un po' sflesso verso l'alto, cosa che comporta un notevole sforzo al pari del piegarlo verso il basso e forse anche di più. in questo caso specifico il risultato mi sembra che comporti in questa persona una rigidità notevole (mi sembra duro come un bastone) oltre che portare l'indice a interferire con l'articolazione del pollice, il quale ha spesso un'articolazione minima. mi dà l'impressione che sia un'impostazione più istintiva che altro. che ne pensi? luca -
Carta abrasiva per unghie
Luca P ha risposto a Salvo nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
tornando alla carta vetro non penso sia molto utile la 2000 o 3000 (che peraltro si disintrega all'istante). personalmente prendo della normalissima 500 e poi la ripiego verso l'interno sfregando insieme i lati abrasivi. di fatto lo stesso pezzetto di carta vetro diventa multiuso: la parte sana serve a sgrossare e quella "preparata" serve alla rifinitura. ma di fatto sono sufficientemente convinto che la forma perfetta dell'unghia, così, non è ancora raggiunta. allora suono un po' la sesta o quinta corda (le più spesse e zigrinate) articolando robustamente e col tocco volante. l'unghia si conforma così in maniera naturale alla corda e svincola ancora meglio. in questa materia però è tutto talmente soggettivo... -
info Composizioni semplici di Giulio Regondi
Luca P ha risposto a Luciana nella discussione Altre discussioni sul repertorio
magari gli studi: alcuni tra l'altro molto utili per sviluppare la tecnica a 3 dita e comunque preparatori per eseguire poi i suoi pezzi più blasonati. Dipende in ogni caso dalla preparazione che uno ha tecnicamente e musicalmente ma nessuno vieta di prenderli mooolto lenti e utilizzarli solo a fine didattico (inizialmente). ciao