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Lulù

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  1. Già mi avete dato ottimi spunti per riflettere.Allora:x Cabolous:La mano non è quella di un concertista,ma non va male,anzi...Non credo che studiare con corde con cui fai più fatica,adattandotici,sia un buon studio,ma la vedo di più come una penitenza. x Cla: Concordo perfettamente. Così con Bonaguri. Credo che la chitarra preferisca corde tensione normale. La chitarra ha di suo un suono molto bello,caldo e ben definito,e come potenza di suono non scherza.Me ne sono resa conto le prime volte che la usavo...passare da una Yamaha 3A alla Giussani(di mio padre) è un bel salto di qualità sonora.Ne sono entusiasta.Con le corde a tensione normale il suono è più morbido,rotondo,l'intenzione del suono si sente molto bene(anche le indecisioni e gli errori ). Con quelle hard suona più forte,ma preferisco il suono delle tensioni normali.Se,quando studio,devo mettere la mia attenzione sulla forza non la metto su altre cose.Non ne vale la pena. Penso che sia meglio migliorare quei piccoli,ma fastidiosi difetti d'impostazione della sinistra per evitare che la corda,vibrando,mi vada a toccare le dita.Non mi interessa poi tanto il volume del suono,che c'è già di suo,peraltro,ma la qualità del suono ,che con le tensioni normali è più morbido,tenero,perchè no,ha una dolcezza diversa. Verissimo il discorso che la chitarra preferisce ,diciamo,rende meglio,con una certa accordatura. In do# min,ad esempio,rende molto di più,sembrano due chitarre. Ringrazio tutti
  2. Tensione normale o forte? Sicuramente una scelta personale.Lo so bene. Ma il mio problema è questo:faccio 3 mesi con corde a tensione normale,mi piacciono,trovo che riesco ad esprimermi meglio,non sono così faticose eccetera. A volte però noto che ,specialmente i bassi,vibrano con grande ampiezza ed arrivano a toccarmi l'unghia del dito posizionato sulla corda sottostante,producendo quel friggimento che mi irrita i nervi come il rumore del gesso che stride sulla lavagna.Forse non avrò un'impostazione perfettissima,ma con le corde a tensione hard questo non succede. Altre volte noto che tendono a scivolare,a scappare sotto le dita.Con le hard tension non mi succede. Poi monto le hard tension. E' un altro modo di suonare. La destra deve dare più forza,i legati devo praticamente ri studiarli. Non so che direzione prendere. Ha un bel dire mio padre quando sentenzia " usa quelle con cui ti trovi meglio".Inoltre ci sono corde hard che sono veramente hard,altre meno. Non oso pensare le extra hard. D'altro canto non oso pensare le low tension. Vorrei prendere una direzione,e che sia quella definitiva. Qualsiasi consiglio,parere o delucidazione è veramente gradito. Grazie.
