Sembra si abbia la tendenza - e comincio a credere che faccia parte della natura umana - a complicarsi la vita con facezie.
Con un piccolo esempio spiego come la penso.
Impariamo per imitazione. Se disgraziatamente fossimo allevati da una famigliola di scimpanzé - tipo Tarzan, per intenderci - non cammineremmo certo sulle sole gambe, non saremmo in grado di usare le posate, non saremmo in grado di sviluppare un linguaggio, ed anziché la chitarra suoneremmo i tronchi cavi!!! etc. etc. etc.
Dall'imitazione si passa all'evoluzione, grazie alla creatività che ci è propria ed alla sensibilità che si acquisisce attraverso le varie "esperienze".
Quindi, concludendo, si impara a camminare, poi a correre... poi a qualcuno viene in mente di fare il salto in lungo, quello in alto, qualcuno stabilisce un record e qualcun altro lo stesso record lo supera... Insomma, anche se non sempre riesce, ci si migliora.
Perché non rivolgere a cose più concrete le proprie energie?
Ancora si discute su cosa si ascolta... se solo chitarra, se sinfonica, se leggera...
E' ovvio che si hanno delle preferenze, degli stili che si adattano meglio di altri alla propria sensibilità... Ma è assurdo ritrovarsi a leggere l'intervento di musicisti - così almeno erroneamente si reputano - che candidamente ammettono di ascoltare solo ed esclusivamente uno stile, schifando tutti gli altri.
O di altri che si chiedono cosa sia il caso di ascoltare. Fino a che non cambiano la tendenza non credo che personaggi così possano arrivare ad ambire onori e lodi. Bah!
LUPO