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Cari Maestri,

qualcosa non mi torna sui Quattro Pezzi di L. Berkeley.

 

Mi spiego, e mi scuso anticipatamente se per ignoranza non riesco a quadrare un aspetto di questa storia.

 

Nella prefazione in inglese dell'edizione Bèrben curata da A. Gilardino (ahimè, il mio inglese è ad un livello scolastico), è scritto (mi si corregga se sbaglio) che presumibilmente i Quattro Pezzi sono stati composti intorno al 1927, periodo in cui Berkeley studiava composizione con Nadia Boulanger.

 

Ma come mai fino alla morte di questo grande compositore (avvenuta il 1989) i Pezzi in questione non sono mai stati tirati fuori? Lo stesso musicista ha poi scritto anche per Bream e Gilardino. Non poteva egli dire, nel corso di tutti quegli anni (magari proprio a Bream o Gilardino) di aver composto anche i Quattro Pezzi? Si doveva aspettare l'apertura dell'archvio segoviano?

 

Grazie anticipatamente.


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Cari Maestri,

qualcosa non mi torna sui Quattro Pezzi di L. Berkeley.

 

Mi spiego, e mi scuso anticipatamente se per ignoranza non riesco a quadrare un aspetto di questa storia.

 

Nella prefazione in inglese dell'edizione Bèrben curata da A. Gilardino (ahimè, il mio inglese è ad un livello scolastico), è scritto (mi si corregga se sbaglio) che presumibilmente i Quattro Pezzi sono stati composti intorno al 1927, periodo in cui Berkeley studiava composizione con Nadia Boulanger.

 

Ma come mai fino alla morte di questo grande compositore (avvenuta il 1989) i Pezzi in questione non sono mai stati tirati fuori? Lo stesso musicista ha poi scritto anche per Bream e Gilardino. Non poteva egli dire, nel corso di tutti quegli anni (magari proprio a Bream o Gilardino) di aver composto anche i Quattro Pezzi? Si doveva aspettare l'apertura dell'archvio segoviano?

 

Grazie anticipatamente.

 

Quando Bream chiese a sir Lennox, nel 1956, di scrivere un pezzo per chitarra, molto probabilmente fu informato dal compositore del fatto che, trent'anni prima, egli aveva già scritto per chitarra, e che la sua composizione era andata perduta nel saccheggio della casa barcellonese di Segovia nel 1936. La storia della perdita dei manoscritti di Barcelona non fu inventata da Segovia: il suo appartamento fu effettivamente ripulito da una banda di ladri nell'estate in cui scoppiò in Spagna la guerra civile.

Segovia fece sapere ai compositori che gli avevano affidato i loro manoscritti che le composizioni erano andate perdute per sempre. Sir Lennox ci mise una pietra sopra: che altro fare?

 

Segovia non sapeva che, invece, parecchie delle sue carte erano state provvidenzialmente messe in salvo dal fratello di sua suocera, lo zio Ramon che, saputo della fuga di Segovia e della sua famiglia, ben sapendo quello che stava per accadere, fece in tempo a precipitarsi nell'alloggio del maestro e a mettere in salvo un bel po' di libri e di musica, prima che arrivassero i ladri. Quando, nel 1952, fece ritorno in Spagna, Segovia ebbe la lieta sorpresa di vedersi restituire le carte da Tio Ramon. Non sembra che egli abbia mai riaperto i vecchi dossier salvati, e possiamo supporre ragionevolmente che, alla sua morte, egli ignorasse che cosa effettivamente aveva recuperato. Disse soltanto alla moglie che c'erano molte carte da esplorare, e che non dovevano essere mostrate prima del nuovo secolo. Fu così che soltanto nel 2001 le musiche riapparvero. Nel frattempo, tutti i compositori che avevano scritto quei pezzi erano morti. Desastres de la guerra...

 

dralig


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Segovia non sapeva che, invece, parecchie delle sue carte erano state provvidenzialmente messe in salvo

 

Parecchie delle sue carte? Mi manca (ignoranza mia) un'altro tassello!

Cioè non tutte le carte furono salvate? Quindi è sicuro che ci sono altre composizioni effettivamente perse?


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Segovia non sapeva che, invece, parecchie delle sue carte erano state provvidenzialmente messe in salvo

 

Parecchie delle sue carte? Mi manca (ignoranza mia) un'altro tassello!

Cioè non tutte le carte furono salvate? Quindi è sicuro che ci sono altre composizioni effettivamente perse?

 

Si, purtroppo andarono perse parecchi manoscritti: per esempio, quelli di una mezza dozzina di composizioni importanti di Ponce, delle quali ora abbiamo solamente la revisione segoviana pubblicata da Schott, e altre composizioni di autori svizzeri e francesi, i cui nomi troviamo nelle lettere di Segovia a Ponce: Segovia fa distinzione tra gli autori che avevano già scritto i pezzi (i cui manoscritti andarono dunque perduti a Barcelona) e quelli i cui pezzi erano in costruzione (e che egli non ricevette mai) e quindi purtroppo non c'è dubbio sul fatto che Tio Ramon potè recuperare solo una parte della musica - non tutta. E' già andata bene...

 

dralig

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