  3. Non intervengo da tempo,perchè mi sento inadeguata e sottodimensionata nei confronti della quasi totalità delle persone che scrivono. Ma qui la mia la vorrei dire. Se non va bene buttatela via. Io credo che la chitarra classica,intesa coe strumento abbia un sacco di possibiltà ancora inespresse. Noto che,partendo da Dralig che pubblica un libro sulla chitarra si va a tirare in ballo,sempre e comunque la storia della chitarra classica. Mi sembra come andare in chiesa,questo alone di sacralità che circonda Segovia,ad esempio...Per quel che ne so,in proposito condivido in pieno quello che dice Alfredo Franco. Segovia ha intuito e fatto la cosa giusta al momento giusto.Stop. E' giusto sapere da dove si viene e conoscere la storia della chitarra,è anche interessantissima la cosa,però ritengo che non bisogna cullarsi in questa (scusate il termine) reverie. La chitarra va avanti,bisogna guardare avanti.Conoscere il passato,sì,ma a che scopo se non quello di proiettarsi nel futuro? Ad esempio: il mondo è cambiato da prima di Segovia a lui,poi ancora è cambiato,e oggi cambia con una velocità esagerata,. La chitarra non può rimanere ancorata al passato. Lo può mantenere testimoniandolo con il repertorio,ma non può finire così. La musica è un po' l'espressione della propria epoca,o meglio ne fa parte. Non vorrei che il passato della chitarra e del suo repertorio(cose conosciute) prendessero un'importanza tale da impedire di guardare al futuro(cose sconosciute). E' facile(per modo di dire) parlare del passato e analizzarlo,criticarlo o esaltarlo. Più difficile è parlare del divenire perchè chi prova ad andare avanti,a ricercare,inevitabilmente può anche sbagliare strada,si corre il rischio di esporsi a critiche(si può scrivere sputtanarsi?). Ci vuole coraggio e consapevolezza. Quando mio padre mi ha dato gli studi di virtuosità e trascendenza di Gilardino,due anni fa, ho fatto il n° 1 (eh,si comincia dal primo di solito,no?). Il capriccio sopra la lontananza. Poi il tre e il quattro(il 2 no,non mi piaceva l'atmosfera,ma è una questione personale)ed altri. Io non sono nessuno,ma ho capito che,nonostante siano studi,c'è dentro qualcosa in più ,come dire,di più avanti nel tempo rispetto agli studi canonici che fanno parte dell'educazione e del repertorio di un chitarrista (Carulli Sor Giuliani eccetera eccetera). Logicamente questi ultimi hanno una collocazione storica diversa,mantenendo comunque inalterato il loro fascino. Fascino che però ha il sapore di un epoca che NON E' PIU'. Questi studi , mi hanno fatto capire che bisogna guardare avanti.Il n° 10,se non erro,non vado a controllare) Ophelie ,ad esempio: mettiamolo di fianco ad uno studio di Sor e confrontiamolo,tenendo pur conto dei diversi momenti storici in cui sono stati concepiti.E' come confrontare una vecchia carrozza con una nuova BMW. Certo, Il fascino di Sor rimane, ma,con tutto il rispetto preferisco Ophelie,mi appartiene di più. Ieri l'altro sera sonoandata a sentire un quartetto di chitarre (exacorde) con la mezzo soprano Chiuri(Che brava!). Titolo del programma "Verde que te quiero verde". Chiaramente repertorio spagnolo inizio secolo SCORSO(Tarrega,De falla.....) Mi sono ascoltata 11 o 12 tonadillas di Granados. Io sono lì,e ascolto tutto,ma alla fine ,credete,al di là di apprezzare la bravura chitarristica del quartetto e la naturalezza del canto della Chiuri,mi sono rotta le scatole...E non ditemi che è perchè non so apprezzare... E' perchè,oggi come oggi anche la chitarra deve saper cambiarsi il vestito.Non buttiamo via nulla,il vestito vecchio lo teniamo,con cura,ma proviamone uno nuovo.... Volevo dire un sacco di cose,e forse ho fatto un pò di confusione,ma il concetto base di questo mio intervento credo,e spero,di averlo manifestato Un ciaoooo a tutti
  4. Non sono la più adatta a dare consigli,perchè ne ho bisogno però qui mi sento di dartelo..Stai attento a come suona! L'unica verifica tecnnica che conosco è di portarti l'accordatore e provare ,ad es mi basso,a vuoto,fa,fa# sol,# la e tutte le altre fino in fondo all'ottava alta.Che non siano tutti i semitoni intonati c'è in tutte le chitarre,ma deve essere in termini accettabili.Comunque se la chitarra è sana,intonata,ti piace il suono ... Ne hai trovata una che ti ha colpito?
