Waller Inviato 10 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 10 Dicembre 2006 Leggi bene, Waller, il tema c'è. Multa magis quam multorum lectione formanda mens. (beccati questa) Butterfly Giusto, scusa non ho letto bene dal punto in poi è OK
Ospite Attademo Inviato 10 Dicembre 2006 Inviato 10 Dicembre 2006 . Il fatto che certa gente metta sempre davanti il problema soldi come se fosse un peccato averli fatti mi sa molto di persona che sotto sotto vorrebbe averseli fatti lui. Ma che formula hanno trovato questi artisti che se li fanno ????????? musica che piace o il dono della furbizia ???? caro walter, la Sua insinuazione è deprecabile. Cercherò di risponderLe come se avesse detto una cosa opinabile. Primo: la sproporzione fra i riconoscimenti anche economici che noi musicisti abbiamo oggi rispetto allo star system è umiliante, considerando la quantità di lavoro e la qualità delle competenze che si devono avere per far bene questo lavoro. Solo chi non lo fa non lo sa. Secondo: mi sembra del tutto plausibile che ci si indigni (non invidia, sono due cose ben diverse)di fronte alla miseria delle proposte culturali che pagano in termini di successo e di denaro, e che instillano fortemente il sospetto che siano fatte soprattutto per questo e non per l'ispirazione. Terzo: trovo almeno ingenuo che si riferisca alle star del rock come qualcuno che mette a posto il bilancio familiare - si tratta di veri business man o più spesso di persone a loro volta vittime di agenti e di majors discografiche. Infine La inviterei a mettere davvero in discussione il suo pensiero anziché trovare sempre una risposta semplicistica alle critiche altrui. Luigi Attademo
Cristiano Porqueddu Inviato 10 Dicembre 2006 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 10 Dicembre 2006 Terzo: trovo almeno ingenuo che si riferisca alle star del rock come qualcuno che mette a posto il bilancio familiare - si tratta di veri business man o più spesso di persone a loro volta vittime di agenti e di majors discografiche. Ad oggi, Luigi, mi sembra incredibile che molti 'utenti' di questo prodotto non abbiano ancora afferrato quello di cui parli nella parte di questo post quotato e che ho personalmente più volte descritto in altri thread del Forum. Sembra incredibile ma accade spesso, spessissimo: persone che insistono nel vedere queste icone mediatiche come personaggi con una personalità, un pensiero musicale e (ahimè!) con una ideologia sociale, politica, artistica e chi più che ha più ne metta. Non si rendono conto (o forse fanno finta di farlo) che dietro quella/quel cantante/gruppo/band vi è un business studiato da anni da interi staff di ricercatori di mercato e esperti di marketing. Non si rendono conto che nella maggior parte dei casi si tratta dell'ennesimo tentativo di fare quello che tutti gli imprenditori cercano di fare: più soldi possibile. Infine La inviterei a mettere davvero in discussione il suo pensiero anziché trovare sempre una risposta semplicistica alle critiche altrui. Mi sembra un'impresa ardua. Ma non mi sorprendo più tanto facilmente.
Cristiano Porqueddu Inviato 10 Dicembre 2006 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 10 Dicembre 2006 Ognuno tende ad avere idee diverse, entrambe possono essere sbagliate (è fuori discussione) perchè niente e dimostrabile. Cosa, precisamente, non è dimostrabile? Accade in questo modo che il luminare di musica (in senso serio e non ironico) e quello che non sa niente di musica sono livellati allo stesso piano proprio perchè entrambi possono avere ragione. E' chiaro che la verità assoluta non viene dagli uomini. Non si parla di verità assolute, mi sembra. Si parla di concetti e temi frutto di studio e lavoro. Sovente, pur di non studiare e approfondire, si cercano argomentazioni che sfociano nel nulla (tipica la patetica espressione 'Per me è arte tutto quello che mi emoziona'), apparentemente nuove e di ampio respiro ma dette, ridette e stradette in tutte le salse. Una cosa ancora : Porqueddu ha scritto giustamente che la letteratura non equivale ad un numero di topolino. Ma ricordo che se al tempo di Dante non fossero stati quasi tutti analfabeti chiunque poteva leggerla e poteva capirla meglio di chiunque del nostro tempo. La lingua cambia con il tempo. Noi non possiamo leggerla con occhio antistorico se non non la capiamo. Per quanto riguarda la musica questo non funziona (mi ricollego ad un recente topic) perchè ci sono musiche vecchissime che sono straordinariamente attuali. La letteratura poi bisogna interpretarla secondo l'occhio dell'autore, se no collazionare a cosa serve ????? Waller, per favore, potresti spiegarmi cosa intendi dire?
