Gaetano Balzano Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 47 Content Count: 134 Reputation: 0 Joined: 14/03/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 Nella chitarra classica, come è concepibile il concetto di fraseggio? Cioè, nella fattispecie, cosa deve *introdurre* all'interno di un' passaggio musicale? E si può prescindere dal pezzo e dalla sua collocazione storica? Grazie anticipatamente.
Giorgio Signorile Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Maggio 2007 Bella domanda! Il fraseggio per me è tutto ciò che va oltre alle note: è il respiro della musica. E' influenzato da mille cose, anche dalla diteggiatura; a seconda se porti una melodia in prima posizione o su una corda interna ad esempio, il senso della frase sarà differente; se suoni appoggiando o col volante idem...E' la tua personalità che si sovrappone a quella del compositore, assecondandone i gusti o mandandolo al diavolo; è l'idea stessa della musica che dal pentagramma diventa suono, meraviglia, schifezza, noia o estasi. Collocazione storica? Devi considerarla assolutamente, anzi non puoi farne a meno. Ma devi essere poi tu che fai da mediatore tra la chitarra di oggi e la chitarra di un tempo, altrimenti tutta la musica antica non la potremmo suonare! Ma se guardi al passato in modo intelligente, non c'è problema, l'importante è essere sempre sicuro e conscio di ciò che stai facendo, senza improvvisare. Ciao!
Waller Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 Il fraseggio si può ottenere grazie alla visione completa di tutti i tasti utilizzabili sulla la tastiera, lo scambio e il rivoltamento di tutte le noti appartenenti ad una scala specifica. Non necessariamente per fare una scala bisogna partire sempre dalla tonica (che è la nota di partenza e che da il nome alla scala o all'accordo). do re mi fa sol la si do re si mi sol fa do la E' la stessa identica scala. Le note appartenenti sono le stesse. E' lo stesso concetto dei rivolti per gli accordi. Note non in ordine che formano il medesimo accordo. Il fraseggio improvvisato è importantissimo. Se da una parte può presentarsi povero (grazie alle note singole) dall'altra è utile per creare nuove idee. Le idee estrapolate da un fraseggio appartenente ad un brano possono formarne un altro (purchè lo si sappia arrangiare arricchendolo), a volte anche di maggior bellezza rispetto a quello da cui sono state estrapolate.
cla Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 19 Content Count: 139 Reputation: 0 Joined: 10/05/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 E' influenzato da mille cose, anche dalla diteggiatura; Ma non dovrebbe essere il contrario, e cioè il fraseggio ad influire sulla diteggiatura?
Vladimir Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 15 Maggio 2007 re si mi sol fa do la Ma questa non è una scala. La scala è una successione ordinata di suoni. Quella che hai esposto è una successione casuale di suoni.
Giorgio Signorile Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Maggio 2007 E' influenzato da mille cose, anche dalla diteggiatura; Ma non dovrebbe essere il contrario, e cioè il fraseggio ad influire sulla diteggiatura? Dipende dalla visione che hai del brano. Cambiando un dito, cercando la melodia su una corda anzichè su un'altra puoi arrivare a risultati interpretativi differenti
Waller Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 re si mi sol fa do la Ma questa non è una scala. La scala è una successione ordinata di suoni. Quella che hai esposto è una successione casuale di suoni. scala naturale di LA MINORE la si do re mi fa sol la ordine scomposto re mi fa sol la si do re questa resta di la minore perchè gli intervalli sono quelli caratteristici delle note di la minore in base alle scale modali i maestri per favore mi dicano se sbaglio a dire ciò
Waller Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 E' influenzato da mille cose, anche dalla diteggiatura; Ma non dovrebbe essere il contrario, e cioè il fraseggio ad influire sulla diteggiatura? Dipende dalla visione che hai del brano. Cambiando un dito, cercando la melodia su una corda anzichè su un'altra puoi arrivare a risultati interpretativi differenti La diteggiatura intesa anche come "tecnica della mano sinistra" deve poter permettere il minimo sforzo e massimo rendimento. Chi fa fraseggio conosce dei punti di riferimento che sono uguali in certi altri punti della tastiera. Si deve sempre cercare di pensare "io mi muovo così perchè voglio arrivare a prendere quella nota". La diteggiatura viene spontanea quando si ha la visualizzazione della tastiera e ci si ragiona sopra, ogni diteggiatura può essere diversa quindi a seconda di cosa si vuol ottenere. I movimenti devono essere (per i soli) fatti con i soli polpastrelli della mano sinistra. Per quello che i chitarristi virtuosi quando vanno veloci e precisi hanno la mano che sembra stare ferma. Meno movimenti si fanno con le dita e più sei avvantaggiato per la precisione, per la velocità e perchè no, anche per pensare di più
Vladimir Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 15 Maggio 2007 ordine scomposto re mi fa sol la si do re ] Questa è una scala del modo dorico. Ha un suono bellissimo.
Waller Inviato 15 Maggio 2007 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 15 Maggio 2007 ordine scomposto re mi fa sol la si do re ] Questa è una scala del modo dorico. Ha un suono bellissimo. La cosa più interessante è quella che le note comunque sia sono sempre sette. Ma grazie a queste scomposizioni la tastiera risulta visualizzabile completamente e alla portata di colti dello strumento e non. Non più tante scale uguali in posizioni diverse, ma un unica grande scala. Per la tonalità maggiore invece esistono le scale relative. Una scala minore corrisponde sempre ad una relativa maggiore. Per trovarla basta spostarsi indietro di tre semitoni rispetto alla tonica della tonalità del brano che stiamo analizzando.
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