  5. Capisco perfettamente. Credo sia dovuto al fatto che nel momento stesso in cu ti concentri sul dove e come mettere le dita,la musica ,con tutto quello che ne fa parte,se ne vola via e ti abbandona. Di solito quando studio mi concentro,almeno,cerco di concentrarmi,su un problema solo.ad esempio,certe sonorità in certi punti.il resto la lascio andare in..diciamo automatico? è mica una bella parola,ma più o meno quello che succede è quello. Chiaro che se prima non hai insegnato alle mani dove andare ..........hai voglia ad andare in automatico. Forse sta lì un segreto.insegnare alle mani tutto talmente bene che possano fare da sole,e a quel punto riuscire a lasciarsi andare. Ce l'ho sempre come desiderio,come un miraggio una situazione così .Forse è l'obiettivo a cui tendo. Perchè se riesci a lasciarti andare con la testa nella musica e con le mani sulle corde.....vuol dire che seiMOLTO bravo.
  6. Ho appena finito di studiare. Ho capito una cosa importante. Questa deoncentrazione,chiamiamola così,ho capito che mi viene quando ci sono dei passaggi molto belli,dei momenti altissimi,ed io che sono, anche se non sembra, una streghetta,ho capito: mi frena la voglia di riascoltarmeli,mi fermerei e me li risuonerei proprio solo per il piacere di riascoltarmeli. C'è questo pensiero inconscio che si insinua nella testa e mi dice sottovoce,ma che t'importa fattelo ancora cento volte..... E l'altra voce che dice va avanti,va avanti... Qua nei dintornil ,uno psicologo c'è? Scherzo ,ovviamente. poi sono certa che la cosa se ne andrà col tempo,ma a volte,nell'esperienza(dico artistica?) come nella vita ci sono i mpmenti travagliati
  7. ciao! andare in oca intendo proprio venire quasi rapita ed essere molto dentro al brano,non che mi fermi,ma è sufficiente per portarmi con la testa da un'altra parte .Allora in una frazione di secondo mi capita di sentirmi risvegliare,c'è quel brevissimo momento in cui trasali perchè devi ritrovare i punti di riferimento. Deconcentrazione. Come dici tu,per fortuna ,le mani vanno da sole .A volte mi rendo conto che quando studi ,senza volerlo tu studi col cervello,ma anche le mani studiano e spesso la sanno anche più lunga. ma se ci sei sia col cervello che con le mai è meglio... Per adesso cerco di aggirare la deconcentrazione portando l'attenzione al massimo sulla mano sinistra.. Ciaoo
  8. Grazie Cristiano ,sei sempre preciso e puntuale...non per niente suoni bene! E poi ringrazio anche Fernando che,non so se volesse fare una battuta, ma comunque non ha detto una cosa così...fuori. Con i tappi nelle orecchie(in magazzino mio padre ne avrà 2 o 3cento)quelli di spugna ,senti lo stesso ma appena appena.Magari ti fanno da promemoria e ti ricordano che sei lì per studiare e non per ascoltare. Ma alzarsi e non pensare a nulla in quel momento,come dice giustamente Cristiano,penso sia una bella dritta. la testa ,se vogliamo fare un paragone terra terra,è proprio come un magazzino: quando è pieno non ci sta più niente. ma è proprio che mi affascina il suono,mi perdo... Comunque ancora grazie ciaooo
  9. Mi sono accorta che da qualche tempo in qua quando studio mi lascio prendere tantissimo dalla musica,tanto da soffermarmi ad ascoltare il suono e andare in oca... Si può fare qualcosa,oltre a volerlo,per migliorare la concentrazione in questi casi? Quello che mi dicono è2devi rimanere più concentrata". Lo so anch'io,ma come fare ? Grazie
  10. Il fatto è, caro Piero, che un compositore - come, credo, uno scrittore o un pittore - non sa se è ispirato o no, quando si mette al lavoro: tutto quello che può fare è lavorare, e se c'era, nell'opera, ispirazione o meno, lo si constata solo alla fine. Tra l'altro, la persona meno indicata a constatarlo è proprio l'autore. La relazione tra le mozioni iniziali e il risultato finale non è lineare: un compositore può sentirsi toccato da emozione autentica e forte, e poi smarrirsi per strada, nello scrivere; oppure, all'opposto, può decidersi a scrivere un pezzo solo perché gli è stato richiesto di farlo, e non perché è ispirato, e alla fine, magari, i lettori e i critici constateranno che l'opera è ispiratissima. Chi lo sa? Cha dire.....toh, ti mando un bacione
  11. Al di là delle suse,non accettate perchè non hanno motivo di esistere,mi piacerebbe sapere cosa pensa dell'inizio della Bwv 1001.E cioè: io ci vedo e ci sento l'atmosfera tenebrista. fernando dice Gotica. quali sono i parametri per distinguere il GOTICO dal TEBRISMO? ad esempio,rimaniamo su OPHELIE:quando inizia il 3/4,andantino tranquillo con fraseggio flessibile,(ma che bello!!!!!!!) è tenebrista o gotica? dal mio piccolo un miliardo di complimenti perchè,con le sue indicazioni mette l'esecutore in una condizione in cui non può non capire cosa deve esprimere . Dovrebbero rendere obbligatoria la cosa. se ciaoo
  12. Nessuno - ch'io sappia - è stato così fatuo da presentare il tenebrismo come una vittoria. Semplicemente, si è fatto osservare come, con l'"Homenaje", Falla abbia introdotto nel linguaggio della chitarra qualcosa che, prima di lui, non c'era e che, nel Novecento, si è manifestato specificamente in forma di musica per chitarra - grazie ai compositori che hanno seguitato la linea tracciata dal maestro andaluso. Lei ritiene che questo fenomeno sia "normale"; altri invece l'hanno considerato rilevante e degno di attenzione e di studio al punto da dedicargli tesi di laurea. Io, di ciò che reputo ordinario e non meritevole d'attenzione, mi disinteresso totalmente, non ne parlo e non ne scrivo - meno che mai lo farei se ciò mi costasse, per giunta, fatica. Perché "deve adeguarsi"? C'è qualcuno o qualcosa che La obbliga a faticare per cose che non Le sembrano degne di nota? dralig Intanto per me me è già un onore poter dire quello che penso e avere persone come voi come termini di confronto.ho quasi 17 anni,vado a scuola con ragazzi della mai età,il linguaggio e la cultura(media) sono quel che sono.non ho le armi per poter arrivare a "sottilizzare sui termini,cerco di esprimermi come meglio posso.Collegare il tenebrismo ad una vittoria non l'avete detto voi,l'ho vista io come tale.ho cercato di dirlo al meglio,e cioè ,se la musica era considerata una cosa che aveva lo scopo di allietare,una frivolezza(cosa che a tutt'oggi è vista così dalla gran parte delle persone,a parte gli addetti ai lavori),il'arrivare ad avere l'autorità di poter manifestare anche cose non consone a quello che era il suo ruolo di allietare,la tristezza,la melancolia,e anche la parte oscura se non è una vittoria è sicuramente un bel traguardo,. Quando dicevo che il tenebrismo,in fondo è una cosa "normale",non volevo dire banale o ordinaria.Intendevo dire,e l'ho detto,e lo ripeto,intendo solo dire che se la musica manifesta le sensazioni e gli stati d'animo,le angosce e quant'altro,mi sembra una cosa logica che vada ad esplorare anche questo aspetto.C'è,esiste,e la musica esplora anche lì. A me sembra una cosa normale quest' affermazione.Forse normale mi è stato inteso come ordinario,di bassa lega,ma mica intendevo questo. Normale non voleva essere inteso come non meritevole di attenzione. C'è questo aspetto,ce ne sono altri, la musica bussa a tutte queste porte. Se bussa anche alla porta del tenebrismo mi sembra normale.C'è anche questa porta. Fatico a scrivere,come ho detto,perchè nella mia quotidianità come in quella di tutti quelli della mia età.il linguaggio è ben diverso. Ammesso che ci sia una comunicatività.E comunque non fatico per cose che non ritengo degne di nota,lo faccio proprio perchè mi piacciono e mi appassionano. se una delle cose che preferisco suonare è lo studio 10 OPHELIE,qualcosa vorrà pur dire... Quella mi sembra proprio tenebristissima. Certo,l'aspetto tenebroso è affascinante. Ci vogliono un sacco di quelità per riuscire a trasmetterlo senza ostentarlo. i miei più grandi e sinceri complimenti. ciaoo
  13. bene,ho pensato. Sono andata a letto e per addormentarmi ho pensato ,ho pensato... quando nel messaggio precedente dicevo che si può sembrare banali è perchè il pensiero immediato che è nato in me a proposito del tenebrismo è stato: se la musica è un interprete di situazioni,stati d'animo o altro ancora che difficilmente possono essere espressi a parole e con un linguaggio universale(Novembrina la capiscono allo stesso modo i piemontesi,i giapponesi e gli indiani,al dilà della cultura),allora non ci trovo nulla di così particolare nel tenebrismo. e' un aspetto dell'animo umano. quindi non capisco perchè dare risalto ad una cosa...normale. se poi,voi che siete acculturati,ci mettete di mezzo un percorso storico della musica,che all'inizio aveva solo uno scopo(servile) di...allietare ed è arrivata al tenebrismo con una specie di lotta di classe(Dralig...sei un mito)allora si enfatizza una vittoria. Pausa. faccio fatica a dire esattamente ,con i termini giusti,ciò che penso. non vorrei sembrare banale,ma torno al mio primo pensiero,e cioè che se la musica deve dire,trasmettere ,comunicare impressioni o stati d'animo o altro...beh,io non ci vedo proprio nulla di strano nè di eccezionale nel tenebrismo.Fa parte della natura,umana e non. ho paerlato a cena di questo argomento con mio padre. Lui dice che secondo lui anche Bach aveva scritto cose tenebriste,mi ha citato la BWV 1001.Lui dice che l'inizio,che è un adagio,potrebbe essere tranquillamente essere visto in quest'ottica. Me lo sono ascoltato(dal violino) e devo dire che non ha mica tutti i torti.... lo ripeto .io faccio fatica ad esprimermi come sto facendo,ma visto che sono io che devo adeguarmi...faccio fatica volentieri ciao e grazie a tutti
  14. Ho cliccato sul link e mi sono letta tutto,ho pure ascoltato tutto. Allora ,siccome sono intelligente ma non furba,ho capito che ho capito parecchio. Quindi è meglio che ,almeno per il momento, non dica nulla e rifletta su quei pensieri che mi sono venuti . Il mio punto di vista sulla questione sarebbe preso,visto anche da chi viene,per una sciocca banalità. Devo dire che sono avida di sapere e di approfondire tutto. A volte se si dice spontaneamente la prima impressione si fa brutta figura...se si dice la stessa cosa,chiarendosela meglio e quindi essendo più sicuri di sè -...beh,la cosa che dici ,anche se sostanzialmente è la stessa,cambia non di significato ma di carisma,di autorità. ciaoo
  15. che il substrato sia la malinconia,e anche l'atmosfera, è evidente. Andrò a vedere cosa significa "tenebrismo",ma così,a pelle,mi sembra esgerato. Io sento la malinconia,che di solito dovrebbe avere come sfondo la dolcezza,mentre nel tuo brano (questa è solo una mia sensazione) ci sento...un distacco. o un superamento,la descrivi ma sei già oltre.. tenebrismo mi porta,come associazione di idee alla mancanza di speranza..8per non parlare dei dark!) In Novembrina mi sembra malinconia + nostalgia. Io ci sento anche tanta dolcezza. ciaociao
  16. Bravo Alfredo,mi piace proprio. Bravo anche Cristiano. Certo,se ti applichi diventi bravo quasi come me! ciaoo
  17. adagio adagio mi sono andata a leggere un sacco di argomentii,anche di 4 -5 anni fa. Ne ho trovato uno penso addirittura del 2005,che parla dei set per chitarra classsica. Premetto che ho letto che Cristiano dice (rispondendo ad uno che orgogliasamente dice che la sua chitarra,con quella tal muta suona come un pianoforte): e qui avrei da dire tanto:dire che la chitarra suona come un pianoforte,mi sembra evidente che vuole essere solo un grosso complimento,nel senso che il piano è bello intonato,nota per nopta,corda per corda.Vai lì,premi un tasto e ti esce una nota bella ,giusta,pulita. noi chitarristi la nota ce la dobbiamo"fare".Il paragone è chiaro che vuol essere solo un complimento. La voglia di suonare più forte ,anche se credo sia inconscia,c'è. Credo derivi dal fatto che un volume maggiore del suono aiuti ,sia per chi suona che per chi ascolta,a sentire meglio,se è pulito. L'avevo accennato in che futuro per la classica? , il volume aiuta. Se no,perchè è un pregio di una chitarra il volume del suono?. Personalmente con la classica cerco di più l'equilibrio,ma il volume è importante. Lo so,non volete neanche pensarci,ma se faccio tre note con una classica hanno un senso,se le faccio su un'elettrica con sotto 1500 watt la stessa cosa,la stessa identica cosa,nessuno può negare che quelle tre note abbiano un impatto diverso. Ma lasciamo perdere questo esempio. Che il bel suono sia prima nella mente e poi nelle mani dell'interprete è una cosa su cui non ci piove. Però non sono d'accordo sul fatto che le corde abbiano una partecipazione minima. Facciamo un po' di più di minima? Poco,forse,ma un po' di più sì. E vengo ,scusate se mi sono persa per strada, a quello che mi preme. Di set di corde ce ne sono....un oceano.La sola hannabach fa più di 100 set diversi. Quello che a me farebbe piacere sapere con chiarezza è la differenza di tensione.Super low,normal extra iperhigh e mute miste. Si rischia di impiegare un sacco di tempo,provandone una o l' altra.Al di là della marca,che se andiamo a vedere le tabelle le hard di uno corrispondono alle normal di un altro, ho visto che quelle hard tension suonano più forte,ma il suono dura meno,la corda vibra per un tempo minore,o forse vibra tanto e forte subito,ma tende a spegnersi prima. Essendo più rigide ti scivolano meno delle altre da sotto le dita.Sono meno lavorabili . Domanda: Da cosa dipende la scelta tra un set a tensione normale e uno alta? Dalla chitarra? Dal brano che si sta studiando? dal gusto personale ? Ne ho provate tante,e ci sto attenta.Una volta montate me le tengo per 20 giorni circa.A volte certe le butterei via,poi nel periodo in cui le uso mi ci adatto,anche se non fanno per me. Mi piacciono molto quelle che attualmente sono le mie preferite Pirazzi studio classic (bronze) HT. Anche loro non durano tantissimo,ma credo che quando hai suonato per un mese,al massimo,con le stesse corde,se le cambi fai solo un affare. Ciaooo!
  18. ho letto per caso questo argomento,solo ora. Ma mi e vi chiedo:nessuno ha mai sentito parlare dei bassi polish?
  19. Ho voluto dire che in quel momento hai perfettamente capito il brano in toto,come se l'avessi scritto tu.Ti appartiene,ti viene tutto naturale . Per quantyo riguarda la tele hai ragione in pieno.La guardo pochissimo,ma una cosa che si nota subito è che non azzeccano neanche un congiuntivo Io credevo che era così.... Se fossero conceristi,figuriamoci come ti ridurrebbero un brano...!!! Ciao.
  20. Oppure è parte della musica che sta interpretando. Credo che il nodo cruciale dell'essere interprete sia quello di saper restare all'interno di ciò che si sta suonando, esser lì con il pensiero musicale. A quel punto la paura di sbagliare non può più esistere, in quanto facente parte di un altro universo sensoriale che non riguarda l'esecuzione. In fondo si tratta di qualcosa di molto semplice...certo non lo sono altrettanto, a volte, le modalità con cui arrivarci. Sono comunque convinto che l'interprete sia una persona che vuole dire la sua e lo fa rischiando in sicurezza. Parrebbe un ossimoro ma non lo è...forse è proprio la consapevolezza del rischio che attraverso l'esecuzione si tramuta nella capacità di lasciare tutto il resto del mondo al di fuori. salve mr Alfredo! Ti do del tu,se non va bene,correggetemi. La volta scorsa ho risposto forse in modo non adeguato perchè ho chiesto x Alfredo Franco: sei sempre così..snob? Non era un'offesa ,ma era la mia impressione dal mio punto di vista. Sincera e spontanea. Ossimoro (mi brucia ma lo ammetto) sono andata a leggere sul vocabolario per capire che in pratica è una contraddizione di termini. Forse per chi è colto la cosa è scontata,ma per me neanche un po. Quando una persona parla,lo scopo del suo parlare dovrebbe essere "spiegarsi".Se il mio medico parla a mia nonna con termini tecnici e qualche parola in inglese ogni tanto,scusate,ma succede davvero,beh a me viene da chiedermi come mai,lui,chè ha un livello culturale diverso(mia nonna ha fatto laterza elementare e se ne vanta) non capisce che alla persona che ha davanti dovrebbe parlare con parole e ragionamenti semplici. Ma veniamo a noi,mr Alfredo. Quello che ho riportato di tuo è bellissimo.Ho c apito anche le sfumature . L'ho capito perchè quella descritta è una situazione che mi capita. Restare all'interno della musica o essere consapevole di essere tu la musica. E quando mi capita rischio in sicurezza,come dici tu. verifichiamo: dopo una corona ,magari lunghetta realizzo che se vado al tempo canonico di studio e riparto così non va bene,in un istante faccio mio tutto il senso della parte seguente,forte del fatto che la conosco benissimo,e la prendo con velocità diversa,suono diverso,magari mi accento una nota o la vibro ,in pratica mi metto in gioco.perchè in fondo è un gioco.Complicato,terribile,profondo.. ma a me piace pensare che è un gioco. Bisognerebbe fare così,ma visto che è andata cosà faccio quello che non ho mai neanche provato a fare. E qui entra in gioco Cristiano, perchè tutto questo lo puoi fare solo se,come dice lui, sei stata seduta ore a studiare Mr Alfredo,dice che ho capito qualcosa? Un ciao simpatico a tutti
  21. guarda,Cristiano, magari l'hai scritto di getto,sembra una cosa scontata ma ,almeno per me è profonda. Ti ringrazio,cavolo,mi si è aperta un'altra porta nel cervellino! se vado avanti a leggervi e a studiare va a finire che divento quasi un genio!!!! Per il resto mi sembri parecchio...non mi viene il termine giusto,diciamo ..severo? ...austero? Fai l'interprete,spero che interpreterai nel modo giusto! ciaoo
  22. Occorrerà cambiar mestiere, Roberto. Che dici? La visione di John Cage è profondamente - e mirabilmente - influenzata dalla filosofia zen. Ricordo la frase con la quale il compositore americano esordì nella sua prima lezione ai Ferienkurse di Darmstadt, dove vigeva il dogma strutturalista (immaginiamo la reazione dei chierichetti stockhauseniani): "La musica è una successione di suoni e di silenzi, ad esempio il fruscio del vento tra le foglie degli alberi". In altre parole, un'esortazione a diventare attenti e sensibili alla bellezza del mondo, abbandonando le smanie di dominio e di imposizione dell'intelletto umano. La sua opera riflette fedelmente questo recupero dell'innocenza di fronte allo spettacolo del mondo. Tradotto in termini didattici: la musica esiste comunque, che voi siate capaci di riconoscerla in ciò che vi circonda o che siate sordi; se componete, se suonate, non crediate di inventare nulla, state semplicemente captando la sovrana e misteriosa bellezza dell'esistente, e quelli che ne date sono solo dei riflessi: è sciocco e meschino impiantare su questa realtà la pretesa dell'io; se ascoltate, cercate di mettere da parte le vostre aspettative e le vostre esigenze, siate acuti, perspicui, liberi, aperti, e valorizzate tutto ciò che il suono porta con sé, inclusa la profonda tensione del silenzio. Di sicuro, chi perviene a tale conoscenza non sa che cosa sia il panico, l'ansia, le smanie da palcoscenico. La sua lezione è altissima, e io mi inchino dinanzi a tanta maestria. Come diceva Krishnamurti, non serve a nulla eccellere in qualcosa e comportarsi da stupidi in ogni altro campo: occorre essere sapienti in tutta la sfera dell'esistenza. dralig dralig Questo mi piace tanto
  23. Ringrazio tutti per quello che avete scritto. E' stata una bella cosa,perchè mi si è aperta una porta nel cervellino.e una vocina mi ha detto che quando vai davanti al pubblico per dare la tua musica lo fai solo per quello Fin quando ci si va come andare davanti a tanti giudici col fucile puntato,pronti a spararti alla prima stecca ,beh,non hai capito ancora niente. Sarà stata un'illuminazione zen? Fatto sta che aver "sentito" questa cosa,sentito intendo realizzato, mi ha rasserenato. Poi penso che ci vorrà ancora tempo,perchè mi devo scrollare di dosso un po' di adolescenza. Non c'è un farmaco per questo? ciaoo!
  24. Il problema che ha l'allievo di Giorgio Signorile ce l'ho anch io.. Mi dicono che suono dignitosamente(detto da lui è un complimento esagerato),mi hanno invitato a suonare in un tri,che per ore è un duo,ma ho detto ,no,grazie, E' vero che non è la mia aspirazione suonare in un trio o un duo o altro,ma voglio essere sincera,con voi e con me stessa: la verità è che ti dici che se vai con un trio vai a fare un repertorio che ,si immagina, abbia anche l' obiettivo di arrivare ad essere eseguito in pubblico. Questo è stato un fattore pesante nel mio no.L'avrei detto comunque,ma ci avrei almeno pensato su. Quando studio sono presa dallo studio e dal fine dello studio,totalmente.Se studio il tremolo e non mi esce benissimo una nota sui bassi me lo perdono e tiro diritto. Se mi dovesse succedere davanti anche alla persona musicalmente più ignorante del mondo,mi sentirei morire.Ed è così perchè davanti alla gente ci ho suonato.Poi non l'ho più voluto fare per sei mesi circa. Conosco i miei limiti ed i punti deboli che ho,ma non per questo mi sento insicura.So fare dalla A alla D,e basta,ma quello lo so fare. E Lo so. Nonostante questo mi agito. Non prenderò mai un farmaco perchè credo che moralmente sia un vincere sleale. E' una guerra con me stessa. Quello che sto facendo è cercare di non pensarci,non pensarci,altrimenti il pensiero si ingigantisce ediventa un problema,come la verifica di fisica. Non so niente di training autogeno e roba del genere,ma se insultare la parte stupida di me,quella che mi fa agitare senza motivo,può servire,sono sulla buona strada. ciao!
  25. Errore nel messaggio precedente volevo dire Russell,voi lo conoscete, se suona cose di Oliver Hunt vuol dire che lo conosce e lo apprezza. Non si sarà saputo vendere bene era riferito ad Hunt. Leviathan sonata: spero di aver modo di ascoltarla presto,il itolo mi incuriosisce... Un grazie a tutti e ciaooo
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