Waller Inviato 10 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 10 Dicembre 2006 La gente può scegliere per conto suo la musica che piace : io adesso ascolto in maggior parte classica e anche ragtime, senza che uno non mi abbia imposto niente. La furbizia delle case discografiche è quello di mettere una musica (che va per la maggiore) in commercio. Musica commerciale. Ma in fin dei conti tutta la musica è bussines, quella apprezzata, perchè ascoltata. Dietro un incisione di un disco, non si è contenti se va alla grande ?, se viene venduto, ma anche dischi di classica non solo rock. Uscire dall'anonimato vuol dire anche stare a dei compromessi. Tutta la vita purtroppo è così. Per vivere (uno che vive di musica) deve avere rapporti con una casa discografica o deve far pagare 50 euri a lezione. Io non vivo queste persone come se fossero icone da adorare, proprio perchè sono uomini.
Waller Inviato 10 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 10 Dicembre 2006 La gente può scegliere per conto suo la musica che piace : io adesso ascolto in maggior parte classica e anche ragtime, senza che uno non mi abbia imposto niente. La furbizia delle case discografiche è quello di mettere una musica (che va per la maggiore) in commercio. Musica commerciale. Ma in fin dei conti tutta la musica è bussines, quella apprezzata, perchè ascoltata.Dietro un incisione di un disco, non si è contenti se va alla grande ?, se viene venduto, ma anche dischi di classica non solo rock. Uscire dall'anonimato vuol dire anche stare a dei compromessi. Tutta la vita purtroppo è così. Per vivere (uno che vive di musica) deve avere rapporti con una casa discografica o deve far pagare 50 euri a lezione. Io non vivo queste persone come se fossero icone da adorare, proprio perchè sono uomini. Sembra proprio che per avere una vita agiata uno debba icorrere sempre in una cosa sbagliata.
Waller Inviato 11 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Autore Inviato 11 Dicembre 2006 . Il fatto che certa gente metta sempre davanti il problema soldi come se fosse un peccato averli fatti mi sa molto di persona che sotto sotto vorrebbe averseli fatti lui. Ma che formula hanno trovato questi artisti che se li fanno ????????? musica che piace o il dono della furbizia ???? caro walter, la Sua insinuazione è deprecabile. Cercherò di risponderLe come se avesse detto una cosa opinabile. Primo: la sproporzione fra i riconoscimenti anche economici che noi musicisti abbiamo oggi rispetto allo star system è umiliante, considerando la quantità di lavoro e la qualità delle competenze che si devono avere per far bene questo lavoro. Solo chi non lo fa non lo sa. Secondo: mi sembra del tutto plausibile che ci si indigni (non invidia, sono due cose ben diverse)di fronte alla miseria delle proposte culturali che pagano in termini di successo e di denaro, e che instillano fortemente il sospetto che siano fatte soprattutto per questo e non per l'ispirazione. Terzo: trovo almeno ingenuo che si riferisca alle star del rock come qualcuno che mette a posto il bilancio familiare - si tratta di veri business man o più spesso di persone a loro volta vittime di agenti e di majors discografiche. Infine La inviterei a mettere davvero in discussione il suo pensiero anziché trovare sempre una risposta semplicistica alle critiche altrui. Luigi Attademo Se togli quello che c'era prima alla mia citazione diventa una citazione da doverose scuse. Era messa in un contesto. Isolandola non ha più lo stesso senso.
Ospite Attademo Inviato 11 Dicembre 2006 Inviato 11 Dicembre 2006 Dietro un incisione di un disco, non si è contenti se va alla grande ?, se viene venduto, ma anche dischi di classica non solo rock. Uscire dall'anonimato vuol dire anche stare a dei compromessi. Tutta la vita purtroppo è così. Per vivere (uno che vive di musica) deve avere rapporti con una casa discografica o deve far pagare 50 euri a lezione. Io non vivo queste persone come se fossero icone da adorare, proprio perchè sono uomini. Mi sembra proprio che non ci si capisca. Non si può considerare il legittimo lavoro (cito: prendere 50 euro a lezione o avere rapporti con una casa discografica) come uno scendere a compromessi. Normalmente se si decide di fare un disco su Biber è difficile pensare che possa "andare alla grande". Si sa di parlare -come faceva Velasquez, fatte le debite proporzioni- a un numero comunque ristretto di persone. Quello che trovo violento nel suo discorso è l'iidea che le minoranze non hanno diritto di esistere - alla fine tutto devono rientrare nei meccanismi in cui anche lei si riconosce. Questo non è una buona base di partenza per discutere, non trova? L
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora