Gian Inviato 21 Ottobre 2006 Group: Membri Topic Count: 2 Content Count: 1 Reputation: 0 Joined: 16/02/2006 Status: Offline Device: Windows Inviato 21 Ottobre 2006 Nelle scale vi sono chiaramente dei passaggi che richiedono un semplice appoggio in successione delle dita della mano sinistra ed altri che richiedono uno spostamento della mano,che spesso risulta inagevole o troppo brusco per fare si che l'esecuzione risulti sicura,perchè per rendere legate due note spesso bisogna eseguire veri e propri scatti.Mi rifersco ad esempio ai passaggi che secondo le diteggiature di Segovia e Chiesa, si trovano all'inizio della fase discendente nelle scale come di Fa M,Sol M La M e via dicendo, quei passaggi tipoTasto XIV XIII XII X-(1)-----Sol-Fa#-MI- REDito 4 3 1 4quindi esiste metodologia di studio o degli esercizi preparatori che consente di eseguire tali passaggi in modo fluido,legato e sicuro,oppure è naturale che si venga a creare un senso di staccato,(oltretutto al di là dei passaggi delle scale,vi sono passaggi in cui anche i professionisti fanno sentire lo spostamento della mano,un lieve singhiozzo)che nelle scale non dovrebbe esistere?
akaros Inviato 21 Ottobre 2006 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 21 Ottobre 2006 Farle e rifarle potrebbe essere una soluzione, la soluzione un pò più impegnativa potrebbe essere lo studio delle scale con tre note per corda come è usuale per un chitarrista rock. Fortunatamente lo sta diventando anche per un chitarrista classico... bye bye
Angelo Gilardino Inviato 21 Ottobre 2006 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Ottobre 2006 Nelle scale vi sono chiaramente dei passaggi che richiedono un semplice appoggio in successione delle dita della mano sinistra ed altri che richiedono uno spostamento della mano,che spesso risulta inagevole o troppo brusco per fare si che l'esecuzione risulti sicura,perchè per rendere legate due note spesso bisogna eseguire veri e propri scatti. Mi rifersco ad esempio ai passaggi che secondo le diteggiature di Segovia e Chiesa, si trovano all'inizio della fase discendente nelle scale come di Fa M,Sol M La M e via dicendo, quei passaggi tipo Tasto XIV XIII XII X -(1)-----Sol-Fa#-MI- RE Dito 4 3 1 4 quindi esiste metodologia di studio o degli esercizi preparatori che consente di eseguire tali passaggi in modo fluido,legato e sicuro,oppure è naturale che si venga a creare un senso di staccato,(oltretutto al di là dei passaggi delle scale,vi sono passaggi in cui anche i professionisti fanno sentire lo spostamento della mano,un lieve singhiozzo)che nelle scale non dovrebbe esistere? Sembrerebbe che le interruzioni del suono dipendano solo dal comportamento della mano sinistra. Non è così. Ogni dito della mano destra che attacca una corda interrompe la sua vibrazione: tra l'entrata e l'uscita dalla corda si interpone un tempuscolo di pausa, e tra il rilascio della corda e la formazione del primo ciclo di vibrazione si interpone un altro tempuscolo. Quindi, se si prendono due note consecutive sulla stessa corda con la m.d., non c'è legato. C'è una continuità intenzionale che dà luogo a una percezione dell'intenzionalità, in altre parole si crea un'illusione. E' ovvio che i tempuscoli di sostituzione della dita della m.s. in posizione, o quelli di cambio di posizione, vengono coordinati, dalla mente dell'esecutore, con quelli "morti" a causa degli attacchi della dita della m.d. E' quello che si chiama comunemente "coordinazione". Per suonare legato, bisogna che due o più note vengano prese su corde diverse lasciate in vibrazione. La chitarra lega negli arpeggi e nelle successioni di note attraverso le corde. Con successioni di note sulla stessa corda (scale) il legato è illusorio. dralig
Ospite Nicola Mazzon Inviato 21 Ottobre 2006 Inviato 21 Ottobre 2006 (oltretutto al di là dei passaggi delle scale,vi sono passaggi in cui anche i professionisti fanno sentire lo spostamento della mano,un lieve singhiozzo) Beh, un professionista non dovrebbe farlo sentire questo "singhiozzo", se si sente vuol dire che a suo tempo quando doveva fare le scale semplici non si è mai interessato a farle come si deve. se nemmeno in piena carriera non si preoccupa di questo....alla faccia del professionista... F
Piero Bonaguri Inviato 23 Ottobre 2006 Group: Membri Topic Count: 35 Content Count: 476 Reputation: 8 Joined: 21/11/2005 Status: Offline Inviato 23 Ottobre 2006 Per rispondere alla domanda originale, sicuramente è di aiuto imparare ad usare anche il peso del braccio sinistro nei cambi di posizione. Il movimento eseguito usando il peso del braccio è più sciolto e veloce, di norma, di quello ottenuto solo impiegando i muscoli. A volte infatti si usa più pressione muscolare di quella richiesta, e si usa meno di quel che si potrebbe il peso del braccio, il che comporta un irrigidimento che fa muovere il braccio meno velocemente, oltre a creare altri problemi. Devo ad una illuminante lezione di Oscar Ghiglia alla Accademia Chigiana, tanti anni fa, una spiegazione per me abbastanza completa di come imparare ad usare il peso del braccio (sinistro e destro) e della mano (sinistra e destra). Quella cosa cambiò proprio il mio modo di studiare.
Ospite Nicola Mazzon Inviato 23 Ottobre 2006 Inviato 23 Ottobre 2006 Giusto...ma forse non sarebbe neppure sbagliato risparmiare inutili energie imparando a utilizzare il minimo dei movimenti necessari alla corretta esecuzione, che, d'accordo con dralig, non è solo frutto della mano sx ma anche della dx, la quale "ferma la nota" nel'istante in cui il polpastrello striscia sulla corda (se la nota successiva è sulla stessa corda). Ricordo che una persona non molto tempo fa disse che le scale presenti in un brano sono degli errori dei compositori, perchè con la chitarra, la cosa che "riesce" meno bene sono proprio le scale. F
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