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Sapo

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  1. Ringrazio per la risposta. Per caso qualcuno fra gli utenti del forum possiede la trascrizione di Tarrega? Sono curioso di vederla...
  2. Vorrei chiedere ai maestri del forum il loro parere su una questione che tutti i chitarristi hanno dovuto affrontare per suonare la trascrizione dell'Asturias di Segovia. Mi riferisco alla parte coi rasgueados, in particolare all'accordo di Do7. In realtà esso è scritto con il La# anziché il Sib, quindi presumo che Albeniz volesse intenderlo come una sorta di dominante secondaria della dominante, tanto più che risolve salendo al Si (appunto, la dominante). Inoltre Albeniz, nell'originale per pianoforte, pone questo La# nel basso, proprio come se fosse una settima semi diminuita (ma per essere una settima semi diminuita e quindi una vera dominante secondaria ci vorrebbe comunque il anche il Do#). Quindi il La# è una nota fondamentale dell'accordo. La tecnica in questo punto risulta decisamente faticosa perché per suonare tutte le note scritte da Segovia e posizionare correttamente la mano occorrerebbe interrompere il ritmo che, mi pare, sia forse l'elemento portante di questa sezione. Segovia risolveva il problema semplicemente, appunto, interrompendo il ritmo. Molti chitarristi tolgono il La#, soluzione che non mi sembra ottimale per i motivi suddetti. Altri ancora tolgono il quarto dito dal mi sul 12° tasto e suonano un do sulla prima corda. La melodia dell'originale di Albeniz viene però evidentemente a perdere in drammaticità, sostituendo un salto di quarta con un intervallo di seconda minore. Inoltre nessuna delle soluzioni proposte lascia il La# al basso, cosa che fanno altre trascrizioni stravolgendo però la melodia. La domanda è, quindi, voi come fareste?
  3. Se Mozart avesse sentito il preludio al "Tristan und Isolde" di Wagner avrebbe detto che era musica sgrammaticata? Probabilmente sì. Tutto ciò che è nuovo è sgrammaticato. Vorrei far notare che quella grande ignoranza da parte del pubblico che non conosce la musica e ascolta solo canzonette, e quindi quella grande frattura fra "musica colta" e "popular music", è dovuta proprio a questa idea, l'esistenza di una musica "sgrammaticata", quindi impraticabile, ovvero la musica popolare. Non voglio sostenere che questi generi accolgano sempre grande arte, vorrei solo rammentare al maestro Gilardino, nella mia immensa ignoranza, alcuni fenomeni di "musica sgrammaticata", il più famoso di tutti: "The Beatles". Eppure non avevano studiato composizione. Mi spiace ripetere le parole di un noto pianista italiano che diceva di aver rivoluzionato il mondo della musica e che mi sta abbastanza antipatico, ma questa discussione mi fa veramente pensare all'esistenza di una "lobby dei musicisti".
  4. Credo anch'io. Ma forse c'è anche qualcuno che lo fa sinceramente, semplicemente perché piace. La novità, nella storia delle arti, non è mai stata granché apprezzata nel mondo contemporaneo all'autore perché spesso implica un cambio della concezione dell'arte. Il mio modesto parere è che l'arte, e in particolare la musica, sia essenzialmente moda, estetica, ovvero pura ricerca del bello. Non sempre si tratta di semplici operazioni commerciali. Ai posteri, dunque, l'ardua sentenza.
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